Domenica, 05 Aprile 2015 11:07

Il silenzio della portinaia d’Europa. Perché non parli? In evidenza

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Marcia di Tunisi - Presidenza del Consiglio
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Dalla tragedia della Lufthansa alla cerimonia di Tunisi in commemorazione della strage del Museo Bardo. Le occasioni mancate della Cancelliera Merkel.

di Lamberto Colla - Parma, 05 aprile 2015 -

Seppure la stampa, anche quella più autorevole e internazionale, non ne abbia dato il giusto risalto, ma la assenza di Angela Merkel, o di un suo degno rappresentante, alla "Marcia di Tunisi" alla quale invece ha partecipato il nostro Matteo Renzi è stato un enorme errore di stile e politico.

Troppi lutti, forse, per la cancelliera in quei giorni o forse troppa la vergogna per il disastro causato dal suo fanatico concittadino, del quale meglio non riportare il nome per non dare soddisfazione al suo egocentrismo omicida.

Una vicenda, quella della compagnia di bandiera tedesca, che urla vendetta e la dice lunga sulla infallibilità dei tedeschi, capaci più a vanagloriarsi e a nascondere le magagne a differenza di noi "stupidi" italiani che tutto invece mettiamo in piazza, soprattutto le magagne.

La portinaia del condominio "europa", che tutto sa e su tutti ha da dire, l'onnipresente cancelliera che in barba ai protocolli e ruoli istituzionali di cui lei si fa portabandiera, prende a braccetto il bambolotto transalpino e corre ai tavoli della pace con Putin, la cancelliera che si fece immortalare a fianco di Hollande e degli altri grandi della terra (assente solo Obama) per manifestare contro l'assalto al giornale satirico parigino, è mancata all'analoga occasione tunisina. Viene da chiedersi del perché di una tale differenza di trattamento.

Forse che gli incolpevoli turisti fossero meno importanti dei "maleducati" vignettisti satirici e comunque inermi vittime della follia jihadista?

La sua presenza, così come quella di tutti rappresentanti politici dell'occidente, sarebbe stato di grande conforto per la nazione magrebina simbolo della riconversione democratica dei paesi nord africani. Da lì ebbe inizio la "primavera araba" e da lì sono partiti il maggior numero di terroristi arruolati nelle fila di Abū Bakr al-Baghdādī, il sanguinario leader dell'Isis, a dimostrazione di quanto sia difficile e oneroso ristabilire la democrazia dopo il caos.

Ma si sa, la Germania è lontana dalla Libia, dall'Algeria e dagli altri porti da dove si muoveranno le forze jihadiste per la conquista dell'Europa.

Così come non la toccavano i problemi dei confini mediterranei e la disperazione dei profughi accolti da "marenostrum" altrettanto, probabilmente, non toccano la Cancelliera i problemi di Tunisi.

Però che nessun commento sia stato registrato a seguito dello schianto dell'aereo della Lufthansa sorprende e, questa volta, non lo si può giustificare. Non si pretende che faccia harakiri, alla pari di quell'ingegnere giapponese 51enne suicidatosi col rito dei samurai a seguito del crollo del ponte da lui stesso progettato, ma che almeno si scusasse col mondo intero per l'incidente aereo costato la vita a neonati, ragazzi in gita premio, genitori in attesa di un nuovo fiocco rosa o azzurro non si sa, comunque di donne e uomini ognuno con una vita ancora da consumare.

Niente, nessun commento dalla portineria del litigioso condominio europa.

Adesso però che non le venga in mente di trovare qualche escamotage per sostenere la compagnia di bandiera a rischio di fallimento (peraltro in forte difficoltà già prima dell'incidente) per il monte risarcitorio a cui dovrà far fronte. Escamotage che in diverse circostanze la furbetta ha adottato. Come ad esempio quando si è trattato di dichiarare il Pil sommerso o di nascondere i problemini delle sue banche e, purtroppo, nessuno l'ha contrastata concedendo il lusso di "taroccare" i conti.

A noi italiani, è inutile nasconderlo,  non va giù il boccone che la Germania ci fece ingoiare, in piena crisi economica, vendendo, in pochi giorni - maggio 2011 - , quasi tutti i nostri titoli di stato innescando una turbolenza finanziaria e politica di cui stiamo ancora curando le profonde ferite.

Questa volta tocca a noi rammentarle, preventivamente, che gli aiuti di Stato sono banditi dagli accordi UE e che non si azzardi a mettere in campo azioni di salvataggio della ex gloriosa Lufthansa.

Quindi, gentile Angela Merkel, faccia un esame di coscienza e, nel tentativo di riabilitarsi, provi a immaginare un'Europa di cooperazione piuttosto che un campo di sfruttamento economico. Ne gioverebbe anche la grande Germania, almeno in simpatia.

Buona Pasqua anche a lei signora Angela e che la Colomba le porti quel pizzico di umanità che, almeno all'apparenza, le manca per diventare un leader da tutti riconosciuto.

 

Marcia di Tunisi 29 marzo 2015 - Fermo immagine del video della Presidenza del Consiglio