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Si rafforza il ruolo della società fieristica bolognese nel settore PET, che inserisce nel suo calendario 2021 lo storico format espositivo in versione outdoor a garanzia della completa sicurezza di espositori e visitatori.

Pubblicato in Amici Animali Emilia
Lunedì, 31 Agosto 2020 16:52

Quanto spesso deve mangiare un gatto?

Il numero e la quantità delle porzioni dei pasti di un gatto dipendono dalla sua età, dallo stato di salute e in molti casi dalle singole preferenze dell’animale.

Pubblicato in Amici Animali Emilia
Martedì, 10 Settembre 2019 10:18

Il cane Thor salvato dalla Municipale.

Il cane Thor salvato dalla Municipale. Veniva tenuto in condizioni non idonee. Ora è al canile e potrà essere adottato

Una storia a lieto fine quella di Thor, un American Staffordshire Terrier che veniva tenuto alla catena e con il rischio di azzuffarsi con un proprio simile. La Polizia Municipale di Modena è intervenuta in seguito a una segnalazione e ha applicato il Regolamento Benessere Animale che prevede il sequestro amministrativo dell’animale in via cautelare.

MODENA – Veniva tenuto alla catena, fuori casa e in condizioni non idonee, con il rischio di azzuffarsi con un suo simile. È la storia, per fortuna a lieto fine, del cane Thor, un American Staffordshire Terrier maschio circa un paio d’anni di età, che nella giornata di sabato è stato sottoposto a sequestro amministrativo in via cautelare dalla Polizia Municipale di Modena, che ha applicato il Regolamento per il Benessere Animale del Comune.

Il “salvataggio” di Thor è iniziato in seguito a una segnalazione di un cittadino, che riferiva di un “pittbull” che veniva spesso tenuto in cattive condizioni nelle pertinenze di un’abitazione sulla Nonantolana, nei pressi di località Navicello, a Modena.

Gli agenti del Nucleo di Prossimità, che si occupa anche di animali, ha quindi effettuato una visita nel luogo segnalata, dove, effettivamente, ha trovato due cani di razza American Staffordshire. L’uomo che li aveva in custodia ha ammesso di tenerli, a turno, fuori casa di notte, poiché i due animali non andavano d’accordo e rischiavano continuamente di azzuffarsi.

La verifica del microchip, tuttavia, ha fatto emergere come uno dei due cani, Thor, non fosse di proprietà dell’uomo, ma di una donna residente in città che è stata quindi contattata dagli agenti. Informata delle condizioni in cui veniva tenuto il suo cane, ha dimostrato preoccupazione ed è andata a riprenderselo. Tuttavia, ha anche fatto presente la sua intenzione di cederlo a una terza persona, poiché impossibilitata a tenerlo in seguito a un trasferimento fuori città.

Il giorno seguente, la donna è stata ricontattata dagli agenti, che in quel frangente si sono fatti riferire i dati della persona a cui Thor stava per essere ceduto. Da una rapida verifica è risultato essere un uomo, residente in Romagna, con diversi precedenti penali, tra cui quello di maltrattamenti in famiglia.

Per evitare che il povero Thor finisse in una situazione ancora peggiore, la Municipale ha quindi deciso di applicare il Regolamento Benessere Animali del Comune di Modena per le violazioni accertate e ha fatto scattare un sequestro amministrativo in via cautelare. Thor si trova ora al Canile di Modena dove, se la proprietaria deciderà di cederlo, potrà iniziare il percorso di adozione per trovare finalmente una famiglia che si occupi di lui come merita.

 

Pubblicato in Amici Animali Modena

Parmensi amanti degli animali: con loro in vacanza e anche in ufficio, purché si rispettino le regole!nCane e gatto ancora i preferiti, il 71% dei parmensi è contrario agli animali esotici in appartamento.

I parmensi chiedono più sanzioni a chi trasgredisce le regole.

Roma, luglio 2019 -  È estate, fa caldo, ma per molti non è ancora tempo di vacanze... Come resistere? Magari contando sulla compagnia di un fidato animale domestico, anche sul posto di lavoro: portare con sé il proprio animale in ufficio, infatti, sembra sia molto ben visto da più della metà dei parmensi (64%), a patto che chiaramente non intralci l'attività lavorativa e che ci sia uno spazio all'aperto. Lo rivela l'ultima ricerca dell'Osservatorio Sara Assicurazioni(1), la compagnia assicuratrice ufficiale dell'Automobile Club d'Italia, che ha evidenziato il legame sempre più forte dei parmensi verso gli amici a quattro zampe.

Per una felice convivenza nella vita di tutti i giorni è però importante rispettare alcune regole, sia per evitare di danneggiare altre persone, sia per evitare di incorrere in eventuali sanzioni: l'uso di museruole e guinzagli e l'attenzione alla pulizia dei marciapiedi, ad esempio, secondo il 49% degli intervistati ancora troppo spesso vengono trascurati da padroni negligenti. Il 22% dei parmensi al riguardo vorrebbe più controlli, mentre il 18% pensa che sarebbero necessarie multe molto più elevate per tutti coloro che trasgrediscono.

D'altra parte, chi decide di prendersi cura di un animale domestico se ne assume ogni responsabilità, e su questo la legge è molto chiara. In effetti, viene punito non solo chi lascia gli escrementi del cane non raccolti in un luogo pubblico, ma anche chi non vigila sul proprio animale domestico: se morde o aggredisce qualcuno, il padrone risponde sia civilmente che penalmente del danno provocato.

Se cane e gatto sono gli animali più presenti nelle case dei parmensi, per quanto riguarda gli animali esotici non c'è discussione: il 71% degli intervistati si dichiara contrario a possederne uno in appartamento. Il motivo principale? Gli animali esotici devono rimanere nel loro habitat naturale, ma possono anche essere un pericolo sia per chi li possiede che per gli altri.

E quando è tempo di vacanze? Il 39% dei parmensi preferisce portare il suo amico a quattro zampe con sé piuttosto che lasciarlo in qualche struttura, e per il 21% la meta si sceglie in base alle strutture che lo possano ospitare.

Se, infine, trovassero un animale abbandonato per strada, come si comporterebbero i parmensi? Solo il 9% resterebbe impassibile, mentre la quasi totalità dei campani (91%) si attiverebbe prontamente: chi portandolo da un veterinario o una struttura specializzata (32%), chi contattando la Protezione Animali (42%) e chi, senza esitare, portandolo addirittura a casa con sé (17%).

"Secondo gli ultimi dati Eurispes, più di tre italiani su dieci hanno un animale domestico in casa", commenta Marco Brachini, Direttore Marketing, Brand e Customer Relationship di Sara Assicurazioni. "Questo è sempre più considerato parte integrante della famiglia, a cui riservare ogni tipo di attenzione. Oltre alla compagnia e all'affetto che un animale può trasmettere alla famiglia, tuttavia, è giusto che il padrone sia a conoscenza dei doveri che assume nel momento in cui si prende questa responsabilità: dai costi legati all'alimentazione e alle cure veterinarie fino alla tutela per eventuali danni a persone o cose che l'animale può provocare. Sara Assicurazioni dispone di soluzioni assicurative dedicate sia alle esigenze e alla salute dell'animale domestico, sia alla tutela di chi se ne prende cura".

(1)Indagine CAWI condotta dall'istituto di ricerca Nextplora nel 2018 su di un campione rappresentativo della popolazione italiana per quote d'età, sesso ed area geografica.

 

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Pubblicato in Amici Animali Parma

La tradizionale benedizione degli animali, legata alla ricorrenza di S. Antonio Abate, protettore degli animali, si terrà giovedì 17 gennaio, alle 11, davanti alle Scuderie del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie dell’Università di Parma (via del Taglio 10). La partecipazione è aperta a tutta la cittadinanza che voglia portare con sé i propri animali domestici, per far loro ricevere la benedizione.

Parma -  

Giovedì 17 gennaio, alle 11, davanti alle Scuderie del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie dell’Università di Parma (via del Taglio 10), sarà celebrata la benedizione degli animali, un’antica tradizione del mondo contadino legata alla ricorrenza di S. Antonio Abate, protettore degli animali.

La celebrazione, che avverrà alla presenza del Direttore del Dipartimento di Scienze Medico-Veterinarie Giacomo Gnudi, sarà tenuta dal Cappellano dell’Università, don Umberto Cocconi.

Al termine della cerimonia si terrà la benedizione degli animali che sono ospitati all’interno delle stalle del Dipartimento e dell'Ospedale Veterinario Universitario Didattico – OVUD.

La partecipazione è aperta a tutta la cittadinanza che voglia portare con sé i propri animali domestici, per far loro ricevere la benedizione.

 

 

Fonte: Università degli Studi di Parma

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Aperta oggi l'area di sgambamento cani del Parco Montecucco. -  Tutti coloro che frequentano il Parco Montecucco e che sono proprietari di animali, da oggi possono finalmente utilizzare la nuova area di sgambamento per cani: "L'Amministrazione Comunale aveva promesso ai numerosi cittadini che ne chiedevano la realizzazione, che entro il mese di giugno la nuova area sarebbe stata fruibile e così è – spiegano gli assessori alla Tutela agli animali e alle Opere pubbliche Elena Baio e Paolo Garetti – abbiamo mantenuto la parola data, garantendo un servizio importante per la cittadinanza. Organizzeremo un'inaugurazione con le varie varie associazioni il 30 giugno alle 10".

L'area sgambamento è collocata nell'enorme polmone verde del quartiere Besurica al confine con via Malchioda. "E' stata dotata di un punto acqua – aggiungono gli assessori – di alcune panchine e un cestino per l'immondizia e le deiezioni. L'area ha una superficie di 3.800 metri quadrati ed è limitata da una recinzione metallica alta un metro e mezzo in parte già esistente, come cinta del parco". Si tratta di una realizzazione particolarmente voluta dagli abitanti della Besurica, che da tempo, anche attraverso una raccolta firme, chiedevano una zona per cani in quell'area molto frequentata in un quartiere di oltre seimila abitanti".

Tutto ciò migliorerà la situazione del parco, dove spesso gli animali venivano lasciati liberi e correvano sul prato, data la mancanza di un'area apposita, differentemente dalla Galleana. Nei mesi scorsi, la Polizia Municipale ha multato alcuni possessori di animali colti sul fatto: il regolamento di Polizia urbana, infatti, obbliga a utilizzare il guinzaglio "nei luoghi pubblici o liberamente accessibili, fatta eccezione per le aree di sgambamento adeguatamente individuate". In proposito i due assessori raccomandano ai frequentatori dell'areea, di raccogliere le deiezioni per evitare che si creino spicavoli inconvenienti e che questa possa essere deturpata dal mancato senso civico di alcuni cittadini.

Pubblicato in Cronaca Piacenza

Venerdì 16 marzo, alle 18.30, presso la libreria La Fenice lo studioso presenta i suoi recenti volumi e ci invita a riflettere sulla personalità, sull'indole e intelligenza dei nostri amici a quattro zampe.

 

Condividono con noi la vita quotidiana, sono considerati veri e propri membri della famiglia e sono sempre di più le strutture, dagli hotel ai supermercati, e persino uffici e ospedali, consentono l'ingresso dei nostri amici a quattro zampe. Secondo il rapporto 2017 di Assalco – Zoomark, nelle famiglie italiane vivono 7 milioni di cani e 7,5 milioni di gatti. Animali che, spesso, e senza che noi ce ne accorgiamo, sono trattati come figli, amati e un po' viziati. Non si rischia allora, che ne vada della loro identità?

Se ne parla, venerdì 16 marzo, alle 18.30, presso la libreria La Fenice di via Mazzini 15, a Carpi con l'etologo e filosofo Roberto Marchesini, direttore di SIUA (Scuola di Interazione Uomo-Animale) con sede a Bologna. Marchesini presenterà i suoi recenti volumi l'Identità del gatto e l'Identità del cane, in una versione ampliata e rivista dopo dodici anni dalla prima edizione, entrambi editi da Apeiron, e dialogherà con l'etologa e scrittrice Linda Guerra.

Abbiamo incontrato l'autore.

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Cani e gatti, perché oggi bisogna parlare di queste due identità?
"Cane e gatto sono animali a noi prossimi, condividono con noi la casa ma non sempre ci sono effettivamente vicini. L'effettiva vicinanza è data dal capire i loro bisogni, i loro desideri, comprendere come percepiscono il mondo. La vicinanza a mio avviso nasce dal desiderio di costruire con loro relazioni che siano in linea con le loro attese e con le loro aspettative. La società urbana ha perduto completamente il senso della relazione con il cane e il gatto intesi come animali che possiedono una loro identità; questa identità il più delle volte viene negata e questi animali vengono trasformati in peluche o in surrogati affettivi, in quei figli che non siamo riusciti ad avere o in feticci che ostentano lo status sociale al pari dell'orologio o dell'automobile, insomma vengono trasformati in qualsiasi cosa ma non in animali".

Il nostro amore può "soffocare" l'identità dei nostri amici animali?
"Si parla di identità negate dove si parla di amore per dire qualcos'altro, poiché esiste un amore rivolto all'altro che si basa sulla conoscenza e sul rispetto, ed esiste invece un amore egoistico che serve a provare soddisfazione alle nostre mancanze: ami te stesso attraverso gli altri ed è quest'ultimi tipo di "amore" che spesso riversiamo su cani e gatti. Purtroppo questo svuotamento delle identità del cane e del gatto è fonte di questo secondo tipo di amore, un sentimento narcisistico che ha poco a che fare con il rispetto".

Chi sono allora cani e gatti?
"Intanto non sono due mondi contrapposti. Spesso si utilizza l'uno per misurare l'altro della serie: è più affettuoso il cane o il gatto? Noto che si tende a utilizzare sempre la comparazione nel ragionare su questi animali come se fossero una sorta di yin & yang. Comparazione che però non regge perché sono due animali diversi che hanno caratteristiche cognitive, sociali e comportamentali molto differenti tra di loro per cui l'uno non può essere unità di misura dell'altro".

Partiamo dal cane.
"Si tratta di un animale che instaura con l'uomo una relazione di tipo collaborativo: per lui il fulcro della relazione e il massimo della realizzazione è fare cose insieme al proprietario, uscire dall'ambiente domestico, esplorare con il suo partner umano il non conosciuto. Il cane si realizza fuori dalla dimensione domestica e se può partecipare operativamente a una relazione condivisa".

Il gatto, invece?
"La dimensione del gatto invece è domestica, conviviale e si realizza nello stare insieme quando si sono terminate le reciproche attività. Il gatto ci cerca quando non c'è niente da fare, né noi né lui siamo indaffarati e allora si può condividere: il silenzio, l'inattività, la regressione, il gioco svagato. Questo prendersi un aperitivo, una pausa dal mondo, e farlo in compagnia è una vetta sociale insuperabile, se solo sappiamo comprenderne il significato e non andiamo a rovinarla con stucchevoli e reiteranti profusioni-richieste affettive. Sarebbe come pretendere di fare l'aperitivo con la minestra di fagioli: il gatto si volta schifato, si allontana o ci maledice con una zampata che significa: «guastafeste... possibile che non sai goderti un momento di simpatia rilassata!». Ma attenzione, il gatto non è asociale ma un solista, ovvero che quando entra in attività opera da solo".

A questo punto, non ha più senso chiedersi, come molti fanno, chi sia l'animale più intelligente?
"Esatto, si tratta di due intelligenze molto differenti, il cane è un politico, maestro nel negoziare le situazioni, lavora sulla mediazione e sulla relazione per capire chi deve guidare il gruppo, come implementare la sua efficacia, la sua è un'intelligenza sociale. Quella del gatto è un'intelligenza solutiva, interpreta la casa dando significati differenti agli spazi, vede e risolve problemi come un grande enigmista, si tratta di un'intelligenza che ho definito appunto enigmistica, che prende possesso dell'elemento che lo circonda".

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INFO
Libreria La Fenice
Via Mazzini 15, Carpi, Mo
Tel 059/641900
Venerdì 16 marzo, ore 18.30
Ingresso libero

L'identità del gatto
Apeiron Editore
Pagg 272 - € 15

L'identità del cane
Apeiron Editore
Pagg 270 - € 15

Pubblicato in Dove andiamo? Modena

L'Associazione "Impronte nell'Anima" promuove Interventi Assistiti con Animali da compagnia coinvolgendo diverse realtà di Parma e provincia, quali asili nido, scuole elementari, centri per disabili e case protette. Un impegno costante per portare benefici alle persone sia sotto il profilo psico-emozionale sia dal punto di vista fisico.

Parma, 13 febbraio 2018

Fly, Ettore, Connie e Tom sono quattro docili e gioviali "pelosi" che ad oggi hanno già aiutato un gran numero di persone in gravi situazioni di fragilità, regalando loro gioia e affetto. Fanno parte di un gruppo di amici (a due e quattro zampe) che nel 2015 ha deciso di costituire l'Associazione di Promozione Sociale "Impronte nell'Anima", per promuovere Interventi Assistiti con Animali. Più comunemente conosciuti come "Pet Therapy", sono volti a migliorare la salute e il benessere delle persone, grazie ad una terapia "dolce" basata sull'interazione uomo-animale.

Una realtà cittadina importante che, grazie alla dedizione dei suoi circa trenta volontari, ha già all'attivo numerose iniziative a Parma e provincia. Un impegno di grande responsabilità per il quale tutti i partecipanti devono essere adeguatamente formati a lavorare in una  Equipe Multidisciplinare, composta da figure sanitarie, pedagogiche e tecniche, con diversi compiti, a seconda del tipo di intervento e secondo le attuali linee Guida Nazionali.

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Le iniziative si concretizzano in un'ampia gamma di interventi che coinvolgono persone di ogni età, partendo dai più piccoli. Giocare con un animale durante l'infanzia infatti, stimola un atteggiamento empatico nei confronti degli altri durante la crescita.

Negli adulti, la relazione uomo-animale, agevola invece ad affrontare condizioni di stress o di conflittualità e rappresenta inoltre, un valido aiuto per persone con problemi sociali e comunicativi. La terapia, su taluni pazienti, può inoltre coadiuvare - senza mai sostituire - le tradizionali terapie per ottenere diversi obiettivi di miglioramento comportamentale e fisico, oltre che cognitivo, psicosociale e psicologico-emotivo.

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In tre anni di intenso lavoro e impegno, l'Associazione "Impronte nell'Anima", con il suo piccolo serraglio composto da quattro cani, un gatto, un coniglietto e persino un asinello, ha portato le attività in numerose realtà cittadine, quali asili nido, scuole elementari, centri per disabili e case protette, constatandone i benefici sia sotto il profilo psico-emozionale sia dal punto di vista fisico.  

Anche la Pediatria dell'Ospedale dei Bambini e l'Unità Operativa di Medicina Riabilitativa dell'Ospedale Maggiore di Parma sono state coinvolte in diverse iniziative e tutte hanno confermato l'efficacia degli Interventi.

Un impegno costante e in continua crescita. L'iniziativa "Mani, code, zampe e sguardi", in corso in questi mesi, presso la Cooperativa Insieme-Centro residenziale per disabili, è solo il primo appuntamento del fittissimo calendario in programma per quest'anno.

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La loro attività riempie il cuore di speranza su ciò che la sensibilità di un animale possa riuscire a far scaturire nelle persone, soprattuto se affette da gravi disabilità. E la missione di "Impronte nell'Anima" è proprio questa: essere un interlocutore attento e disponibile per migliorare le condizioni di chi vive momenti di grande fragilità regalando un aiuto concreto.

 

Testo di Sara Bondani, foto di Francesca Bocchia

Per info improntenellanima.jimdo.com Pagina Facebook

Pubblicato in Cultura Parma

È nato il Ponte dell'Arcobaleno: inaugurato il primo servizio della nostra provincia dedicato alla cremazione degli animali d'affezione. Promosso e realizzato da Fondazione Assistenza Pubblica Parma, destinerà i propri proventi all'Assistenza Pubblica Parma Onlus.

Parma, 18 dicembre 2017

Sabato mattina, alla presenza di Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, e di Nicoletta Paci, assessore all'Associazionismo e volontariato, con una delega al Benessere animale, è stato inaugurato il Ponte dell'Arcobaleno, il primo servizio di cremazione degli animali d'affezione della nostra provincia.

La struttura, promossa e realizzata da Fondazione Assistenza Pubblica Parma, sorge in località Pilastrello (Parma) e propone una reperibilità 24 ore su 24, sette giorni su sette, 365 giorni l'anno (tel. 0521643033, fax 0521643414, email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., sito: www.ponte-arcobaleno.it). Fornisce un servizio completo, con la possibilità di concordare preventivamente la modalità di cremazione più vicina alle proprie esigenze, di usufruire del servizio di ritiro dell'animale a domicilio, dell'uso delle sale del commiato predisposte per l'ultimo saluto e del ritiro delle ceneri e della loro eventuale dispersione.

Costruito nel rispetto di tutta la normativa vigente sugli impianti di cremazione delle spoglie degli animali di affezione, con un particolare investimento economico per ottenere una struttura a impatto ambientale zero (i monitoraggi e i campionamenti di collaudo sono già stati eseguiti e, periodicamente, saranno effettuati i controlli previsti dalla legge), il Ponte dell'Arcobaleno nasce per accompagnare nel suo ultimo viaggio chi ci è stato fedele per tutta la vita. Un modo per dirgli addio, onorandone la memoria.

«La pubblica amministrazione - ha ricordato il sindaco di Parma, durante l'inaugurazione – aveva già dimostrato attenzione verso gli animali d'affezione, attraverso un regolamento che prevedeva un servizio di cremazione e un campo di sepoltura. Ci fa piacere che a realizzare questo impianto sia stata l'Assistenza Pubblica: è come se lo avessimo fatto noi perché, benché sia un'operazione privata, possiede un grande valore pubblico».

«Abbiamo creato questa nuova realtà – ha spiegato Filippo Mordacci, presidente di Fondazione Assistenza Pubblica Parma e amministratore unico del Ponte dell'Arcobaleno – per colmare una lacuna sul territorio locale e rispondere alle tante richieste ricevute negli ultimi anni. Dallo studio preliminare di fattibilità alla proposta vagliata dagli enti pubblici di competenza fino alla verifica dei requisiti e all'esecuzione finale, il progetto ha richiesto tempo, energia e risorse, ma ne è valsa la pena. Con il Ponte dell'Arcobaleno ci facciamo promotori di un passo culturale importante: il rispetto degli animali, spesso parte integrante delle nostre famiglie, dei nostri affetti e della nostra esistenza quotidiana».

Come nel caso dell'Assistenza Pubblica Onoranze Funebri, di cui la Fondazione è socia unica, anche gli introiti del Ponte dell'Arcobaleno saranno interamente reinvestiti a sostegno dell'Assistenza Pubblica Parma Onlus, che opera tutti i giorni a favore della cittadinanza.

«La Pubblica – ha affermato il presidente Luca Bellingeri – è profondamente grata alla Fondazione, per le molteplici donazioni che le ha erogato negli ultimi anni attraverso l'attività delle Onoranze Funebri. Da oggi, la sua solidarietà si potrà manifestare anche attraverso questo nuovo servizio, rivolto a persone colpite dalla perdita di un animale domestico. Nel ringraziare la Fondazione e le istituzioni pubbliche per il continuo e insostituibile sostegno, auguriamo a questa iniziativa, unica in provincia di Parma e innovativa rispetto a realtà analoghe in Emilia Romagna, un buon inizio e un lungo futuro».

FONDAZIONE ASSISTENZA PUBBLICA PARMA

Fondazione Assistenza Pubblica Parma è una realtà solidaristica ed è stata costituita nell'ottobre 2013. Il suo unico scopo sociale è di sostenere economicamente l'attività dell'Assistenza Pubblica Parma Onlus, la storica associazione di volontariato che dal 1902 risponde, 365 giorni l'anno 24 ore al giorno, ai bisogni delle persone, attraverso servizi specializzati e di qualità, dal trasporto in ambulanza in situazioni di emergenza o ordinarie al trasporto disabili, dal Telefono amico all'Unità di strada per i senza fissa dimora. Con convinzione, impegno e senso di responsabilità.
Attraverso l'Assistenza Pubblica Onoranze Funebri e, da oggi, anche attraverso il Ponte dell'Arcobaleno, il servizio di cremazione per gli animali d'affezione, la Fondazione persegue il progetto di aiutare la vita. Gli utili realizzati dall'Assistenza Pubblica Onoranze Funebri e dal Ponte dell'Arcobaleno servono, infatti, a sostenere i progetti della Onlus e a contribuire al graduale rinnovo dei suoi mezzi di soccorso.
La Fondazione Assistenza Pubblica Parma ha sede in viale Gorizia, 2/A, a Parma.
Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

IL PONTE DELL'ARCOBALENO

Il Ponte dell'Arcobaleno è un servizio di cremazione degli animali d'affezione ed è stato costituito nel luglio 2016, su iniziativa di Fondazione Assistenza Pubblica Parma.
Il suo nome si richiama alla leggenda del Ponte dell'Arcobaleno. Quando muore una bestiola che è stata particolarmente cara a qualcuno, essa va all'inizio del Ponte dell'Arcobaleno. Ci sono prati e colline per tutti i nostri amici, così che possano correre e giocare insieme. C'è tanto cibo, acqua e sole, ed essi sono al caldo e stanno bene; quelli che erano vecchi e malati sono ora forti e vigorosi; quelli che erano feriti e storpi sono di nuovo integri, come quando erano sulla Terra. Sono felici e contenti, tranne che per una piccola cosa: ognuno di loro sente la mancanza di qualcuno molto amato, qualcuno che ha dovuto lasciare indietro... Corrono e giocano insieme, ma un bel giorno uno di essi improvvisamente si ferma e guarda lontano, verso l'orizzonte. I suoi occhi lucidi sono attenti, trema per l'impazienza: tutto a un tratto si stacca dal gruppo e comincia a correre, volando sul verde prato, sempre più veloce. Ha riconosciuto il suo "umano", e quando finalmente saranno insieme, si stringeranno in un abbraccio pieno di gioia, per non lasciarsi più. Una pioggia di baci felici bagnerà il viso dell'umano; le sue mani accarezzeranno di nuovo l'amata testolina e fisseranno ancora una volta i suoi fiduciosi occhietti, per tanto tempo lontano dalla sua vita ma mai assente dal cuore. Allora, attraverseranno insieme il Ponte dell'Arcobaleno...
La perdita di un animale domestico è sempre un momento di grande tristezza e difficoltà. In quell'occasione diventa emotivamente problematico, occuparsi del distacco dal nostro amico fedele che ci ha tenuto compagnia per tanti anni.
Il Ponte dell'Arcobaleno offre il suo aiuto in questo momento difficile, fornendo un servizio completo, con disponibilità, sensibilità e professionalità, nel rispetto dei sentimenti delle persone e della dignità dell'animale. Accompagna chiunque stia vivendo questo momento luttuoso ad affrontare l'addio al loro amico d'affezione nei seguenti modi:
reperibilità massima: 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per 365 giorni all'anno;
disbrigo pratiche burocratiche;
svolgimento del servizio secondo le modalità concordate;
eventuale ritiro a domicilio dell'animale;
prenotazione di una delle due sale del commiato per l'ultimo saluto;
cremazione singola o collettiva;
possibilità di assistere alla cremazione da video;
possibilità di ritiro ceneri o di dispersione.

Il Ponte dell'Arcobaleno sorge in via Koch, 46/A, in località Pilastrello (Parma).
Per informazioni: tel. 0521643033, fax 0521643414, email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. sito: www.ponte-arcobaleno.it

Pubblicato in Cronaca Parma

Da secoli conviviamo con questa piccola "tigre" subendone il fascino, l'eleganza e la magia. Troppo spesso, però, proiettiamo su di lui sentimenti e pregiudizi troppo umani. L'etologo e filosofo Roberto Marchesini nella sua ultima opera ne fa un ritratto inedito (per la maggior parte di noi)

Di Manuela Fiorini

BOLOGNA – "Egoista", "edonista", "si affeziona solo alla casa", "opportunista", ma anche elegante, giocherellone, affascinante, magico...in una parola "gatto". Sono tante le idee che, nel corso dei secoli, ci siamo fatti del micio, subendone comunque il fascino innato. Perché in quattro chili di felino si nasconde una vera "tigre in miniatura", con tutte le caratteristiche della sua specie. In passato, invece, il pregiudizio si è spesso rivolto contro di lui, facendone un simbolo di magia e servo del male. Tuttavia, da quando è iniziata la sua convivenza con l'uomo, nata quando da cacciatori i nostri progenitori sono diventati agricoltori e si sono accorti che i gatti potevano essere un valido aiuto per tenere lontano i roditori che infestavano il raccolto e portavano malattie, ha conquistato un posto speciale nel nostro cuore, al punto che, oggi, il numero dei gatti che vivono nelle case degli italiani ha superato quello dei cani. Tuttavia, spesso la scarsa conoscenza della sua indole e della sua natura ci portano a commettere errori, di comportamento, di cura ed educazione del micio, che rischiano di compromettere il nostro rapporto con lui.

Nel libro L'identità del gatto (Apeiron, 2017) l'etologo, zooantropologo e filosofo Roberto Marchesini, ne traccia un ritratto veritiero e inedito (per la maggior parte di noi), sfatando miti, pregiudizi e restituendoci una visione del micio diversa da quella ideale e idealizzata. Lo abbiamo intervistato.

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Perché questo libro?
"Ho sempre pensato che vi sia molto di non detto sul gatto e i libri che in questi anni ho avuto modo di leggere, per quanto utili e interessanti, mi sembravano non cogliere un aspetto fondamentale del piccolo felino, vale a dire l'area motivazionale. In poche parole: quali sono le attività che piacciono in genere ai gatti, qual è la loro dimensione del desiderio? L'essere umano ama fare raccolte, i cani muoiono dalla voglia di collaborare con noi... e i gatti? Sì, perché solo conoscendo i loro desideri di base potremmo veramente costruire una relazione di coinvolgimento e non solo di convivenza o addirittura di tolleranza. Molti si lamentano dell'individualismo distaccato del proprio gatto, ma difficilmente si mettono realmente in discussione, vale a dire si chiedono se sono in grado di entrare convenientemente nei luoghi del loro desiderio. Il gatto ha una sua identità, molto specifica e particolare, non può essere trattato come controfigura del cane e, tanto meno, assimilato a un peluche bello da vedere e piacevole da accarezzare. Ho voluto perciò partire da questa identità che desidera, che viene al mondo con già degli obiettivi tutti suoi che meritano di essere presi in seria considerazione se si vuol costruire una relazione reciprocamente appagante".



Nel libro analizza la specificità del gatto e la relazione con l'uomo. Analizza anche diversi "luoghi comuni" sorti attorno al piccolo felino. Partiamo da uno dei più gettonati: il gatto non si affeziona all'uomo?
"Il gatto ha una disposizione sociale molto differente dall'essere umano, che spesso costruisce legami basandosi esclusivamente sull'affettività, e altrettanto differente dal cane, che al contrario basa il suo stare insieme nella collaborazione. Il gatto costruisce legami molto profondi e intimi con l'essere umano, ma basati sulla convivialità un po' distratta, sul sentirsi rassicurato, sul piacere della regressione infantile. Insomma il gatto mal sopporta la morbosità affettiva e di certo non desidera fare attività collaborative. Per questo mostra un po' d'indipendenza nella relazione e di certo non ubbidisce ai nostri comandi. Molti dimenticano che il gatto è un solista, cioè è abituato a badare a se stesso in piena autonomia. D'altro canto essere un solista non significa e non coincide con l'essere un solitario. Il gatto si affeziona molto alle persone, crea legami di vera e propria amicizia, ma chiede che il mondo intorno a lui lo rassicuri perché è un animale molto sensibile, grandioso e vulnerabile nello stesso tempo. Anche la casa pertanto dev'essere rassicurante, perché per il gatto essa rappresenta la sua dimensione di vita, il luogo non solo del comfort ma soprattutto della sicurezza. I luoghi comuni che vengono riservati al gatto sono perciò solo frutto di ignoranza e della pretesa, tutta umana, che gli animali si facciano zerbino ai nostri piedi. Beh, il gatto non potrà mai essere un fedele servitore, ma solo un compagno per momenti di relax". 



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Il gatto ha una tendenza innata all'esplorazione. Questo "bisogno" (e anche altri) viene spesso inibito quando il micio viene costretto a vivere con noi in un appartamento. Quali attenzioni dovremmo mettere in atto per farlo vivere bene secondo la sua natura?

"Dico spesso che un tempo i gatti che vivevano in campagna, magari avevano meno agi, ma in complesso se la passavano molto meglio, perché la vita libera di una corte rurale era proprio perfetta per la costituzione etologica del nostro piccolo quattrozampe. Esplorare un fienile, balzare sul tetto, rincorrere farfalle e lucertole, nascondersi dietro una balla di paglia, fissare per ore un canale per fare la posta a qualche roditore, esprimere il proprio atletismo balzando in verticale tra alberi e balaustre... insomma era sicuramente una vita molto più appagante che rimanere addormentati sul divano. Questo le persone dovrebbero capirlo, quando pensano di dare al proprio gatto la migliore delle esistenze perché basata sul dolce far niente. In realtà il gatto ama riposare, ma dopo aver svolto le attività che fanno parte della sua natura. Spesso non ci si accorge di condannare il gatto alla noia mortale e alla depressione".



I sentimenti del gatto: paura, gioia, tristezza, irritazione, disgusto, curiosità, pazienza, affettività. Il micio è davvero in grado di provare queste emozioni o siamo noi che gli attribuiamo sentimenti "umani"?
"Le emozioni non sono affatto prerogativa umana anzi, rappresentano il pane quotidiano dei mammiferi. Attraverso le emozioni il gatto attribuisce un valore al proprio stato e a quello che lo circonda, cosicché può individuare il miglior comportamento per quella particolare circostanza. Le emozioni rappresentano anche il modo migliore per ricordarsi di eventi: questo è il motivo per cui sconsiglio di utilizzare il trasportino solo per portare il gatto dal veterinario. Così facendo, in breve, il gatto non vorrà più entrare nel trasportino. Se, viceversa, lo lasceremo sempre a disposizione del gatto, magari facendovi trovare dentro ogni tanto qualcosa di piacevole, il gatto vivrà il trasportino con un altro tipo di emozione. Così vale peraltro per tutti gli altri eventi. Dobbiamo perciò ricordare che le sue emozioni possono essere i più importanti alleati per la nostra relazione oppure possono diventare fonti di problema dalla difficile soluzione".



Spesso si tende ad avere più di un gatto "perché si fanno compagnia". Nel libro, invece, spiega come il gatto sia un animale "solista", a differenza del cane che, invece, è un animale sociale. Che cosa dobbiamo fare, allora, quando introduciamo un altro micio nel nostro (e nel suo) ambiente? Quali sono gli errori da evitare?
"Se i gatti sono cresciuti insieme, generalmente non c'è problema: la cosa migliore, per esempio, è che i due provengano dalla stessa cucciolata. Se, al contrario, portiamo a casa un gatto per fare compagnia al nostro micio, le cose quasi puntualmente si mettono male, perché il gatto si trova nelle condizioni di dover dividere il proprio mondo con un estraneo. Attenzione, allora, a non fare questo errore. Ogni successiva adozione va sempre valutata con estrema attenzione, magari attraverso l'aiuto di un esperto di relazione felina. Se il nostro gatto è in grado di accettare un nuovo arrivato, dobbiamo tuttavia preparare l'incontro con estrema attenzione avendo cura di non essere precipitosi e di individuare il luogo migliore per l'incontro".



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Quali sono le esigenze del gatto insite nella sua natura che noi dovremo assecondare per il suo well being?
"Come ho scritto nel libro, sarebbe una buona cosa cercare di preparare la casa anche a misura di gatto, consentendogli di fare quell'attività atletica ed esplorativa che sta alla base dell'identità del gatto. Anche su internet ci sono tantissime idee per un arredamento che possa andare incontro alle esigenze del piccolo felino: costano poco e hanno un bellissimo impatto anche sull'estetica umana. A ogni buon conto non si tratta di viziare il gatto, perché come ho detto la casa non è quanto di meglio un felino si possa attendere. Si tratta solo di comprendere che per il gatto ci sono poche cose che sono indispensabili, come poter vivere sulle tre dimensioni dello spazio, avere delle zone sicure dove poter rifugiarsi e riposare, avere delle sorprese, poter fare attività predatoria su piccoli oggetti attraverso cui ci divertiremo a giocare insieme".



Al contrario, quali sono gli atteggiamenti umani che non dovremmo invece riflettere sul gatto, né pretendere da lui?
"Occorre evitare di spaventarlo e di fargli i dispetti. Lo ripeto spesso: il gatto è un animale molto sensibile sia dal punto di vista sensoriale che sotto il profilo emotivo. È indispensabile essere persone discrete, capaci a volte di limitarsi a osservarlo, senza pretendere di averlo sempre in braccio o di accarezzarlo in modo compulsivo. È importante dargli sicurezza, che nel linguaggio felino significa rassicurarlo che il suo mondo non verrà intaccato, invaso, messo a soqquadro. Il gatto ama la moderazione, la coerenza, la serenità. Più di ogni altra cosa desidera essere lui a prendere l'iniziativa del contatto e se sapremo attenerci a queste poche regole lui saprà ricambiarci in modo incredibile".

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La soggettività del gatto. Ogni esemplare ha il proprio carattere, al di là delle caratteristiche della specie. Quando in casa arriva un gattino o un gatto adulto, quali sono i "messaggi" a cui fare attenzione e gli atteggiamenti da tenere o non tenere?
"Il gatto ha individualità molto spiccata, sembra proprio fare di tutto per rendere la vita difficile all'etologo che vuole tracciarne un profilo di specie. I gatti risentono molto dell'esperienza materna e di cucciolata, rispecchiano il mondo in cui sono cresciuti e soprattutto le esperienze dei primi tre mesi di vita sono fondamentali per influenzare il profilo identitario. La cosa importante è evitare di toglierlo precocemente dalla madre, prima cioè dei due mesi compiuti, perché l'educazione di base è data proprio dal genitore e se questi insegnamenti non verranno correttamente impartiti il gatto ne soffrirà poi successivamente, sarà cioè meno equilibrato. A ogni modo il profilo migliore da tenere subito dopo l'adozione è quello un po' distaccato, in modo tale da dare al micetto l'opportunità di esplorare in santa pace il suo nuovo mondo e di trovare i suoi spazi di vita".

IL LIBRO
Roberto Marchesini
L'identità del gatto
Apeiron, 2017
Pag 272 - € 15

L'autore: Roberto Marchesini, (Bologna 1969) è filosofo, etologo, zooantropologo, Direttore del Centro Studi Filosofia Postumanista e di Siua – Istituto di Formazione Zooantropologica. Insegna in diversi atenei italiani e ha all'attivo oltre un centinaio di pubblicazioni nei campi della bioetica, della filosofia post umanista, dell'etologia filosofica. Tra queste Intelligenze plurime (2008), Modelli cognitivi e comportamento animale (2011), Etologia filosofica. Alla ricerca della soggettività animale (2016). Scrive per diverse testate nazionali e tiene conferenze in tutto il mondo sul rapporto uomo-animale. È membro di diversi comitati scientifici tra cui il network di ricerca Minding Animals International. Nel 2015, il Corriere della Sera lo ha segnalato tra i dieci italiani che stanno cambiando il paese per i suoi contributi nel campo della zooantropologia.

Pubblicato in Cultura Emilia
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