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Da venerdì 14 marzo si ritornerà alla gestione ordinaria della raccolta. Entro quella data sarà possibile richiedere ai Coc interventi per situazioni particolari -

 Modena, 11 marzo 2014 -

Il Comune di Modena informa che la fase di emergenza per la raccolta rifiuti nella zona di San Matteo e Albareto di Modena e nei comuni di Bastiglia e Bomporto terminerà venerdì 14 marzo. Dopo quella data si ritornerà alla gestione ordinaria dei rifiuti.
Sono infatti tutti attivi i centri di raccolta comunali in cui è possibile recarsi per il conferimento dei rifiuti differenziati ed è possibile avvalersi delle abituali modalità di raccolta a domicilio attivate nei singoli comuni.
I cittadini e le attività produttive che vivono ancora situazioni particolari di criticità e che hanno ancora bisogno di smaltire rifiuti urbani derivanti dalla rottura dell'argine di Secchia del 19 gennaio scorso possono comunque richiedere un servizio personalizzato al proprio Coc - Centro Operativo Comunale (per Modena il numero è 059/2033745) entro e non oltre il 14 marzo.
Le richieste saranno valutate dai tecnici dei Coc comunali, in collaborazione con Hera, che stabiliranno un'agenda per l'impegno dei volontari e dei mezzi di protezione civile più idonei per la pulizia e svuotamento di abitazioni e luoghi di lavoro.

 

(Fonte: Comune di Modena)

 

Cessato il preallarme piena del Panaro e del Secchia nei comuni del modenese. Rientrata anche la fase di allarme per l'Enza nei comuni del parmense e del reggiano. In fase di ultimazione i lavori per il ripristino dell'argine del Quaderna, a Medicina: bloccata la fuoriuscita dell'acqua -

Bologna, 6 marzo 2014 -

Sta rientrando l'emergenza piena per fiumi e corsi d'acqua in Emilia-Romagna.
L'Agenzia regionale di Protezione civile - in accordo con Arpa (Agenzia regionale prevenzione e ambiente), Servizi tecnici di Bacino e Consorzi di bonifica - sta attivando in queste ore la cessazione delle fasi di allarme e preallarme che ieri aveva interessato molti comuni.
Il Servizio tecnico di Bacino Reno sta ultimando i lavori di ripristino dell'argine del fiume Quaderna, nel comune di Medicina (Bologna), che nella notte del 5 marzo aveva subito un parziale collasso. Al momento non si registra più fuoriuscita di acqua.
Cessato il preallarme piena del Panaro per i comuni modenesi di Camposanto, Finale Emilia, Bomporto, Nonantola, Ravarino, Castelfranco Emilia, Modena e per il comune di Crevalcore in provincia di Bologna.
Cessato preallarme anche per il Secchia nei comuni di Bastiglia, Bomporto, Carpi, Soliera e Campogalliano in provincia di Modena.
Rientrata anche la fase di allarme per l'Enza: sono interessati i comuni di Mezzani e Sorbolo nel Parmense e Brescello e Gattatico nel Reggiano.
Non sono più in allarme i corsi d'acqua che interessano i comuni di Formigine, Sassuolo, Fiorano Modenese, Maranello, Castelnuovo Rangone, Spilamberto, Castelvetro, Vignola, Savignano sul Panaro e Marano sul Panaro (Modena).
Infine, sono cessati gli allarmi e i preallarmi per i fiumi Montone, Lamone, Bevano, Savio e Senio relativi al comune di Forlì e, in provincia di Ravenna, ai comuni di Alfonsine, Bagnacavallo, Castel Bolognese, Cotignola, Faenza, Lugo, Riolo Terme, Solarolo, Ravenna, Cervia e Russi.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Sono 1.175 i lavoratori in cassa integrazione a causa dell'esondazione del Secchia, avvenuta il 19 gennaio scorso: lo rende noto la Cisl di Modena -

Modena, 3 marzo 2014 -

Sono 1.175 i lavoratori in cassa integrazione a causa dell'esondazione del Secchia, avvenuta il 19 gennaio scorso. Lo rende noto la Cisl di Modena, che ha analizzato i dati sugli ammortizzatori sociali attivati dopo il 20 febbraio grazie all'accordo stipulato con la Provincia per snellire tempi e procedure per ottenere la cig per alluvione nei Comuni di Bastiglia, Bomporto, San Prospero, Camposanto, Finale Emilia, Medolla, San Felice e nelle frazioni di Modena di San Matteo, Albareto, La Rocca e Navicello. «A oggi risultano 450 lavoratori in cassa integrazione ordinaria in deroga, 25 in cigo edilizia, 600 lavoratori in cigo industria e cento lavoratori in sospensione fondo artigianato – afferma Domenico Chiatto, responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl con delega alla ricostruzione post sisma e alluvione - Le aziende interessate dalla cig ordinaria - circa 200 - sono generalmente piccole e medie imprese meccaniche, tessili e della chimica-gomma-plastica. Il 40 per cento del totale dei lavoratori fermi è rappresentato da addetti del terziario, in particolare socio-sanitario-assistenziale e commercio, per i quali si attiva la cig in deroga. A questi numeri – continua Chiatto - vanno aggiunti gli addetti dell'agricoltura, sui quali mancano ancora dati precisi, autonomi, artigiani e persone con forme di lavoro diverse. Per questo stimiamo che il totale dei lavoratori che hanno dovuto fermarsi possa avvicinarsi complessivamente alle 2 mila unità». La maggior parte della aziende che hanno fatto ricorso alla cig, sono dislocate a Bastiglia e Bomporto; sono state presentate domande anche a Camposanto, Medolla e San Felice. La cassa integrazione ordinaria dura inizialmente tredici settimane, mentre quella in deroga scade il 31 marzo, come previsto dagli accordi regionali. «Sono necessarie risorse aggiuntive per la cig in deroga, che, rispetto agli accordi con la Regione, registra un maggior utilizzo proprio a seguito dall'alluvione – sottolinea il sindacalista Cisl - Alcune aziende colpite da questa ultima calamità, tra l'altro, avevano già subito danni a causa del terremoto e incontrano forti difficoltà nel riprendere l'attività. Hanno bisogno di sostegni straordinari non solo per rimettere in sesto gli impianti, ma anche per anticipare l'indennità cig ai propri dipendenti». Chiatto aggiunge che resta aperto il problema dei danni a imprese e privati. «C'è chi ha perso quasi tutto, dai mobili agli elettrodomestici all'auto. Per questo – conclude il segretario Cisl – ci aspettiamo che l'atteso decreto ministeriale sui risarcimenti preveda, come richiesto dalla Regione, gli stessi criteri e modalità riconosciuti alle popolazioni terremotate».

(Fonte: ufficio stampa Cisl Modena)

 

Un centinaio di cittadini alluvionati ha sfilato per chiedere al sindaco Sandro Fogli di fare il punto sulla situazione dei danni e dei risarcimenti...

Modena, 1 marzo 2014 - Di Manuela Fiorini -


Attimi di tensione, questa mattina a Bastiglia dove, sotto una pioggia battente, un centinaio di cittadini alluvionati ha sfilato per chiedere al sindaco Sandro Fogli di fare il punto sulla situazione dei danni e dei risarcimenti.
Il Primo Cittadino, tuttavia, non si è fatto vedere, nonostante la manifestazione fosse stata fissata e autorizzata da tempo. I toni si sono alzati quando ai cittadini di Bastiglia è stato negato l'accesso alla Sala Consigliare del Comune, dove avevano richiesto di potersi comunque riunire per discutere tra loro sullo stato delle cose. Secondo il Segretario Comunale Rossetti la sala sarebbe stata inagibile e non igienizzata, quindi non adatta ad ospitare i cittadini. Silenzio anche sulla mancata presenza del sindaco Fogli.
Sono passati 42 giorni dal 19 gennaio, quando sull'argine del fiume Secchia si è aperta una falla di oltre 50 metri, che ha fatto riversare l'acqua del fiume a San Matteo, ad Albareto e nei comuni di Bomporto e Bastiglia, dove, purtroppo, c'è stata anche l'unica vittima, il 44 enne Giuseppe "Oberdan" Salvioli", trascinato via dalle acque e ritrovato lo scorso 5 febbraio nel Naviglio.
"Volevamo solo parlare tra di noi per fare il punto della situazione – dice arrabbiato Eros Bonomi, Consigliere Comunale della Lega Nord - la gente in casa ha ancora il fango, che cosa volete che sia una sala non igienizzata?".
Secondo i cittadini, lo scorso 19 gennaio, quando le acque hanno cominciato a riversarsi fuori dalla falla, l'allarme sarebbe stato dato in ritardo e i possibili danni minimizzati.
"Abbiamo perso più di 900 auto e chi viveva al piano terra ha visto i locali e il mobilio rovinati dall'acqua, è tutto da buttare. Ci hanno detto che sarebbero arrivati 10 cm di acqua, invece ne sono arrivati quasi due metri".
E' arrabbiato anche Gerardo Maffei, Consigliere Comunale e capogruppo di Rinnovamento per Bastiglia e promotore della manifestazione.

 

Gerardo Maffei Lega Nord rid

 


"Ho organizzato questo incontro perché me lo hanno chiesto i cittadini di Bastiglia. Al sindaco volevamo solo chiedere tre cose. La prima: un impegno con il Presidente della Regione Vasco Errani, affinché ci dica di chi sono le responsabilità per quello che è successo e rassicuri i cittadini che sarà fatto di tutto perché una cosa del genere non succeda più. Secondo: vogliamo che la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Modena e il Comune di Bastiglia garantiscano ai cittadini e alle attività produttive almeno il 50% dei mutui e dei presti che ora andremo a fare per cercare di ripartire, in attesa che si sappia qualcosa dei risarcimenti che abbiamo richiesto tramite i moduli. Terzo: chiediamo un piano ambientale e una legge che ci tuteli contro le alluvioni. Noi della Bassa viviamo in una zona a rischio".
I cittadini di Bastiglia non si arrendono, nonostante il mancato confronto. Il prossimo incontro pubblico è previsto il 10 marzo, alle ore 20.30, presso il Borgo Ristorante la Bastia di via Canaletto 46/a. E' prevista la presenza dei rappresentanti della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Modena, del Comune di Bastiglia e delle Prefettura. Si parlerà di prevenzione del rischio idraulico, messa in sicurezza del "nodo idraulico" di Modena, azioni e misure per la ripresa sociale ed economica del contesto urbano e rurale di Bastiglia e del monitoraggio e ricognizione dei danni subiti. Speriamo che i cittadini di Bastiglia possano trovare le risposte che cercano.

Pubblicato in Cronaca Emilia

L'Agenzia regionale di protezione civile: per la ricognizione dei danni al momento non servono perizie. E' sufficiente compilare le schede e trasmetterle ai Comuni entro il 28 febbraio

Bologna, 17 febbraio 2014 –

I cittadini e le imprese che hanno subito danni a causa dell'alluvione non devono al momento produrre perizie giurate o asseverate: è sufficiente che compilino le apposite schede (scaricabili dal sito "Alluvione nel modenese", sul portale della Regione, o da quello della Protezione civile regionale), descrivendo e quantificando i danni, e allegando la documentazione raccolta (per esempio fotografie). E' quanto ribadisce l'Agenzia regionale di protezione civile, raccomandando di conservare comunque tutta l'eventuale documentazione utile (come scontrini fiscali, fatture), anche se non inviata, comprovante il contenuto delle autocertificazioni relative al danno e ai ripristini qualora eseguiti.

A questo scopo la Regione ha messo a punto quattro schede per effettuare la ricognizione di edifici pubblici, abitazioni private, infrastrutture, opere di sistemazione idraulica, aziende agricole e agroindustriali: devono essere compilate e trasmesse ai Comuni entro il 28 febbraio 2014.

La ricognizione riguarda sette Comuni del modenese (Bastiglia, Bomporto, Camposanto, San Felice, Finale, San Prospero, Medolla) e quattro frazioni del Comune di Modena (San Matteo, La Rocca, Albareto e Navicella).

http://www.regione.emilia-romagna.it/alluvione-nel-modenese
http://www.protezionecivile.emilia-romagna.it

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Sorretti dalla volontà di andare avanti. Lo hanno raccontato a Confesercenti: "Ce la mettiamo tutta; non ci accontenteremo di elemosine vogliamo il rimborso dei danni" -

Modena, 15 febbraio 2014 -

È ormai impresso nella mente come un ricordo indelebile: l'acqua che entra ovunque, che 'invade il lavoro' che raggiunge in taluni casi i due metri d'altezza. Devastando una vita di sacrifici. Lo sconforto e la disperazione dei primi momenti lasciano spazio alla voglia di reagire, di salvare tutto il possibile. Poco importa se tocca immergersi fino alla vita e oltre, o aiutarsi con gommoni di fortuna. Quel che ha prevalso in quegli attimi è stato pensare come ripartire. Dopo il nuovo disastro, che ha messo in ginocchio parte del territorio modenese: l'alluvione del 19-20 gennaio scorso. Lo raccontano quattro imprenditori, Confesercenti ha raccolto le loro storie, brevi forse ma destinate a rimanere.


"Aperti, anche il 19 gennaio come tutte le domeniche mattina – racconta Giancarlo Generini, un'edicola tabaccheria-cartoleria in centro a Bomporto – con qualche cliente in negozio. È giunta la notizia da Bastiglia, prima del cedimento dell'argine di Secchia, poi che sarebbe arrivata l'acqua anche da noi. Increduli, perché data la vicinanza abbiamo sempre temuto il Panaro. Sono bastate poche ore per vedere andare in fumo anni di lavoro, con l'acqua fino a 2,05 metri d'altezza, nel magazzino e 1,35 in negozio, per 5 giorni. Abbiamo salvato poco, il resto è andato perduto: i danni ammontano a 70 mila euro, anche di più se consideriamo lo stop lavorativo dei tre dipendenti che ho. Ci siamo rimboccati le maniche ripulendo e aprendo temporaneamente poco fuori il centro almeno l'attività di edicola. Di cosa ho bisogno? Di offrire un minimo di garanzia ai miei collaboratori, mica posso licenziarli. Occorrono l'indennizzo dei danni subiti enon poche briciole; una fiscalità di vantaggio, la rateizzazione i pagamenti... Rimane comunque molta amarezza per quanto è successo. Chi verrà adesso ad investire a Bomporto? Il rischio è che il paese si trasformi in un dormitorio. Chi aveva delle attività ed era in affitto, può decidere magari di andarsene altrove. La forza e la volontà da parte nostra non verranno mai a meno, ma occorrono anche risposte concrete a questo punto..."


Nelle immediate vicinanze dell'esercizio di Generini, c'è la lavanderia di Luca Zoboli, sempre nel cuore storico di Bomporto. "Siamo stati in grado di riaprire a tempo di record, appena una settimana dopo l'alluvione. Abbiamo lavorato quasi 8 ore di fila per recuperare tutti i capi all'interno dei locali dove l'acqua ha superato il metro e venti. Capi che ho portato nelle altre lavanderie che abbiamo in altri paesi e che sono stati lavati 3 e a volte 4 volte pur di eliminare il fango, quindi si è provveduto ad asciugare i muri, ma rimane quell'odore... Uno sforzo enorme insomma, ma siamo ripartiti. Restano 30mila euro danni. Una doppia beffa comunque per noi già costretti a fare i conti col terremoto causa il quale a tutt'oggi ho un capannone inagibile. Ci facciamo in quattro pur di riprendere a lavorare. Speriamo lo capiscano, come sarebbe utile ascoltassero le nostre esigenze di imprese alluvionate...".

Roberto Mandrioli ha una rivendita di ortofrutta a Bastiglia, aperta da un anno e, "Mai mi sarei aspettato una cosa del genere. Orribile, ma la mia indole di incorreggibile ottimista mi ha permesso di non arrendermi, nemmeno di fronte all'alluvione. Ho appreso da mio figlio la mattina della rottura dell'argine e dell'acqua che avanzava. Non ho esitato un attimo a precipitarmi in negozio e cominciare a mettere in salvo tutto ciò che potevo. L'acqua una volta arrivata, in poco ha raggiunto il mezzo metro. Nei giorni successivi, una volta defluita grazie ai ragazzi della protezione civile sono riuscito a ripulire interamente il negozio. La frutta e la verdura messa in salvo l'ho distribuita gratuitamente a quanti si presentavano. Quindi ho ricontattato i fornitori e ho riaperto, con la soddisfazione di aver ritrovato i miei clienti e anche di nuovi. Non mi sono arreso e vado avanti".

"Se penso solo che ci avevano avvertito riguardo al fatto di qualche possibile problema a causa della rottura dell'argine del Secchia... - inizia così il ricordo di quei giorni di Gianluca Pelloni ristoratore e albergatore di Sorbara – Poi a partire più o meno dalle 18 di domenica 19 gennaio, l'acqua ha iniziato ad uscire dai tombini. Abbiamo tentato ad arginarla coi sacchetti di sabbia., ma è stato tutto inutile, perché in poco tempo me ne sono trovato 40 cm all'interno del locale. Sono saltati gli impianti elettrici, i frigoriferi, le lavastoviglie: un disastro. Ho cenato solo la sera a lume di candela, con i piedi immersi nell'acqua, triste, arrabbiato e amareggiato. Acqua ovunque fino al 22 di gennaio, con un silenzio la sera e un buio desolanti. Non volevo lasciare la struttura, la mia struttura, non me la sentivo. Una volta che l'acqua è defluita ha lascito dietro di se il fango e la voglia di chiudere tutto e non riaprire mai più. Perché continuare quando si hanno approssimativamente più di 50-60mila euro di danni? Quando già prima si doveva fare i conti con crisi e la diminuzione della clientela? Avevamo scelta? Ci siamo rimboccati le maniche, ripulendo tutto per giorni, anche se i segni sono rimasti e l'odore fatica ad andarsene, e abbiamo riaperto. Proviamo ad andare avanti, nonostante i pochissimi clienti, e dormendo poco la notte. Perché il ricordo è ancor vivo e i timori che possa riaccadere pure. Mentre la fiducia è quello che è. A partire da quella di ottenere il pieno risarcimento, non possiamo accontentarci di poche briciole, o di elemosine, abbiamo il diritto a vederci riconosciuto tutto il danno subito. Abbiamo urgente bisogno di finanziamenti a tasso agevolato in attesa che arrivino i rimborsi, come pure di una tregua fiscale".

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Modena)

 

Attivato dall'Agenzia regionale di Protezione civile lo stato di attenzione in tutte le province dell'Emilia-Romagna per pioggia, criticità idraulica ed idrogeologica, vento e stato del mare -

Bologna, 10 febbraio 2014 -


Un'intensa perturbazione sta portando in queste ore in tutta la regione precipitazioni estese e abbondanti, che secondo le previsioni Arpa-Simc dureranno per le prossime 24-48 ore; i quantitativi maggiori, intorno ai 100 mm, sono previsti sulle aree appenniniche. Alle piogge sono associati venti, che in serata diverranno forti sui rilievi centro orientali e sulla costa, con raffiche comprese tra i 55 km e i 65 km all'ora.
L'effetto combinato di questi fenomeni può determinare l'innalzamento del livello dei fiumi e degli altri corsi d'acqua, mareggiate e dissesti idrogeologici diffusi su tutto il territorio, in particolare nelle province già colpite dal maltempo nelle scorse settimane.
Per seguire l'evoluzione della situazione, monitorare i punti critici e organizzare una pronta risposta in caso di eventi rischiosi per la popolazione è stato attivato il centro operativo della Protezione civile regionale, in presidio 24 ore su 24, in raccordo con Arpa, Servizi tecnici di bacino, Aipo, Prefetture, Comuni, Province e volontariato.
Dalla Protezione civile giunge ai cittadini la raccomandazione di non sostare in prossimità di argini, ponti e moli e di seguire le indicazioni fornite dalle autorità locali.

Situazione dei fiumi
Le precipitazioni previste fino a domani, martedì 11 febbraio, potranno determinare l'innalzamento dei livelli idrometrici su tutti i corsi d'acqua della regione, con possibile superamento del livello di pericolosità per piena nelle province di Reggio Emilia, Modena, Ferrara e Bologna.
Ieri è stato attivato il preallarme sul fiume Secchia, a causa delle diffuse e intense precipitazioni e per le condizioni di criticità causate dalle ultime piene. Sono interessati i comuni di Soliera e Campogalliano nel Modenese e Casalgrande, Castellarano e Rubiera nel Reggiano. Resta in vigore l'allerta emessa lo scorso 5 febbraio per i Comuni di Modena, Bastiglia e Bomporto.
È ancora attivo lo stato di preallarme piena del Fiume Enza in provincia di Reggio Emilia per i comuni di Mezzani, Brescello, Sorbolo e Gattatico.

Rischio frane e dissesti
Le piogge di queste ore potrebbero aggravare la situazione dei territori già colpiti da maltempo nelle scorse settimane, determinando movimenti franosi diffusi (smottamenti, colate, cadute di massi) nelle province centro occidentali.

Vento
Possono verificarsi localmente cadute di rami e alberi, segnaletica stradale, danni alle abitazioni e alle infrastrutture pubbliche e private. Può risultare difficoltosa la circolazione stradale e si possono verificare sospensioni nell'erogazione di fornitura elettrica e telefonica.

Mare
Vento e pioggia potranno determinare sulla costa mareggiate, fenomeni di erosione con possibili conseguenze per gli stabilimenti balneari, compromissione di moli e dighe foranee e difficoltà per le attività nautiche ed il funzionamento delle infrastrutture portuali.

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Costituito un gruppo di imprenditori dell'area alluvionata, col fine di confrontarsi rapidamente e in modo continuativo riguardo le esigenze delle imprese colpite: "Vogliamo andare avanti, non siamo più disposti al silenzio ed esigiamo risposte in tempi rapidi" -

Modena, 7 febbraio 2014 -

"Fare in fretta, perché la situazione è gravissima!". E' quanto è emerso forte e chiaro, ieri sera a Bomporto, in occasione dell'incontro voluto da Rete Imprese Italia Modena – che raccoglie le Associazioni Ascom-Confcommercio Fam, CNA, Confesercenti e Lapam-Confartigianato - con gli imprenditori dei comuni alluvionati. Un grido rivolto alle istituzioni, soprattutto al governo. "In fretta, senza ripetere gli errori compiuti col sisma - hanno ribadito più volte – e che si intervenga affinché non accada mai più".

Esaurita la sala, e ben oltre il centinaio i presenti, imprenditori di tutte le categoria, dal commercio, al manifatturiero, dai servizi agli esercizi pubblici all'artigianato, non esitato in avvio di serata a manifestare il disappunto di chi a causa della situazione creatasi e malgrado la pronta reazione, si trova ancora oggi in forte difficoltà. "Crisi, sisma e ora l'alluvione: "Le imprese sono stremate"; "Non ci arrendiamo, riapriremo ed alcuni anche dopo mesi ma a che prezzo?"; e ancora: "Si fatica a percepire quello che stiamo vivendo che è di gravità estrema"; "Occorrono risposte certe per i danni che abbiamo subito"... e non sono e alcune delle riflessioni emerse nel corso ella serata.

Riflessioni che Rete Imprese ha fatto proprie, garantendo il massimo impegno "Ci siamo attivati immediatamente – ha esordito Massimo Silingardi il presidente di Confesercenti Modena, portavoce attuale di Rete Imprese Italia per il territorio – fornendo alle imprese sostegno ed informazioni utili ad affrontare il disastro. Ma soprattutto è nostra intenzione sostenere i bisogni e le esigenze degli imprenditori colpiti e di fronte alle istituzioni, Provincia, Regione e il Governo. C'è necessità urgente di risposte perché queste aziende si trovano a far ei conti con gli effetti combinati di crisi, sisma e adesso anche dell'alluvione devastante. Loro e noi non siamo più disposti ad ammettere omissioni e negligenze nella gestione dell'emergenza; e nemmeno di sottovalutazione della portata di questa ennesima catastrofe come del bisogno di risorse e attenzione che meritano imprese e territorio".

"E' imprescindibile, urgente e necessaria, per la zona colpita l'istituzione di una fiscalità di vantaggio – ha poi proseguito Giorgio Vecchi vice-presidente territoriale di Ascom-Confcommercio Fam Modena - Un regime cioè che per un congruo periodo di tempo consenta una riduzione della pressione fiscale sulle imprese e con una progressione dell'incidenza delle imposte che consenta una ripartenza veloce. Misura indispensabile per l'area dell'alluvione, su cui ci confronteremo sia con la Regione che con i Parlamentari modenesi per concordare le misure più confacenti alle necessità delle imprese, a partire dalla sospensione del pagamento di imposte e contributi ben oltre il 31 luglio 2014, prevedendo al termine del periodo di sospensione, una rateizzazione di almeno 3 anni di quanto dovuto. E non mancheremmo di rivolgerci anche agli istituti bancari per ottenere condizione di credito agevolato. Mentre abbiamo già chiesto un incontro urgente con l'ABI e per la sospensione dei mutui in scadenza e senza che questo incida sul merito creditizio delle imprese ".

"Quindi sarà importante – ha sottolineato Erio Luigi Munari, presidente di Lapam-Confartigianato di Modena e Reggio Emilia - Comprendere le ragioni di quanto è successo e individuare eventuali responsabilità. Positiva quindi la costituzione di un comitato scientifico volto ad accertare le cause del cedimento dell'argine del Secchia; come pure l'inchiesta avviata dal Procuratore Zincani che se porterà all'apertura di un procedimento giudiziario verso i soggetti preposti al controllo ed alla manutenzione degli argini ci vedrà costituire Parte civile. Al fine di ottenere un giusto risarcimento dei danni materiali e morali cagionati alle imprese ed agli imprenditori. Il nodo idraulico modenese va messo in sicurezza al più presto in modo che simili catastrofi non si ripetano".

"Da parte nostra – ha poi concluso Umberto Venturi presidente di CNA Modena - ci sarà tutto l'impegno disponibile per non lasciare nulla di intentato e per ottenere risposte celeri. Continueremo a confrontarci in modo costante con Provincia e Regione come stiamo facendo e se sarà il caso intensificheremo gli incontri. Lo stesso varrà anche con quelli relativi ai parlamentari modenesi di tutti gli schieramenti dato che sulla questione vogliamo la massima attenzione. Mentre non mancheremo di sensibilizzare le nostre Associazioni nazionali sulla grave questione modenese già a partire dalla mobilitazione del 18 febbraio prossimo a Roma. infine cosa più importante intensificheremo il rapporto con le imprese colpite dall'alluvione in modo costante al fine di interpretare correttamente le loro necessità".

Proposito questo che ha già trovato forma nella serata di ieri. Al termine è stato infatti costituito ad opera di Rete Imprese Modena un gruppo di quattro imprenditori locali con l'obiettivo di: essere un punto di riferimento per tutti gli altri dell'area, e quello di avere un confronto veloce, costante e continuativo riguardo le esigenze e le necessità di tutte le imprese colpite.

(Fonte: RETE Imprese Italia)

 

Il cordoglio del presidente della Regione Errani e della presidente dell'Assemblea legislativa Costi per il ritrovamento a Bastiglia del corpo senza vita di Giuseppe Salvioli, disperso durante l'esondazione del Secchia lo scorso 19 gennaio -

Bologna, 5 febbraio 2014 –

Il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, e la Presidente dell'Assemblea legislativa, Palma Costi, hanno espresso il loro cordoglio alla famiglia di Giuseppe Salvioli, il 43enne di Bastiglia disperso durante l'esondazione del Secchia lo scorso 19 gennaio, il cui corpo è stato ritrovato oggi pomeriggio. Salvioli era scivolato dal canotto mentre prestava aiuto alle persone colpite dall'alluvione nella bassa modenese.
Nel loro messaggio ai famigliari, i presidenti Errani e Costi hanno ricordato la generosità con la quale Salvioli stava aiutando le persone rimaste isolate dalla esondazione del Secchia.

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

Quasi 500 frigoriferi, 689 lavatrici e 290 televisori sono stati raccolti finora dalle case alluvionate di Bastiglia e Bomporto per un totale di quasi 1500 apparecchiature -

Modena, 30 gennaio 2014 -

 Il peso complessivo di questi Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) è di quasi 83 mila chilogrammi; ormai inservibili a causa dei danni subiti dall'alluvione, saranno trattati e smaltiti in apposite piattaforme e impianti.
La Provincia riporta che prosegue la raccolta dei rifiuti, secondo le modalità indicate da Hera - differenziare gli elettrodomestici e tutti Raee da mobili e altre masserizie, depositare i rifiuti sul suolo pubblico avendo cura di non intralciare il traffico - con l'utilizzo di trenta mezzi e l'ausilio di personale dell'Esercito, con il coordinamento del Centro unificato provinciale di Protezione civile di Marzaglia.
A Bomporto sono state raccolte finora oltre 600 tonnellate di rifiuti solidi, a Bastiglia oltre 1.400 tonnellate e 16 nelle frazioni di Modena. A queste si aggiungono altre 72 tonnellate di rifiuti depositate nei centri di stoccaggio provvisorio allestiti nei due Comuni e oltre 250 tonnellate di fanghi liquidi provenienti dalle attività di spurgo di Amaig con il coordinamento dei Centri operativi comunali ai quali è necessario rivolgersi per le richieste di intervento.
L'alluvione ha interessato circa 80 chilometri di rete fognaria, dieci impianti di sollevamento e i depuratori di Bomporto, Solara e Camposanto che sono tutti funzionanti.
Sulla rete telefonica permangono i problemi sulla rete Telecom nel polo industriale di Bomporto con i tecnici che sono al lavoro per ripristinare la rete appena possibile, mentre a Villavara le due cabine danneggiate saranno ripristinate entro la serata di mercoledì 29 gennaio.
Durante l'emergenza, la rete acquedottistica e la rete del gas nel territorio alluvionato sono sempre rimaste in funzione.

(Fonte: Provincia di Modena)

 

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