Giovedì, 11 Febbraio 2016 17:36

Giornata del Malato: la visita di Mons. Erio Castellucci al Policlinico In evidenza

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Monsignor Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena-Nonantola è stato gradito ospite del Policlinico di Modena nel corso della XXIV Giornata del Malato. Affidarsi a Gesù misericordioso come Maria: "Qualsiasi cosa vi dica, fatela" (Gv 2,5), questo il tema dell'edizione 2016.

Modena, 11 febbraio 2016

Monsignor Erio Castellucci, Arcivescovo di Modena-Nonantola è stato gradito ospite del Policlinico di Modena nel corso della XXIV Giornata del Malato che, come ogni anno, si si è celebrata oggi, 11 febbraio, giorno della prima apparizione della Madonna a Lourdes. Mons. Castellucci ha accettato l'invito del direttore generale, Ivan Trenti e del Parroco, don Ilario Cappi, a incontrare non solo una rappresentanza dei pazienti ma anche dei professionisti che ogni giorno lottano con la malattia. Il tema di quest'anno è tratto dal vangelo di Giovanni (Gv 2,5) e raccomanda di affidarsi a Gesù qualsiasi cosa accada, un tema quindi davvero significativo quando declinato in un ambiente come l'Ospedale dove ogni giorno si vive e si lotta contro la malattia. L'incontro è stato trasmesso in diretta sul canale interno del Policlinico a beneficio di tutti i ricoverati. Dopo il saluto del Direttore generale Ivan Trenti e del Direttore delle professioni sanitarie Annarita Garzia, Mons. Castellucci ha parlato per un'ora con gli operatori e i rappresentanti delle associazioni di volontariato, ascoltando anche l'intervento di alcuni professionisti. Alla fine dell'incontro, l'Arcivescovo ha firmato il libro d'Onore degli Ospiti del Policlinico prima di recarsi in visita ai pazienti ricoverati in alcuni reparti del Policlinico: l'Ematologia, l'Oncologia, Hospice al Padiglione Beccaria e l'Ostetricia al VI piano, accompagnato dal Direttore Generale, dal Direttore delle Professioni sanitarie e accolto dagli operatori. Alle 16,00 ha celebrato la funzione nella cappella del Policlinico.

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DICHIARAZIONI

Mons. Erio Castellucci: "Chi fa terapeuta ha una marcia in più, deve avere il coraggio di chinarsi sull'ammalato. Non siamo mai perfettamente sani, ma vediamo in chi ci cura dei segni della premura di Dio. La medicina non sempre riesce a fare miracoli, ma il vero miracolo è l'umanità verso chi soffre che va trattato come un essere umano anche quando la prognosi è infausta. Il Dialogo con paziente, l'importanza di lanciare un ancora di umanità verso chi in quel momento ha bisogno di tutto, sono aspetti fondamentali dell'assistenza, dove la relazione umana è un vero balsamo per chi soffre. Gli operatori sanitari si chinano verso il malato come faceva Gesù e come lui lottano per rialzarlo. Vi auguro di continuare ad essere persone così significative per tutti coloro i quali continueranno ad avere bisogno dell'ospedale."

Dott. Ivan Trenti: "Davvero un bel pomeriggio. Mi hanno molto colpito soprattutto due passaggi del discorso di Don Erio, come lui stesso ha chiesto di essere chiamato. L'avere il coraggio di chinarsi e tenere la mano al malato e il dialogo come ancora per aiutarlo ad alzarsi sono a mio avviso due messaggi fondamentali per chi fa assistenza e ringrazio tutti gli operatori di questo Policlinico che si impegnano ogni giorno al massimo per dare questo tipo di assistenza ai nostri pazienti. Un grazie va anche alle associazioni di volontariato che supportano il nostro ospedale. Credo che questo pomeriggio sia stato davvero significativo e mi permetto di invitare di nuovo, don Erio, in diretta, alla Giornata del Malato 2017."

La Giornata del Malato

La Giornata Mondiale del Malato è stata voluta da San Giovanni Paolo II nel lontano 1992, ha lo scopo di sensibilizzare le comunità cristiane e la società civile sui problemi della cura e dell'assistenza nei confronti di chi soffre, richiamando – altresì - l'impegno sociale del volontariato sanitario, aiutando i malati a sentirsi soggetto attivo nella comunità, non solo cristiana, e ponendo l'accento sulla necessità di pervenire ad una effettiva umanizzazione della cura e dei luoghi di cura.

(Fonte: ufficio stampa Usl MO)