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Il presidente Bonaccini alla posa della prima pietra: l'edificio ospiterà 75 persone non autosufficienti, intervento da 7,4 milioni. Previsti anche nuovi appartamenti per soggetti parzialmente non autosufficienti. Realizzata grazie alla finanzia di progetto con il contributo di Regione, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e investimenti privati. Alla cerimonia il sindaco Rebecchi, il presidente della Fondazione CariModena, Cavicchioli, e della presidente dell'Unione Comuni del Sorbara, Silvestri.

Modena, 5 giugno 2017

Con la posa della prima pietra ieri pomeriggio, sono partiti i lavori per la realizzazione della nuova Casa protetta di Ravarino (Mo). Una struttura importante, dal costo complessivo di circa 7,4 milioni di euro, che potrà ospitare 75 persone non autosufficienti - 15 in più rispetto alla capienza dell'attuale Casa che sarà chiusa una volta ultimati i lavori della nuova - e dare così una risposta adeguata ai bisogni dei residenti dei sei comuni del Distretto socio-sanitario interessato (Bastiglia, Bomporto, Castelfranco Emilia, San Cesario, Nonantola e Ravarino). Collegati alla struttura centrale, sorgeranno anche nuovi appartamenti pensati per le persone parzialmente autosufficienti, che potranno in questo modo usufruire di servizi di assistenza su richiesta, conservando però una certa autonomia.
Il progetto è stato presentato nel corso di un incontro pubblico, che si è svolto presso il salone del Circolo Arci Uisp di Ravarino, al quale hanno partecipato gli ospiti dell'attuale casa protetta assieme ai loro famigliari e agli operatori, alla presenza del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, della presidente pro-tempore dell'Unione dei Comuni del Sorbara e sindaco di Bastiglia, Francesca Silvestri, del sindaco di Ravarino, Maurizia Rebecchi e del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Paolo Cavicchioli.

L'opera, che sorgerà su un terreno di proprietà comunale, sarà portata a termine grazie al dispositivo della finanza di progetto, un'esperienza unica nel suo genere in Emilia-Romagna, per complessità e impegno economico previsti. Il costo complessivo della nuova Casa protetta è stimato in circa 7milioni e 400mila euro, finanziati dalla Regione, dalla Fondazione della Cassa di risparmio di Modena e dall'investitore privato, che gestirà per 30 anni la nuova struttura accreditata e che è stato selezionato attraverso una gara pubblica.

A illustrare il progetto i tecnici e i responsabili della "Società di progetto Casa Residenza Dalla Chiesa", aggiudicataria dell'opera e di cui la Domus Assistenza è capofila.
Al termine della presentazione è stata posata la prima pietra presso il cantiere tra le vie Pertini e Muzzioli./BB

(Fonte: Regione ER)

Il 2 giugno è la Giornata Verde in Emilia-Romagna. Trekking ed escursioni in Appennino e nelle aree protette. In cartellone con 22 iniziative e 50 pacchetti vacanza proposti da Apt Servizi anche l'ultra trail sulla Via degli Dei, di corsa per 125 km fra Bologna e Firenze.

Bologna, 1 giugno 2017

Nessuno resterà deluso. Chi ama camminare e chi preferisce la bicicletta. I più competitivi e in forma potranno scegliere di sfidare le proprie forze sulla Via degli Dei; gli altri potranno optare per un tranquillo trekking oppure salire su una mongolfiera nel Ferrarese.
Sono alcuni dei 22 appuntamenti organizzati per la Giornata Verde 2017, in programma domani 2 giugno e durante tutto il week end sull'Appennino e nelle grandi aree verdi protette dell'Emilia-Romagna. Per godere il ricchissimo cartellone di eventi gli operatori turistici hanno messo a punto 50 pacchetti vacanza.

Come da tradizione, la Giornata Verde, organizzata da Apt Servizi Emilia-Romagna, dà il via alla stagione del turismo all'aria aperta, da vivere a piedi, in bicicletta o in barca, ma anche a tavola con l'enogastronomia più tipica dei territori.
"Questo territorio ha tutte le caratteristiche per competere, anche su mercati internazionali, in termini di turismo sostenibile e consapevole- dichiara l'assessore al Turismo Andrea Corsini-. La vacanza è anche occasione di contatto con la natura e con la cultura locale di un territorio e in Emilia-Romagna si sta investendo molto sulla valorizzazione dei patrimoni paesaggistici del suo entroterra, puntando a un'offerta di vacanza in grado di rispondere adeguatamente a una domanda turistica in forte crescita".

L'appuntamento clou è costituito da una sfida degna di un ironman, l'ultra trail sulla Via degli Dei, una corsa di 125 km fra Bologna e Firenze, 5100 metri di dislivello positivo, da concludere nel tempo massimo di 30 ore percorrendo la "Flaminia Militare", antica strada romana.
Ci sono poi occasioni per scoprire i Castelli del Ducato, come nel trekking Renzo Re tra i vigneti sotto il Castello di Contignaco (Pr). Fra le proposte del week end nell'Appennino reggiano si può scegliere fra il tour alla scoperta della Pietra di Bismantova e dei suoi sapori sulle vie di Matilde, e la visita ai possedimenti dei Canossa.

Chi preferirà invece il Delta del Po e Ferrara, si ritroverà fra le magie del "Voliamo Festival", dove saranno protagoniste le mongolfiere e le musiche dei Buskers. A Piacenza sarà inoltre possibile effettuare una visita naturalistica alla Gola del Vezzeno. Nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (Fc) trekking per tutti i gusti: da quelli sul Monte Falterona, agli itinerari per i bambini in compagnia degli asinelli e nel Bosco degli Gnomi.
Infine, in occasione della Giornata Verde, arriva nelle librerie "Trekking Linea Gotica" una guida per scoprire gli angoli più affascinanti del territorio in cui correva il fronte dell'esercito tedesco nel 1944-45./AA

www.appenninoeverde.it 

Il capo dello Stato a Mirandola (Mo) e a Pieve di Cento (Bo) nel giorno in cui il 29 maggio 2012 la seconda terribile scossa colpì le province di Modena, Ferrara, Bologna e Reggio Emilia. Il presidente della Regione: "Il nostro primo pensiero va a coloro che persero la vita cinque anni fa e ai loro famigliari". Il grazie a Errani e Gabrielli.

Bologna, 30 maggio 2017

"Voglio dire grazie al Presidente della Repubblica per la presenza nei luoghi del cratere in questa giornata. Così come il nostro primo pensiero va a coloro che persero la vita cinque anni fa e ai loro famigliari". Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, interviene al convegno su "Fare scuola. Ricostruzione, innovazione e comunità", organizzato ieri mattina nell'Aula magna "Rita Levi Montalcini" del nuovo polo scolastico di Mirandola, nel modenese, appuntamento che vede la presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel giorno in cui il 29 maggio 2012 la seconda terribile scossa di terremoto, dopo quella del 20, colpì in maniera drammatica l'Emilia nelle province di Modena, Ferrara, Bologna e Reggio Emilia.

Oltre a Bonaccini, commissario di Governo alla ricostruzione, ad accogliere Mattarella ci sono il prefetto di Modena, Maria Patrizia Paba, il presidente della Provincia di Modena, Giancarlo Muzzarelli, e il sindaco di Mirandola, Maino Benatti.

Oltre che per riflettere sull'esperienza della ricostruzione delle scuole (quasi 350 milioni di euro destinati a 569 interventi, 417 strutture ricostruite o ripristinate, 118 edifici scolastici costruiti ex novo), l'incontro rappresenta anche l'occasione per presentare al presidente della Repubblica i risultati raggiunti finora con la ricostruzione, un bilancio di cinque anni tracciato dal presidente della Regione, che ha ringraziato il suo predecessore, Vasco Errani, "per il lavoro fatto negli anni scorsi, oltre che per l'impegno oggi nell'area del sisma in Centro Italia", e l'allora capo della Protezione civile, Franco Gabrielli.

"Sapete bene- spiega Bonaccini- che a me non piace la parola 'modello'. Noi siamo persone con i piedi per terra e non abbiamo niente da insegnare a nessuno. Oggi però abbiamo l'orgoglio di vedere i segni - le opere e i fatti - che dimostrano innanzitutto la forza della nostra regione e di chi la abita e che qui le cose hanno funzionato. E primo fra tutti ha funzionato il rapporto con le istituzioni, il rapporto costante con lo Stato centrale. C'è ancora da fare, penso ad esempio ai centri storici, cuore pulsante della nostra identità. Stiamo però parlando delle aree maggiormente vincolate, che richiedono quindi attenzioni e cure particolari".

"Questo è stato definito il primo terremoto economico e industriale nel nostro Paese, avendo colpito una striscia di terra che da sola produceva il 2% del Pil nazionale. Oggi è stato azzerato il monte ore di cassa integrazione che era stato previsto all'inizio e molte aziende hanno fatturati addirittura superiore a quelli antecedenti il sisma. Nove famiglie su dieci sono tornate nelle proprie case e nessuno abita più nei moduli abitativi provvisori. In un contesto, però, in cui la direttrice principale fu quella di pensare alle scuole, che rappresentano il filo rosso verso il futuro: è stato importante destinare da subito lì la nostra fatica, cioè verso il bene più prezioso che abbiamo, ovvero i nostri figli e i nostri nipoti".

"Come ho già avuto modo di dire quando mi viene chiesto il voto da dare a questa ricostruzione- prosegue il presidente della Regione-, io rispondo che guardo non ai voti ma ai volti. Ai volti delle persone a cui abbiamo dato risposta. Questo è il nostro lavoro e posso garantire che non ci fermeremo fino a quando l'ultima pietra non sarà ricollocata lì dove era caduta. Se avessimo sradicato le comunità da questi luoghi, il danno sarebbe stato incalcolabile. Il nostro obiettivo, infatti, è stato di riportare le persone a vivere, lavorare, pregare, e anche divertirsi, esattamente nei luoghi in cui lo facevano prima.

Un "grazie quindi a tutti quelli che ci hanno aiutato, all'enorme solidarietà di cui abbiamo beneficiato, un sostegno arrivato da ogni parte d'Italia e anche dall'estero. Un aiuto che ora ricambiamo nei luoghi colpiti dal sisma in Centro Italia: sappiano che noi non li abbandoneremo e che dopo la fase di prima emergenza sarà anche nella ricostruzione che intendiamo restituire il tanto che abbiamo ricevuto. E proprio l'altro giorno ho avuto modo di ringraziare gli oltre duemila volontari della Protezione civile regionale e gli oltre cinquecento tecnici e dipendenti comunali dell'Emilia-Romagna che hanno operato nelle aree del sisma".

"Caro presidente- ha terminato Bonaccini rivolto al capo dello Stato- ai bambini piacciono gli aquiloni e gli aquiloni si alzano in volo quando il vento è contrario. La gente di qui ha saputo far volare quegli aquiloni".

Nel suo intervento, il presidente della Repubblica sottolinea "il risultato di grande rilievo che si registra qui in Emilia a cinque anni di distanza", la "vostra volontà e la vostra forza hanno scacciato le paure e avviato una ricostruzione di grande successo". Certo, "resta ancora molto da fare, i centri storici e gli edifici pubblici, ma parliamo dei punti di riferimento più pazienti delle comunità ed è stato giusto privilegiare scuole e aziende". La "ricostruzione in Emilia è un punto di riferimento", afferma Mattarella, e le "garanzie di sicurezza e gli standard di qualità raggiunti qui rappresentano condizioni che vanno estese ovunque". Certo è, chiude il capo dello Stato tornando all'Emilia e al lavoro che rimane, "che avete il sostegno di tutta l'Italia".

A seguire, il presidente Mattarella ha avuto modo di vedere alcune tra le opere pubbliche ricostruite simbolo del sapere: accanto all'Aula magna, insieme anche all'assessore regionale alla Scuola, formazione, università, Patrizio Bianchi, ha infatti visitato il Tpm, Technology park for medicine, la biblioteca comunale "Eugenio Garin" e le scuole elementari "Dante Alighieri".

Successivamente si è spostato a Pieve di Cento, nel bolognese, per l'inaugurazione della "Casa della musica", struttura realizzata con le risorse del fondo di solidarietà di imprese e lavoratori emiliano-romagnoli per la ricostruzione post-sisma. Qui è stato ricevuto dal sindaco di Pieve di Cento, Sergio Maccagnani, dal presidente Confindustria Emilia-Romagna, Maurizio Marchesini, e dai rappresentanti di Cgil-Cisl-Uil dell'Emilia-Romagna.

Nel pomeriggio, infine, a Crevalcore (Bo) alle ore 15, il ministro Lorenzin visiterà la "Casa della salute Terre d'Acqua Barberini", struttura ricostruita dopo il terremoto del 2012. Con lei il presidente Bonaccini, gli assessori regionali alla Salute, Sergio Venturi, e alla ricostruzione post-sisma, Palma Costi, il direttore generale dall'Azienda Usl di Bologna, Chiara Gibertoni, e l'assessore del Comune di Bologna, Luca Rizzo Nervo.

(Fonte: Regione ER)

Sport. Campionato Primavera Tim 2016/2017 "Trofeo Giacinto Facchetti": il meglio del calcio giovanile torna in Emilia-Romagna. Dal 4 all'11 giugno negli stadi di Carpi, Sassuolo e Reggio Emilia. Il sottosegretario Rossi: "Un evento che dà valore e consolida il rapporto con il territorio". Calcio d'inizio a Sassuolo per Juventus-Sampdoria con una importante novità: per la prima volta in una gara di calcio ufficiale italiana arriva il Var (Video assistant referee).

Bologna, 29 maggio 2017

Tornano le finali del grande calcio giovanile in Emilia-Romagna. Dal 4 all'11 giugno gli stadi di Carpi, Sassuolo e Reggio Emilia ospiteranno le final eight del Campionato Primavera Tim 2016/2017 "Trofeo Giacinto Facchetti".

Alla presentazione della fase finale del torneo, che si è svolta stamani nella sede della Regione, erano presenti il sottosegretario regionale alla Presidenza, Andrea Rossi, il direttore generale Lega Serie A, Marco Brunelli, l'ad e direttore generale U.S Sassuolo Calcio, Giovanni Carnevali e l'ex arbitro internazionale e dirigente arbitrale, Roberto Rosetti.

"Le finali del Campionato Primavera tornano in Emilia-Romagna per la seconda volta- afferma Rossi-, un evento che dà valore e consolida il rapporto con il territorio e ci permette di raccontare le ricchezze e le eccellenze dell'Emilia-Romagna, a partire dal cibo, le Città d'arte, il wellness e la Motor valley".

"Torniamo con grande gioia a Reggio Emilia, Carpi e Sassuolo- ribadisce Brunelli- dove abbiamo già trovato accoglienza e spettacolo. La qualità sportiva delle otto squadre che giocheranno è molto alta. E poi quest'anno c'è una importante novità: queste saranno le prime gare ufficiali in Italia a essere disputate con la "moviola" in campo".

Il Var (Video assistant referee) accompagnerà le fasi finali, che per questo vedranno in campo arbitri di Serie A, con un obiettivo, ricorda Rossetti: "minima interferenza per un massimo beneficio. Il Var va visto come un'assicurazione, un paracadute a servizio dell'arbitro al fine di riportare la giustizia in campo". Il protocollo di applicazione, già utilizzato da 14 nazioni, è unico per la Fifa e in tutto il mondo.

"Il nostro impegno è rivolto ai giovani- aggiunge Carnevali- e il nostro interesse è di proseguire nel cammino e ospitare grandi eventi".

Al termine della presentazione si è svolto il sorteggio per gli abbinamenti.
Questo il tabellone:
> il 4 giugno 2017 alle ore 15.30 si affronteranno a Sassuolo Juventus e Sampdoria, mentre alle 20.45 a Carpi sarà Fiorentina-Atalanta. Le vincenti si sfideranno a Reggio Emilia il 7 giugno alle ore 20.45.
> il 5 giugno 2017 alle ore 17 Inter-ChievoVerona giocheranno a Sassuolo e alle 20.45 a Carpi sarà la volta di Roma-Lazio. Le vincenti si sfideranno a Reggio Emilia l'8 giugno alle ore 20.45.
La finale si disputerà a Reggio Emilia l'11 giugno alle ore 18./BB

(Fonte: Regione ER)

Sport. "BentornAti", la Regione Emilia-Romagna premia la Spal per la promozione in Serie A. Bonaccini: "Questa impresa è già scritta nella storia". La consegna del riconoscimento al presidente Mattioli e al patron Colombarini: "Merito di tutti, è la vittoria di un'intera città e faremo bella figura anche nel massimo campionato". Presenti il team manager Andreini e i giocatori Mora e Castagnetti in rappresentanza della squadra.

Bologna, 24 maggio 2017

"Questa è un'impresa già scritta nella storia": con queste parole il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha accolto ieri nella Sala della Giunta regionale, a Bologna, la Spal di Ferrara, protagonista di una irresistibile ascesa: quattro stagioni fa era nella seconda divisione della Lega Pro, poi l'approdo in Serie B lo scorso anno fino alla promozione in A, la massima serie calcistica, appena conquistata.

Una sola scritta, "BentornAti", sulla targa consegnata ai vertici della società estense - il presidente Walter Mattioli e il patron Simone Colombarini –, presenti anche il team manager Alessandro Andreini e, in rappresentanza dei giocatori, i centrocampisti Luca Mora (di Parma) e Michele Castagnetti (di Montecchio nel reggiano). Con il presidente Bonaccini, il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Andrea Rossi, e l'assessore allo Sport del Comune di Ferrara, Simone Merli.

"Grazie alla Spal, l'Emilia-Romagna è ancor più protagonista nella massima serie di calcio- ha proseguito Bonaccini-. La conquista della A, dopo 49 anni e due campionati straordinari, è sicuramente merito della Società, dei giocatori che ci hanno creduto fino in fondo ed è anche un riconoscimento importante per la città di Ferrara".

"La promozione- ha aggiunto l'assessore Merli- è frutto della passione e dedizione della famiglia Colombarini, e ora può dare uno slancio a tutta la città. Merito anche dei giocatori, oltre alla dirigenza, che alle qualità tecniche uniscono qualità umane notevoli, con il loro impegno nel mondo sociale e la loro presenza attiva a Ferrara".

"È un onore essere qui- ha affermato Simone Colombarini-, per ricevere un riconoscimento inatteso. Il nostro obiettivo, quando abbiamo raccolto dal sindaco Tagliani la sfida di salvare la società, è stato prima di tutto quello di avvicinare la città alla sua squadra, puntando su valori umani e sociali. Ora ci aspetta una sfida ancora più difficile: lavorare per dare stabilità al progetto e restare in A".

"E' la vittoria di un'intera città e della provincia di Ferrara- ha concluso il presidente Mattioli-. Con questa promozione abbiamo ritrovato felicità, sorriso e orgoglio. Merito della proprietà, della dirigenza e di un gruppo favoloso. Faremo bella figura anche in A"./BB

(Fonte: Regione ER)

Terapia del dolore, la Regione istituisce una Commissione per verificare le modalità di svolgimento di assistenza e ricerca nell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma. La decisione presa in seguito ai fatti emersi dall'inchiesta della Procura. Del gruppo di lavoro, che dovrà presentare una relazione entro fine giugno, fanno parte esperti individuati nell'ambito dei professionisti regionali. 

Bologna, 19 maggio 2017

Una Commissione specifica, incaricata di verificare come si svolgono le attività di assistenza e ricerca nel settore della terapia antalgica dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, anche in riferimento all'impiego e alla sperimentazione di farmaci e dispositivi medici. L'ha istituita l'assessorato Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna, a fronte dei fatti e delle gravi accuse che emergono dall'inchiesta della Procura di Parma e delle forze dell'ordine, nel cui operato la Regione ribadisce la massima fiducia.

La Commissione regionale lavorerà su un piano diverso, quello del controllo amministrativo sui protocolli utilizzati per la ricerca. In particolare, avrà il compito di verificare attentamente e comprendere le modalità di svolgimento dell'attività assistenziale e di ricerca in un settore così delicato quale è la terapia antalgica, per tutelare e difendere la salute dei pazienti. La Regione, inoltre, sta già adottando ulteriori misure anticorruzione che saranno inserite in una propria legge in corso di approvazione, con finalità ben precise: rendere sempre più efficaci e severi i controlli.

La Commissione, che dovrà presentare entro fine giugno una relazione sull'attività svolta, è composta da personale regionale esperto e con diverse competenze professionali. Ne fanno parte Rossana De Palma, della Direzione generale Cura della persona, Salute e Welfare, con funzioni di coordinatore; Teresa Coppola, dell'Agenzia Sociale e Sanitaria regionale; Massimo Costantini, dell'Azienda Ospedaliera-Irccs di Reggio Emilia; Morris Montalti e Ottavio Nicastro, entrambi della Direzione generale Cura della persona, Salute e Welfare; Marco Zanello, dell'Azienda Usl-Irccs Bellaria di Bologna. /CV

(Fonte: Regione ER)

Le iniziative per la corsa rosa nelle città attraversate dalla carovana. La Regione Emilia-Romagna per le due ruote: una legge sulla ciclabilità, oltre 4 milioni di euro per manutenzione e sicurezza delle strade in Romagna, 25 milioni di euro entro fine legislatura per finanziare la rete delle ciclovie regionali, nuove piste ciclabili e l'integrazione bici-bus con le 'pieghevoli'.

Bologna, 17 maggio 2017

Tre giorni di grande ciclismo per l'Emilia-Romagna. Arriva oggi la carovana rosa del Giro d'Italia, giunto all'edizione numero 100, con l'11^ tappa (il 'tappone appenninico', 161 chilometri) che da Firenze, dopo aver scalato 4 colli in sequenza (passo della Consuma, passo della Calla, passo del Carnaio e monte Fumaiolo), arriverà a Bagno di Romagna, in provincia di Forlì-Cesena, località inedita come città tappa del Giro.
Domani, giovedì, la 12^ tappa (229 Km), per velocisti, attraverserà la regione con partenza da Forlì (che ha già ospitato diciannove volte il Giro) e arrivo a Reggio Emilia (già undici volte sede di tappa).
Venerdì 19, la 13^ tappa (167 Km) attraverserà tutta la pianura Padana, con partenza da Reggio Emilia in direzione di Cavriago, attraverso Montecchio Emilia e lungo la via Emilia fino a Piacenza, con un percorso sempre rettilineo, per poi lasciare l'Emilia-Romagna con arrivo a Tortona (in provincia di Alessandria).

Ad accogliere la corsa rosa, oggi sul traguardo di Bagno di Romagna, anche il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, insieme all'assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini.

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Ma a festeggiare il Giro d'Italia è tutta l'Emilia-Romagna sportiva, una realtà che conta 800 mila iscritti a enti di promozione sportiva, quasi 370 mila atleti aderenti alle federazioni e circa 3 milioni di praticanti le attività motorie.

Una terra che ha dato tanto al ciclismo con cinque campioni vincitori del Giro: Alfonso Calzolari di Vergato (Bo) nel 1914, Ercole Baldini (Fo) nel 1958, Arnaldo Pambianco (Bertinoro, Fc) nel 1961, Vittorio Adorni (San Lazzaro Parmense, Pr) nel 1965 e Marco Pantani (Cesena, Fc) nel 1998.

"Il Giro d'Italia è una meravigliosa festa di popolo- afferma l'assessore Corsini- e anche un formidabile strumento di marketing territoriale. Grazie al Giro si possono infatti ammirare le bellezze dei nostri territori e, più in generale, la corsa rosa rappresenta uno dei grandi eventi che, insieme a tante manifestazioni, fanno dello sport una delle leve sulle quali puntiamo per l'ulteriore sviluppo del turismo regionale".

Le iniziative per il Giro

A Bagno di Romagna, fino al 21 maggio, è aperta la mostra di biciclette da corsa dal 1910 al 1988. Si potranno osservare i telai in acciaio che i costruttori italiani quali Bianchi, Colnago, De Rosa, Masi, Pinarello e tanti altri artigiani hanno realizzato per i campioni del pedale. Saranno esposte anche le bici originali dei campioni: Argentin, Beccia, Carrea, De Bernardi, Coppi, Gimondi, Maertens Pancera, Saronni, Moser. Sarà esposta anche la bici originale Bianchi di Marco Pantani del 1998, anno delle vittorie al Tour de France e al Giro d' Italia.
A Forlì, il 18 maggio, in piazza Saffi dalle 9 alle 13, saranno in distribuzione a cura del circolo numismatico e filatelico l'annullo e la cartolina dedicati al 100^ Giro d'Italia.
Reggio Emilia ospiterà i villaggi di gara. A partire dalle 14 di giovedì, sarà aperto al pubblico l'Open Village (Parcheggio Zucchi) e dopo l'arrivo della tappa in viale Isonzo si svolgerà la premiazione dei corridori. Venerdì, alle 9.30, apertura del villaggio di partenza in piazza Prampolini e del villaggio sponsor in Piazza Martiri del 7 luglio e Piazza della Vittoria. Alle 12.00, podio firma in piazza Prampolini e alle 13.15 circa incolonnamento e sfilata cittadina lungo via Farini, Corso Garibaldi, via Emilia S. Stefano, viale Timavo, via Magenta, via Gorizia, via Teggi.

L'impegno per le due ruote

La Regione punta su uno sport amato e popolare, e più in generale sulla ciclomobilità, con due importanti interventi. Innanzitutto la nuova legge regionale sulla ciclabilità, con 25 milioni di euro destinati alla mobilità ciclistica entro la fine della legislatura per nuove piste ciclabili o misure di moderazione del traffico (come l'intermodalità con i mezzi pubblici, anche attraverso la promozione delle "bici pieghevoli"), nuove piste ciclopedonali e la realizzazione del tratto della Ciclovia del Sole che attraversa otto Comuni fra Bologna e Modena, lungo il tracciato ferroviario dismesso della Bologna-Verona. E poi i fondi, 4,4 milioni di euro, per la manutenzione e la sicurezza delle strade della Romagna (1,1 milioni a Forlì-Cesena, 1,07 milioni a Ravenna, 801 mila euro a Rimini e 1,4 per le strade dei Comuni montani), con l'impegno a reperire, in sede di assestamento del bilancio, i fondi da destinare anche alle restanti province e alla città metropolitana di Bologna, con il medesimo criterio di riparto utilizzato per la Romagna (la lunghezza delle strade ex statali). L'obiettivo è ripristinare la viabilità danneggiata dagli straordinari eventi atmosferici degli scorsi inverni e dare una risposta immediata ai problemi di manutenzione delle strade provinciali, come chiesto dagli amministratori locali anche in vista dell'imminente avvio della stagione estiva e in tempo utile per garantire la sicurezza delle strade interessate dal cicloturismo e della montagna./BB

(Fonte: Regione ER)

Salute. "Al nido vaccinati: un gesto importante, utile a tutti". Al via la campagna di comunicazione di Regione e Servizio sanitario regionale sull'obbligo previsto dal prossimo anno educativo: online le informazioni per famiglie e genitori. Video di medici ed esperti. Anche nel 2016 in Emilia-Romagna vaccinazioni al di sotto della soglia di sicurezza del 95%. I dati delle singole Ausl.

Bologna, 12 maggio 2017

"Al nido vaccinati": un gesto importante, utile a tutti. Prende il via la campagna di informazione del Servizio sanitario regionale e della Regione Emilia-Romagna sulle vaccinazioni obbligatorie per i bambini da 0 a 3 anni, requisito richiesto per l'iscrizione ai servizi educativi e ricreativi per la prima infanzia, pubblici e privati, dell'Emilia-Romagna dopo l'approvazione della legge regionale 19 del 2016 - la prima in Italia - che introduce l'obbligo vaccinale a partire dal prossimo anno educativo, 2017-2018, per antipolio, antidifterite, antitetanica e antiepatite B.

Sul sito www.alnidovaccinati.it  viene spiegato tutto quello che occorre sapere sulla legge, con le risposte alle domande più frequenti (da quando viene applicata, i servizi per la prima infanzia interessati, come fare per "mettersi in regola"); è illustrato il nuovo calendario vaccinale regionale - in vigore dal primo gennaio 2017 -, sono disponibili tutte le informazioni necessarie su come e dove fare i vaccini, consultando l'elenco degli ambulatori vaccinali regionali, con i relativi indirizzi, e indicati quali certificati richiedere o presentare per l'idoneità alla frequenza.

Sul portale si possono poi scaricare i materiali informativi cartacei già a disposizione dei cittadini nelle strutture sanitarie del territorio regionale: opuscoli, locandine, manifesti.

E sempre online, medici ed esperti spiegano in alcuni video l'importanza delle vaccinazioni. Sul sito, infatti, si risponde al quesito di fondo: perché vaccinare? E lo si fa ricordando come le vaccinazioni siano tra gli strumenti più efficaci a difesa della salute: infatti, hanno consentito di debellare malattie gravissime - come il vaiolo - e di ridurre notevolmente la diffusione di patologie infettive come la pertosse o il morbillo. Malattie molto comuni, fino a non molti anni fa, nell'infanzia, gravate da complicanze a volte gravissime e che, negli ultimi anni, parallelamente al calo delle coperture vaccinali, stanno di nuovo aumentando. La vaccinazione rappresenta quindi un importante strumento di protezione sia individuale che collettiva, a tutela della salute pubblica; quando viene fatta dalla maggior parte della popolazione, quest'effetto protettivo si moltiplica, grazie a quella che viene definita "immunità di gregge": se la maggior parte della popolazione è protetta, il microbo, non trovando più persone suscettibili alla malattia, non riesce più a diffondere. In questo modo la vaccinazione diventa un formidabile strumento di prevenzione collettiva, la cui necessità è dimostrata anche dai dati sulla copertura vaccinale.

Le vaccinazioni in Emilia-Romagna: anche nel 2016 sotto la soglia del 95%

In base alle indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la percentuale di vaccinati che garantisce la migliore protezione a tutta la popolazione deve essere superiore al 95%. Percentuale che, in Emilia-Romagna, è notevolmente diminuita negli ultimi anni, scendendo dal 2014 sotto il livello di sicurezza. Nel 2016 la copertura al 24^ mese di vita per le quattro vaccinazioni obbligatorie (antipolio, antidifterica, antitetanica, antiepatite B) si è fermata al 92,4%. Tutte le Ausl sono risultate al di sotto del 95%: Piacenza con il 92,2%, Parma con il 94,1%, Reggio Emilia con il 94,1%, Modena con il 92,5%, Bologna con il 92,3%, Imola, la più alta, con il 94,5%, Ferrara con il 92,3%. Dati ancor più in flessione per l'Ausl unica della Romagna, che - sempre nel 2016 - ha fatto registrare una copertura pari al 90,9%, rispetto al 91,1% dell'anno precedente.

Le linee guida della Regione

Il provvedimento approvato dalla Giunta regionale per l'applicazione della legge che prevede l'obbligo vaccinale stabilisce la road map delle vaccinazioni, indispensabili non solo per i bambini che accedono per la prima volta ai servizi educativi e ricreativi, ma anche per quelli che già frequentano questi servizi in vista dell'iscrizione al prossimo anno educativo.
Per servizi educativi si intendono l'asilo nido (micronidi, nidi part-time, tempo lungo) e i servizi integrativi (spazio bambini, servizi domiciliari, centro per bambini e famiglie, e così via).
Le linee guida prevedono che i genitori, una volta scelta la struttura pubblica o privata alla quale intendono iscrivere il proprio figlio, debbano impegnarsi a farlo vaccinare. Dovranno quindi presentare la certificazione delle vaccinazioni effettuate - che sarà rilasciata dalle Aziende Usl e dovrà essere consegnata ai gestori dei servizi educativi - oppure autorizzare la direzione della struttura educativa ad acquisire l'idoneità alla frequenza direttamente presso l'Azienda Usl di competenza.

Il provvedimento assunto dalla Regione prevede anche la possibilità di accedere ai servizi educativi per i bimbi di età inferiore a 6 mesi: in questo caso c'è l'ammissione con riserva, con l'impegno da parte dei genitori di vaccinare il figlio (prima dose) entro il compimento del sesto mese di vita.

Per i bambini che si iscrivono direttamente al 2^ e 3^ anno, e che non sono mai stati vaccinati, è previsto l'obbligo di iniziare il ciclo vaccinale, ed effettuare almeno le prime due dosi di ciascuna vaccinazione obbligatoria prima di accedere ai servizi. Dovranno poi completare il ciclo vaccinale, con la terza dose, prima di iscriversi all'anno successivo. Le linee guida della Regione prevedono infine che, nei casi in cui la vaccinazione debba essere omessa o differita, l'esonero per motivi sanitari sia certificato dal pediatra di libera scelta e autorizzato dai Servizi vaccinali delle Aziende Usl.

(In allegato, l'immagine della campagna)

(Fonte: Regione ER)

Per martedì 9 maggio allerta della Protezione civile per temporali su tutta l'Emilia-Romagna. Nelle aree orientali allerta con colore arancione (fase di preallarme); giallo (fase di attenzione) sulle altre province. Aggiornamenti sul portale Allerta meteo.

Bologna, 8 maggio 2017

L'Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile ha diramato un'allerta per temporali su tutta l'Emilia-Romagna per martedì 9 maggio. L'allerta è arancione (corrispondente alla fase operativa di preallarme) sulle aree orientali della regione, cioè nei territori delle province di Forlì-Cesena, Rimini, Ravenna, Bologna e Ferrara. E' invece di colore giallo, quindi di minore gravità, su tutto il resto dell'Emilia secondo la nuova casistica di allerta meteo valida dal 2 maggio. La validità dell'allerta copre l'intera giornata di domani, ma i fenomeni più intensi si prevedono nella nottata e durante le ore del mattino. All'allerta arancione sono interessati 150 Comuni.

I dati previsionali del Centro funzionale Arpae Emilia-Romagna indicano un afflusso di aria fredda dal nord Europa. I temporali previsti interesseranno l'intera regione e saranno di forte intensità soprattutto dalla mezzanotte alle ore 14 del 9 maggio, in Romagna e sulle province orientali della Regione (zone A, B, C, D nella mappa del Portale Allerta Meteo).

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I temporali possono essere causa di allagamento di locali interrati o a pianterreno lungo le vie dove defluisce l'acqua, provocare temporanee interruzioni della rete stradale e ferroviaria nei tratti vicini a canali, sottopassi, tunnel e avvallamenti, innescare colate di fango e detriti, smottamenti e voragini. Si possono ingrossare le acque superficiali ed i corsi d'acqua minori, compresi i canali di bonifica, provocando inondazioni delle aree limitrofe, per effetto di situazioni critiche locali come tombature, restringimenti ed occlusioni delle luci dei ponti. Attenzione anche ai fulmini e al potenziale rischio di innesco di incendi.

Un codice colore per i diversi livelli di rischio

Dal 2 maggio è online il portale Allerta meteo Emilia-Romagna e sono attive le nuove procedure per intervenire in caso di maltempo con precise corrispondenze tra codice colore e fase operativa.
In particolare: colore giallo significherà per gli amministratori la necessità di fare scattare almeno la fase di attenzione, colore arancione il preallarme, rosso l'allarme.

(Fonte: Regione ER)

A Reggio Emilia il nuovo Parco industriale di Mancasale. Bonaccini: "Una realizzazione in linea con le nostre più avanzate politiche". Oggi la presentazione del progetto. Opere per oltre 2 milioni di euro, di cui 719 mila di contributi regionali, per migliorare la sicurezza e le infrastrutture e potenziare la connettività

Bologna, 26 aprile 2017

Nasce a nord della città di Reggio Emilia il Parco industriale di Mancasale. Il vecchio polo produttivo storico, nato negli anni '60 e tra i più estesi in Emilia-Romagna con i suoi tre milioni di metri quadrati e 550 aziende, si trasforma in Parco industriale rigenerato. L'area, sotto il profilo infrastrutturale e urbanistico, sarà dotata di aggiornate e diffuse reti tecnologiche digitali, servizi per la sicurezza e soluzioni per migliorarne l'accesso e la vivibilità.
Il Parco industriale di Mancasale è stato presentato questa mattina a Reggio Emilia, dal presidente della Regione Stefano Bonaccini e dal sindaco Luca Vecchi. L'importo dei lavori è stato di 2 milioni e 127 mila euro, di cui 719 mila euro di contributo regionale.

"L'intervento realizzato a Reggio Emilia per progettare e realizzare il Parco industriale Mancasale- ha commentato il presidente della Regione Bonaccini- si inserisce a pieno titolo nelle più avanzate politiche regionali, sia industriali che urbanistiche. Da un lato si incrementano le infrastrutture produttive attrattive consolidando e rilanciandone il know-how tecnologico e industriale preesistente, ma anche creando reti tra imprese a cominciare da quelle innovative. Dall'altro, c'è la positiva messa in campo di strumenti urbanistici comunali che hanno consentito il recupero di aree produttive e di edifici già esistenti, oggi vetusti e inutilizzati, senza ricorrere al consumo di nuovo territorio".

Alla seconda vita dell'area di Mancasale si è arrivati con un percorso partecipato avviato, nel 2014, con la firma di uno specifico Protocollo d'intesa costruito dal Comune di Reggio Emilia insieme alle aziende insediate e alle associazioni di categoria. Questo percorso ha consentito di approfondire aspetti legati alla sicurezza, alla connettività internet, alle infrastrutture e altro ancora condizionante la qualità ed efficienza del comparto produttivo. Inoltre all'investimento e alle opere, il Comune ha associato semplificazioni delle norme urbanistiche per il recupero dell'esistente e la rigenerazione urbana, e incentivazioni economiche per gli interventi di ristrutturazione edilizia.

La riqualificazione del Parco Industriale di Mancasale si innesta a pieno titolo nelle politiche di sviluppo della città e delle sue imprese, programmate con il Piano d'azione dell'Area Nord, che riguardano anche il nodo intermodale Mediopadano, l'area Reggiane, il Campovolo, il Centro storico e il Campus universitario San Lazzaro.

(Fonte: Ufficio stampa ER)