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Lunedì, 31 Agosto 2020 16:52

Quanto spesso deve mangiare un gatto? In evidenza

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Il numero e la quantità delle porzioni dei pasti di un gatto dipendono dalla sua età, dallo stato di salute e in molti casi dalle singole preferenze dell’animale.

Vediamo più in dettaglio alcuni suggerimenti per mantenere uno stile di vita sano.

Quando si ha intenzione di comprare del cibo per un gatto, al supermercato o presso il proprio negozio online di cibo per animali, spesso si è nella più totale confusione. Le proposte sono davvero molte, e riconoscere quali sono le più indicate non è mai semplice.

Oltre ai classici prodotti di qualità che si acquistano ad occhi chiusi, come le crocchette Evoque per cani e gatti ad esempio, sono presenti una serie di prodotti di aziende più o meno conosciute. Per chi vuole acquistare il cibo per il proprio gatto per tutta la settimana, conoscere la quantità di cibo ideale è importante. In questo modo, si potrà calcolare quanto ne serve e riuscire a determinare la scorta che si andrà a fare.

L’età del gatto è un parametro importante

Quando un gatto è molto giovane ha una necessità di cibo superiore per peso corporeo a quella di un gatto già sviluppato. Questa necessità è necessaria per sostenere la crescita e allo stesso modo dargli tutta l’energia che ha bisogno per le attività durante la giornata. Questo fattore, porta i gattini ad avere la necessità di un numero maggiore di pasti al giorno, se li si paragona al numero di quelli di un gatto in età adulta o anziana.

Un gatto fino all’età di sei mesi, in media, ha bisogno di almeno 3 pasti al giorno. Superata questa età, il fabbisogno di cibo giornaliero si può assestare a 2 pasti al giorno senza grossi problemi. È bene ricordare, che la diminuzione di cibo deve essere fatta in maniera graduale.

Quando il gatto raggiunge la piena maturità, a circa un anno di età, può essere nutrito anche una sola volta al giorno. Con il passare del tempo, e il raggiungimento del periodo di età anziana (dopo i sette anni), il fabbisogno giornaliero di cibo in un gatto diminuisce.

La salute influenza la quantità di cibo

In base allo stato di salute del gatto, e se ci sono delle malattie croniche o allergie, la quantità e la frequenza del cibo può variare da gatto a gatto. In questi momenti, dove il gatto dovrà anche assumere delle medicine, è bene cercare di essere il più flessibili possibili con i pasti, così da non creargli maggiori fastidi di quelli che ha. Se un giorno mangia di più o di meno, si può benissimo variare l’ammontare di cibo che gli si somministra giornalmente.

Quando un gatto invecchia, può iniziare ad avere dei problemi ai denti o alle gengive. Fattore che porterà il gatto – e il suo padrone – a cambiare la sua dieta. In questo caso, per permettere all’animale di mangiare con più facilità, si andranno a cercare degli alimenti già triturati e si andrà ad evitare il cibo secco.

Quale cibo è il più indicato?

Anche in questo caso, non esiste una risposta unica a questa domanda. Ogni gatto ha una storia personale diversa da quella degli altri gatti. In alcuni casi un gatto predilige un cibo secco, mentre in altri è cosa buona fornirgli un mix tra cibo secco e cibo umido.

Il cibo umido in scatola contiene circa il 60% di acqua. Fattore che gli permette di essere un ottimo abbinamento al cibo secco e ideale per creare un menù più appetibile e vario. La possibilità di abbinare una vasta varietà di ingredienti come il pollo, il tacchino o il manzo, offrono a ogni proprietario di un gatto la possibilità di variare tutti i giorni il menù del proprio felino.

Seguendo questi suggerimenti e facendosi aiutare dal proprio veterinario, si potrà riuscire a creare una proposta di cibo perfetta per il proprio animale. Cosa importante, se gli si vuole fornire tutti i nutrimenti di cui necessita per stare bene e allo stesso tempo avere una vita sana.

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