Mercoledì, 26 Giugno 2013 10:10

Fusione Comuni: Sissa e Trecasali vanno verso il referendum In evidenza

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Bologna, 26 giugno 2013 -

SISSA E TRECASALI (PR), OK DALLA COMMISISONE AL PROGETTO DI LEGGE, SI VA VERSO IL REFERENDUM -


La commissione Bilancio affari generali e istituzionali ha licenziato con il voto favorevole della maggioranza dei presenti (ast. Lega nord e Udc) il progetto di legge per l'istituzione di un nuovo comune tramite la fusione di Sissa e Trecasali (provincia di Parma). Nella prossima seduta dell'Assemblea legislativa l'aula, su proposta del relatore, Gabriele Ferrari (Pd), dovrà esprimersi sull'indizione del referendum delle popolazioni interessate, .
Cosa prevede il progetto di legge
Il nuovo Comune prospettato dalla fusione di Sissa e Trecasali, con decorrenza dal primo gennaio 2014, coprirà una superficie di quasi 72 kmq e avrà una popolazione di oltre 8.000 abitanti. La decorrenza del nuovo ente è prevista dal 1 gennaio 2014. La Regione erogherà al Comune di nuova istituzione un contributo annuale, di ammontare costante, della durata complessiva di quindici anni, pari a 170 mila euro all'anno. A titolo di compartecipazione alle spese iniziali è poi previsto un contributo straordinario in conto capitale della durata di tre anni pari a 150.000 euro all'anno. Per i dieci anni successivi alla sua costituzione inoltre il nuovo Comune avrà priorità assoluta nei programmi e nei provvedimenti regionali di settore che prevedono contributi a favore degli enti locali e sarà equiparato ad una Unione di Comuni ai fini dell'accesso ai contributi previsti da programmi e provvedimenti regionali di settore riservati a forme associative di Comuni, ad eccezione che per i contributi regolati dal programma di riordino territoriale. La Regione sosterrà il nuovo Comune anche mediante cessione di quota del patto di stabilità territoriale. Il Comune di nuova istituzione subentra nella titolarità delle posizioni e dei rapporti giuridici attivi e passivi che afferiscono ai preesistenti Comuni e i rispettivi beni demaniali e patrimoniali sono trasferiti al demanio ed al patrimonio del nuovo ente. Al Comune di nuova istituzione è inoltre trasferito il personale dei due Comuni.
Per gestire la fase transitoria, dall'istituzione del nuovo Comune fino alla prima elezione dei relativi organi che avverrà nella tornata elettorale del 2014, sarà nominato un commissario governativo. I Sindaci dei Comuni di origine, entro il 31 dicembre 2013, d'intesa tra loro, formuleranno proposte e adotteranno provvedimenti per consentire la piena operatività del nuovo Comune dal 1° gennaio 2014 con l'obiettivo di garantire continuità nell'accesso alle prestazioni ed evitare qualsiasi aggravamento a scapito dei cittadini. Il testo di legge prevede poi l'istituzione di un organismo consultivo composto dai Sindaci dei preesistenti Comuni di origine, con il compito di collaborare con il Commissario governativo.
Un emendamento, approvato a maggioranza dalla commissione, stabilisce anche che per agevolare la riorganizzazione del nuovo comune nato dalla fusione viene rinviata di un anno, e cioè al primo gennaio 2015, il termine per l'avvio della gestione associata delle funzioni prescritto dalla norma regionale sul riordino territoriale (L.r.21/2012).

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)