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E' in arrivo proprio in questi giorni nelle case dei nuovi consorziati di Reggio Emilia, Sassuolo e Fiorano Modenese la lettera che spiegherà le ragioni del nuovo contributo nelle aree interessate dalle opere di bonifica. La redistribuzione dei costi sarà più equa e proporzionale all'azione reale e al beneficio delle attività del Consorzio che non introiterà un solo euro di più dal totale della contribuenza nel suo comprensorio.

Reggio Emilia, 3 Agosto 2016

L'applicazione delle nuove norme collettive che regolano i Piani di Classifica degli immobili (di cui recentemente la Regione Emilia Romagna ha dichiarato la conformità alle linee guida precedentemente emanate) introdotte a partire da quest'anno dai singoli Consorzi di bonifica emiliano-romagnoli tenendo conto delle diverse specificità presenti nei territori e con una maggiore omogeneità complessiva, hanno comportato l'acquisizione dello status di "nuovo consorziato" per 32.880 cittadini nell'esteso comprensorio di bonifica gestito dal Consorzio dell'Emilia Centrale. Uno status ottenuto per effetto del beneficio scaturito dalle molteplici attività svolte dall'ente per la sicurezza e salvaguardia della comunità e delle aree considerate.

Il Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale infatti svolge concretamente le delicate ed essenziali funzioni di difesa idraulica, scolo, irrigazione, lotta al dissesto idrogeologico e tutela ambientale. Con il nuovo Piano di Classifica alcune zone, prima escluse dal contributo di Bonifica, sono entrate tra quelle soggette alla contribuzione perché gli immobili che vi sono compresi ricevono, (sulla base dei parametri del nuovo Piano di Classifica), significativi benefici delle attività del Consorzio, saranno invece escluse, per il motivo opposto
Fatto salvo che il Consorzio di bonifica non incrementerà di un euro e in alcun modo l'ammontare complessivo della complessiva contribuenza richiesta nella globalità del comprensorio in cui agisce, ha ritenuto doveroso comunicare, approfondire e sensibilizzare ai nuovi consorziati le ragioni e l'importo preciso per cui a partire dal mese di Settembre 2016 riceveranno per la prima volta l'avviso di pagamento.
I numerosi cambiamenti del territorio, i nuovi insediamenti urbani e produttivi, le repentine mutazioni climatiche comportano già un notevole impegno per garantire l'equilibrio idraulico di un comprensorio economicamente molto sviluppato, ma piuttosto fragile dal punto di vista idrogeologico e conseguentemente hanno imposto una diversa, più equa, aggiornata maggiormente proporzionale ripartizione dei costi sostenuti in base al beneficio goduto per poter far fronte alle necessità e alle criticità incombenti. L'acqua che cade a monte spesso ha pesanti ripercussioni a valle e pertanto una corretta gestione delle opere di bonifica per la difesa e lo scolo risulta sempre più fondamentale ed indispensabile anche in pieno centro cittadino, laddove l'azione dell'ente è meno visibile, ma non meno rilevante ed estremamente incidente sulla garanzia di sicurezza comune.

In concreto, le acque piovane che cadono nei centri di Reggio Emilia, Sassuolo e, in parte, di Fiorano Modenese, vengono inizialmente raccolte dal sistema fognario cittadino e successivamente sono immesse nella diffusa rete di canali ed impianti gestiti dal Consorzio, che quindi provvede a condurle, in taluni casi fino a oltre 40 km, al loro recapito finale nel Torrente Rodano o nel Fiume Secchia in Comune di Moglia (MN).

Questa attività di gestione delle acque meteoriche, condotta mediante trasporto a gravità o sollevamento meccanico, comporta oneri di manutenzione ed esercizio mutati nel corso del tempo e fino ad ora sostenuti da altri proprietari di immobili del comprensorio consortile. Inoltre, negli ultimi 20 anni il Consorzio ha realizzato nei territori dei Comuni di Reggio Emilia, Sassuolo e Fiorano numerosi interventi per adeguare la propria rete scolante alle nuove portate del reticolo fognario, alcuni dei quali attualmente ancora in fase di realizzazione. Questi lavori, che hanno migliorato il grado di sicurezza idraulica anche dei centri cittadini per un costo complessivo di circa 6 milioni di euro, sono stati finanziati anche grazie ai contributi di bonifica versati dai consorziati proprietari di altri immobili.

Che cos'è il Piano di Classifica ?

Il Piano di Classifica è un documento fondamentale per definire l'entità del contributo che i proprietari di immobili all'interno del comprensorio consortile sono tenuti a versare per il funzionamento del Consorzio ed il conseguimento delle sue funzioni istituzionali, vale a dire la gestione delle reti di scolo, l'irrigazione dei terreni ed il presidio idrogeologico. I contributi sono calcolati per ogni immobile in modo proporzionale al beneficio, tratto dalle attività del Consorzio, determinato secondo i parametri tecnici ed economici del Piano di Classifica.

Dove può richiedere informazioni in merito:
Per qualsiasi richiesta di chiarimento Lei potrà contattare questo Consorzio al
NUMERO VERDE 800 235320 attivo da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 14.30 oppure inviare un messaggio di posta elettronica all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La invitiamo infine a consultare il sito internet del Consorzio ( www.emiliacentrale.it ) ed in particolare le Sezioni dedicata al nuovo Piano di Classifica e ai Contributi di bonifica dove potrà scaricare tutti i provvedimenti e la documentazione riguardanti tale strumento.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio di Bonifica Centrale)

 

Un ciclo che si chiude: dagli scarti di cucina si producono biogas e compost. Visita dell'assessore all'ambiente Gabriele Folli all'impianto di compostaggio Aimag di Fossoli.

Parma, 2 agosto 2016

Visita dell'assessore all'ambiente, Gabriele Folli, all'impianto di compostaggio di Fossoli di Carpi gestito da Aimag, insieme integrato di aziende il cui gruppo gestisce servizi nel settore energetico, idrico, ambientale e tecnologico. Lo stabilimento, situato a pochi chilometri da Carpi, si compone di diverse linee di trattamento tra cui quella di vagliatura del rifiuto indifferenziato, dedicato alla separazione della frazione putrescibile dal rifiuto secco residuo a quelle di compostaggio aerobico e digestione anaerobica, che ricevono i flussi di rifiuti organici da raccolta differenziata (scarti da cucina, sfalci e potature). L'azienda oltre a trattare i rifiuti di 11 comuni dell'area modenese, riceve anche importanti flussi dalla provincia di Parma dove, grazie alla raccolta porta a porta estesa in gran parte del territorio sono aumentati considerevolmente i flussi di rifiuti organici, con il Comune di Parma che ha raggiunto la quota di 98 kg/abitante/anno per gli scarti da cucina e 82 kg/ab/anno per sfalci e potature.

"Con le buone pratiche – spiega l'assessore all'ambiente Gabriele Folli – si attiva un processo virtuoso che porta al riutilizzo degli scarti che ogni cittadino separa quotidianamente nella raccolta differenziata con il risultato che si produce compost di qualità (che qui viene certificato anche per l'agricoltura biologica). Inoltre con la linea dedicata alla digestione anaerobica viene prodotto biogas che viene utilizzato per il funzionamento degli impianti".
L'assessore, accompagnato da Luigi Zoni di Iren Ambiente, è stato accolto nell'impianto Aimag dal direttore tecnico dei servizi ambientali, Paolo Ganassi; dalla responsabile dell'impianto, Marcella Bartoli e dal responsabile impianti ambiente, Paolo Manoscalco, che hanno illustrato le caratteristiche degli impianti e i processi produttivi. Ha partecipato alla visita anche Christian Garaffa di Novamont, l'azienda che produce il Mater-bi, materiale di origine vegetale che viene utilizzato per produrre i sacchetti compostabili della raccolta organico, con cui il Comune di Parma ha avviato una collaborazione.

Nel corso della visita sono stati anche illustrati e discussi elementi interessanti relativi al ciclo completo ed alle problematiche ivi connesse come ad esempio la percentuale di scarti risultanti dal trattamento dell'umido che nelle raccolte con cassonetti stradali arriva al 10% mentre con il porta a porta si riduce al 3-4%.
Le linee di trattamento delll'organico lavorano nel complesso oltre 70 mila tonnellate di rifiuto umido e ligno-cellulosico con una linea di recente inaugurazione isolata dall'ambiente esterno per quanto riguarda le emissioni odorigene grazie a bio-filtri dove, tramite un processo di digestione anaerobica che dura 21 giorni, viene prodotto biogas e digestato in un circolo virtuoso che fa nascere nuove risorse dai rifiuti.

Pubblicato in Cronaca Emilia
Martedì, 26 Luglio 2016 09:43

Parma modello di raccolta differenziata

Parma come modello per la raccolta differenziata: con il 74% vanta il miglior risultato tra i comuni capoluogo della regione Emilia-Romagna. incontro fra l'assessorato all'ambiente e una delegazione dell'azienda AAMPS di Livorno.

Parma, 26 luglio 2016

Ancora una volta, Parma come modello per la raccolta differenziata: si è svolto ieri mattina, nella sala della Giunta Comunale, un incontro sul tema tra l'assessore all'ambiente Gabriele Folli, Luigi Zoni di Iren Ambiente e alcuni funzionari dell'azienda AAMPS, che si occupa dello smaltimento dei rifiuti nella città di Livorno.

La delegazione livornese, guidata dalla dr.ssa Paola Petrone, membro del consiglio d'amministrazione dell'azienda, assieme ai tecnici Viola e Lamaglia, ha avuto la possibilità di conoscere i dettagli dell'esperienza parmigiana riguardo, in particolare, alla raccolta differenziata porta a porta e alla tariffazione puntuale.

Si è trattato di uno dei numerosi incontri a cui da tempo l'assessorato all'ambiente partecipa per mettere a disposizione di altre città le competenze maturate sull'argomento.
Proprio in questi giorni sono stati resi noti i dati sulla raccolta differenziata nel 2015 a Parma, che con il 74% vanta il miglior risultato tra i comuni capoluogo della regione Emilia-Romagna.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Parma)

Tra vulnerabilità, instabilità sociale e realtà distorta. Cereali e dintorni, mercati nervosi. Pomodoro, i nuovi vertici dell'OI Pomodoro. Zika e i casi in Svizzera. Ekoclub International. Emilia Romagna e Argentina sempre più vicine. Prezzi Agricoli e deflazione accentuata.

SOMMARIO Anno 15 - n° 29 24 luglio 2016 (allegato file scaricabile in pdf)
1.1 editoriale Tra vulnerabilità, instabilità sociale e realtà distorta
2.1 Cereali Cereali e dintorni. Mercati nervosi e i fondi vanno all'incasso
3.1 Lattiero Caseario Formaggi DOP stabili.
4.1 pomodoro OI Pomodoro da industria. Alla guida i tre vicepresidenti.
4.2 cereali Cereali, Mercuri: soddisfazione per le risorse presentate al tavolo di filiera
5.1 clima e ttip Clima, si predica bene ma si razzola male
5.2 salute Zika, è allarme in Svizzera e non solo
7.1 ambiente Palazzolo, il workcamp quest'anno sarà coordinato dall'Ekoclub International
8.1 emilia romagna Agricoltura. Si rafforza la collaborazione tra Emilia-Romagna ed Argentina
8.2 latte crisi Calzolari. pacchetto anticrisi UE novità importante a disposizione del ministro Martina
9.1 prezzi agricoli Ismea, continua la discesa dei prezzi agricoli a giugno
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 24 Luglio 2016 10:15

Clima, si predica bene ma si razzola male

I negoziatori sull'accordo segreto del TTIP riuniti a Bruxelles stanno di fatto proponendo un testo che presenta scappatoie rispetto alla promessa fatta dai paesi del G20 di azzerare i sussidi ai combustibili fossili entro 10 anni.

di Virgilio, 20 luglio 2016 -
I negoziati europei del TTIP (Trattato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti) continuano a fare discutere e questa volta in materia di clima. Secondo quanto è trapelato dagli incontri del 14esimo round di Bruxelles incentrato sull'energia, i negoziatori stanno di fatto proponendo un testo che presenta scappatoie rispetto alla promessa fatta dai paesi del G20 di azzerare i sussidi ai combustibili fossili entro 10 anni.

A rivelarlo è stato il sito specializzato rinnovabili.it su segnalazione del "The Guardian " che ha attentamente monitorato gli incontri di Bruxelles su uno dei più grandi segreti degli ultimi anni, quella proposta di Trattato di libero scambio che dovrebbe creare il più grande e appetibile mercato mondiale unendo USA e UE.

Alcuni passaggi del testo in discussione potrebbero permettere all'UE di continuare a sovvenzionare l'energia fossile. Una situazione che farebbe decadere le promesse sul clima stipulate alla COP21 di Parigi solo pochi mesi fa (dicembre 2015).

La sintesi dei punti contestati riportati da Rinnovabili.it

Le scappatoie sui sussidi alle energie fossili
Riguardo al taglio dei sussidi, la bozza riporta che ciò rappresenta obiettivo comune a UE e USA, ma è subordinato a "considerazioni sulla sicurezza delle risorse" e deve essere accompagnato da "misure per alleviare le conseguenze sociali associate con l'azzeramento dei sussidi". In pratica, il primo passaggio può essere impugnato dai paesi più dipendenti dall'energia fossile – che avrebbero così una scappatoia per non onorare i propri impegni sul clima – mentre il secondo passaggio potrebbe spalancare la porta a nuovi sussidi, stavolta mascherati adeguatamente.
Per Colin Roche di Friends of the Earth si tratta di una palese foglia di fico: "Prevenire la distruzione del clima dovrebbe essere la priorità numero uno, i sussidi ai combustibili fossili dovrebbero essere il nemico numero uno".

Il TTIP rende il commercio più importante del clima
Rispetto al secondo punto controverso, il Guardian riporta un passaggio dell'articolo 5 della bozza del capitolo sull'energia del TTIP, classificata come confidenziale e datata 23 giugno. Nel testo si legge: "Nello sviluppo dei sistemi di supporto pubblico, le Parti terranno in considerazione in modo appropriato il bisogno di ridurre le emissioni di gas serra e quello di limitare le alterazioni del commercio per quanto possibile".
L'equiparazione di clima e esigenze commerciali non è affatto un buon punto di partenza: tutto sta nell'interpretazione che ne verrà data. Certo una formulazione tale del testo del TTIP sembra escogitata ad arte per aprire vie di fuga dagli impegni sul clima, lasciando lo scettro al commercio e al modello imperante di crescita economica. La vaghezza del testo di sicuro non aiuta a ribaltare lo status quo.

(Fonti: Rinnovabili.it e The Guardian)

Pubblicato in Ambiente Emilia

Coordinato da Ekoclub International e grazie alla disponibilità del Comune di Palazzolo sull'Oglio anche quest'anno l'esperienza del workcamp, un'iniziativa di volontariato internazionale, celebra la sua quarta edizione.

E' grazie al palazzolese Roberto Lancini, vicepresidente nazionale di Ekoclub International e dei volontari e soci della locale Sezione dell' Associazione, che il 13 luglio scorso ha avuto inizio l'esperienza 2016 di Workcamp.

L'iniziativa è stata presentata in una conferenza stampa dove il presidente di Ekoclub International amb. Fabio Massimo Cantarelli , il vicepresidente Roberto Bruno Lancini, il sindaco Gabriele Zanni, l'assessoriale politiche giovanili Dott. Gianmarco Cossandi, nella sala giunta del palazzo municipale, hanno presentato l'iniziativa che vede, dal 12 luglio, l' arrivo a Palazzolo sull'Oglio di dieci giovani volontari provenienti da Francia, Grecia, Russia, Serbia e Taiwan, affiancati da un gruppo di giovani volontari locali, per lo più legati all'Associazione Linea Catartica, e che saranno impegnati in lavori di cura del verde di alcuni spazi attigui al Castello (o Rocha Magna) e nel supporto alla realizzazione dell'evento musicale giovanile "Resta in festa".

Il presidente Cantarelli, dopo aver premesso che "l'Uomo, fin dagli albori, è stato raccoglitore, cacciatore e pescatore, agricoltore e produttore di beni e servizi" , ha illustrato la mission di Ekoclub International che "riconosce e valorizza il ruolo peculiare ed esclusivo dell'Uomo, soggetto che si colloca al centro e al vertice evolutivo della Natura."
Proprio per la sua natura di essere intelligente, ha proseguito il presidente di Ekoclub International, "l'Uomo, che ancor oggi, peraltro, "raccoglie, "preda", costruisce, distrugge, in modi diversi dagli altri esseri viventi, ma con grandezze omogenee, è anche capace di inventare, coltivare, allevare, trasformare e produrre, di trasmettere conoscenza e cultura, di consolidare tradizioni e di scoprire, al progredire della sua conoscenza, nuove risorse e nuove abbondanze in materie prime ed in riserve inizialmente ignote."
In ragione di questo - ha evidenziato l' amb. Cantarelli - "grande è la responsabilità dell'umana generazione con riguardo al Mondo".

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Il vicepresidente Roberto Bruno Lancini, ispiratore della iniziativa, ha ricordato che per le due settimane di permanenza, il gruppo di ragazzi soggiornerà presso alcuni spazi messi a disposizione dalla Fondazione Galignani attrezzata all'accoglienza grazie anche al supporto del Gruppo Alpini di San Pancrazio.
Attività di giardinaggio, pulizia di sentieri, realizzazione di pannelli segnaletici e tanto altro scandiranno le mattinate e i pomeriggi del gruppo di volontari.
Come nelle precedenti edizioni, non mancheranno momenti ricreativi e di svago, il tutto nell'ottica di innescare dinamiche di collaborazione e di scambio tra volontari e locali in un ambiente piacevole e favorevole all'instaurarsi di relazioni.
Durante il tempo libero verranno proposte anche attività sportive (canoa e arrampicata) ed escursioni alla scoperta del territorio (Franciacorta, Lago d'Iseo, Bergamo, Lago di Garda, Verona, Brescia). Le giornate lavorative dei ragazzi si concluderanno con serate interculturali di conoscenza del territorio e di contatto con le realtà locali.

Ekoclub ha coinvolto coloro che, a titolo personale o come organizzazione, hanno espresso la volontà di collaborare alla realizzazione dell'esperienza sul territorio del Comune di Palazzolo per valorizzare il proprio ambiente e quindi a tutti i componenti di una comunità che a titolo formale o informale si dedicano al volontariato.

"Si tratta di un progetto - ha proseguito Lancini - già sperimentato con risultati positivi negli anni precedenti e che quindi si é inteso riproporre. L'aggregazione tra un gruppo di giovani (europei e non solo) che hanno culture diverse é senza dubbio un'esperienza dinamica e formativa già in sé e il valore aggiunto del progetto sta nel legame che il gruppo di giovani stranieri insieme ai palazzolesi avrà con la città ospite, recuperando e valorizzando uno dei suoi luoghi caratteristici."

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Ekoclub International -
Associazione nata negli anni 70 per ricostruire un modo corretto di vivere e pensare la natura. Fondata da profondi conoscitori dell'ambiente e delle sue più sane tradizioni , liberi da preconcetti e lontani da visioni disneyane. Assolutamente senza scopo di lucro e confermata tra le ONLUS, annovera tra i suoi iscritti diverse decine di migliaia di persone, con tendenza alla crescita. Attualmente il presidente è l'avvocato Fabio Massimo Cantarelli ed il vicepresidente dott. Roberto Lancini.

Fiore all'occhiello dell'associazione è l'oasi di Canneviè, che è lo sforzo maggiore profuso da Ekoclub per l'ambiente: un posto sicuramente da vedere e vivere. La differenza di Ekoclub da altre associazioni ambientaliste è la centralità dell'uomo rispetto all'ambiente e di conseguenza la sua possibilità di raccogliere i frutti vegetali ed animali della terra, con rispetto e per reale necessità.

La stagione irrigua, iniziata nella normalità degli ultimi 25 anni, potrebbe subire uno stop a causa di un luglio senza precipitazioni e con temperature sopra le medie. Il Consorzio di Bonifica ha misurato la situazione e lo stress idrico del Parmense, presentando inoltre due progetti esecutivi per il miglioramento della rete irrigua. Servirebbero anche più invasi.

Parma, 19 Luglio 2016

Il deficit idrico nella provincia di Parma – causato per lo più dal protrarsi delle alte temperature di 3-4° superiori rispetto alla media del periodo – potrebbe causare già nei prossimi 7-10 giorni un contesto generale pericoloso per le colture tipiche del territorio provocando ripercussioni economiche negative.

A lanciare l' SOS sull'approvvigionamento di acqua per le campagne è il Consorzio della Bonifica Parmense, ente che ha il compito di regolare in modo equilibrato e costante i flussi di risorsa, fornendola adeguatamente alle aziende agricole, compito che in questo momento il Consorzio svolge a pieno ritmo e al massimo delle sue potenzialità (impiegando 40 addetti, 10 in più dell'anno scorso, a servizio degli agricoltori); ma se lo stress da alte temperature non concederà tregua, parte dei 30 mila ettari di agricoltura ducale potrebbero subire un danno con particolare riferimento alle coltivazioni di pomodori, mais e foraggio che rischierebbero di rinsecchire.

La stagione irrigua si era aperta – secondo le stime della Regione Emilia Romagna attraverso il sofisticato sistema di telerilevamento satellitare ICOLT – con una situazione stimata in valori che rientravano nella normalità degli ultimi 25 anni con una necessità di 61 milioni di metri cubi, numero scaturito alla luce dei fenomeni meteorologici che hanno caratterizzato una primavera piuttosto piovosa in grado di mitigare e rendere in discesa l'avvio del fabbisogno idrico dei primi mesi di stagione. Ma il calore improvviso di Luglio e la mancanza di precipitazioni di questi giorni hanno incrementato le percentuali del rischio di rientrare nella cosiddetta "zona rossa" della carenza di acqua, caratterizzata da una serie di cifre al ribasso (riportate nella tabella fornita dai tecnici del servizio irriguo del Consorzio) che evidenzia in modo del tutto chiaro come al nostro territorio servirebbero maggiori quantità di riserve idriche rispetto a quelle disponibili.

In questi frangenti straordinari infatti si rimarca come il Consorzio – a pieno regime di attività dei suoi 1.500 km di canalizzazioni nella provincia (di cui 1.100 per uso anche irriguo) – avrebbe bisogno di magazzini di acqua in grado di conservare quella caduta durante i mesi precedenti. L'ente garantisce la presenza di acqua attraverso le derivazioni dai corsi naturali, ma anche mediante il riutilizzo delle acque reflue (adeguatamente depurate) provenienti da 28 impianti, dai prelevamenti ingenti di quantità dai numerosi pozzi dislocati lungo tutta la provincia, ma la richiesta – in momenti critici – non basta e palesa la mancanza di invasi o progetti a largo raggio e prospettiva in grado di sopperire in modo corretto alle richieste fornendo più garanzie al comparto agroalimentare.

Servirebbero 61 milioni di metri cubi e oggi il Consorzio ne assicura al massimo regime operativo più o meno 30 milioni, con un deficit idrico stimato totale in quasi 34 milioni di metri cubi (di cui ben 17 solo nel bacino idrografico del Taro).

"In simili situazioni di stress da caldo il Consorzio è al massimo delle proprie potenzialità – ha commentato il direttore Meuccio Berselli – . In questo momento le nostre colture sono al sicuro, ma nel giro di pochi giorni con temperature ancora al rialzo porterebbero davvero verificarsi gravi carenze di acqua. Voglio sottolineare come sia fondamentale quindi progettare opere in grado di fornire alle imprese agricole un apporto costante di risorsa: a tal proposito indico le due soluzioni che abbiamo presentato al Ministero dell'Agricoltura in attesa di finanziamento del valore complessivo di 16 milioni di euro. Progetti che migliorerebbero notevolmente la rete irrigua, adeguandola ai bisogni reali odierni ed evitando dispersioni di risorsa".

"La stagione dell'irrigazione – evidenzia Luigi Spinazzi, presidente del Consorzio – procede con un sufficiente apporto alle colture e la Bonifica ha incrementato gli sforzi mettendo a disposizione più addetti per fornire un giusto consiglio irriguo, ma sappiamo che è imprescindibile una visione globale che con infrastrutture adeguate fornisca strumenti per colmare un gap storico che in periodi come questi può penalizzare l'agricoltura".

Tabella Arpae stima dei fabbisogni irrigui medi estivi ad ettaro 1

Tabella Arpae stima fabbisogni irrigui potenziali totali e per singolo consorzio 2

Tabella bonifica parmense deficit idrico complessivo 3

(Fonte: ufficio comunicazione Consorzio della Bonifica Parmense)

di Ekoclub, 13 luglio 2016 - Alla presenza degli stati maggiori dell'Ekoclub International Piemonte si è tenuta nei giorni scorsi una importante riunione di carattere organizzativo.
L'adunanza, era coordinata dal Presidente Nazionale amb. Fabio Massimo Cantarelli, dal Vice Presidente Nazionale dott. Roberto Lancini e dal Coordinatore Regionale Vincenzo Decarolis.
Nel corso della assemblea è stata elaborata la strategia del sodalizio per una più efficace tutela e sensibilizzazione in materia ambientale.

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Associazione nata negli anni 70 per ricostruire un modo corretto di vivere e pensare la natura. Fondata da profondi conoscitori dell'ambiente e delle sue più sane tradizioni , liberi da preconcetti e lontani da visioni disneyane. Assolutamente senza scopo di lucro e confermata tra le ONLUS, annovera tra i suoi iscritti diverse decine di migliaia di persone, con tendenza alla crescita. Attualmente il presidente è l'avvocato Fabio Massimo Cantarelli ed il vicepresidente dott. Roberto Lancini.
Fiore all'occhiello dell'associazione è l'oasi di Canneviè, che è lo sforzo maggiore profuso da Ekoclub per l'ambiente: un posto sicuramente da vedere e vivere. La differenza di Ekoclub da altre associazioni ambientaliste è la centralità dell'uomo rispetto all'ambiente e di conseguenza la sua possibilità di raccogliere i frutti vegetali ed animali della terra, con rispetto e per reale necessità.

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di Ekoclub, Ravenna, 20 maggio 2016 - Nel quadro delle iniziative di "Fare i conti con l'ambiente-Ravenna 2016" il Presidente Nazionale di Ekoclub International amb. Fabio Massimo Cantarelli è intervenuto alla conferenza "Il Bosco coltivato ad artem, focus biomasse" nella introduzione della quale ha evidenziato l'importanza di non immaginare l'ambiente in modo emotivo o demagogico.

Prendendo le mosse dalla relazione del dott. Paolo Ugo Errani, ha evidenziato quanto, in materia ambientale, ci sia bisogno di proposte non convenzionali e rigorosamente basate su dati scientifici.

"Fare i conti con l'Ambiente" è il Festival formativo dedicato a rifiuti, acqua, energia, bonifiche e sviluppo sostenibile.
L'edizione 2016 ha registrato l'ennesimo successo per qualità degli interventi e partecipazione complessiva con oltre 2000 partecipanti provenienti da tutta Italia e dall'estero.

Tre giornate (17-19 maggio) con 50 iniziative; si è svolto infatti interamente nel centro storico pedonale di Ravenna e ha previsto non solo conferenze a tema ma anche seminari di formazione (denominati labmeeting) e workshop in grado di abbracciare tutti i segmenti di attualità tecnico-scientifica del settore rifiuti, acqua, energia, bonifiche e sostenibilità ambientale.
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Fiore all'occhiello dell'associazione è l'oasi di Canneviè, che è lo sforzo maggiore profuso da Ekoclub per l'ambiente: un posto sicuramente da vedere e vivere. La differenza di Ekoclub da altre associazioni ambientaliste è la centralità dell'uomo rispetto all'ambiente e di conseguenza la sua possibilità di raccogliere i frutti vegetali ed animali della terra, con rispetto e per reale necessità.

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Parco Area delle Scienze: l'acqua e il suo recupero tra sicurezza e risparmio. Berselli (Bonifica): "Irrigazione valore irrinunciabile per il nostro territorio, ma da potenziare".

Parma 16 Giugno 2016

Incontro a 360° sul valore della risorsa idrica sul nostro territorio al Parco Area delle Scienze all'interno del Campus dell'Università di Parma. Una lunga full immersion - lunga un'intera giornata - dedicata a tutti gli aspetti tecnico-scientifici e sociali che riguardano "Il recupero delle Acque: sicurezza e risparmio della risorsa idrica".

Grazie all'organizzazione dell'Ordine dei Geologi dell'Emilia Romagna, l'Università di Parma e con la partecipazione di tutti gli enti e addetti ai lavori del complesso "settore-acqua" si sono approfonditi – attraverso una ventina di interventi mirati tutti diversi ed interessanti – gli effetti positivi da incentivare e quelli negativi da prevenire della risorsa idrica, risorsa strategica che richiede – oggi più che mai alla luce dei repentini mutamenti climatici – interventi pubblici pianificati di messa in sicurezza e comportamenti privati, sempre più virtuosi, votati al possibile risparmio.

convegno universita di parma giugno 2016 consorzio bonifica territorio

Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti – che ha aperto l'incontro insieme agli assessori comunali Gabriele Folli (Ambiente) e Michele Alinovi (Lavori Pubblici) – ha ribadito l'importanza della gestione dell'acqua, un elemento naturale che diventa strategico e che necessita di interventi utili programmati come per esempio – tra gli altri – la recente ultimazione della cassa di espansione del canale Burla.

E proprio dal lavoro fatto a tempo di record sul cantiere del Burla che il direttore generale del Consorzio di Bonifica Parmense Meuccio Berselli è partito per fare un excursus sull'acqua "da governare", ma anche e soprattutto come valore aggiunto irrinunciabile per le nostre colture, la produttività e l'export delle nostre imprese del comparto agroalimentare. Il Consorzio – in provincia – gestisce e mantiene oltre 1500 km di rete di corsi di acqua artificiali che, oltre alla funzione idraulica e scolo, portano l'acqua alle nostre coltivazioni, ma secondo Berselli alcune criticità restano da compensare per dare garanzie ulteriori alla comunità e all'economia parmense: "Occorre vedere l'acqua come un bene unico e non diviso per settori; incrementare le infrastrutture di accumulo delle acque quando piove e utilizzarle per la funzione irrigua quando manca è un obiettivo da cogliere subito. Oltre a questo rimarchiamo l'importanza della ricarica delle falde e il tema dei livelli del deflusso minimo vitale, che in periodi siccitosi si potrebbe aggiornare nel calcolo che lo determina".

L'Irrigazione in numeri nel parmense:

SUPERFICIE TOTALE: 330.000 ha
SUPERFICIE DI PIANURA: 110.000 ha
SUPERFICIE URBANIZZATA: 20.000 ha
SUPERFICIE IRRIGATA: 30.000 ha
VOLUME MEDIO ANNUO DISTRIBUITO DI 25.000.000 mc

(Fonte: ufficio stampa Consorzio di Bonifica Parmense)