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Botulino nella zuppa scaduta da tre settimane, paralizzato. Negligenza della vittima o responsabilità del marchio?

Intossicazione da botulino. Un uomo francese di Essonne, riporta Le Parisien, è ricoverato in gravi condizioni, al reparto di rianimazione dell'ospedale parigino, quasi completamente paralizzato,con pochissime speranze di guarigione. I medici hanno accertato che la tossina era contenuta nella zuppa che l'uomo ha consumato la fine di agosto dopo la scadenza in evidenza in etichetta del 4 agosto. I primi sintomi sono comparsi il giorno dopo: pupille dilatate, secchezza delle mucose, paralisi muscolare progressiva. L'uomo è stato ricovero in ospedale ed è stato trattato con siero antibotulinico. L'ospedale ha immediatamente attivato l'autorità sanitaria che ha condotto l'inchiesta epidemiologia che è stata effettuata direttamente con il paziente. Il giovane ha riferito di aver mangiato una confezione di zuppa precotta contenuta in una ciotola di plastica prodotta da un'azienda alimentare francese.

Analizzata anche la ciotola con i residui del minestrone e inviata all'Istituto zooprofilattico di Parigi che ha evidenziato la presenza della tossina botulinica di B. Il grave caso di botulino è stato reso noto anche dal Ministero della Salute sul sito internet istituzionale. Negligenza della vittima o responsabilità del marchio?

Le tossine negli alimenti non supportano il calore o l'esposizione prolungata all'ossigeno. Ma non cambiano né gusto né odore. Gli investigatori hanno trovato la zuppa di verdure nel frigorifero della vittima. "Nessun altro problema è stato segnalato sulle 630 confezioni del lotto che sono state vendute e consumate da allora", afferma l'autorità competente. La società del marchio incolpa la vittima. "Dato il periodo di incubazione (tre giorni), la data di ricovero del paziente (fine agosto) e la data di scadenza del prodotto (4 agosto), è dimostrato che il paziente ha consumato un prodotto scaduto ", spiega il marchio. Il botulismo è una forma rara di neuro-intossicazione in grado di provocare complicazioni molto serie e gravi all’organismo. La patologia non è contagiosa. Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, questo ennesimo fatto di cronaca evidenzia la necessità di prestare la massima attenzione ai termini di scadenza dei prodotti alimentari, poichè i rischi sono dietro l'angolo con possibili conseguente persino letali.

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(18 settembre 2019)

Cime di Rapa "Gusto del Salento" con il botulino , l'allarme del Ministero della salute: " non acquistare ne consumare "

Allarme botulino per alcuni barattoli di vetro di prodotto in commercio. Il prodotto alimentare sotto accusa sono le Cime di Rapa "Gusto del Salento" prodotte dalla Soc.Coop. Agr. Natura a.r.l. Z.I. Tronco A Lotto 27, 73042 Casarano-Lecce.

L'allerta arriva dal ministero della Salute italiano che ha segnalato nel prodotto in vasetto di vetro denominato "Cime di Rapa": "Caso confermato di botulismo alimentare a seguito di consumo di cime di rape "al naturale".

Si tratta delle confezioni in barattolo di vetro da 400 gr. Le autorità avvertono gli utenti sul possibile pericolo e invitano a non acquistarlo nè consumare. Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", associazione ormai punto di riferimento per la sicurezza alimentare in Italia, non esclude che l'ingerimento del prodotto gastronomico possa provocare un pericolo per la salute, e mette perciò in guardia la popolazione. La tossina botulinica, capace di provocare avvelenamento alimentare.