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Il consigliere della Lega vuole anche sapere quando sarà riformata la legge regionale sul settore. Caselli: obiettivo massima collaborazione possibile.

Durante l'informativa dell'assessore Simona Caselli sul piano faunistico venatorio regionale in seconda commissione Bilancio dell'Assemblea legislativa, Massimiliano Pompignoli (Ln) ha ammonito la Giunta a non contrapporre gli agricoltori ai cacciatori, come a suo avviso avvenuto per talune previsioni contenute nel Calendario venatorio regionale, dato che una gestione venatoria efficace va a vantaggio dell'attività agricola. Inoltre, ha chiesto quando la Giunta affronterà la riforma della legge regionale sulla caccia e quale sia l'orientamento politico in proposito. Infine, ha invitato la Regione a contrastare il preoccupante calo del numero dei cacciatori, a partire da una revisione dei costi dell'attività venatoria.

L'assessore Caselli ha risposto che l'obiettivo della Regione è la massima collaborazione possibile fra cacciatori, agricoltori e ambientalisti, dato che la gestione di un ecosistema è attività complessa. Il problema del calo del numero dei cacciatori e della loro età sempre più elevata – ha sottolineato – è connesso anche con un cambio di cultura e di connotazione della pratica venatoria, utile all'ecosistema perché la difesa dell'ambiente passa anche attraverso la caccia.

(Luca Govoni)

Domenica, 06 Novembre 2016 09:45

La Regione frena il consumo del suolo

Urbanistica. La Regione frena il consumo di suolo: taglio a nuove previsioni di espansione, saldo zero, rigenerazione urbana e adeguamento sismico con regole più semplici, legalità e trasparenza. Ecco la nuova legge di riforma.

Fissata una quota massima del 3% di espansione per ogni Comune: dagli attuali 250 chilometri quadrati (2 città di Bologna) previsti oggi nei piani comunali in Emilia-Romagna si scenderà a 70 chilometri quadrati. L'assessore Donini: "Svolta culturale sul modello di sviluppo, ora apriamo il cantiere di confronto territori, mondo produttivo, associazioni e professionisti"

Bologna – Stop all'espansione urbanistica in nome del consumo di suolo a saldo zero, della rigenerazione urbana e della riqualificazione degli edifici. Poi adeguamento sismico degli immobili, sostegno alle imprese e tutela del territorio agricolo. Sono gli obiettivi del progetto di nuova legge urbanistica presentato oggi in commissione Territorio e ambiente dall'assessore alla Programmazione territoriale, Raffaele Donini, alla vigilia di un mese di confronto sul testo con i territori, amministratori locali, associazioni di categoria e ambientaliste e professionisti.

La proposta di legge punta a ridurre fortemente le previsioni di nuove costruzioni al di fuori dei territori già urbanizzati, fissando al contempo nuove regole più semplici e veloci per la pianificazione dei Comuni e per favorire la qualità dei progetti, la legalità e la trasparenza.
Basti pensare che in base agli attuali piani comunali, in Emilia-Romagna sono previsti 250 chilometri quadrati di espansione urbanistica: l'equivalente di quasi due nuove città di Bologna. La nuova legge stima, fissando una quota massima del 3% di espansione per ogni Comune, di abbassare questa soglia a 70 chilometri quadrati.

In particolare, il consumo di suolo entro il 3% sarà consentito esclusivamente per nuovi insediamenti produttivi, per edilizia residenziale sociale e per nuove abitazioni, solo se collegate a progetti di rigenerazione urbana.
Il progetto di legge pone però anche un forte sostegno a chi fa impresa: gli insediamenti produttivi strategici, gli interventi di ampliamento produttivi e le opere pubbliche o di interesse pubblico, saranno escluse dalla quota massima del 3%.
L'obiettivo è di anticipare il consumo di suolo a saldo zero rispetto all'obbiettivo europeo del 2050 (7^ Programma di azione ambientale dell'Unione europea).

"Con questa proposta di legge- afferma l'assessore Raffele Donini- che la Giunta intende approvare entro fine anno per consegnarla poi alla discussione in Assemblea legislativa, si apre un cantiere di confronto e dialogo con i territori e con il mondo produttivo, associazioni e professionisti. Proponiamo una svolta culturale sul nostro modello di sviluppo, non più basato sull'espansione e sul consumo di suolo ma sulla rigenerazione delle nostra città e l'adeguamento sismico degli edifici. Pensiamo ad una pianificazione semplice, veloce e trasparente- chiude- che consenta al territorio uno sviluppo sostenibile sbarrando la strada alla corruzione e alle infiltrazioni mafiose".

Rigenerazione urbana e adeguamento sismico
L'aspetto centrale del progetto di legge va ricercato anche nei forti incentivi alla rigenerazione urbana e interventi di adeguamento sismico ed efficientamento energetico.

Nel testo, infatti, sono previsti per progetti di rigenerazione urbana contributi regionali diretti - i primi saranno 30 milioni di euro inseriti nell'accordo in via di approvazione fra Regione e Governo per l'utilizzo dei fondi FSC -, l'esonero dal contributo straordinario, la riduzione di almeno il 20% del contributo di costruzione, incentivi volumetrici legati alla qualità del progetto, oltre a procedure più veloci e snelle.
In particolare per interventi di adeguamento sismico, tema oggi più che mai attuale, oltre agli incentivi per la rigenerazione urbana è prevista una norma specifica sull'interesse pubblico per avviare tali interventi, che comporterà la possibilità del 50% dei proprietari di un edificio di imporre la realizzazione sulla restante quota di proprietari, qualora essi si oppongano.

Pianificazione semplificata: taglio agli strumenti urbanistici
Il progetto di legge compie poi un considerevole taglio agli strumenti urbanistici di Regione, Città Metropolitana, Aree vaste e Comuni.
Nello specifico, la Regione si doterà di un nuovo Piano territoriale regionale, che conterrà al suo interno anche gli attuali piani paesistici e la parte infrastrutturale del PRIT, la Città Metropolitana e le Aree vaste si doteranno di un Piano strategico Territoriale Metropolitano o d'Area Vasta, mentre i Comuni, che avranno tre anni di tempo dall'approvazione delle nuove norme per avviarne i procedimenti di approvazione, di un PUG-Piano Urbanistico Generale (un unico strumento che andrà a sostituire gli attuali PSC e RUE) per stabilire la programmazione e pianificazione di tutto il loro territorio.
I Pug saranno quindi attuati attraverso "Accordi operativi" (che sostituiranno POC e PUA) che definiranno gli interventi da realizzare.
Il progetto di legge prevede inoltre norme per promuovere e favorire la partecipazione dei cittadini alle scelte urbanistiche dei Comuni attraverso concorsi di architettura e per aumentare la trasparenza dei progetti urbanistici, al fine di evitare infiltrazioni mafiose o corruttive.
In questo caso, in particolare, si prevede l'impegno a recepire le disposizioni dell'Autorità Nazionale Anti Corruzione e l'inserimento di informazioni antimafia per la validità degli accordi operativi, quale clausola di nullità del procedimento.

Per scaricare il progetto di legge e le slide di sintesi:
http://territorio.regione.emilia-romagna.it/in-evidenza/nuovalrurb 
(Nelle foto l'assessore Raffaele Donini)

Donini 2

Domenica, 06 Novembre 2016 14:30

c.a.s.e.a. SOMMARIO Anno 15 - n° 44 6 novembre 2016

Editoriale: Confusion. Latte e formaggio. Sempre più su. Ismea, costi di produzione in ulteriore calo nel III trimestre. Cereali e dintorni. Effetto Trump anche sui mercati agricoli. Lattiero caseari, in espansione all'estero e domanda interna stagnante. La Regione frena il consumo del suolo

SOMMARIO Anno 15 - n° 44 06 novembre 2016 - (in allegato il file scaricabile in PDF)
1.1 editoriale Confusion
2.1 Lattiero Caseario Latte e formaggio. Sempre più su.
3.1 Costi agricoli Ismea, costi di produzione in ulteriore calo nel III trimestre
3.2 turismo esperienziale L'Emilia Romagna al World Travel Market di Londra:
4.1 cereali Cereali e dintorni. Effetto Trump anche sui mercati agricoli
5.1 lattiero caseario Lattiero caseari, in espansione all'estero e domanda interna stagnante
5.2 caccia Caccia. Pompignoli su piano venatorio: non contrapporre agricoltori e cacciatori
6.1 SUOLO La Regione frena il consumo del suolo
7.1 eima bologna Viabilità e trasporti: le novità "intorno" ad EIMA International
8.1 promozioni "vino" e partners
8.2 promozioni "birra" e partners

Cibus-44-6nov16-COP

Editoriale:Verso la catastrofe ambientale Cibus Tec. Cereali e dintorni. Impennata di prezzi. Grano: fare massa critica e organizzare la filiera. Vino. Export italiano in valore: avanti ma con cautela. OI NordItalia: Convergenza sul nome di Tiberio Rabboni come futuro presidente . Ministro Martina: entro il 5 novembre il pagamento degli anticipi PAC.

SOMMARIO Anno 15 - n° 43 30 ottobre 2016
1.1 editoriale. Verso la catastrofe ambientale
2.1 Lattiero Caseario Latte, Burro e Formaggi tutti in crescita.
3.1 eventi Cibus Tec Cibus Tec, "parla" anche Interconsul
3.2 51 esimo Cibus Tec Cibus Tec: il futuro del meccano alimentare
4.1 cereali Cereali e dintorni. Impennata di prezzi.
5.1 cereali e crisi Grano: fare massa critica e organizzare la filiera
5.2 vino export Vino. Export italiano in valore: avanti ma con cautela
6.1 pomodoro OI NordItalia: Convergenza sul nome di Tiberio Rabboni come futuro presidente
6.2 acqua e coltivazioni Il cibo in Emilia Romagna è irriguo
7.1 pac acconti 2016 Ministro Martina: entro il 5 novembre il pagamento degli anticipi PAC
8.1 promozioni "vino" e partners
8.2 promozioni "birra" e partners

Cibus-43-30ott16-COP

Domenica, 30 Ottobre 2016 12:52

Verso la catastrofe ambientale. #maiunagioia

#maiunagioia - Siamo entrati nella nuova era geologica: l'antrapocene. Secondo il Living Report 2016 del WWF, entro 4 anni il 67% delle specie scompariranno.

di Lamberto Colla Parma 30 ottobre 2016
Con l'assalto a Mosul, comincia a scemare l'interesse mediatico verso l'Isis, almeno fino al prossimo devastante attentato che si consumerà in una capitale occidentale. il terrorismo mediatico rimane circoscritto all'elegante scontro tra il Tycoon candidato alla Casa Bianca e la fedele consorte dell'ex presidente statunitense e, in terra nostrana, dallo scontro titanico tra i sostenitori del Si e del No piuttosto che dall'intrigo romano che vede il governo capitolino sempre più compromesso dalla congiura dei frigoriferi.

Ben poca roba anche perché ormai sono argomenti consumati e prossimi a una naturale conclusione, a esclusione della vicenda "Raggi" che invece continuerà a illuminare la vita politica nazionale grazie ai complottisti romani.
Occorreva quindi una nuova argomentazione tragica per rimpolpare le cronache catastrofistiche, quelle che tengono alto il valore dell'hastag #maiunagioia.

Ecco che, con l'approssimarsi della nuova Conferenza mondiale sul Clima, il COP 22 che si terrà in Marocco tra il 7 e il 18 novembre, le problematiche ambientali vengono incontro alla esaurita fantasia della tensione che tanto fa audience.

E allora giù con i titoloni che segnano il count down del "Globo".

La concentrazione di CO2, che ha superato la soglia limite di 400 ppm (parti per milione) segnando un nuovo e inquietante record proprio nell'anno in corso, piuttosto che l'estinzione del 67% delle specie animali e vegetali prevista entro il prossimi 4 anni.

E' quello che ha rilevato il rapporto Living Planet 2016 del WWF nel quale l'organizzazione si spinge addirittura a identificare un nuovo periodo geologico: l'antrapocene. "Per la prima volta nella storia l'impatto, scrive il WWF, delle attività umane sui sistemi viventi del Pianeta è stato talmente forte da generare la 'nascita' di un nuovo periodo geologico nella storia della Terra, l'Antropocene".

"Il mondo selvaggio sta scomparendo a un ritmo senza precedenti", ha dichiarato Marco Lambertini, Direttore Generale del WWF Internazionale - Non stiamo parlando solo delle specie meravigliose che tutti amiamo: la biodiversità rappresenta la base stessa del buono stato di salute delle foreste, dei fiumi e degli oceani. Senza le specie animali gli ecosistemi crolleranno e con loro i 'servizi' che la natura ci fornisce quotidianamente come la purificazione dell'aria, dell'acqua, il cibo e la difesa dai cambiamenti climatici."

Attendiamo quindi con ansia il 19 novembre per sapere cosa avranno deciso di fare i grandi inquinatori della terra (forse decideranno di aumentare i limiti di legge? - vedi Dieselgate Volkswagen), nel frattempo (8 novembre) avremo il nuovo capo della più grande potenza mondiale, mentre dovremo restare ancora col fiato in sospeso per 15 giorni prima di conoscere che fine farà la nostra Costituzione, o almeno i "soli" 47 articoli che verranno più o meno ritoccati o alienati.

Pubblicato in Politica Emilia
Mercoledì, 26 Ottobre 2016 09:06

Il murales ecologico "La città che respira"

Torna a Parma Seacreative per proseguire l'opera "La città che respira" nel sottopasso di via Trento. Per la realizzazione del murales l'artista sarà affiancato da tre studenti del Liceo Toschi.

Parma, 26 ottobre 2016

Alla luce del successo riscontrato per il wallpainting dello street artist Seacreative, realizzato lo scorso giugno nel sottopassaggio di Via Trento nell'ambito del #IKEAlovesEARTH, il Comune di Parma promuove la prosecuzione del murales ecologico "La città che respira", progetto artistico a cura di Others Associazione Culturale, al fine di ampliare l'opera di pittura murale anche sugli altri tre ingressi del sottopassaggio.
Nel corso della messa in posa dell'opera si è infatti riscontrata un'attenzione positiva ed entusiasta inerente al lavoro ed è stato mostrato da diverse persone, trasversali per età e provenienza, un vivo interesse per il progetto artistico che ha svolto la molteplice funzione di riqualificare un'area degradata della città e di promuovere la realizzazione di un'opera pubblica di grande valenza estetica e ambientale.
Considerato, infatti, il significativo livello di inquinamento della zona individuata - visto il crocevia di treni e mezzi pubblici e privati - il Comune di Parma ha deciso di sostenere il completamento del progetto "La città che respira" di Seacreative che impiegherà, anche per questo lavoro, speciali pitture in grado di ridurre la concentrazione delle particelle di ossido di azoto nell'aria, favorendo la diminuzione dell'inquinamento atmosferico, messe a disposizione dell'artista grazie alla preziosa collaborazione dell'azienda che produce Airlite.

Seacreative comincerà a lavorare all'opera a partire da oggi, mercoledì 26 ottobre e nella stessa giornata, alle 18.30 al Centro Giovani Casa nel Parco (Via Naviglio, 4/1), presenterà il suo lavoro incontrando i giovani interessati ad approfondire i temi relativi alla street art.
Per la realizzazione del murales l'artista sarà affiancato da tre studenti del Liceo Toschi nell'ambito della convenzione che il Comune di Parma ha stipulato con le scuole superiori della città per promuovere il progetto Alternanza scuola-lavoro.

L'Assessore alla Cultura Laura Ferraris sostiene il valore dell'iniziativa in tutte le sue implicazioni: "Il completamento del progetto artistico di Seacreative accoglie le numerose richieste dei cittadini, che hanno apprezzato la riqualificazione di un luogo attraverso un intervento estetico e dal profondo significato. Si prosegue così il percorso avviato nel dare ufficialmente spazio a forme d'arte, prima poco rappresentate, e farlo anche attraverso il coinvolgimento di artisti di fama nazionale e internazionale e di promettenti curatori, che vivono nella nostra città".
"In linea con le più recenti mostre a tema ecologico - sottolinea la curatrice Valentina Rossi di Others Associazione Culturale - e con una continua attenzione al soggetto dettata da incontri e convegni, l'opera pensata da Seacreative ha lo scopo di attivare delle riflessioni inerenti alla tematica attuale come quella appunto dell'ecologia, quindi di approfondire il rapporto tra ambiente, uomo, natura e cultura. Attraverso un wallpainting - realizzato con delle pitture ecologiche - viene creata l'occasione per interrogarsi, riflettere e affrontare le questioni sollevate legate all'ambiente e meditare sull'urgenza di cambiare lo stato attuale delle cose, simboleggiato dalla figura maschile che irrompe nello strato culturale per fare rifiorire quello naturale. Il tentativo è quello di creare una maggiore consapevolezza, l'opera non ha lo scopo di informare e formare la coscienza sui nostri ruoli, ma è semplicemente un monito su quello che possiamo ancora fare per l'ambiente".

Seacreative

Fabrizio Sarti, in arte Seacreative, nasce nel 1977 a Varese, dove dai primi anni Novanta comincia ad esprimere la sua creatività sui muri di varie città facendosi conoscere nel mondo del writing come Sea.
Maturato artisticamente, Sea rimane affascinato dalle opere di Barry McGee e Phil Frost e abbandona l'utilizzo di bombolette spray sostituendole con pennelli e colori acrilici. Muta anche il tratto che diventa più grafico ed è influenzato dagli studi di graphic design e dalle esperienze lavorative in varie agenzie di pubblicità e studi grafici.
Nel 2006 l'artista partecipa con le sue opere alla collettiva di street artists italiani "Street art sweet art" al Padiglione d'Arte Contemporanea (P.A.C.) di Milano dove, grazie ai numerosi visitatori, si fa conoscere anche al grande pubblico.
Oggi, oltre ai circuiti espositivi convenzionali, Sea Creative dipinge ed "espone" i suoi personaggi nelle aree industriali abbandonate, in un progetto artistico dove la street art si allontana dalla strada, dai muri delle città, per fondersi invece con l'archeologia industriale, con quei luoghi pieni di storia, che emozionano solo a entrarvi.
E' un artista con un suo stile ben definito: lineare ma attento ai particolari di un universo caotico dove il suo mondo fatto di personaggi grotteschi incuriosisce lo spettatore. Uno stile che esula dalla vera rappresentazione figurativa per allargarsi all'esperimento grafico/cromatico.
Il microcosmo dei suoi personaggi non appartiene a nessuna città, a nessuno specifico panorama urbano; i volti con espressioni stupite, attonite, assenti, appartengono solo alla mente dell'artista che rielabora esempi provenienti dal mondo reale lasciando allo spettatore libere chiavi di lettura.
Seacreative oggi vive e lavora tra Milano e Varese. Continua la sua produzione artistica con mostre nazionali e internazionali e collaborazioni nei più svariati ambiti creativi www.seacreative.net.

Others Associazione Culturale

L'associazione culturale Others è nata nel 2014 da un gruppo di ricerca legato all'Università degli Studi di Parma ed è composta da storici dell'arte e curatori, in particolare di arte contemporanea, biblioteconomi esperti di sistemi informativi e teorie dell'informazione, professionisti della comunicazione e project manager.
Others è attenta alle innovative pratiche di curatela del contemporaneo, alla progettazione e organizzazione di mostre, eventi, workshop e festival, e ha aperto un filone di ricerca sul concetto di "archivio", declinandolo in tutte le sue forme compresa quella digitale, legate alla moltiplicazione dei supporti, alla contaminazione dei linguaggi e delle modalità conservative e di valorizzazione: in questo ambito si inserisce MoRE museum, un museo digitale di progetti di arte contemporanea mai realizzati www.moremusueum.org.

Airlite

Airlite è una nuova rivoluzionaria tecnologia, 100% naturale, che si applica come una normale pittura su ogni tipo di superficie. Utilizzando l'energia della luce, riduce gli inquinanti nell'aria, elimina i cattivi odori, rende impossibile la crescita di muffe e batteri e, applicata all'esterno, riflette la componente calda del sole mantenendo gli ambienti freschi.
I prodotti Airlite, grazie alla propria tecnologia, attivano un processo naturale con cui vengono catturati e distrutti gli agenti inquinanti presenti nell'aria.
Airlite ha lo stesso effetto di un bosco: dipingere una superficie di 100m2 con Airlite riduce l'inquinamento dell'aria al pari di un'area di 100m2 coperta da alberi ad alto fusto. it.airlite.com  

(Fonte: ufficio stampa Comune di Parma)

Lunedì, 10 Ottobre 2016 15:26

Inaugurata la mostra Unesco su cibo e ambiente

Il ministro Galletti in Provincia per l'apertura di Behind Food Sustainability che fino al 24 novembre permetterà di riflettere sul rapporto fra uomo, cultura, natura e produzione/consumo di cibo.

Reggio Emilia, 10 ottobre 2016

Alla presenza del ministro dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, è stata inaugurata questa mattina a Palazzo Allende, sede della Provincia di Reggio Emilia, la mostra dell'Unesco "Behind Food Sustainability" che fino al 24 novembre consentirà – in particolare al mondo delle scuole – di riflettere sul rapporto fra uomo, cultura, natura e produzione/consumo di cibo e, più in generale, sulla salvaguardia del patrimonio culturale e naturale come elemento fondante dello sviluppo sostenibile.

A fare gli onori di casa, in una Sala del Consiglio provinciale gremita di rappresentanti delle istituzioni e studenti del Motti, il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, che ha parlato di "importante occasione per favorire un miglior approccio culturale a tutte le tematiche relative alla sostenibilità ambientale proprio da parte delle giovani generazioni, un cammino di civiltà teso a un migliore rapporto con l'ambiente che rientra tra le scelte di programmazione quotidiana di tutte le istituzioni reggiane come conferma la scelta di questa sede, la Provincia, che è la casa dei Comuni".
"Una corretta produzione alimentare che passi attraverso la lotta agli sprechi e all'inquinamento, come anche fin dal Padiglione Zero l'Expo ci ha ricordato, è un obiettivo fondamentale, perseguibile solo con una formazione permanente dei nostri giovani che non dobbiamo mai cessare di promuovere", ha aggiunto il presidente Manghi sottolineando inoltre con "grande favore la forte interazione forte tra Ministero dell'Ambiente e Ministero dell'Agricoltura che si registra in questo mandato governativo" e "l'importanza, ai fini della valorizzazione del territorio, del riconoscimento assegnato dall'Unesco al nostro Appennino come area Mab, riconoscimento sul quale è iniziata una riflessione anche nella zona del Po".

Di "mostra importante, che è giusto ospitare in una sede istituzionale rappresentativa dell'insieme dei Comuni e del territorio," ha parlato il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, per il quale "il tema del cibo negli ultimi anni ha compiuto un salto di qualità a livello di attenzione da parte dell'opinione pubblica, e questo è molto positivo perché il tema del food, che è al tempo steso locale e globale, è fondamentale per costruire una positiva idea di sviluppo, ma anche di comunità".
Sul significato dell'Area Mab si è soffermato anche il presidente del Parco nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano Fausto Giovanelli: "E' un riconoscimento non solo morale o di immagine, ma profondamente operativo e interattivo, che ci permette di promuovere un concetto fondamentale: quello di prenderci cura del nostro territorio per prenderci cura del pianeta, promuovendo un rapporto attento colto e rispettoso tra uomo e natura". In questo, "il sistema dei Parchi svolge un ruolo importantissimo, attraverso una interazione feconda con il mondo della scuola, ma anche con il mondo della produzione, mettendo in valore anche l'economia sostenibile".
Il prefetto di Reggio Emilia, Raffaele Ruberto, ha portato il suo saluto, definendo quello reggiano "un territorio con enormi risorse tra cui proprio la produzione di qualità e la biodiversità, punte di diamante del Made in Italy": "Anche il sistema scolastico reggiano rientra tra queste eccellenze – ha aggiunto – e questo è altrettanto importante perché a questi ragazzi passeremo il testimone".
Proprio in rappresentanza del sistema educativo è intervenuta la dirigente scolastica degli istituti D'Arzo e Motti Maria Sala, evidenziando "la valenza educativa di una mostra che rappresenta un punto di partenza per un percorso di spessore per i ragazzi, finalizzato a sensibilizzarli sui temi della sostenibilità, del cibo quale elemento caratterizzante di ognuno di noi e del nostro territorio, ampliando i loro orizzonti portandoli a conoscere l'identità culturale del mondo che ci circonda e, dunque, aiutandoli a costruire un pensiero critico che favorisca lo sviluppo di mercato che non sprechi, ma condivida le risorse".
In conclusione, l'intervento del ministro dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, onorevole Gian Luca Galletti, soddisfatto "per questa mostra che racchiude le bellezze italiane e viene ospitata in una provincia di grande cultura e rispetto del territorio e ricca di eccellenze agroalimentari". Dopo aver a sua volta sottolineato l'importanza della qualifica di area Mab ottenuta dall'Appennino reggiano "per la sua valenza internazionale che ci permetterà di collaborare con altre esperienze, acquisendo le buone pratiche che ci sono in altre parti del mondo e facendo conoscere le nostre", il ministro si è soffermato sul fondamentale ruolo ricoperto dai "parchi italiani, che proteggono ben il 10% di un territorio che ha una biodiversità tra le più ricche al mondo". "Parchi che sono nati per la conservazione, ma oggi occorre fare un passo in avanti perché investire nei parchi conviene a tutti rappresentando una grande leva di sviluppo per un Paese, come il nostro, che ha nel proprio Dna tre punti di forza: bellezza, cultura e tradizione", ha detto anticipando che proprio in questa direzione va la nuova legge sui Parchi che sarà a breve presentata.
"La gestione del territorio è fondamentale perché evita tantissimi problemi: io ho il terrore dei pezzi di territorio non gestiti, perché diventano più fragili e, dunque, pericolosi", ha aggiunto il ministro Galletti auspicando "un presidio forte, con il maggior numero possibile di attività nei parchi ed il coinvolgimento degli agricoltori, che sono i miei migliori amici".
"Il futuro del nostro Paese è nei parchi, che rappresentano anche un formidabile strumento di educazione per sviluppare una cultura ambientale seria in un Paese nel quale dobbiamo fare i conti con ancora troppa maleducazione ambientale", ha concluso il ministro.

La mostra 'Behind Food Sustainability'

La mostra racconta per immagini il rapporto fra uomo, cultura, natura e produzione/consumo di cibo e, più in generale, la salvaguardia del patrimonio culturale e naturale come elemento fondante dello sviluppo sostenibile. 'Behind Food Sustainability', realizzata dall'Unesco, mette in evidenza le esperienze provenienti dalla rete di siti Patrimonio mondiale, dalle Riserve di biosfera e dagli elementi del Patrimonio culturale immateriale. Luoghi reinterpretati come modelli di sostenibilità alimentare, dai quali trarre ispirazione per un futuro sostenibile. Inoltre la mostra Unesco presenta una sezione dedicata all'Area Mab (Man and the Biosphere) dell'Appennino Tosco Emiliano che approfondisce alcuni temi specifici. Tra i tanti temi affrontati "Intreccio di diversità biologiche e culturali: nell'equilibrio tra uomo e natura il segreto per affrontare i rischi dell'omologazione"; "Frontiera climatica, terra di passaggio, incanto di paesaggi: tra Europa e Mediterraneo, tra Pianura padana e mare, un caleidoscopio della natura"; "Riserva delle sorgenti, energia per la vita: preservare e gestire l'acqua, risorsa primaria"; "Coltivare l'Appennino, sviluppare l'economia locale: l'agroalimentare presidio del territorio, fattore di identità collettiva e di coesione sociale".
La mostra sarà visitabile per le scuole e per gruppi organizzati fino al 24 novembre su prenotazione telefonando al numero 0522.444427.

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)

Atteso un sensibile miglioramento della sicurezza idraulica in alta pianura. Azione di manutenzione del Consorzio a S.Polo d'Enza, Bibbiano, Albinea e Quattro Castella e alcune aree di Reggio Emilia. Nel comprensorio di bonifica anche i torrenti Rodano e Quaresimo

Reggio Emilia, 7 ottobre 2016

Con una recente delibera di Giunta la Regione Emilia-Romagna ha trasferito al Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale la gestione di ben 27 corsi d'acqua naturali, connessi al reticolo idraulico tradizionalmente di competenza della bonifica, situati nella fascia di territorio pedecollinare che va da San Polo d'Enza a Reggio Emilia.
Nel complesso si tratta di 150 km di corsi d'acqua di origine naturale, fino ad ora in gestione all'Amministrazione Regionale che, nell'ambito della razionalizzazione dell'attività di gestione dei corpi idrici, ha ritenuto opportuno trasferirli, per un periodo iniziale di 5 anni, al Consorzio, promotore di un importante progetto comunitario denominato LIFE RII, cui hanno partecipato alcuni Comuni oltre alla stessa Regione, che ha portato alla riqualificazione di alcuni di questi corsi d'acqua.
Il trasferimento alla bonifica di questi corsi d'acqua, ripetutamente sollecitato anche dalle stesse amministrazioni comunali interessate, costituisce il riconoscimento da parte della Regione del ruolo e delle capacità del Consorzio di bonifica dell'Emilia Centrale di saper prendersi cura quotidianamente il reticolo idraulico in un'area, come quella di alta pianura, particolarmente vulnerabile a causa di una fortissima urbanizzazione, della considerevole pendenza dei rii e del loro stato di manutenzione. Regione, Comuni e Consorzio di bonifica danno in questo modo una risposta comune all'esigenza di una maggior attenzione verso le problematiche idrauliche, resa più urgente dai cambiamenti climatici in atto, dello sviluppo urbanistico del territorio e del progressivo pericolo di dissesto idrogeologico.
Per effetto di questo provvedimento, che sarà attuato già nel prossimo mese di Novembre con la stipula di una convenzione, la sicurezza idraulica dei territori e dei centri abitati dei Comuni di San Polo d'Enza, Bibbiano, Quattro Castella, Albinea e Reggio Emilia verrà sensibilmente migliorata grazie alla costante presenza di tecnici e mezzi d'opera che la bonifica è in grado di garantire, assicurando, nel tempo, una miglior regimazione dei corpi idrici.
Tra i numerosi torrenti trasferiti alla competenza della bonifica vi sono alcuni importanti corsi d'acqua che interessano il territorio di Reggio Emilia tra cui il Torrente Rodano e suoi affluenti (Acque Chiare, Lodola, Lavezza e Lavacchiello) ed il Torrente Quaresimo.

 

Convegno gratuito "Certificare l'impronta di carbonio: un impegno che ripaga. Procedure, tempi, oneri e vantaggi della certificazione CarbonFootprint" – 7 ottobre 2016 ore 9.30-13.00.

Reggio Emilia, 5 ottobre 2016

More Energy, start-up innovativa nel settore dell'Ingegneria Energetica ed Ambientale, con la collaborazione di Energynet e la partecipazione tecnica di Bureau Veritas, organizzano il convegno gratuito dedicato interamente ai temi della CERTIFICAZIONE CARBON FOOTPRINT, che si terrà a Reggio Emilia, presso la sede di Unindustria il 7 ottobre 2016 dalle ore 9.30.
Il convegno sarà dedicato al tema della certificazione Carbon FootPrint, o Impronta di Carbonio. Questa certificazione, applicando la metodologia dell'analisi del ciclo di vita, valuta le emissioni di gas ad effetto serra e quantifica l'impatto sui cambiamenti climatici di origine antropica, attribuibile ad un prodotto, un servizio o un'organizzazione.
La Carbon Footprint è una certificazione che permette all'organizzazione di monitorare l'efficacia delle politiche di gestione ambientale in essere e di guidare la scelta di nuove. È percepita dai consumatori come un indice di qualità e sostenibilità delle imprese ed è diventato un requisito premiante nei bandi pubblici, anche in considerazione del Nuovo Codice degli Appalti pubblici.
Nel convegno di venerdì verrà affrontato l'argomento in modo concreto e si risponderà a tutte le domande, presentando il punto di vista e le esperienze degli attori necessari al raggiungimento della certificazione (azienda, consulente, ente certificatore). E' aperto a tutte le aziende interessate e sarà l'occasione per mostrare i risultati ottenuti da un'azienda locale che ha ottenuto la certificazione per la farina lavorata.

VENERDI' 7 OTTOBRE 2016 DALLE ORE 9.30 alle 13.00
via Toschi 30/A, Reggio Emilia
Per maggiori informazioni consultare il sito www.more-energy.it 
L'ingresso è gratuito, è gradita la prenotazione. 

Lunedì, 03 Ottobre 2016 12:38

"Parma non ha Paura": a rischio il decoro urbano

"Parma non ha Paura" sull'appalto che potrebbe far durare il porta a porta spinto altri 15 anni: "Atersir sta preparando il bando per l'assegnazione della raccolta dei rifiuti. Il capitolato dovrebbe essere pronto entro la fine di dicembre."

Parma, 3 ottobre 2016

Parma si sta giocando una larga fetta del suo futuro nell'indifferenza generale. Atersir, l'agenzia regionale dell'Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti, sta preparando il capitolato per la gara di appalto della raccolta dei rifiuti a Parma e nella stragrande maggioranza dei comuni della provincia senza che ci sia un vero dibattito pubblico. Da tale bando, il primo del genere in regione (ci si chiede sulla base di quale esperienza pregressa si proceda in mancanza di precedenti e chi materialmente stenderà il contratto, un precedente assoluto), dipenderà, quasi sicuramente per 15 anni, tutto quanto riguarda la raccolta a Parma. E questo non è poca cosa per la vita della città.
Grande parte del decoro urbano discende da come si gestiscono i rifiuti, da quale tipo di raccolta si applica. L'attuale sistema di differenziata, porta a porta spinta, che ha dato ottimi risultati quantitativi (circa 75 per cento di differenziata dicono le fonti amministrative, senza specificare il 75 per cento di cosa) è stato disastroso dal punto di vista della qualità. La scomparsa dei cassonetti (anche se è ben lontana da noi l'idea di santificarli) e il proliferare dei sacchetti hanno portato danni d'immagine incalcolabile per una città d'arte.
La bellezza d'intere zone del centro storico, in certe ore, è violata in modo irrimediabile. Il degrado e l'idea di abbandono dilagano e i turisti restano allibiti. Anche i residenti non traggono certo giovamento dal vedere i loro borghi e le loro vie invase dai sacchetti. La qualità della vita peggiora, anche perché sui cittadini grava l'obbligo di "consegnare" i rifiuti a orari fissi, o, in alternativa, tenerli in casa. E questo costringe molte persone a cambiare il proprio stile di vita, a rinunciare a impegni personali e sociali. In tanti, sbagliando, per aggirare regole troppo "vessatorie", buttano i sacchetti dove capita, aggiungendo degrado a degrado. Inoltre, i topi e gli scarafaggi, con tanto cibo per le strade, escono allo scoperto e occupano nuove aree di città, dove già abbondano le zanzare tigre.
Se ai danni provocati da questa raccolta si aggiungono lo stato precomatoso in cui sono tenuti i parchi e le aree verdi - valga per tutti l'esempio di piazzale della Pace -, l'incuria riservata ai monumenti, su cui spesso spuntano erbacce e rampicanti, la dislocazione di orribili antenne nelle rotonde, la chiusura delle fontane, il buio che nasconde interi quartieri, ecco che abbiamo l'idea non di una città bella e ben curata, ma di una città bella e abbandonata a sé stessa. Una città senza amore, in preda al degrado; e il degrado genera insicurezza. Dove c'è degrado fa breccia la criminalità, spuntano gli spacciatori in bicicletta, dapprima in periferia e poi in zone sempre più centrali. Lo dicono gli studi di urban security portati avanti dagli anni Sessanta ad oggi nelle università di tutto il mondo, a partire dalla formulazione della "teoria della finestra rotta" in poi.
Ecco perché è giusto aprire un dibattito corale su questo appalto che sta nascendo e che condizionerà col suo capitolato la vita di Parma nei prossimi 15 anni.
La raccolta è stata affidata a Iren nel dicembre 2004 in base a una convenzione poi scaduta nel 2014 (su questa data ci sono pareri discordi: per alcuni la scadenza è precedente). Da almeno due anni si vive all'insegna del provvisorio: da varie parti sono giunte diverse sollecitazioni - più di tutte pesa il rilievo dell'autorità anticorruzione (Anac) -, per arrivare ad un bando al fine di assegnare in modo corretto e stabile la gestione rifiuti. Mentre la Regione ha il compito di indicare gli obiettivi della raccolta (e chiede un'altissima quota di differenziata, costringendo i comuni a correre) tocca ad Atersir (sia a livello locale che in ambito regionale) stabilire come centrare il risultato e, quindi, bandire le gare di appalto della raccolta (non dello smaltimento, che di questo è competente sempre la regione). Ebbene, in ossequio alle sollecitazioni, specialmente quella dell'autorità anticorruzione, Atersir ha da tempo dato avvio ai lavori per giungere all'emissione del bando per assegnare la raccolta dei rifiuti urbani (per quelli speciali e industriali vigono altre regole) nel capoluogo e nella stragrande maggioranza dei comuni della provincia, anche se Parma è probabilmente, tra le province emiliano romagnole, quella in cui la convenzione è scaduta più di recente. Quel che interessa ai cittadini di questo capitolato, che, secondo molte voci, dovrebbe essere pronto entro dicembre (ma già altre volte erano corse indiscrezioni su un'imminente approvazione), non è solo chi lo vincerà (fa paura pensare cosa succederebbe a Parma sul piano occupazionale se Iren perdesse), ma come il prescelto regolerà la raccolta rifiuti in città, specialmente nel centro storico. Il pericolo è che venga accolto il criterio secondo cui a Parma si proceda con la raccolta differenziata porta a porta spinta per 15 anni ancora. E' ovvio che l'attuale amministrazione comunale cittadina (che in Atersir locale pesa per il 33 per cento) spinga in questa direzione, con la conseguenza che dopo le elezioni amministrative - che avranno luogo entro 8/9 mesi – se non verrà riconfermato Pizzarotti, la prossima giunta si troverà vincolata a un sistema scelto da altri e solo attraverso grandi difficoltà potrà, se mai potrà, modificarlo. Se il capitolato - su cui vige la massima riservatezza - si spingesse fino a questo punto sarebbe un caso singolare. Un caso da evitare
In realtà, sarebbe opportuno che la Regione, il comune di Parma e Atersir, per evitare questo inconveniente e per permettere alla città di sviluppare un dibattito sulle varie modalità di raccolta alternative a quella attuale, resistendo alle pressioni, pur forti e autorevoli (vedi Anac), dessero la precedenza ad altre province in cui la convenzione è scaduta da più tempo. La nostra città avrebbe l'opportunità, che ora sembra negata, di valutare se esistono forme migliori della differenziata porta a porta spinta, che, per molti, ha fallito. Forme che riducano il degrado e tutelino la bellezza. Una città d'arte che ha come obiettivo incrementare la qualità della vita dei suoi abitanti e il turismo non può rinunciare a tale opportunità.
Di sicuro, è necessario che su questo appalto si apra un dibattito. Che Atersir regionale (guidata da 9 sindaci, tra cui un parmigiano) e locale (ne fanno parte tutti i sindaci del parmense), il comune di Parma e quelli della provincia spieghino ai cittadini come si stanno muovendo. Quanto e per quanto tempo intendono regolare la raccolta. In pratica, occorre sapere se la differenziata spinta coi sacchetti resterà e se una nuova amministrazione potrà cambiarla. Perché 15 anni sono troppo lunghi. E Parma chiede decoro.

Luigi Alfieri
(cofondatore di Parma non ha paura)

Pubblicato in Cronaca Parma