Giovedì, 23 Maggio 2019 16:12

Pregiudizi nel mondo dello sport: i risultati del sondaggio #Playingfree

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La presentazione degli esiti del sondaggio #Playingfree è stata inclusa nel programma di eventi promosso dall'Assessorato alle Pari opportunità del Comune di Parma, in collaborazione con le associazioni che si occupano di tematiche LGBT, per celebrare la Giornata Internazionale contro l'omobitransfobia 2019. 

Il sondaggio è stato presentato questa mattina, durante una conferenza stampa, da Nicoletta Paci, Assessora alle Pari Opportunità e Diritti dei cittadini del Comune di Parma, e da Sara Conversi dell'associazione Tuttimondi.

“Vediamo, oggi, i risultati dell'indagine che è partita un anno fa e che è stata inserita nelle iniziative promosse dal Comune di Parma in collaborazione con diverse Associazioni in occasione della GiornataInternazionale contro l'omobitransfobia 2019 – ha spiegato Nicoletta Paci, Assessora alle Pari Opportunità e Diritti dei cittadini del Comune di Parma - . Si tratta di un'indagine interessante che ci ha permesso di avere il polso della situazione e di come siano percepiti i pregiudizi nel mondo dello sport. L'indagine ha riguardato non solo Parma, ma si è svolta a livello nazionale”. 

“Nel mondo sportivo sembra che non vi siano pregiudizi in tema di orientamenti sessuali ed identità di genere – ha spiegato Sara Conversi dell'Associazione Tuttimondi – e noi siamo partiti proprio da qui per un'indagine a tutto campo da cui è emerso che l'idea che il mondo dello sport sia un'isola felice corrisponde in gran parte al vero, ma si può migliorare, sopratutto in tema di linguaggio e nel suo uso. E' proprio il linguaggio che forma la mente partendo, comunque, dal dato che i fenomeni di discriminazione nel mondo dello sport sono comunque molto contenuti, rispetto alla società civile. Da qui l'idea di pensare ad un percorso con le società sportive incentrato proprio sull'uso del linguaggio”.

Il sondaggio, che vanta i patrocini del Comune di Parma – Assessorato alle Pari Opportunità, del Coni, della Rete Lenford e della Uisp di Reggio Emilia, ed ha visto impegnate quattro associazioni, coordinate dalla capofila, Tuttimondi, nell'enunciazione degli obiettivi e poi nella strutturazione delle domande del questionario. La finalità generale dell’iniziativa è stata quella di indagare il livello di omo/lesbo/bi/transnegatività in ambito sportivo, per poter fornire uno strumento iniziale per progettare azioni di contrasto e riduzione delle discriminazioni in questo settore della società.

L’attività di #Playingfree è durata quasi un anno ed ha visto la partecipazione (in forma anonima di 297 persone) che hanno fornito spunti e dati significativi.

E' stato indagato principalmente il livello di negatività nell’ambito delle società sportive calcistiche (56,30%) di Parma (65,60%) e Reggio Emilia (15,60%). 

Quello esposto nel grafico qui sopra è un primo dato interessante ed abbastanza confortante. La domanda, che nel questionario era molto più articolata ed esaustiva, chiedeva se, a parere della persona intervistata, nella propria realtà sportiva si desse attenzione alle diversità fino al punto da creare, all’interno della realtà sportiva stessa, un gruppo di persone avvantaggiate rispetto a chi non aveva da manifestare delle diversità, una sorta di discriminazione al contrario insomma.

Come si vede, l’84% delle persone intervistate non pensa che nella propria realtà sportiva si stia verificando tale situazione. Naturalmente però il dato vero che è stato indagato è la percezione che avevano in questo senso le persone intervistate, che avrebbe segnalato un’eventuale situazione di insofferenza o disagio verso la presenza e/o le prassi inclusive eventualmente adottate dalla realtà sportiva in oggetto, aspetto che avrebbe rilevato un certo grado di negatività. 

Proseguendo, il sondaggio indagava la negatività sia nell’ambito degli orientamenti sessuali che delle identità di genere e se dalle risposte emerge una generale situazione di assenza di negatività, restano comunque alcuni punti su cui ancora si può agire (specialmente nell’ambito delle identità che tra i due è quello un poco più discriminato), primo fra tutti l’uso del linguaggio, specialmente tra atleti.

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