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Atteso un sensibile miglioramento della sicurezza idraulica in alta pianura. Azione di manutenzione del Consorzio a S.Polo d'Enza, Bibbiano, Albinea e Quattro Castella e alcune aree di Reggio Emilia. Nel comprensorio di bonifica anche i torrenti Rodano e Quaresimo

Reggio Emilia, 7 ottobre 2016

Con una recente delibera di Giunta la Regione Emilia-Romagna ha trasferito al Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale la gestione di ben 27 corsi d'acqua naturali, connessi al reticolo idraulico tradizionalmente di competenza della bonifica, situati nella fascia di territorio pedecollinare che va da San Polo d'Enza a Reggio Emilia.
Nel complesso si tratta di 150 km di corsi d'acqua di origine naturale, fino ad ora in gestione all'Amministrazione Regionale che, nell'ambito della razionalizzazione dell'attività di gestione dei corpi idrici, ha ritenuto opportuno trasferirli, per un periodo iniziale di 5 anni, al Consorzio, promotore di un importante progetto comunitario denominato LIFE RII, cui hanno partecipato alcuni Comuni oltre alla stessa Regione, che ha portato alla riqualificazione di alcuni di questi corsi d'acqua.
Il trasferimento alla bonifica di questi corsi d'acqua, ripetutamente sollecitato anche dalle stesse amministrazioni comunali interessate, costituisce il riconoscimento da parte della Regione del ruolo e delle capacità del Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale di saper prendersi cura quotidianamente il reticolo idraulico in un'area, come quella di alta pianura, particolarmente vulnerabile a causa di una fortissima urbanizzazione, della considerevole pendenza dei rii e del loro stato di manutenzione. Regione, Comuni e Consorzio di bonifica danno in questo modo una risposta comune all'esigenza di una maggior attenzione verso le problematiche idrauliche, resa più urgente dai cambiamenti climatici in atto, dello sviluppo urbanistico del territorio e del progressivo pericolo di dissesto idrogeologico.
Per effetto di questo provvedimento, che sarà attuato già nel prossimo mese di Novembre con la stipula di una convenzione, la sicurezza idraulica dei territori e dei centri abitati dei Comuni di San Polo d'Enza, Bibbiano, Quattro Castella, Albinea e Reggio Emilia verrà sensibilmente migliorata grazie alla costante presenza di tecnici e mezzi d'opera che la bonifica è in grado di garantire, assicurando, nel tempo, una miglior regimazione dei corpi idrici.
Tra i numerosi torrenti trasferiti alla competenza della bonifica vi sono alcuni importanti corsi d'acqua che interessano il territorio di Reggio Emilia tra cui il Torrente Rodano e suoi affluenti (Acque Chiare, Lodola, Lavezza e Lavacchiello) ed il Torrente Quaresimo.

 

Convegno gratuito "Certificare l'impronta di carbonio: un impegno che ripaga. Procedure, tempi, oneri e vantaggi della certificazione CarbonFootprint" – 7 ottobre 2016 ore 9.30-13.00.

Reggio Emilia, 5 ottobre 2016

More Energy, start-up innovativa nel settore dell'Ingegneria Energetica ed Ambientale, con la collaborazione di Energynet e la partecipazione tecnica di Bureau Veritas, organizzano il convegno gratuito dedicato interamente ai temi della CERTIFICAZIONE CARBON FOOTPRINT, che si terrà a Reggio Emilia, presso la sede di Unindustria il 7 ottobre 2016 dalle ore 9.30.
Il convegno sarà dedicato al tema della certificazione Carbon FootPrint, o Impronta di Carbonio. Questa certificazione, applicando la metodologia dell'analisi del ciclo di vita, valuta le emissioni di gas ad effetto serra e quantifica l'impatto sui cambiamenti climatici di origine antropica, attribuibile ad un prodotto, un servizio o un'organizzazione.
La Carbon Footprint è una certificazione che permette all'organizzazione di monitorare l'efficacia delle politiche di gestione ambientale in essere e di guidare la scelta di nuove. È percepita dai consumatori come un indice di qualità e sostenibilità delle imprese ed è diventato un requisito premiante nei bandi pubblici, anche in considerazione del Nuovo Codice degli Appalti pubblici.
Nel convegno di venerdì verrà affrontato l'argomento in modo concreto e si risponderà a tutte le domande, presentando il punto di vista e le esperienze degli attori necessari al raggiungimento della certificazione (azienda, consulente, ente certificatore). E' aperto a tutte le aziende interessate e sarà l'occasione per mostrare i risultati ottenuti da un'azienda locale che ha ottenuto la certificazione per la farina lavorata.

VENERDI' 7 OTTOBRE 2016 DALLE ORE 9.30 alle 13.00
via Toschi 30/A, Reggio Emilia
Per maggiori informazioni consultare il sito www.more-energy.it 
L'ingresso è gratuito, è gradita la prenotazione. 

Lunedì, 03 Ottobre 2016 12:38

"Parma non ha Paura": a rischio il decoro urbano

"Parma non ha Paura" sull'appalto che potrebbe far durare il porta a porta spinto altri 15 anni: "Atersir sta preparando il bando per l'assegnazione della raccolta dei rifiuti. Il capitolato dovrebbe essere pronto entro la fine di dicembre."

Parma, 3 ottobre 2016

Parma si sta giocando una larga fetta del suo futuro nell'indifferenza generale. Atersir, l'agenzia regionale dell'Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti, sta preparando il capitolato per la gara di appalto della raccolta dei rifiuti a Parma e nella stragrande maggioranza dei comuni della provincia senza che ci sia un vero dibattito pubblico. Da tale bando, il primo del genere in regione (ci si chiede sulla base di quale esperienza pregressa si proceda in mancanza di precedenti e chi materialmente stenderà il contratto, un precedente assoluto), dipenderà, quasi sicuramente per 15 anni, tutto quanto riguarda la raccolta a Parma. E questo non è poca cosa per la vita della città.
Grande parte del decoro urbano discende da come si gestiscono i rifiuti, da quale tipo di raccolta si applica. L'attuale sistema di differenziata, porta a porta spinta, che ha dato ottimi risultati quantitativi (circa 75 per cento di differenziata dicono le fonti amministrative, senza specificare il 75 per cento di cosa) è stato disastroso dal punto di vista della qualità. La scomparsa dei cassonetti (anche se è ben lontana da noi l'idea di santificarli) e il proliferare dei sacchetti hanno portato danni d'immagine incalcolabile per una città d'arte.
La bellezza d'intere zone del centro storico, in certe ore, è violata in modo irrimediabile. Il degrado e l'idea di abbandono dilagano e i turisti restano allibiti. Anche i residenti non traggono certo giovamento dal vedere i loro borghi e le loro vie invase dai sacchetti. La qualità della vita peggiora, anche perché sui cittadini grava l'obbligo di "consegnare" i rifiuti a orari fissi, o, in alternativa, tenerli in casa. E questo costringe molte persone a cambiare il proprio stile di vita, a rinunciare a impegni personali e sociali. In tanti, sbagliando, per aggirare regole troppo "vessatorie", buttano i sacchetti dove capita, aggiungendo degrado a degrado. Inoltre, i topi e gli scarafaggi, con tanto cibo per le strade, escono allo scoperto e occupano nuove aree di città, dove già abbondano le zanzare tigre.
Se ai danni provocati da questa raccolta si aggiungono lo stato precomatoso in cui sono tenuti i parchi e le aree verdi - valga per tutti l'esempio di piazzale della Pace -, l'incuria riservata ai monumenti, su cui spesso spuntano erbacce e rampicanti, la dislocazione di orribili antenne nelle rotonde, la chiusura delle fontane, il buio che nasconde interi quartieri, ecco che abbiamo l'idea non di una città bella e ben curata, ma di una città bella e abbandonata a sé stessa. Una città senza amore, in preda al degrado; e il degrado genera insicurezza. Dove c'è degrado fa breccia la criminalità, spuntano gli spacciatori in bicicletta, dapprima in periferia e poi in zone sempre più centrali. Lo dicono gli studi di urban security portati avanti dagli anni Sessanta ad oggi nelle università di tutto il mondo, a partire dalla formulazione della "teoria della finestra rotta" in poi.
Ecco perché è giusto aprire un dibattito corale su questo appalto che sta nascendo e che condizionerà col suo capitolato la vita di Parma nei prossimi 15 anni.
La raccolta è stata affidata a Iren nel dicembre 2004 in base a una convenzione poi scaduta nel 2014 (su questa data ci sono pareri discordi: per alcuni la scadenza è precedente). Da almeno due anni si vive all'insegna del provvisorio: da varie parti sono giunte diverse sollecitazioni - più di tutte pesa il rilievo dell'autorità anticorruzione (Anac) -, per arrivare ad un bando al fine di assegnare in modo corretto e stabile la gestione rifiuti. Mentre la Regione ha il compito di indicare gli obiettivi della raccolta (e chiede un'altissima quota di differenziata, costringendo i comuni a correre) tocca ad Atersir (sia a livello locale che in ambito regionale) stabilire come centrare il risultato e, quindi, bandire le gare di appalto della raccolta (non dello smaltimento, che di questo è competente sempre la regione). Ebbene, in ossequio alle sollecitazioni, specialmente quella dell'autorità anticorruzione, Atersir ha da tempo dato avvio ai lavori per giungere all'emissione del bando per assegnare la raccolta dei rifiuti urbani (per quelli speciali e industriali vigono altre regole) nel capoluogo e nella stragrande maggioranza dei comuni della provincia, anche se Parma è probabilmente, tra le province emiliano romagnole, quella in cui la convenzione è scaduta più di recente. Quel che interessa ai cittadini di questo capitolato, che, secondo molte voci, dovrebbe essere pronto entro dicembre (ma già altre volte erano corse indiscrezioni su un'imminente approvazione), non è solo chi lo vincerà (fa paura pensare cosa succederebbe a Parma sul piano occupazionale se Iren perdesse), ma come il prescelto regolerà la raccolta rifiuti in città, specialmente nel centro storico. Il pericolo è che venga accolto il criterio secondo cui a Parma si proceda con la raccolta differenziata porta a porta spinta per 15 anni ancora. E' ovvio che l'attuale amministrazione comunale cittadina (che in Atersir locale pesa per il 33 per cento) spinga in questa direzione, con la conseguenza che dopo le elezioni amministrative - che avranno luogo entro 8/9 mesi – se non verrà riconfermato Pizzarotti, la prossima giunta si troverà vincolata a un sistema scelto da altri e solo attraverso grandi difficoltà potrà, se mai potrà, modificarlo. Se il capitolato - su cui vige la massima riservatezza - si spingesse fino a questo punto sarebbe un caso singolare. Un caso da evitare
In realtà, sarebbe opportuno che la Regione, il comune di Parma e Atersir, per evitare questo inconveniente e per permettere alla città di sviluppare un dibattito sulle varie modalità di raccolta alternative a quella attuale, resistendo alle pressioni, pur forti e autorevoli (vedi Anac), dessero la precedenza ad altre province in cui la convenzione è scaduta da più tempo. La nostra città avrebbe l'opportunità, che ora sembra negata, di valutare se esistono forme migliori della differenziata porta a porta spinta, che, per molti, ha fallito. Forme che riducano il degrado e tutelino la bellezza. Una città d'arte che ha come obiettivo incrementare la qualità della vita dei suoi abitanti e il turismo non può rinunciare a tale opportunità.
Di sicuro, è necessario che su questo appalto si apra un dibattito. Che Atersir regionale (guidata da 9 sindaci, tra cui un parmigiano) e locale (ne fanno parte tutti i sindaci del parmense), il comune di Parma e quelli della provincia spieghino ai cittadini come si stanno muovendo. Quanto e per quanto tempo intendono regolare la raccolta. In pratica, occorre sapere se la differenziata spinta coi sacchetti resterà e se una nuova amministrazione potrà cambiarla. Perché 15 anni sono troppo lunghi. E Parma chiede decoro.

Luigi Alfieri
(cofondatore di Parma non ha paura)

Pubblicato in Cronaca Parma

All'inaugurazione presenti il Sindaco Pizzarotti, il presidente ANBI Vincenzi, numerose autorità nazionali e locali e alcuni dei che avevano patito disagi dalle esondazioni in caso di piena straordinaria

Parma, 30 settembre 2016 

Cinque mesi di lavori a pieno ritmo hanno consentito al Consorzio di Bonifica Parmense di completare la costruzione della Cassa di Espansione del Canale Burla, opera idraulica che mette in sicurezza gran parte dell'Area Nord di Parma. Stamane nella ex-scuola di Ravadese, alle porte della città, l'infrastruttura idraulica che difenderà persone, case, opifici industriali e aziende agricole dalle possibili esondazioni attraverso il controllo delle ondate di piena è stata inaugurata ufficialmente alla presenza del Sindaco Federico Pizzarotti, dell'Assessore all'Urbanistica del Comune Michele Alinovi, dei vertici del Consorzio presidente Luigi Spinazzi e direttore generale Meuccio Berselli e del presidente nazionale dell'ANBI Francesco Vincenzi.

Parteciperanno oltre a numerose autorità nazionali e locali e alcuni residenti della zona, in particolare della frazione Case Vecchie, che avevano patito disagi nel recente passato e che ora sono maggiormente protetti dalla nuova cassa. La Cassa di Espansione del Canale Burla è infatti una imponente vasca di laminazione in grado di contenere oltre 60.000 metri cubi di acqua in caso di precipitazioni e portate straordinarie: l'acqua caduta e quella che proviene da buona parte dell'abitato cittadino viene "rallentata" e i flussi verranno fatti defluire all'interno del perimetro dell'invaso in modalità controllata.

Inaugurazione Cassa Burla consorzio bonifica parma 1

Il costo complessivo dell'opera è stato di 1,5 milioni di euro e ha visto la progettazione, l'attività di cantiere e l'esecuzione dei lavori da parte di trenta tecnici: maestranze e operai consortili specializzati e di dodici imprese, tra le più qualificate, fornitrici di materiali utili alla costruzione dell'impianto.
Durante l'estate i lavori stessi per posizionare il grande cantiere - che ha modificato parzialmente la viabilità e i flussi del traffico – si erano svolti in modo decisamente rapido con gli uomini del Consorzio di Bonifica Parmense che avevano lavorato ininterrottamente per una settimana intera full-time (anche la notte) per limitare i possibili disagi ai residenti.
La cassa di espansione del canale Burla è una risposta molto rilevante al pericolo alluvionale a cui però si aggiungerà una ulteriore opera del Consorzio di Bonifica Parmense che riguarderà l'innalzamento e il contestuale consolidamento dell' arginatura della sponda sinistra del canale Burla stesso: il tutto eseguito con il terreno asportato per la costruzione dell'invaso.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio di Bonifica Parma)

Sabato 1 ottobre all'agriturismo Corte Bebbi di Barco di Bibbiano con il Ministro dell'Ambiente Galletti. Incontro presso l'agriturismo Corte Bebbi a Barco di Bibbiano.

Sarà il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti l'ospite principale al convegno che il coordinamento Agrinsieme (Cia, Confagricoltura, Copagri, Aci agroalimentare), il Comune di Bibbiano e l'Unione Comuni Val d'Enza organizzano sabato mattina 1 ottobre presso l'agriturismo Corte Bebbi a Barco di Bibbiano, per affrontare l'argomento che da anni agita la valle ed in particolare gli agricoltori: "Acqua in Val d'Enza Quali risposte al fabbisogno idrico?".

Associazioni del comparto agroalimentare ed istituzioni, partendo dalla condivisione di alcune premesse come "la quantità e qualità dei raccolti è per gran parte condizionata dalle fonti e dal governo delle provviste idriche, a maggior ragione per un territorio come quello della Val d'Enza, che vanta un prodotto unico al mondo quale il Parmigiano Reggiano, e per i prati stabili polifiti, garanti della biodiversità locale", cercano quindi una risposta condivisa, in grado di corrispondere alle diverse esigenze di agricoltura e salvaguardia del territorio.

A discutere con il Ministro, dopo il saluto del Sindaco Andrea Carletti e la relazione di Antenore Cervi per Agrinsieme saranno, moderati dal giornalista Gianni Montanari, il prof. Alberto Montanari dell'Università di Bologna, il Commissario al Consorzio Emilia Centrale Franco Zambelli, la consigliera regionale Luciana Serri ed il presidente della Provincia Giammaria Manghi. E' previsto anche un saluto della Sen. Leana Pignedoli e dell'Assessore regionale Agricoltura Simona Caselli.

(Fonte CIA Reggio Emilia)

Sono circa 4mila gli studenti delle scuole piacentine coinvolti nel corso dell'anno scolastico nelle diverse iniziative che propongono l'approfondimento sul risparmio idrico, la conoscenza idraulica e la difesa ambientale del territorio.

Piacenza 20 settembre 2016

Ricomincia la scuola e ricominciano anche le numerose attività scolastiche formative e informative che il Consorzio di Bonifica di Piacenza mette annualmente a disposizione dei giovani alunni piacentini per approfondire le tematiche legate alla tutela del territorio. L'obiettivo è quello di fornire uno sguardo d'insieme all'ambiente che ci circonda attraverso le azioni concrete di tutela che il Consorzio svolge quotidianamente e al contempo stimolare i più giovani anche a cimentarsi direttamente con l'ideazione di progetti mirati. Nel corso dell'anno scolastico circa quattro mila scolari piacentini sono coinvolti nei vari progetti e il loro lavoro in classe – a conferma della validità delle iniziative - è stato quasi sempre premiato da attestazioni di qualità in concorsi regionali; non ultimo il cortometraggio presentato dalla scuola primaria di Roveleto di Cadeo che nel maggio scorso si è imposto in Emilia-Romagna presentando un'interessante riflessione per immagini sul risparmio idrico e l'utilizzo razionale dell'acqua. Quest'anno il tema proposto dal Consorzio e da ANBI Emilia Romagna per gli istituti Primari e Secondari sarà "Spazio al Verde e al Blu: scuola falla tu!" e si tradurrà nell'elaborazione di un'opera "materiale" molto concreta che passi dalle fasi ricerca, individuazione e dal successivo miglioramento di uno spazio interno o esterno dalla scuola; spazio da valorizzare attraverso un progetto che preveda l'utilizzo dell'acqua e in grado di metterne al centro l'utilizzo intelligente e sostenibile.

Tra le molteplici attività sono state particolarmente apprezzate le visite agli impianti (dighe di Molato e Mignano e all'impianto idrovoro della Finarda) che offrono uno spaccato molto utile per comprendere - anche tecnicamente - le funzioni essenziali svolte dalla bonifica. Molto importanti le lezioni in classe per comprendere il valore della risorsa naturale acqua (non inesauribile) e le progressive problematiche causate dal dissesto idrogeologico soprattutto nelle zone montane del nostro Appennino. Criticità che spesso derivano anche dall'eccesso dell'urbanizzazione e dal consumo di suolo incurante del ruolo fondamentale esercitato dalle acque, dalle conseguenze dell'impermeabilizzazione del terreno e dell'incidenza che hanno le variazioni climatiche sulla nostra vita quotidiana come –per esempio - il verificarsi di vere e proprie "bombe" che scaricano sul territorio enormi quantità d'acqua in brevissimo tempo e causano danni a comunità, infrastrutture ed economia.

"Ed è proprio in quest'ottica che la formazione dei cittadini di un domani non troppo lontano da noi – ha sottolineato la Responsabile della Comunicazione delle Attività Didattiche Orietta Cella - ha necessità di essere sempre più accurata per rendere i giovani più consapevoli delle risorse ambientali del luogo in cui vivono e maggiormente motivati a tutelarne le ricchezze. I format dei progetti che saranno riproposti e che hanno ottenuto successo e partecipazione anche nel recente passato sono: Alla Scoperta della Bonifica tra ambiente e territorio – Concorso regionale Acqua e Territorio – Qualità dell'Ambiente animazione teatrale con l'animatore Lorenzo Bonazzi – Un' Aula Verde sull'Arda – Attività didattica negli impianti (le dighe e la Finarda) – Un' Aula Blu sul Trebbia – Dall'Acqua alla Tavola.

Tutte le iniziative sono consultabili dal portale del Consorzio www.cbpiacenza.it  nella sezione Attività didattiche e sono stati realizzati con la collaborazione di ANBI Emilia Romagna, degli esperti museali della Società Piacentina di Scienze Naturali e del Museo G. Cortesi di Castell'Arquato, di Coldiretti Piacenza - Campagna Amica. Il Comune di Piacenza, la Provincia di Piacenza, l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza ed il Fai Delegazione Piacenza hanno concesso il patrocinio a tali progetti didattici ed alle iniziative realizzate in tema di Giornata Mondiale dell'Acqua, Giornata Mondiale dell'Ambiente, Settimana Nazionale della bonifica. "Conoscere l'ambiente in cui si vive e prendersi cura del territorio oggi – ha rimarcato il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza Fausto Zermani - significa contribuire al miglioramento della nostra vita e di quella dei nostri figli domani: sembra una frase semplice, quasi scontata, ma nella realtà dei fatti è fondamentale ribadirlo ogni giorno e prodigarsi affinchè il concetto si traduca in azioni concrete".

(Fonte: Ufficio Stampa Consorzio di Bonifica Piacenza)

Un intervento di decespugliamento e pulizia delle scarpate eseguito dal consorzio in via straordinaria all'interno del parco comunale consentira' di eliminare le esalazioni avvertite dai residenti.

Parma, 19 settembre 2016

Il tratto del canale Maggiore, che attraversa il Parco del Dono, non creerà più problemi ai residenti dal punto di vista degli odori sgradevoli. Il Consorzio di Bonifica Parmense, infatti, ha concluso un intervento, su invito del Comune di Parma proprietario del condotto, destinato a eliminare le pesanti esalazioni fognarie avvertite e segnalate dai cittadini soprattutto in questo periodo estivo, nella zona di via Montebello e strade adiacenti. L'intervento si è concretizzato in una capillare opera di decespugliamento e nella pulizia delle scarpate, oltre che nella rimozione della terra e del materiale di deposito, presente sul fondo del canale Maggiore. Il costo dei lavori eseguiti nell'area verde, meglio conosciuta come Parco di via Bizzozero, è di quindicimila euro. La manutenzione ha visto all'opera per una settimana due escavatori per lo spurgo e il carico del materiale. 

"Siamo intervenuti – afferma Meuccio Berselli, - per migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini, nonostante gli impegni quotidiani, legati alla sicurezza idraulica e ambientale nel comprensorio di bonifica. Su invito del Comune siamo arrivati con i mezzi è ora la situazione pare essere rientrata nella norma grazie ai lavori fatti. L'alveo del canale col tempo si era intasato. L'abbiamo, dunque, ripulito dalla terra, che faceva spessore, per favorire il normale flusso dell'acqua."

Peraltro, nella zona, il Consorzio Bonifica Parmense, gestisce un rilevante impianto idrovoro a beneficio di tutta l'area urbana.

"Il Consorzio di bonifica – spiega Gabriele Folli, Assessore all'Ambiente e al Verde Pubblico del Comune di Parma –, che ringraziamo, si è prestato a eseguire, con spirito di collaborazione immediata, l'intervento su nostra sollecitazione, anche se il lavoro sarebbe stato di nostra competenza". L'assessore Folli aggiunge che "contemporaneamente il Comune sta lavorando nel tratto intubato del canale, lungo circa quattro chilometri, che passa sotto la città di Parma ed esce in via Venezia. Si tratta di un'operazione di risanamento , allo scopo di eliminare gli inquinamenti dovuti alle infiltrazioni".

Domenica, 18 Settembre 2016 08:30

Il contributo di bonifica è utile

Il contributo di bonifica è utile non solo pienamente legittimo per chi ha a cuore la salvaguardia del proprio territorio

Reggio Emilia 14 settembre 2016 - Senza trincerarsi dietro norme e codici, peraltro attuali aggiornati e pienamente in corso di legittimità, ma con la semplicità di chi vuole spiegare e approfondire un tema comune da non banalizzare e che riguarda da vicino chi ha a cuore un territorio spesso costretto a fare conti salati con gli effetti di mutamenti climatici difficilmente controllabili e con una urbanizzazione che, soprattutto negli ultimi anni, non sempre ha tenuto conto del fondamentale ruolo esercitato dalla risorsa acqua sul nostro comprensorio, vogliamo entrare nel dettaglio del comunicato Stampa di Confedilizia Reggio Emilia pubblicato dai mezzi di comunicazione sull'estensione della contribuzione di bonifica al centro dell'abitato di Reggio Emilia.

Su questo tema rilevante che riguarda tanti cittadini il Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale precisa che l'obbligo del pagamento dei contributi di bonifica per gli immobili situati nel centro di Reggio Emilia trae pieno fondamento giuridico dalla normativa regionale ed in particolare:
- dall'Art. 2, comma 1, della L.R. n. 7/2012 che prevede l'obbligo del pagamento del contributo a carico degli immobili serviti da pubblica fognatura quando la rete fognaria è interconnessa in modo significativo a quella di bonifica;
- dalla delibera della Giunta Regionale n. 385/2014 di data 24 marzo 2014 che ha approvato le linee guida per la stesura dei nuovi Piani di Classifica disponendo che la connessione tra le reti fognarie e quelle di bonifica è significativa quando interessa i canali consortili per un tratto superiore ai 350 metri ovvero quando sottende impianti di sollevamento o di regolazione o bacini di laminazione.

Le acque piovane del centro di Reggio Emilia, analogamente a quanto avviene per tutti gli altri centri abitati di pianura, vengono scaricate dalla rete fognaria in quella di bonifica e da questa collettate anche fino a 40 km. per essere scaricate nei corsi d'acqua principali (Secchia, Rodano, Canalazzo Tassone) talvolta mediante sollevamento meccanico. Per cui, analogamente a quanto pacificamente avviene in tutti gli altri centri urbani della pianura reggiana, gli immobili del centro di Reggio Emilia sono stati compresi tra quelli soggetti a contribuenza, sulla base del beneficio derivante dall'attività di gestione della di bonifica da parte del Consorzio.

Il Piano di Classifica del Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale è lo strumento che in concreto ha accertato e graduato il beneficio degli immobili, tra cui quelli di Reggio Emilia, all'interno del comprensorio. Nella predisposizione del Piano i tecnici consortili hanno verificato con IREN, gestore del servizio fognario, le zone che attraverso la rete fognaria scaricano le acque piovane nella rete di bonifica, in modo da determinare con precisione il perimetro degli immobili soggetti a contribuzione, che non comprende pertanto l'intero abitato cittadino. L'apporto di acqua meteorica proveniente da una zona urbanizzata, e quindi impermeabilizzata, è enormemente superiore rispetto a quello proveniente dai terreni (fino a 30 volte in più). Inoltre questi quantitativi d'acqua arrivano ai canali di bonifica più velocemente.

Non si comprende pertanto per quale motivo i costi di gestione della rete di bonifica debbano essere posti esclusivamente a carico dei proprietari dei terreni, con esclusione di quelli dei fabbricati. Su questi presupposti l'estensione della contribuenza a parte del centro di Reggio Emilia costituisce un atto dovuto, a cui il Consorzio non può di certo sottrarsi. Infine si precisa anche che l'estensione del perimetro di contribuenza del Consorzio non ha, di fatto, comportato un aumento del gettito contributivo, ma solamente una diversa e più equa distribuzione dell'onere contributivo, allargando la platea dei contribuenti.

Per queste ragioni si ribadisce ancora una volta non solo la piena legittimità della contribuzione di bonifica a carico del centro di Reggio Emilia e dei nuovi territori entrati a fare parte del comprensorio dell'Emilia Centrale, ma soprattutto l'utilità delle molteplici attività svolte dell'ente e della sua opera quotidiana di difesa e salvaguardia della nostra terra, attività che generano stabilità e garantiscono ricchezza economica.

Consorzio di Bonifica Emilia Centrale

Il Consorzio di Piacenza ha creato un nuovo percorso per l'alveo del Rio Gragnano e migliorando notevolmente la sua funzionalità ha spinto le acque fuori dal centro abitato. Inaugurazione ieri con il presidente Zermani, il sindaco Calza e l'impresa COGNI.

Gragnano Trebbiense (PC), 13 Settembre 2016

La comunità di Gragnano, il suo centro storico e le molteplici colture agricole presenti nella gran parte del comprensorio comunale da oggi sono decisamente più al sicuro grazie ad una complessa e articolata opera di completamento e ottimizzazione funzionale della rete di canali realizzata in tempi utili dal Consorzio di Bonifica di Piacenza. Fino a pochi giorni fa infatti l'alveo interrato del Rio Gragnano attraversava l'abitato del paese – dividendolo quasi perfettamente in due parti lungo la bisettrice del corso della strada provinciale – scorrendo al di sotto della carreggiata a strettissimo e ravvicinato contatto, anche se non visibile, con le case, le cantine e le numerose opere intubate del sistema idrico integrato-fognario: questa sistemazione originale - oltre a mettere a potenziale repentaglio il centro storico in caso di grave piena aveva creato contemporaneamente criticità legate ad alcune infiltrazioni. Così inserendo l'importante e capillare opera nel progetto più ampio a supporto del miglioramento generale dell'ampia area irrigua del Trebbia (che ha un valore totale di circa 10 milioni di euro) il Consorzio - grazie alla fattiva collaborazione con il Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e il Comune di Gragnano – ha ultimato i lavori in circa due anni con il supporto degli Uffici Tecnici Comunali e l'impresa Cogni Spa di Piacenza. Nella fattispecie l'opera che ha riguardato la riqualificazione funzionale dei canali irrigui e ha interessato un lungo tratto di rete di circa 3,5 KM ha ridotto al contempo, in misura considerevole, le perdite di risorsa idrica. Particolare attenzione è stata riservata – nel corso dell'ideazione ed esecuzione del progetto -agli aspetti legati al risanamento e alla qualificazione ambientale delle zone attraversate, alla separazione delle acque irrigue da quelle meteoriche e alle aree verdi contigue ai canali per uso pubblico; tra queste ultime anche la messa in sicurezza - con staccionate di protezione in legno - dell'area che lambisce il Parco del Trebbia. Inoltre anche siepi e alberature sono state inserite in modo mirato.

"Siamo soddisfatti di questo progetto complessivo che inauguriamo oggi– ha commentato il presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza Fausto Zermani- che porterà alle aree del Trebbia circa 10 milioni di euro spalmate su diversi comuni in un beneficio diffuso. Un territorio abitato –come a Gragnano- che storicamente nasce e si insedia al di sopra della rete dei canali già presente e che ora necessita inevitabilmente di alcuni rilevanti cambiamenti dopo l'urbanizzazione. Anche per questo la realizzazione dell'opera più a monte del Trebbia, la cosiddetta Traversa di Rivergaro, si fa sempre più importante ed essenziale per garantire apporto irriguo costante alla vallata, agli abitanti e all'economia".

Soddisfatta di quanto fatto - in circa 24 mesi di lavoro complessivi - Patrizia Calza Sindaco di Gragnano – "Con quest'opera capillare abbiamo risposto a più esigenze dei cittadini: alcuni allagamenti di cantine, infiltrazioni ed esalazioni non si verificheranno più e in più sarà fondamentale la funzione preventiva svolta dal nuovo tratto del Rio Gragnano per contenere e mitigare l'impatto di piogge abbondanti. Ora attraversando a semi-cerchio l'abitato garantisce un impatto "intelligente". E a proposito di impatto voglio rimarcare che abbiamo posto particolare attenzione alle opere in termini ambientali e questo è un ulteriore motivo di soddisfazione.

(Fonte: Ufficio Stampa Consorzio Bonifica Piacenza)

Nuova azione a salvaguardia del territorio di Sassuolo e Fiorano del Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale: presentato alla cittadinanza il nuovo piano di classifica e le opere che generano beneficio diffuso.

Sassuolo, 9 settembre 2016

Stamane il Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale - ospite del Comune di Sassuolo per interessamento diretto dell'Assessorato all'Ambiente guidato da Sonia Pistoni -ha presentato alla cittadinanza, associazioni di categoria, associazioni agricole, di consumatori e diversi portatori di interesse di tutto il territorio di Sassuolo e Fiorano ( in una pubblica assemblea presso la Sala Gianpaolo Basin di Via Rocca ) i dettagli del nuovo piano di classifica entrato in vigore.

Nel rispetto e in conformità con la normativa regionale recentemente approvata il nuovo piano - proprio in base alle più reali e attuali esigenze territoriali - ha ridefinito il perimetro dell'azione del Consorzio redistribuendo al contempo la ripartizione dei costi per l'esercizio concreto di tale funzione che mantiene ed incrementa il valore economico del territorio, ambientale e sociale. Presidio idrogeologico, fornitura irrigua costante al comparto agricolo e non di meno l'importantissima difesa idraulica in caso di piena rappresentano infatti le principali e rilevanti funzioni svolte dall'ente che ha voluto approfondire in maniera minuziosa per bocca del Commissario Straordinario Franco Zambelli, del direttore generale Domenico Turazza e dei tecnici - ingegner Paola Zanetti e Pietro Torri - le novità dei nuovi territori compresi nell'azione consortile di Sassuolo e Fiorano. Traversa San Michele, canale di Modena, sistemazione costante della fitta rete di canalizzazione irrigua e di scolo e opere anti dissesto idrogeologico, di sistemazione, ripristino e consolidamento e la laminazione delle esondazioni, sono solo alcune tra le molteplici infrastrutture idrauliche e di presidio montano mantenute nel tempo e realizzate dall'Emilia Centrale.

L'incremento delle urbanizzazioni degli ultimi anni e la fondamentale integrazione da concertare con il servizio idrico integrato hanno modificato pesantemente il comportamento delle acque meteoriche sul territorio e la gestione della stessa risorsa naturale che necessitava inevitabilmente di un adeguamento territoriale. All'incontro hanno preso parte numerose associazioni del comprensorio che hanno potuto interagire direttamente con i dirigenti del Consorzio ponendo quesiti e ricevendo risposte specifiche a seconda dei casi considerati. Importantissimo sottolineare come il Consorzio manterrà lo stesso importo complessivo di contribuenza introitata (l'insieme dei tributi) e che l'adeguamento del contributo sul territorio al nuovo piano di classifica riguarderà circa 12mila proprietari di immobili dei due Comuni di Sassuolo e Fiorano; proprietari che in questo modo contribuiranno da quest'anno in base al parametri tecnici economici volti ad indicare con precisione il reale beneficio tratto dal singolo dall'attività del Consorzio. Questo comporterà un allargamento generale della platea dei consorziati per una più equa distribuzione dei costi sostenuti per lo svolgimento delle attività, ma conservando inalterato il totale di quanto incassato in precedenza. Le associazioni che hanno preso parte da Modena, Sassuolo e Fiorano all'incontro sono state Federconsumatori, ASPI proprietari immobili, Coldiretti, Confagricoltura, CIA, Confindustria, Confcommercio, CNA.

(Fonte: ufficio stampa Consorzio Bonfica Centrale)