Venerdì, 12 Luglio 2013 17:35

Cie Modena: reclusi con disagio psichico grave

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Cie Modena: reclusi con disagio psichico grave by scuolachefarete.it


Modena, 12 luglio 2013 -

Dopo la sua visita di questa mattina al Centro di identificazione ed espulsione di Modena, la Garante regionale delle persone private della libertà personale, Desi Bruno, non può che definirsi "impressionata dalla presenza di un disagio psichico così grave" tra alcuni dei trattenuti nella struttura, "dove al momento non è presente un servizio psichiatrico interno", e auspica quindi "un intervento dei Servizi territoriali esterni per garantire il diritto alla salute".


Bruno cita in particolare due trattenuti, su un totale di 39 persone ospitate al momento nel Cie, per cui sono già partite le segnalazioni ai Centri di salute mentale competenti. La prima problematica riguarda un ragazzo di soli 21 anni, "pluri-tossicodipendente", come riporta l'ambulatorio della struttura, che "malgrado la terapia di disassuefazione" presenta "atteggiamenti di irrequietezza provocando risse e creando gravi disagi negli altri ospiti": per lui "la richiesta di un Trattamento sanitario obbligatorio" è stata solo "scongiurata" ricorrendo a "una terapia antipsicotica", ma permane il giudizio da parte degli stessi operatori che "per il ragazzo non sia adeguato un trattamento prolungato nel centro". Nel secondo caso, invece, un ragazzo di 29 anni "si è rinchiuso in se stesso rifiutando qualsiasi colloquio con il medico, la psicologa, il mediatore", "non utilizza il bonus che giornalmente gli viene assegnato" e "non socializza, rimane muto, isolato, non si nutre adeguatamente, non accudisce a se stesso": secondo il personale della struttura, chiari sintomi di "uno stato depressivo" che il "Cie aggravia".
La Garante riporta anche un'altra situazione limite all'interno del Cie di Modena: al momento risulta recluso un uomo kosovaro da sei anni in Italia, regolarmente occupato e in attesa del rinnovo di permesso di soggiorno, trasferito al Cie dopo un controllo durante una trasferta da Bergamo, città dove risiede, per conto dell'azienda per cui lavora, e il cui ricorso sarà esaminato dal giudice competente solo il 16 luglio, nonostante l'uomo sia costretto nella struttura dal primo di giugno. "È solo uno dei tanti esempi che rendono sempre più urgente la costituzione di uno sportello informativo all'interno del Cie", commenta Bruno.
Permangono poi all'interno del Centro numerose difficoltà legate a problematiche di budget che incidono sulle condizioni di vita dei trattenuti, segnala Bruno. I dipendenti avevano annunciato uno sciopero a partire dallo scorso martedì, ma, per venire incontro alle esigenze di assistenza di molti reclusi durante il periodo del Ramadan, è stato deciso di rimandare la protesta al 22 luglio. Oasi, il consorzio incaricato della gestione del Cie, che ha annunciato anche di aver appena vinto il bando per l'analoga struttura di Milano, a poco più di un mese della revoca da parte del prefetto di Bologna dell'incarico per la gestione del Centro del capoluogo emiliano, attribuisce questo ai ritardi nell'erogazione dei fondi previsti da parte del ministero competente, oltre a segnalare che il mancato riempimento della struttura causa loro notevoli problemi di finanziamento.

(ufficio stampa Regione Emilia Romagna)