Lunedì, 30 Maggio 2016 09:15

F1, Monaco: Hamilton è il vero Principe. Ferrari solo quarta. In evidenza

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foto tratta dalla pagina facebook "Mercedes AMG Petronas" foto tratta dalla pagina facebook "Mercedes AMG Petronas"

Il Gran Premio di Monaco 2016 ci consegna una Formula 1 spettacolare. L'inglese torna alla vittoria nel giorno nero di Rosberg. Vettel solo quarto, Raikkonen fuori. Ferrari, anche quest'anno vincerà il prossimo?

Di Matteo Landi

Un giro. E' quanto ha separato il vincitore Hamilton dal compagno di squadra Rosberg. Due settimane. Il tempo trascorso fra la vittoria del baby Verstappen ed il suo schianto contro il guard rail a Montecarlo. Un weekend in cui ha messo in mostra la sua giovane età, stavolta nel suo lato peggiore. Dodici. Sono invece le gare consecutive senza vittoria Ferrari. Un'eternità se si considerano gli obiettivi mondiali dichiarati dal suo Presidente Marchionne.

Montecarlo: spettacolo e ritorni illustri

Il Gran Premio di Monaco 2016 ci consegna una Formula 1 spettacolare, grazie ad una gara iniziata su pista bagnata, poi divenuta asciutta e terminata con qualche goccia di pioggia a disturbare gli ultimi km di una corsa durata due ore. Ci consegna, soprattutto, il ritorno alla vittoria di Lewis Hamilton. L'inglese, su un circuito da sempre ritenuto l'università dell'automobilismo, ricorda a Rosberg chi si è laureato campione del mondo, e per ben tre volte. Per contro Rosberg incappa in una "domenica no", di quelle che non gli capitavano da tempo. Alla guida di una Mercedes con la quale avrebbe dovuto ottenere almeno il podio arriva addirittura settimo, facendosi sopravanzare dalla Force India di Hulkenberg negli ultimi metri di gara. Proprio gli uomini della squadra indiana, insieme ad Hamilton, alla fine hanno festeggiato di più visto lo strepitoso Perez, giunto addirittura terzo davanti a Vettel.

Ferrari, dove sei?

Per la Ferrari si è trattata ancora di una gara condizionata da qualifiche terribili, con il tedesco che è arrivato al traguardo nella stessa posizione dalla quale era partito. Di Raikkonen invece è meglio non parlare: dopo avere scontato una penalità di cinque posizioni in griglia di partenza per la sostituzione del cambio, ad inizio gara ha colpito le barriere. Con pista bagnata avrebbe dovuto far valere la sua lunga esperienza nel Circus per avere la meglio sugli avversari, invece ha commesso un errore analogo a quello del 18enne Verstappen, passato dalle stelle della vittoria spagnola ad un weekend "horror", condito da svariati errori. Il suo talento cristallino ha solo bisogno di un pò di esperienza ed alla guida di una vettura adesso al top potrà quest'anno aspirare ad altre vittorie di tappa. Sempre che in Red Bull non commettano errori di strategia come quello che è costato la gara a Ricciardo: al comando della gara, praticamente senza avversari, ha visto spegnersi le sue speranze di vittoria a causa di un cambio gomme disastroso. Il box Red Bull ha fatto tornare alla mente le immagini del lontano 1999, con la Ferrari di Irvine ferma al Nurburgring in attesa che i meccanici trovassero la "ruota fantasma".

Ricciardo: fregato dal proprio box ma Red Bull adesso balla coi grandi

Un'altra beffa per l'australiano, dopo che in Spagna la sua squadra aveva riservato al giovane compagno olandese la strategia vincente. Ricciardo, secondo a gara ultimata, non ha potuto fare a meno di esternare parole di disapprovazione nei confronti della pessima gestione strategica Red Bull. Con Raikkonen probabilmente a fine carriera ed una Red Bull innamorata di Verstappen chissà che il prossimo anno Vettel non si ritrovi in squadra ancora Ricciardo. Anche se al momento all'australiano potrebbe convenire rimanere in Red Bull: ora l'ottimo telaio progettato dalla squadra austriaca è ben supportato dal motore Renault ed in vista del cambiamento regolamentare del 2017, che stravolgerà l'aspetto aerodinamico delle monoposto, c'è da credere che gli ottimi progettisti Red Bull faranno ancora la differenza.

Ferrari: forse è già finita

Per contro, in Ferrari, sembrano aver perso il bandolo della matassa. Problemi di affidabilità, prestazioni incostanti e progressi che tardano ad arrivare stanno portando la squadra dal ruolo di principale sfidante dell'armata Mercedes a prima degli outsider. Il campionato è ancora lungo ed i punti in palio ancora tanti. Adesso che Hamilton ha allontanato la sfortuna e la Red Bull è tornata ai vertici, la rimonta Ferrari non sembra però agevole. L'incubo che l'anno della consacrazione si dimostri come il ritorno alla mediocrità, al momento, sembra potersi concretizzare più del sogno mondiale.