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Martedì, 08 Ottobre 2013 16:24

Mandarina Duck: rimane a Bologna ed esuberi ridotti

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Mandarina Duck: rimane a Bologna ed esuberi ridotti by bags.stylosophy.it
Bologna, 8 ottobre 2013

Marchio storico, attivo nel territorio bolognese fin dal 1977, Mandarina Duck è stato acquistato dalla multinazionale coreana E-Land nel 2011; nella sede di Granarolo dell'Emilia sono impegnati 52 lavoratori, ma la proprietà ha annunciato la volontà di chiudere tale struttura, trasferendo parte delle attività nel milanese. Nei giorni scorsi, Roberto Sconciaforni - Federazione della Sinistra - ha presentato un'interrogazione a risposta immediata, chiedendo alla Giunta di intraprendere iniziative utili ad affiancare quelle dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali, ed evitare l'ennesimo smantellamento di una storica realtà produttiva.

Oggi in Aula, l'assessore alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli, nel rispondere a Sconciaforni ha ricapitolato le tappe della crisi che ha investito l'azienda fin dal 2010 e ricordato come la proposta di ristrutturazione prevedesse una riduzione dell'organico da 52 a 32 persone, e il trasferimento a Milano di quasi la metà dei lavoratori. Le organizzazioni sindacali hanno ritenuto inaccettabile questa proposta, il confronto è proseguito e giovedì 3 ottobre si è concluso un accordo quadro che prevede il mantenimento dell'attività sul territorio provinciale, la riduzione del numero degli esuberi da 22 a 17 e l'utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali conservativi disponibili, oltre ad un accordo sindacale di mobilità. Nell'ambito di un processo di rafforzamento commerciale e stilistico, l'azienda aprirà una struttura milanese con lo spostamento di 10 figure professionali.

Un epilogo "complessivamente positivo", l'ha definito nella replica Sconciaforni, rimarcando che "tuttavia si tratta di una parziale delocalizzazione". E questo caso positivo, ha aggiunto, "si colloca in un panorama complessivamente negativo, caratterizzato dall'assenza di veri segnali di ripresa, soprattutto dal punto di vista dell'occupazione". Per il consigliere Fds, occorre "accelerare il percorso che deve portare a un nuovo strumento legislativo della Regione, in grado di agire sulla attrattività di questo territorio per chi voglia svolgere iniziative imprenditoriali, e agisca da argine preventivo alle delocalizzazioni produttive".

(rg)
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

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