Partono oggi due corsi gestiti dalla Scuola Edile di Modena per trenta profughi accolti in provincia nell'ambito di Mare Nostrum, uno sulle tecniche di muratura e carpenteria, l'altro sulle tecniche di posa pavimenti e rivestimenti in ceramica.

Modena, 15 aprile 2016

La Scuola Edile di Modena insegnerà muratura e posa a trenta profughi accolti in provincia di Modena nell'ambito di Mare Nostrum. Lo prevede la convenzione sottoscritta dall'ente bilaterale che si occupa di formazione professionale per il settore delle costruzioni e dalla cooperativa sociale Caleidos, che gestisce l'accoglienza e l'inserimento sociale dei profughi per conto della Prefettura di Modena. «Erogheremo due corsi base: uno sulle tecniche di muratura e carpenteria, l'altro sulle tecniche di posa pavimenti e rivestimenti in ceramica – spiega il direttore della Scuola Edile Alessandro Dondi – Questo progetto rientra nell'attività istituzionale del nostro ente, che l'anno scorso ha organizzato e gestito quasi 150 azioni formative (per complessive 2 mila ore), alle quali hanno partecipato oltre 2 mila persone tra lavoratori dipendenti, imprenditori, tecnici e liberi professionisti».

«La nostra cooperativa gestisce circa 700 profughi sul territorio provinciale nell'ambito dell'operazione umanitaria denominata Mare Nostrum. Si tratta di persone – ricorda Elena Oliva, presidente di Caleidos - che hanno intrapreso in Italia un percorso di autonomia, supportato da personale educativo, che passa soprattutto per l'apprendimento della lingua italiana e la formazione professionale. Quella della Scuola Edile rappresenta un'opportunità funzionale all'inserimento lavorativo e all'autonomia individuale». Le persone da formare saranno indicate da Caleidos. Le attività formative dureranno ciascuna 48 ore e si svolgeranno presso la Scuola Edile, che mette a disposizione un istruttore per addestrare i profughi dal punto di vista tecnico-pratico, le attrezzature, i materiali di consumo e i dispositivi di protezione individuale necessari per le lavorazioni previste dai corsi. Il corso base pratico di muratura comincia oggi - venerdì 15 aprile - con otto ore dedicate alla sicurezza e prosegue fino al 5 maggio con dieci moduli (di quattro ore ciascuno) di pratica in laboratorio. Ai profughi verrà insegnato come si prepara la malta di cemento e come si costruiscono piccoli manufatti in mattoni pieni o semipieni, blocchi forati di laterizio o con cappotto isolante, muratura faccia vista.

Il corso base di posa, invece, parte il 29 aprile (anche qui con otto ore sulla sicurezza in aula e laboratorio), per terminare il 20 maggio dopo dieci moduli di pratica in laboratorio. Gli stranieri verranno addestrati sulle caratteristiche e realizzazione del massetto e dell'intonaco, tecniche e figure di posa del pavimento e rivestimento in ceramica. Dal canto suo la cooperativa Caleidos, che il 28 gennaio scorso ha festeggiato trent'anni di vita ed è specializzata nell'accoglienza dei profughi e rifugiati (è attiva anche nel campo delle dipendenze e gestione di canili), garantirà per l'intera durata dei corsi la presenza di un proprio tutor capace, se necessario, di svolgere anche un ruolo di mediazione culturale. Inoltre Caleidos si impegna a far partecipare alle attività formative profughi che abbiano una conoscenza della lingua italiana sufficiente per interloquire con l'istruttore. La stessa Scuola Edile di Modena ha ormai acquisito una grande esperienza nella formazione degli stranieri che, anche se in misura inferiore rispetto a qualche anno fa, rappresentano una buona parte degli addetti complessivi del settore edile e sempre più numerosi partecipano ai corsi, convegni e seminari organizzati dall'ente.

(fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Mercoledì, 13 Aprile 2016 09:07

Torna lo StartUp Day

Al teatro comunale di Bologna studenti con progetti d'impresa in cerca di team. Selezionati fra 144 candidature, i 30 startupper (studenti e laureati) potranno compiere il primo passo per trasformare la propria idea in una startup. Chiuderà la giornata Oscar Farinetti. 

Bologna, 13 aprile 2016

È tutto pronto per la seconda edizione dello StartUp Day dell'Università di Bologna, progetto che ha l'obiettivo di valorizzare la creatività di studenti e laureati favorendo l'innovazione: per farlo, è necessario che idee e competenze si incontrino. L'evento si svolgerà lunedì 18 aprile 2016, dalle 10 alle 19,30, all'interno del Teatro Comunale di Bologna.

144 progetti provenienti da tutte le Scuole dell'Alma Mater sono stati presentati da studenti e laureati: 30 di questi sono stati selezionati per partecipare all'evento come startupper e sono alla ricerca di un team con cui svilupparli. Presenteranno il proprio progetto ai loro colleghi, chiamati player poiché vogliono mettere in gioco le competenze acquisite durante gli anni di studi. Questi potranno iscriversi attraverso un'agenda elettronica, scegliendo a quale delle sessioni di team meeting partecipare.
Lo StartUp Day diventa così l'evento con cui l'Università permette ai suoi studenti di impiegare – integrandole - le conoscenze che ha trasmesso loro, per trasformarle in percorsi imprenditoriali che possano creare valore sul territorio. Saranno presenti alla giornata e incontreranno personalmente i partecipanti 24 realtà locali, nazionali e internazionali (i supporter) che sostengono o finanziano le startup.

Durante la giornata, sul prestigioso palcoscenico del teatro si alterneranno speaker del mondo dell'impresa che introdurranno i partecipanti ai temi dell'imprenditorialità e dell'innovazione. Chiuderà la giornata Oscar Farinetti, alle ore 18,30, con un intervento aperto alla cittadinanza.

"Questo evento – commenta il Rettore dell'Alma Mater Francesco Ubertini – è una testimonianza concreta e ben visibile dell'impegno con cui l'Università di Bologna promuove per i suoi studenti percorsi di l'imprenditorialità che possano portarli ad inventare le nuove professioni di oggi e di domani. La loro preparazione deve essere una 'valigetta degli attrezzi' pronta per cogliere le opportunità e affrontare le sfide poste da un mercato del lavoro in continua evoluzione".

"Lo StartUp Day – aggiunge la professoressa Rosa Grimaldi, delegata Unibo per l'Imprenditorialità – si inserisce nell'ambito delle tante iniziative a supporto dell'imprenditorialità che l'Alma Mater propone ai suoi studenti. Momenti diversi pensati per illuminare le diverse fasi del 'viaggio imprenditoriale': dalla sensibilizzazione alla formazione, allo 'scouting' di idee innovative alla formazione dei primi team di impresa, fino all'accompagnamento alla nascita dell'azienda".

"Non siate cinici, dedicatevi alle utopie", suggerisce Oscar Farinetti, fondatore di Eataly. "Solo con le utopie cambiamo il risultato del nostro futuro. Non c'è alternativa all'ottimismo, perché vivere pensando che niente nella vita si può risolvere è come non vivere. Impiegate tre minuti del vostro tempo a lamentarvi ma trenta a cercare la soluzione. L'italiano che vuole fare impresa non può prescindere dalle nostre vocazioni, così come le startup del futuro devono lavorare a favore della durabilità".

"L'Università ha un capitale umano straordinario e vastissimo", raccontano Stefano Onofri e Alessandro Cillario, fondatori di StartYouUp, associazione di studenti che svolge attività di supporto all'imprenditorialità, e ideatori insieme a Matteo Magnaricotte, con il contributo determinante del Servizio Job Placement dell'Ateneo, dello StartUp Day Unibo. "Questo evento è lo strumento ideale per permettere a studenti provenienti da ambiti diversi di incontrarsi e generare innovazione, perché le idee, da sole, non vanno da nessuna parte. Abbiamo quindi deciso di creare l'associazione StartYouUp che collabora all'organizzazione dell'evento per fornire nuovi servizi agli studenti che, interessati al mondo delle startup, vogliono muovere i loro primi passi. Un anno fa lo StartUp Day non era che un progetto. Grazie al lavoro fatto insieme all'Alma Mater oggi siamo alla seconda edizione. Siamo orgogliosi di fare parte di questa comunità".

Gli studenti ideatori sono protagonisti della sua realizzazione: sono infatti i fondatori dell'associazione StartYouUp  che organizza in collaborazione con l'Università di Bologna l'evento, giunto alla sua seconda edizione e sostenuto da UniCredit.

In allegato il pdf scaricabile con i dettagli

Martedì, 12 Aprile 2016 17:48

Una piattaforma per accompagnare le startup

Giovani imprese in primo piano grazie alla sinergia tra UniCredit e la Camera di Commercio di Forlì-Cesena. Presentata UniCredit Start Lab, la piattaforma di servizi di accelerazione, coaching, training manageriale e risorse finanziarie e il Progetto UniCredit in tema di supporto alla nuova imprenditoria e alle start up

Forlì, 12 aprile 2016

Si è svolto presso la Camera di Commercio di Forlì-Cesena, in Corso della Repubblica n. 5 a Forlì, un incontro dedicato alle nuove realtà imprenditoriali ad alto potenziale, per contribuire a mettere in luce le nuove idee e fornire gli strumenti più utili per facilitare il processo che può trasformare un'idea in un'impresa di successo, passando per lo sviluppo delle start up. Un processo di crescita che necessita di strategie e servizi mirati, capaci di guidare i giovani imprenditori nella realizzazione del proprio progetto d'azienda.
Così, oggi, nel corso dell'incontro al quale hanno preso parte Alessandra Roberti, Caposervizio Promozione interna e internazionalizzazione Camera Commercio Forlì-Cesena; Livio Stellati, UniCredit Direttore Area Commerciale Romagna; Vincenzo Boldrini, Capital Optimization Factory UniCredit Centro Nord; Leonardo Gregianin, UniCreditTerritorial Development Centro Nord; e Alessandro Tioli, Mind Srl, sono stati illustrati ad una platea composta da giovani imprenditori dell'area i dettagli di una specifica piattaforma ideata per accompagnare lo sviluppo delle start up locali.
Tra i punti cardine dell'incontro, un approfondimento sull'edizione 2016 di UniCredit Start Lab ( www.unicreditstartlab.eu ), una "piattaforma di servizi" che si rivolge alle startup innovative di tutti i settori con un programma di accelerazione articolato in numerose azioni volte a dar forza e struttura alle idee imprenditoriali. Dai premi in denaro alle attività di mentoring; dallo sviluppo del network alla formazione mirata, a specifici servizi bancari". Nel corso dell'edizione 2015 di UniCredit Start Lab sono state coinvolte 93 giovani imprese dell'Emilia-Romagna, 11 quelle della Romagna.
"Da tempo UniCredit – ha detto Livio Stellati, Responsabile Area Commerciale Romagna del Gruppo bancario - si impegna nel sostenere in concreto lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali. UniCredit Start Lab è appunto uno dei progetti che portiamo avanti, mettendo in atto un'azione sinergica con istituzioni, università, incubatori, acceleratori d'impresa e investitori per supportare le idee più innovative,dalla fase di lancio a quella di espansione, e contribuire così al rilancio del nostro Paese".
"Continua l'impegno della Camera di Commercio di Forlì-Cesena a favore della nascita di nuove imprese e nel campo delle imprese innovative che, da sempre, hanno un ruolo strategico per lo sviluppo territoriale - ha dichiarato Alberto Zambianchi, Presidente dell'ente camerale -. Startup e PMI innovative sono realtà particolarmente interessanti per un territorio, in termini di crescita economica, attivazione di posti di lavoro - con particolare attenzione alla componente giovanile ed a quella femminile - e creazione di un contesto generale maggiormente favorevole all'innovazione che coinvolge anche le imprese più tradizionali ivi insediate".
Della propria esperienza, supportata nel tempo anche da UniCredit StartLab, ha parlato Alessandro Tioli di Mind Srl, una startup tecnologica di Modena che propone soluzioni innovative di automazione per la casa.

Per informazioni: www.fc.camcom.gov.it/promozione  – email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

Cinque idee d'impresa premiate al Museo Enzo Ferrari di Modena a conclusione della seconda edizione di Imprendocoop, il progetto per favorire l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca.

Modena, 9 aprile 2016

Servizi sportivi abbinati a servizi sociali; un villaggio rurale eco-solidale nel cratere del terremoto; un esercizio pubblico che offre food, drink e giochi di società; una piattaforma digitale per connettere i sistemi riabilitativi per paralisi, malattie neurologiche e altri disturbi; servizi socio-assistenziali e di inserimento lavorativo per persone svantaggiate. Sono le cinque idee d'impresa premiate giovedì 7 aprile al Museo Enzo Ferrari di Modena a conclusione della seconda edizione di Imprendocoop, il progetto per favorire l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca. Hanno ricevuto l'attestato di partecipazione i rappresentanti dei quattordici progetti d'impresa che hanno completato il percorso formativo e presentato un business plan valutato dal comitato tecnico scientifico di Imprendocoop.

«Il bilancio della seconda edizione è molto positivo – dichiara il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini – Una novantina di persone ha usufruito del percorso formativo gratuito che, iniziato nell'autunno 2015, è terminato a febbraio. Si è trattato di dieci tra seminari e laboratori, oltre a numerosi colloqui personalizzati con gli esperti incaricati di accompagnare gli aspiranti imprenditori nella fase d'avvio del loro progetto d'impresa. Gli incontri hanno spaziato dal business plan alla pianificazione economica e finanziaria, dall'innovazione alla responsabilità sociale, dal marketing al commercio elettronico. Confcooperative Modena assisterà e accompagnerà i primi passi delle start up che nasceranno nelle prossime settimane, con la speranza che possano ripercorrere i passi delle grandi cooperative modenesi nate nei decenni scorsi».

Ieri sono stati assegnati premi in denaro (2.500, 1.500 e mille euro) a quattro idee d'impresa, mentre una quinta idea d'impresa riceverà un finanziamento da Emil Banca a condizioni agevolate. L'erogazione dei premi in denaro è vincolata alla costituzione di un'impresa in forma cooperativa aderente a Confcooperative Modena. La premiazione è stata preceduta da un convegno, dal titolo "L'economia collaborativa: più condividiamo, più abbiamo", al quale hanno partecipato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, l'assessore alle Attività economiche del Comune di Modena Tommaso Rotella, Guido Caselli (direttore centro studi Unioncamere Emilia-Romagna), Paolo Venturi (direttore Aiccon), Paola Pierri (executive chairman Pierri Philanthropy Advisory), Palma Costi (assessore regionale alle Attività produttive), il direttore della Fondazione Democenter-Sipe Enzo Madrigali, il direttore generale di Emil Banca Daniele Ravaglia e il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini; ha condotto il direttore di Trc Ettore Tazzioli.

Danno lavoro ad un addetto su tre fra tutte le imprese in Emilia Romagna. Il Presidente di Cna Industria Emilia Romagna Gian Carlo Cerchiari:
"Vogliamo essere interlocutore forte con le Istituzioni per sostenere questo settore strategico". Oggi il convegno col Presidente della Regione Stefano Bonaccini e l'Assessore Palma Costi. 

Bologna, 8 aprile 2016

Un addetto su tre in Emilia Romagna lavora in una piccola e media industria. Questo settore dunque costituisce la spina dorsale dell'economia regionale e va sostenuto per accrescerne la competitività, intervenendo in particolare su ambiti quali l'internazionalizzazione, l'innovazione, le infrastrutture e la banda ultralarga.
Sono i temi portati questa mattina da Cna Industria Emilia Romagna e dai suoi imprenditori al convegno "Piccola e media industria e sistema economico in Emilia Romagna" presso il Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, che sui temi in questione hanno posto una serie di domande al Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e all'Assessore regionale alle attività produttive Palma Costi.

"E' importante che il confronto delle piccole e medie industrie con le Istituzioni sia stabile e duraturo, soprattutto su questi temi strategici – ha affermato Gian Gian Carlo Cerchiari, Presidente Cna Industria Emilia Romagna -. Cna Industria vuole essere un interlocutore forte con la politica, le Istituzioni e il mondo economico. Rappresentiamo infatti un segmento produttivo ad alta innovazione, ricco di imprese e
di addetti, capace di costruire grandi opportunità per tutte le imprese e il territorio emiliano romagnolo".

I dati, presentati da Alberto Cestari del Centro Studi Sintesi, lo confermano. Nel 2015 in Emilia Romagna risultano attive complessivamente 410.000 imprese di tutti i settori, che occupano 1,6 milioni di addetti. Stringendo il campo ai settori industriali, le imprese in Emilia Romagna sono 198.000 e danno lavoro a 980.000 addetti. Ma se la lente di ingrandimento si posa sulla piccola e media industria (quelle che hanno dai 10 ai 249 addetti), risulta che queste in regione sono 13.800 e danno occupazione a 465.000 addetti, la metà degli occupati nei settori industriali in regione, quasi il 30% di tutti gli addetti nelle imprese emiliano romagnole. Cna Industria Emilia Romagna associa circa un terzo delle pmi industriali in regione.

Nel settore della chimica-gomma-plastica si registra il maggior numero di piccole e medie industrie (34,8%), seguito dalla meccanica (21,9%), metallurgia e metalli (21,1%) e agroalimentare (17,6%). In termini di addetti, il settore della pmi industriale con il maggior peso è la metallurgia (71%), seguita da chimicagomma-plastica (70%), meccanica (61%) e sistema casa (59%). Tra il 2009 e il 2015 il numero di imprese attive della piccola e media industria è diminuito del 5%, in linea con la media generale. In crescita l'agroalimentare (+20%), la logistica (+9%) e i servizi (+3%). Mentre soffrono sistema casa (-21%) ed edilizia (-18%). Infine, per quanto riguarda l'export, che complessivamente in regione ha visto una crescita del fatturato del 52% dal 2009 al 2015, la meccanica da sola vale il 49% delle esportazioni, seguita dal sistema moda con l'11% e dalla chimica-gomma-plastica col 10%.

(Fonte: l'ufficio comunicazione Cna Regionale)

Importante riconoscimento per il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Dop frizzante secco Rosso Fosco che ha ottenuto il Città di Pramaggiore 2016 al 55esimo concorso nazionale promosso dalla Mostra nazionale vini di Pramaggiore.

Modena, 7 aprile 2016

Ancora riconoscimenti per i vini della Cantina Formigine Pedemontana, il maggiore produttore di Lambrusco a sud della via Emilia. Il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Dop frizzante secco Rosso Fosco ha ottenuto il Città di Pramaggiore 2016 al 55esimo concorso nazionale promosso dalla Mostra nazionale vini di Pramaggiore (Venezia), un ente che realizza programmi di promozione dei vini a livello nazionale, regionale e locale. Il Lambrusco della cooperativa formiginese è stato premiato avendo ottenuto il punteggio più alto tra i vini provenienti dall'Emilia-Romagna. La Cantina Formigine Pedemontana, che aderisce a Confcooperative Modena, era stata premiata al concorso di Pramaggiore anche nel 2014 e 2013, sempre con il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Rosso Fosco.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Conclusa la seconda edizione del progetto che favorisce l'imprenditorialità cooperativa. Giovedì 7 aprile è in programma l'evento finale al Museo Enzo Ferrari di Modena. L'iniziativa comincia alle 15 con un convegno intitolato "L'economia collaborativa: più condividiamo, più abbiamo".

Modena, 4 aprile 2016

Sono quattordici le idee d'impresa che hanno concluso il percorso formativo della seconda edizione di Imprendocoop, il progetto che favorisce l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca. Dopodomani - giovedì 7 aprile - è in programma l'evento finale al Museo Enzo Ferrari di Modena. L'iniziativa comincia alle 15 con un convegno intitolato "L'economia collaborativa: più condividiamo, più abbiamo". Dopo i saluti dell'assessore alle Attività economiche del Comune di Modena Tommaso Rotella, intervengono Guido Caselli (direttore centro studi Unioncamere Emilia-Romagna), Paolo Venturi (direttore Aiccon), Paola Pierri (executive chairman Pierri Philanthropy Advisory) e Palma Costi (assessore regionale alle Attività produttive). Alle 17 avvengono la presentazione dei progetti d'impresa e le premiazioni. Partecipano il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, il presidente della Fondazione Democenter-Sipe Erio Luigi Munari, il direttore generale di Emil Banca Daniele Ravaglia e il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini; conduce il direttore di Trc Ettore Tazzioli. I tre progetti d'impresa giudicati più innovativi saranno premiati con 2.500, 1.500 e mille euro. L'erogazione dei premi e altri servizi è vincolata alla costituzione di un'impresa in forma cooperativa aderente a Confcooperative Modena.

(fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Nonostante la crisi economica, l'organizzazione registra un trend positivo. Negli ultimi anni si è sviluppato il fenomeno delle cooperative di utenza e di comunità, costituite per rispondere alle nuove esigenze del territorio.

Bologna, 30 Marzo 2016. Nell'ultimo quadriennio, che ha visto la crisi economica globale raggiungere il suo apice, con ripercussioni decisamente pesanti sull'intera economia, il sistema Confcooperative Emilia Romagna ha manifestato un'importante capacità reattiva, esprimendo performance anticicliche.

Oggi, nonostante la congiuntura ancora negativa, l'organizzazione associa oltre 1.700 imprese, a cui aderiscono quasi 367.000 soci con 76.150 occupati e un fatturato di oltre 13.300 milioni di euro, a cui va aggiunta la raccolta diretta delle Banche di Credito Cooperativo, pari a quasi 12.700 milioni di euro.
Confcooperative regionale si presenta con questi dati all'Assemblea elettiva quadriennale in programma a Bologna lunedì 4 aprile.
"Nonostante il difficile contesto economico – sottolinea il presidente, Francesco Milza – la nostra associazione ha evidenziato un trend positivo anche negli anni della crisi, registrando una sostanziale stabilità dei principali indicatori. A cominciare dagli occupati, rimasti praticamente costanti nel corso del quadriennio: un risultato che dimostra la capacità di Confcooperative Emilia Romagna di mantenere il proprio ruolo sociale anche nei periodi di crisi".

"Praticamente invariato anche il numero dei soci – aggiunge Milza – che mostrano però differenze significative all'interno dei diversi settori economici. Si registra una sensibile diminuzione nel comparto agroindustriale, interessato da un importante processo di aggregazione delle aziende agricole, e nel settore edilizio, purtroppo ancora alle prese con i pesanti effetti della crisi. Sono invece aumentati i soci nei comparti lavoro, solidarietà e sanità, che hanno saputo cogliere le nuove opportunità del loro mercato di riferimento".
"Segno più per il fatturato – dichiara il presidente Milza – che è passato dai 12.613 milioni di euro del 2012 ai 13.316 milioni del 2015, con un aumento del 6%".

Per quanto riguarda le cooperative associate, infine, nel quadriennio si è registrata una leggera diminuzione, legata essenzialmente alla riorganizzazione che ha interessato soprattutto il comparto agroindustriale e ha dato vita a realtà ancora più strutturate, in grado di rispondere sempre meglio alle esigenze della base sociale. Negli altri settori le imprese aderenti a Confcooperative hanno mostrato una sostanziale stabilità con la nascita di nuove imprese quale risposta alla crisi.

Sulle ceneri di alcune aziende in difficoltà e per difendere il lavoro, i dipendenti hanno costituito infatti delle società cooperative, rilevando l'attività ed impegnandosi personalmente anche dal punto di vista finanziario.

L'imprenditoria cooperativa si conferma quindi un valore aggiunto per il mondo del lavoro e per la società, perché si pone come un modello d'impresa accessibile e realizzabile, un collante straordinario, un'alternativa concreta alla emarginazione e all'esclusione sociale. Un modello democratico e partecipato, in grado di offrire ai giovani lo strumento ideale per valorizzare il proprio percorso formativo e realizzare le proprie aspirazioni professionali.

"In questi anni – sottolinea il direttore di Confcooperative Emilia Romagna, Pierlorenzo Rossi – si sta diffondendo rapidamente il sistema della sharing economy, che prevede la condivisione di oggetti, servizi e risorse da parte di più soggetti: un criterio da sempre alla base del sistema cooperativo, che può così aumentare le proprie opportunità in tutti gli ambiti della società civile. Nello stesso tempo, le ridotte risorse dell'amministrazione pubblica e i bisogni aumentati della moderna società hanno allargato i campi d'azione del modello associativo nell'ambito dei servizi ai cittadini, come nel caso delle 'cooperative di comunità', situate in aree marginali, sia sotto il profilo economico, che dal punto di vista sociale".
"Oltre a produrre valore aggiunto capace di riavviare processi di sviluppo – prosegue Rossi – queste cooperative consentono alla popolazione locale di partecipare alla rivitalizzazione sociale e culturale dei borghi isolati e delle aree periferiche, anche quelle metropolitane. Rappresentano un modello virtuoso di rapporto tra pubblico e privato in grado di garantire una buona qualità della vita e servizi sociali efficaci".
"Anche il settore delle mutue si sta riorganizzando e sviluppando velocemente – dichiara il direttore regionale Rossi – al fine di offrire ai soci l'assistenza sanitaria integrativa ai servizi pubblici. In questo contesto, Confcooperative Emilia Romagna ha sviluppato una significativa esperienza di 'innovazione sociale' come quella delle cooperative di utenza, nate da gruppi di cittadini che desiderano rispondere alle proprie esigenze acquistando servizi anziché beni collettivi".

Registrano inoltre un interessante sviluppo le cooperative a guida femminile, che rappresentano il 18% circa delle associate a Confcooperative. "Imprese – afferma Rossi – che mostrano una grande vivacità e costituiscono un vero e proprio valore aggiunto per il nostro movimento e la cooperazione, ma anche per l'intero mondo del lavoro e la società, sia per l'esemplarità e gli stimoli proposti, sia per il modello d'impresa incentrato su valori di mutualità, leadership partecipativa, impegno sociale e innovazione, conciliazione dei tempi di vita e di lavoro".
"In sintesi – dichiara il presidente di Confcooperative Emilia Romagna – nei momenti di crisi la cooperazione, oltre a tenere nei settori tradizionali, si caratterizza come una forma imprenditoriale in grado di soddisfare le esigenze emergenti. Le nuove sfide impongono al movimento cooperativo anche un cambiamento culturale per riorganizzare l'associazionismo, lavorando per dare vita ad un'unica struttura, più ampia e più forte, quale l'Alleanza delle Cooperative, di cui Confcooperative ha assunto a gennaio la presidenza regionale".

"A tale proposito – conclude Milza – occorre definire obiettivi, principi e ruoli, tenendo conto che l'Emilia- Romagna è la culla della cooperazione italiana e riveste un ruolo da protagonista in questo progetto".

(Fonte Confcooperative Emilia Romagna - Bologna 30 marzo 2016)

È la prima cooperativa sociale di Modena a ottenerlo: viene assegnato un "riconoscimento" – misurato in "stellette" – indicativo del rispetto della legalità da parte e, più in generale, del grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business.

Modena, 31 marzo 2016

Domus Assistenza ha ottenuto nei giorni scorsi il "Rating di legalità" attribuito dall'Agcm (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).
È la prima cooperativa sociale di Modena a ottenere questo strumento volto alla promozione e all'introduzione di principi di comportamento etico in ambito aziendale.
All'impresa viene assegnato un "riconoscimento" – misurato in "stellette" – indicativo del rispetto della legalità da parte e, più in generale, del grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business. Domus Assistenza, leader provinciale nei servizi alla persona, si è vista attribuire due stellette (su un massimo di tre). Il rating ha una validità di due anni e va periodicamente rinnovato. «L'attribuzione del Rating di legalità alla nostra cooperativa dimostra che esiste una cooperazione sana e che rispetta le regole – afferma il presidente di Domus Assistenza Gaetano De Vinco - Questo strumento si inserisce nella politica di contrasto all'illegalità adottatta dalle centrali cooperative».

L'attribuzione del rating produce vantaggi in sede di concessione di finanziamenti pubblici e agevolazioni per l'accesso al credito bancario. Il decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze n. 57/2014 stabilisce infatti che le pubbliche amministrazioni, in sede di predisposizione dei provvedimenti di concessioni di finanziamenti alle imprese, devono tenere conto del rating di legalità a esse attribuito assegnando loro almeno uno dei seguenti sistemi di premialità: preferenza in graduatoria; attribuzione di punteggio aggiuntivo; riserva di quota delle risorse finanziarie allocate. Lo stesso decreto stabilisce che le banche tengono conto della presenza del rating di legalità attribuito all'impresa nel processo di istruttoria ai fini di una riduzione dei tempi e dei costi per la concessione dei finanziamenti. Inoltre le banche considerano il rating di legalità tra le variabili utilizzate per la valutazione di accesso al credito dell'impresa e ne tengono conto nella determinazione delle condizioni economiche di erogazione.

Non tutte le aziende, però, possono fare richiesta di attribuzione del rating: occorre infatti essere iscritti al registro imprese da almeno due anni e avere un fatturato minimo di due milioni di euro. Le aziende a cui viene attribuito il rating sono inserite in un elenco disponibile sul sito www.agcm.it.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

A chi decide di puntare sull'agricoltura come strada per il proprio futuro lavorativo, oltre ai fondi Emil Banca offre anche la competenza di personale specializzato e dedicato in grado di aiutare nella pianificazione finanziaria della propria attività.

Modena, 29 marzo 2016

Emil Banca punta sull'agricoltura per spingere il sistema economico locale fuori dalla crisi. La banca di credito cooperativo presente con 46 filiali nelle province di Modena, Bologna e Ferrara, mette a disposizione del settore agricolo trenta milioni di euro per investimenti e liquidità, con un occhio di riguardo agli agricoltori del futuro. Nel plafond rientrano, infatti, sia il finanziamento dei costi della campagna agraria (sementi, antiparassitari e altre spese), con operazioni fino a 18 mesi, sia i finanziamenti per investimenti più strutturali a più lunga durata: fino a sette anni, nel caso di mutui chirografari (allungabili a dieci se in convenzione con consorzi di garanzia), fino a 25 anni nel caso di mutui ipotecari per gli agricoltori più giovani. A chi decide di puntare sull'agricoltura come strada per il proprio futuro lavorativo, oltre ai fondi Emil Banca offre anche la competenza di personale specializzato e dedicato in grado di aiutare nella pianificazione finanziaria della propria attività. Un elemento, questo, che un recente studio di Emil Banca e Agri2000 indica come fondamentale per l'efficienza, la redditività e la sostenibilità dell'azienda. Forte di una storia secolare al fianco del mondo contadino nel quale affonda le proprie radici di banca di credito cooperativo, Emil Banca segue l'intera filiera agricola, dalla produzione alla trasformazione fino alla commercializzazione dei prodotti attraverso una gamma di servizi finanziari creati e adattati al singolo protagonista della filiera: dal prestito di conduzione o di esercizio all'anticipo Domanda Unica (Agrea), dal supporto per gli investimenti relativi al Programma di sviluppo rurale (Psr) ai finanziamenti per l'acquisto di terreni o l'ammodernamento aziendale. Emil Banca finanzia, inoltre, l'anticipo contratti per il conferimento dei prodotti, gli impianti e reimpianti di vigneti, frutteti e colture arboree, e l'anticipo fatture anche per chi lavora con l'estero. La definizione di un plafond da trenta milioni di euro si aggiunge alla partecipazione di Emil Banca al primo contratto di filiera per il distretto di Ferrara, che vede capofila Iccrea BancaImpresa (la banca corporate del credito cooperativo).

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Martedì, 22 Marzo 2016 11:42

Conquistare nuovi mercati con il web

Le opportunità della rete, utili alle imprese che vogliono aumentare l'export, saranno al centro di un seminario gratuito organizzato dalla Camera di Commercio in programma mercoledì 23 marzo 2016.

Reggio Emilia, 22 marzo 2016

Come utilizzare il web marketing e le tecnologie digitali per aumentare l'export e conquistare nuovi clienti: sarà questo il tema del seminario che si terrà in Camera di Commercio a Reggio Emilia il prossimo 23 Marzo 2016 a partire dalle ore 9:00, nella sala convegni dell'Ente, in piazza della Vittoria a Reggio Emilia.
Tra gli argomenti trattati l'impostazione e gestione di una campagna pubblicitaria Pay Per Click su motore di ricerca oltre alla valutazione delle performance del proprio sito con la Web Analytics. In aggiunta verranno approfonditi gli strumenti più utili per reperire dati sui Paesi target e pianificare con successo il presidio online dei mercati esteri.
Il seminario è rivolto ad imprenditori, Export Manager e Marketing Manager interessati ad approfondire gli strumenti e le strategie di Web Marketing più efficaci per portare un'impresa a sviluppare online il proprio vantaggio competitivo sui mercati esteri.
La partecipazione è gratuita, previa iscrizione on line sul sito www.re.camcom.gov.it.
Interverrà in qualità di relatore il Dott. Michele Chietera, Digital Marketing Manager, che in questi ultimi due anni nell'ambito del Sistema Camerale ha affiancato molte imprese locali attraverso percorsi individuali di digitalizzazione portandole a sviluppare il proprio fatturato export attraverso gli strumenti del mondo digitale.

(Fonte: ufficio stampa CCIAA RE)

Due utenti informatici su tre, il 75%, si stima non siano in grado di distinguere le diverse minacce informatiche. Se ne è parlato in CNA nella terza edizione di Xchange.

Modena, 18 marzo 2016

La sicurezza informatica? Un problema che nasce spesso e volentieri troppo tardi, quando i dati all'interno dei nostri computer sono già violati, le nostre identità informatiche rubate. Un problema generalizzato, visto che si stima che due utenti informatici su tre, il 75%, non siano in grado di distinguere le diverse minacce informatiche. Di questo si è parlato giovedì sera, in CNA, di fronte a una sessantina d'imprenditori che hanno partecipato al terzo appuntamento di Xchange, le serate organizzate da CNA Comunicazione ICT e Terziario Avanzato che hanno, come obiettivo, quello di affrontare temi legati alla comunicazione, all'ICT e promuovere le imprese modenesi del settore.

Argomento della serata – condotta da Pietro Suffritti, Roberto Bergonzini e Carlo Drago - appunto, la sicurezza informatica, da salvaguardare attraverso tutti gli strumenti in grado di garantire la sopravvivenza del patrimonio dei dati aziendali e personali.
Peraltro, non è solo un problema di byte. Nei nostri computer ci sono spazi sui dischi, connessioni a Internet, potenze di calcolo: tutti elementi che possono interessare i cybercriminali, almeno i più esperti. Che, peraltro, non rappresentano l'unico rischio in termini di sicurezza informatica: si pensi ai guasti, all'errore umano, all'evento calamitoso (senza arrivare a ricordare il terremoto, un allagamento o un incendio). La serata ha permesso di fare il punto sui vari sistema di difesa, più o meno tecnologicamente avanzati, più o meno costosi. Con qualche piccolo consiglio pratico, anche quelli più sottovalutati perché troppo scontati, come il ricorso al back up dei dati e l'utilizzo di password diverse tra di loro, a seconda dei vari utilizzi.

Attentissima la platea e molto partecipata la discussione, che dopo il buffet è continuata con incontri individuali con i rappresentanti delle varie aziende modenesi del settore associate a CNA.
"Il successo dell'iniziativa di giovedì – spiega Angelo Dottore, presidente di CNA Comunicazione Modena – testimonia la validità di un format che vuole raggiungere un duplice obiettivo. In primo luogo, contribuire alla conoscenza di argomenti noti solo in linea generale, meno conosciuti soprattutto per ciò che riguarda le opportunità, in questo caso meglio definirli rischi, a essi connessi. Ma l'intento è anche quello di far conoscere la professionalità delle imprese modenesi in queste materie – nelle edizioni precedenti abbiamo parlato di e-commerce e branding – che non hanno nulla da invidiare, in termini di capacità, ad altre realtà metropolitane".
"Vogliamo, insomma – conclude dare anche opportunità commerciali alle imprese associate, nel segno di una nuova rappresentanza che vuole contraddistinguere l'azione di CNA".

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Startup innovative: cooperativa Stars&Cows iscritta nel database ufficiale delle Camere di commercio. La cooperativa è nata nel giugno 2015 grazie alla prima edizione di Imprendocoop, il progetto che favorisce l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca.

Modena, 17 marzo 2016

C'è anche una cooperativa aderente a Confcooperative Modena tra le 110 cooperative iscritte nel Registro delle startup innovative, il database ufficiale delle Camere di commercio che raccoglie le startup e le piccole e medie imprese innovative italiane. Si tratta di Stars&Cows i cui soci, che si occupano di servizi per la trasmissione generazionale del sapere d'impresa, hanno creato un portale web per avvicinare i giovani alle imprese, offrendo un pacchetto di servizi (tra cui ricerca e selezione, formazione e consulenza aziendale) che prevede il coinvolgimento di manager "senior" disposti a trasmettere le loro competenze ai giovani.

«L'iscrizione nell'albo delle startup innovative ci rende molto orgogliosi perché – afferma Marcella Gubitosa, socia fondatrice della cooperativa Stars&Cows - ci permetterà di valorizzare e promuovere la nostra mission in un'ottica innovativa che guarda al futuro, in piena sintonia con i valori e lo spirito cooperativo che ci contraddistingue». «Stars&Cows è nata nel giugno 2015 grazie alla prima edizione di Imprendocoop, il progetto che favorisce l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca – sottolinea il direttore di Confcooperative Modena Cristian Golinelli – L'iscrizione di Stars&Cows nel Registro delle startup innovative conferma che la forma cooperativa è lo strumento giuridico ideale per gli aspiranti imprenditori, soprattutto giovani, che vogliono fare innovazione».

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

La Presidentessa Nazionale Fiarc Domenica Cominci, lunedì sera a Parma per discutere il futuro di Enasarco. Agenti di commercio al voto dal 1° al 14 Aprile: si vota on line. 

Parma, 11 marzo 2016

Cassa di Previdenza autonoma Ensarco: ad Aprile agenti e imprese sono invitati a scegliere direttamente i nuovi organi al vertice.
Visto il numero importante di agenti e imprese presenti sul territorio, Fiarc, Fnaarc, Usarci, Anasf (Promotori finanziari), Fisascat- Cisl e le organizzazioni imprenditoriali Confcommercio, Confindustria, Confesercenti e Confcooperative hanno voluto impegnarsi direttamente per la gestione della Fondazione Enasarco, consapevoli dell'importanza strategica dei fondi pensione e del sistema, promuovendo dunque l'importanza dell'elezione di chi rappresenterà questa articolata categoria del commercio.
Nella provincia di Parma, le votazioni interessano oltre 1700 agenti di commercio e circa 630 imprese preponenti, per questo Fiarc Confesecenti, in collaborazione con la sede Nazionale, ha invitato a Parma, la Presidentessa Nazionale, Domenica Cominci, Lunedì 14 marzo alle 20,30 nella sede di CONFESERCENTI - Via La Spezia 52/1a.
L'iniziativa, che riunirà principalmente gli addetti alle vendite del territorio, sarà l'occasione per discutere il futuro di Enasarco e per presentare il programma e le liste degli Agenti che partecipano alla competizione elettorale per la coalizione unitaria Insieme per Enasarco.
Oltre ai diversi programmi verranno illustrate le modalità per poter votare in modo elettronico.

Riferimento organizzativo: Stefano Cantoni, coordinatore Federazione Italiana Agenti e Rappresentanti di Commercio – Fiarc, sede di Parma – 348 7119173.

(Fonte: ufficio stampa Confesercenti Parma)

La cooperativa sociale è nata 32 anni fa per iniziativa della Diocesi e della Caritas. Ha due sedi operative (Modena e Pavullo) nelle quali lavorano oltre 100 persone in gran parte inserite sulla base di progettualità – o in convenzione – con i servizi socio-sanitari di Modena e Pavullo.

Modena, 11 marzo 2016

«Quello che producete serve alla società, la società valorizza i doni che avete e che mettete a disposizione. Per questo penso di poter dire che la Diocesi continuerà a sostenere la vostra esperienza: perché c'è un valore che può essere di esempio per tutti». Lo ha detto l'Arcivescovo di Modena-Nonantola don Erio Castellucci nel corso di una visita a CoopAttiva, la cooperativa sociale nata nel 1984 per iniziativa della Diocesi e della Caritas diocesana. CoopAttiva svolge per conto terzi tutte quelle attività che il cliente ritiene strategico gestire in outsourcing, fino ad arrivare allo sviluppo delle attività di digitalizzazione e valorizzazione di archivi cartacei (ma anche fotografici, video, ecc.) industriali, amministrativi, storici. Ha due sedi operative (Modena e Pavullo) nelle quali lavorano oltre 100 persone in gran parte inserite sulla base di progettualità – o in convenzione – con i servizi socio-sanitari di Modena e Pavullo. L'Arcivescovo ha visitato i laboratori di tipo A (socio-occupazionale) e B (inserimento lavorativo) gestiti dalla cooperativa, ha parlato con i lavoratori, gli educatori e il consiglio di amministrazione. Il presidente di CoopAttiva Giorgio Garuti ha ringraziato il vescovo per la sua presenza e gli ha consegnato la fotografia delle "mani al lavoro", opera della fotografa Barbara Pasquariello, che in un'immagine descrive l'identità di CoopAttiva. Da parte sua il vicepresidente Arturo Nora ha espresso l'auspicio che questo incontrarsi e conoscersi sia un'ulteriore occasione per far crescere una realtà che si impegna a praticare ogni giorno i valori dell'accoglienza e inclusione dichiarati nella sua mission: "lavorare per unire". «Visitando i vostri spazi di lavoro mi veniva proprio da pensare all'idea della famiglia, con diverse età: ci sono i più giovani, quelli che hanno più anni, diverse provenienze e capacità. La cosa bella – ha aggiunto don Erio - è che qui tutte queste differenti caratteristiche le mettete insieme per produrre, per fare qualcosa che serve alla cooperativa e alla comunità. Il Vangelo ci insegna che aiutare non è solamente fare qualcosa di buono per l'altro, ma anche per se stessi. Ringrazio chi dirige la cooperativa in questo clima di famiglia e coloro che qui operano. Voi - ha concluso l'Arcivescovo - fate in piccolo quello che dovrebbe fare la nostra società: mettere i doni a disposizione degli altri e aiutarsi a vicenda».

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Ricominciano domani - mercoledì 9 marzo - i corsi di formazione in materia di sicurezza sul lavoro erogati da Uniservizi alle cooperative aderenti a Confcooperative Modena.

Modena, 8 marzo 2016

Ricordiamo che da alcuni anni il centro servizi di Confcooperative Modena propone la consulenza e la formazione alle cooperative affinché esse adempiano agli obblighi previsti dalla normativa (dlgs 81/08 e collegati). Nel mese di marzo si tengono le sessioni di formazione e aggiornamento per le figure di rspp (responsabile servizio di prevenzione e protezione) e rls (rappresentante lavoratori per la sicurezza).

I corsi si svolgono in via Emilia Ovest 101 a Modena (palazzo Europa, piano interrato) con il seguente calendario: mercoledì 9 marzo (ore 9-13 e 14-18); mercoledì 16 marzo (ore 9-13 e 14-18); mercoledì 23 marzo (ore 9-13 e 14-18), mercoledì 30 marzo (ore 9-13 e 14-18). Per info e iscrizioni contattare Francesca Ferrari (tel 059.384722; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Martedì, 08 Marzo 2016 12:40

Poste Italiane azienda "in rosa"

La realtà postale del Parmense si caratterizza in Emilia Romagna come una delle province a più alta percentuale di donne sia nei ruoli dirigenziali, sia in quelli operativi.

Parma, 8 marzo 2016

Poste Italiane si conferma un'azienda "in rosa" e la Giornata dell'8 marzo assume un particolare significato per la realtà postale del Parmense che si caratterizza in Emilia Romagna come una delle province a più alta percentuale di donne sia nei ruoli dirigenziali, sia in quelli operativi.
Per quanto riguarda il comparto degli uffici postali della provincia di Parma, ben l'88% delle funzioni direttive (80 su 91) sono ricoperte da una donna ed è femminile anche l'82% del personale amministrativo e di sportello (278 su un totale di 338 addetti). Donne che hanno acquisito competenze informatiche e tecnologiche e garantiscono un forte apporto qualitativo, tanto che sono frequenti da parte della clientela le attestazioni di stima e di simpatia per la particolare attitudine ai rapporti interpersonali e la grande e riconosciuta professionalità.
Poste Italiane nella Giornata Internazionale della donna ricorda il senso di una ricorrenza istituita per celebrare l'impegno civico, etico e politico, che ha caratterizzato i movimenti femminili per la dignità e i diritti delle donne nel diciannovesimo e ventesimo secolo.
L'occupazione femminile all'interno dell'Azienda risale al 1865 ed è aumentata in modo graduale nel corso degli anni. Ai primi del '900 per la prima volta il ruolo femminile venne riconosciuto e tutelato e fu nel corso della prima guerra mondiale che si assistette ad un significativo aumento dell'occupazione femminile per compensare i tanti dipendenti postali chiamati al fronte.
Un percorso lungo e importante per tutte le donne, legato a quello di una Azienda che ha sempre rispecchiato l'evolversi dei costumi e delle consuetudini che caratterizzano il sistema Paese. Ad oggi Poste Italiane testimonia una delle realtà occupazionali con la più alta percentuale femminile in Italia.

(Fonte: ufficio stampa Poste Italiane)

Martedì, 01 Marzo 2016 12:04

Go International! a Rimini

Incontri formativi gratuiti per le imprese sull'internazionalizzazione.Tre gli appuntamenti in programma a marzo, organizzati da UniCredit in sinergia con la Camera di Commercio di Rimini. 

Rimini, 1 marzo 2016 

E' in programma a Rimini un piano di incontri formativi organizzati da UniCredit in sinergia con la Camera di Commercio di Rimini nell'ambito di Go International!, il piano operativo con cui il Gruppo bancario offre alle imprese corsi gratuiti su temi legati all'export e all'internazionalizzazione per sostenerne la crescita nei mercati internazionali.

Gli incontri si terranno dalle 9 alle 13 presso la sede della Camera di Commercio di Rimini, in via Sigismondo Pandolfo Malatesta, 28.
Le imprese interessate possono iscriversi inviando un'email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  oppure contattando l'Unità operativa Internazionalizzazione della Camera di Commercio di Rimini tel. 0541/363733-35.
Il primo appuntamento è in programma il 3 marzo, sul tema "Dinamiche internazionali e opportunità e aprire all'estero dopo la globalizzazione"; il secondo il 10 marzo su "Servizi accessori per l'estero, le istituzioni nazionali che favoriscono l'export e l'internazionalizzazione, le nuove frontiere del trade finance". Il terzo si terrà il 17 marzo e sarà centrato sulle "Tecniche di regolamento e finanziarie e le garanzie del commercio internazionale".
Relatori saranno gli esperti di estero del Foreign Trade Office di UniCredit: Davide Salvatore Manna e Mauro Pondini.
"Go International! The UniCredit Learning Experience" è il programma UniCredit che, con diverse modalità, offre formazione gratuita sui temi dell'export e dell'internazionalizzazione. Si rivolge ad imprese che hanno iniziato o che intendono avviare un percorso di apertura verso i mercati esteri e necessitano di acquisire maggiori conoscenze su tematiche tecniche specifiche (fiscalità, contrattualistica, sistemi di pagamento, digitalizzazione, etc) per realizzare scelte sostenibili e adeguate al proprio business.

(Fonte: ufficio stampa Unicredit)

Progetto di alternanza scuola-lavoro di CNA per la Scuola. Conclusa la prima parte del progetto di alternanza nella sede distaccata di Pievepelago dell'IIS Cavazzi Sorbelli. 

Pievepelago, 29 febbraio 2016

Continua il progetto di alternanza scuola-lavoro di CNA per la Scuola: un percorso formativo che ha come obiettivo l'avvicinamento del mondo dell'istruzione a quello delle imprese. Un concetto, quello dell'alternanza, che CNA sta facendo crescere su tutto il territorio modenese, coinvolgendo diversi istituti scolastici.

È il caso, per esempio, della collaborazione nata tra CNA e la sede distaccata di Pievepelago dell'IIS Cavazzi Sorbelli, dove da pochi giorni si è conclusa la prima parte di un progetto con la premiazione di una trentina di ragazzi della classe quinta, che si sono trovati alle prese con la dichiarazione dei redditi per due settimane.
Dopo un'approfondita parte teorica di studio in classe, gli alunni hanno avuto la possibilità di sperimentare e simulare, con vere esercitazioni in aula, la compilazione di modelli 730, seguendone anche le procedure web in studi professionali.

scuola cna lavoro pievepalago IMG 20160219 151222

Tutti i ragazzi hanno ricevuto un attestato di frequenza, oltre a un piccolo omaggio offerto agli studenti più meritevoli. La premiazione è avvenuta per mano di Roberto Tolari (Presidente del Direttivo di Pievepelago), Nicola Amidei (Presidente del Direttivo di Fiumalbo), Francesco Florini (Direttore della sede di Pievepelago e Fiumalbo) e dal Prof. Gianluca Passoni (Referente del Plesso di Pievepelago).
Terminata la prima parte, il progetto che CNA per la Scuola, CNA Pievepelago e l'IIS Cavazzi (sede di Pievepelago) hanno costruito per l'A.S. 2015-2016 troverà piena realizzazione nel mese di aprile, con gli approfondimenti sulla redazione delle buste paga e dei contratti di lavoro secondo le nuove normative.

(Fonte: Ufficio Stampa CNA MO)

Fino a 150 i giovani che Credem, tra i principali gruppi bancari italiani quotati, inserirà entro fine 2016. Focus su formazione, job rotation e welfare aziendale. Ottenuta la certificazione internazionale "Top Employers" assegnata alle aziende che offrono le migliori condizioni di lavoro.

Parma, 25 febbraio 2016

Saranno fino a 150 i giovani che Credem, tra i principali gruppi bancari italiani quotati, inserirà entro fine 2016 in aumento di circa 50 unità rispetto a quanto già annunciato lo scorso mese di settembre. Si conferma e si rafforza così la strategia di crescita e sviluppo della banca, di cui l'investimento sulle persone rappresenta uno dei principali capisaldi. Il Gruppo Credem infatti ha chiuso il 2015 con un incremento dell'organico complessivo del 2,2% a/a oltre ad aver confermato la costante redditività (utile netto +9,5% a/a a 166,2 milioni di euro).

Nel 2016 inoltre saranno confermati e potenziati gli investimenti in formazione e valorizzazione delle persone che operano nel Gruppo. In particolare, l'obiettivo sarà erogare circa 35 mila giorni/uomo di formazione con una media di oltre 50 ore a persona. Sarà intensa l'attività di job rotation, che prevede la possibilità di svolgere nuove esperienze professionali all'interno dell'azienda, con l'obiettivo di stimolare lo sviluppo individuale e la motivazione delle persone. Saranno anche realizzati oltre 3 mila colloqui per ascoltare e condividere azioni di crescita specifiche.

Come riconoscimento dell'attenzione che da sempre dedica ai dipendenti, il Gruppo ha inoltre recentemente ottenuto la certificazione "Top Employers", assegnata da un'autorevole agenzia internazionale specializzata nella valutazione della qualità del posto di lavoro, dopo una valutazione completa delle politiche e di tutti i processi aziendali legati alla gestione delle persone. Tale attestazione, riconosciuta alle aziende aderenti all'iniziativa di certificazione che raggiungono i più elevati standard nelle condizioni di lavoro dei dipendenti, è stata assegnata in Italia a 66 aziende di cui cinque banche.

"Siamo convinti che investire sulle persone e sui giovani sia la strategia vincente per primeggiare in un contesto particolarmente complesso", ha dichiarato Francesco Reggiani, direttore del personale di Credem. "Il nostro obiettivo è offrire a chi lavora con noi la possibilità di operare in un ambiente dinamico ed orientato al gioco di squadra, all'interno di un'organizzazione che è da anni ai vertici del sistema bancario per solidità patrimoniale e soddisfazione della clientela. In particolare", ha aggiunto Reggiani, "vogliamo continuare ad attuare pratiche di eccellenza per valorizzare il merito, offrendo costanti opportunità di sviluppo delle competenze e strumenti all'avanguardia per la gestione, lo sviluppo del personale e delle sue competenze tecniche e manageriali".

Con l'obiettivo di favorire l'equilibrio tra vita personale e professionale dei propri dipendenti, il Gruppo proseguirà anche nel 2016 nell'attuazione del programma di "welfare aziendale" con numerose iniziative a sostegno del reddito, della salute e della maternità. Tra le altre, fa parte di questo programma l'attivazione del remote working sulle funzioni dell'azienda che non hanno contatto diretto con il pubblico. Saranno anche offerti percorsi di coaching individuale a figure manageriali o specialiastiche ed implementate iniziative dedicate alla valorizzazione della seniority (over 50) e delle donne in azienda, in continuità con gli analoghi progetti messi in campo negli anni precedenti.

(Fonte: ufficio stampa Credem)

Ridurre la diffidenza e la paura: Manifattura Urbana abbraccia e sostiene il progetto della regione emilia-romagna per una migliore integrazione dei richiedenti asilo. Quattro diversi ambiti professionali, 100 ore complessive di formazione, 15 tirocini attivati. Il sindaco di Berceto Lucchi: "Imparare un mestiere li aiuta nel loro inserimento. Non sono un buonista, aiutano il nostro borgo".

Parma, 24 Febbraio 2016

"Le tecniche costruttive tradizionali: malte, murature, coperture e muretti a secco": è il titolo delle lezioni che Manifattura Urbana tiene sino al 26 Febbraio a Ghiare di Berceto (Parma), prestando la propria collaborazione nell'ambito del progetto regionale "2015-3691/RER – Tirocini rivolti a soggetti richiedenti asilo politico DGL 286/1998 – Azione 1 area montagna occidentale (CIOFS/FP-ER Parma)" dell'ente di formazione professionale CIOFS (Centro Italiano Opere Femminili Salesiane) di Parma e Consorzio Fantasia Onlus.

Finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, è strutturato in tre micro-progetti, di cui uno "corsuale" denominato "Laboratorio propedeutico: alfabetizzazione-educazione civica-conoscenze trasversali settori di inserimento nei tirocini", atto a favorire l'integrazione e creare una cultura più positiva nei confronti delle persone approdate in Europa dopo il difficile – e molto spesso tragico – percorso che le ha costrette a lasciare il loro paese d'origine.
Il proposito è anche quello di aiutare gli italiani a superare le diffidenze nei confronti degli immigrati, dimostrando come quasi tutti vogliano integrarsi ed essere una risorsa per il paese. Dunque, un vero e proprio "ponte" tra due culture, i cui intenti non potevano non essere condivisi dagli associati di Manifattura Urbana, che hanno messo a disposizione entusiasmo e competenza.

I laboratori propedeutici al lavoro si focalizzano su quattro differenti ambiti professionali: oltre a quello cui partecipa Manifattura Urbana vi sono infatti l'area manutenzione verde e ambiente, l'area agro-forestale per la manutenzione dei boschi e quella dell'allevamento del bestiame. Un totale complessivo di 100 ore di lezione, 46 delle quali dedicate alle materie comuni (come l'alfabetizzazione e la sicurezza sul lavoro) e 54 distribuite tra le quattro aree professionali, 13 circa per ognuna. L'obiettivo è di conferire ai 15 partecipanti le capacità necessarie all'esecuzione di un mestiere, dando loro l'opportunità di svolgere un tirocinio in una delle aziende della nostra provincia che possa magari culminare in un'assunzione.

« L'attività svolta insieme al CIOFS non si propone solo di far capire agli italiani che i profughi sono persone come noi – commenta Giuliano Capece, consigliere delegato per l'Area Immigrazione di Consorzio Fantasia – ma è anche un modo per offrire ai rifugiati l'opportunità di imparare un mestiere, oltre ad aiutare le aziende del nostro territorio ».
Soddisfatto anche il Sindaco di Berceto Luigi Lucchi: « Siamo stati il primo Comune ad ospitare i rifugiati, nel 2011. Lo abbiamo fatto con piacere ma, non essendo dei buonisti, per facilitarne l'inserimento abbiamo richiesto che potessero lavorare per la comunità. Due sono rimasti come volontari: coltivo l'idea che, come loro, anche altri possano aiutare significativamente il Comune ».

(fonte: ufficio stampa Manifattura Urbana)

Uno studio di Emil Banca per aiutare gli agricoltori a diventare imprenditori. "Lo studio è stato pensato per dare supporto alla crescita competitiva delle aziende agricole locali, storicamente uno dei settori più seguiti dal nostro istituto" – spiega il direttore generale Daniele Ravaglia.

Modena, 22 febbraio 2016

Preoccupato dai cambiamenti climatici, disorientato dalla concorrenza internazionale, poco attento alla gestione economica e, soprattutto, scarsamente disponibile a mettersi in rete. È la fotografia dell'imprenditore agricolo emiliano che emerge dallo studio realizzato da Emil Banca e Agri 2000, società di servizi e ricerche specializzata nell'agribusiness, su un campione di 403 imprenditori locali (di cui ottanta modenesi) che hanno risposto a una serie di domande sulla gestione manageriale delle loro aziende.

«Lo studio è stato pensato per dare supporto alla crescita competitiva delle aziende agricole locali, storicamente uno dei settori più seguiti dal nostro istituto – spiega il direttore generale di Emil Banca Daniele Ravaglia – L'agroalimentare svolge un ruolo strategico non solo per la produzione di alimenti, ma anche per la tutela del paesaggio e la produzione di bioenergia e biomateriali, cioè per quella che viene definita "bioeconomia"».

A Modena erano 8.265 le imprese agricole iscritte alla Camera di commercio al 31 dicembre 2015, per complessivi 122 mila ettari coltivati e un valore della produzione pari a 550 milioni di euro. Circa un terzo delle aziende intervistate ha un fatturato inferiore ai 50 mila euro, il 29 per cento tra i 50 e i 100 mila euro, il 31 per cento tra i 100 mila e 500 mila euro; solo il 6 per cento ha un volume d'affari superiore al mezzo milione di euro. Circa la metà delle aziende del campione non ha personale o impiega solo collaboratori familiari.

«La carenza di veri strumenti per valutare i risultati della propria azienda espone gli imprenditori agricoli a tensioni finanziarie crescenti, aumenta i rischi di errore e limita le potenzialità delle imprese – aggiunge Camillo Gardini, presidente di Agri 2000 – Gli imprenditori intervistati utilizzano il web, ma hanno poca dimestichezza con i programmi gestionali, scarsa propensione a mettersi in rete tra loro e faticano ad affrontare il passaggio da una situazione a basso rischio a una più instabile. Per questo tutti gli imprenditori che hanno partecipato alla ricerca hanno ricevuto un report personalizzato in cui si analizzano i punti di forza e di debolezza della loro azienda e si forniscono consigli su come aumentare il reddito e fronteggiare la crescente volatilità dei mercati attraverso – conclude Gardini - modelli organizzativi e produttivi innovativi».

Emil Banca, nata oltre un secolo fa proprio come cassa rurale e con lo scopo di affrancare il mondo contadino dalla povertà, è geneticamente vicina agli imprenditori agricoli ai quali oggi è in grado di proporre, oltre a tutti i servizi bancari di cui possono avere bisogno, la consulenza di personale specializzato, formato per gestire esclusivamente il settore agricolo.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Martedì, 16 Febbraio 2016 12:22

Imprendocoop: domani l'ultimo seminario

Si conclude domani – mercoledì 17 febbraio – il ciclo di seminari formativi di Imprendocoop, il progetto che favorisce l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca.

Modena, 16 febbraio 2016

Domani alle 17 presso FabLab (via Attiraglio 5/A, Modena) il consulente Francesco Artioli presenta gli aspetti fiscali delle cooperative, mentre il funzionario di Confcooperative Modena Gino Pili illustra la normativa giuslavoristica dei soci lavoratori. Sono un'ottantina gli aspiranti cooperatori che partecipano a Imprendocoop; hanno presentato 28 idee d'impresa che spaziano dalle nuove tecnologie ai servizi alla persona, dalla promozione turistica del territorio ai prodotti biologici e solidali. Da inizio novembre a oggi i partecipanti hanno usufruito di un percorso formativo di alto livello, assistenza, consulenza e servizi gratuiti. Entro il 7 marzo dovranno presentare il business plan al comitato tecnico scientifico di Imprendocoop, il quale selezionerà tre progetti d'impresa che saranno premiati con 2.500, 1.500 e mille euro. L'erogazione dei premi e servizi è vincolata alla costituzione di un'impresa in forma cooperativa aderente a Confcooperative Modena.

(Fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Venerdì, 12 Febbraio 2016 10:19

Mood market, la moda fa affari sul web

Da CNA un progetto per la creazione di una community per la promozione e il business. Le imprese del settore moda si incontrano virtualmente, scambiandosi informazioni ed avviando possibili collaborazioni produttive e commerciali.

Modena, 12 febbraio 2016

Nasce il progetto "Mood Market", un'idea di CNA Federmoda per creare un "luogo" in cui le imprese del settore moda possano incontrarsi virtualmente, scambiarsi informazioni ed avviare possibili collaborazioni produttive e commerciali.
Spiega Tamara Gualandi, presidente di CNA Federmoda Modena: "Le business community virtuali sono sempre più strategiche per reinventare il Made in Italy e aprire nuove strade nell'economia regionale, perché le tecnologie legate all'informatica e al web possono costituire il terreno fertile su cui nuove relazioni possono nascere e svilupparsi. Accanto a questo obiettivo c'è anche quello di connettere le imprese del sistema moda nazionale a potenziali nuovi clienti nel mondo, attraverso azioni di web marketing e di e-commerce, per le quali il portale potrà essere il trampolino di lancio. Crediamo, infatti, che innovazione tecnologica e internazionalizzazione siano fortemente interconnesse e che il conoscersi all'interno del territorio nazionale possa andare di pari passo con il farsi conoscere all'estero, per ampliare i propri mercati di sbocco ed esplorare nuove opportunità di business".

"Nel portale – prosegue Gualandi – sono presenti imprese di tutto il territorio nazionale e delle varie tipologie produttive (abbigliamento, maglieria, calzature, pelletterie, accessori), per poter fornire un quadro completo delle specializzazioni rappresentate, ricostruendo le filiere e garantendo visibilità ad ogni ambito settoriale. Sono consultabili i dati anagrafici delle imprese partecipanti, che è possibile selezionare per settore, tipologia di prodotto e di lavorazione, livello di qualità, sistemi di vendita, struttura occupazionale e produttiva. Inoltre è possibile trovare notizie relative a normativa sulla tracciabilità, apposizione di etichettatura e Made in Italy, bandi per il finanziamento di iniziative di innovazione ed internazionalizzazione, fiere, incoming ed altri eventi di promozione, studi ed indagini relative al settore. Le imprese partecipanti al progetto potranno accedere ad una parte riservata per dialogare tra loro ed inviare richieste di collaborazione in ambito commerciale, tecnologico e produttivo".

L'iniziativa gode del contributo del Ministero dello Sviluppo Economico e della collaborazione dell'Agenzia ITA per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane. Il portale sarà anche presentato alle prossime edizione di Premiere Vision Paris, MICAM e MIFUR, manifestazioni internazionale dedicati alla moda. In questi primi mesi, per lanciare l'iniziativa e dare una importante visibilità alle nostre imprese, l'adesione è riservata, in forma gratuita, agli associati CNA Federmoda.
Per informazioni e adesione: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. . Il sito del portale è: www.moodmarket.it 

(Fonte: ufficio stampa CNA MO)

Ottimismo e visione sul futuro per trovare idee e opportunità professionali: seminario gratuito "Centodieci è Progresso" di Mediolanum Corporate University (MCU). L'appuntamento è per giovedì 11 febbraio alle ore 11.00 presso l'Istituto Sacro Cuore.

Modena, 10 febbraio 2016

Cambiamento e innovazione, sviluppo e tecnologia, futuro ed economia: il progresso inarrestabile condiziona in modo nuovo l'approccio al mondo del lavoro.
Si rendono sempre più necessarie una nuova visione e una nuova conoscenza delle dinamiche della società attuale, dei suoi nuovi linguaggi, della sua espansione. Elementi di costruzione di questo percorso nascono dalla conoscenza delle potenzialità del proprio territorio, dei nuovi movimenti del mercato, delle possibilità di collegarsi a realtà più ampie e di creare reti d'azione attraverso le nuove tecnologie.
Questi i temi del seminario gratuito "Centodieci è Progresso" di Mediolanum Corporate University (MCU) che vedrà l'istituto educativo di Banca Mediolanum a Modena per diffondere la cultura dell'innovazione e una visione positiva sul futuro, rivolgendosi a imprenditori, professionisti in cerca di occupazione e studenti delle scuole superiori.
L'appuntamento è per giovedì 11 febbraio alle ore 11.00 presso l'Istituto Sacro Cuore.
"Superare la crisi è possibile. Sempre. La questione è capire come e con chi. Anche nei periodi di maggiori difficoltà restano le persone quelle che fanno la differenza. Bisogna creare una rete virtuosa fatta di fiducia in se stessi, buone idee, competenze specifiche, e conoscenza delle nuove tecnologie - dichiara Oscar Di Montigny, Direttore Marketing, Comunicazione e Innovazione di Banca Mediolanum - Per dare il via al rilancio bisogna lasciarsi alle spalle i modi tradizionali di trovare e creare lavoro. Pensare un'azienda o una professione nel futuro non può prescindere da idee innovative, dall'agire concreto basato sullo studio, sull'acquisizione di specializzazioni e sull'ispirazione a modelli d'eccellenza.

(Fonte: Ufficio Stampa Banca Mediolanum)

Imprendocoop è il progetto che favorisce l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca.

Modena, 9 febbraio 2016

Si parla di pianificazione economico-finanziaria, ovvero come rendere sostenibile la propria impresa, nel seminario Imprendocoop in programma domani – mercoledì 10 febbraio – alle 17 presso FabLab (via Attiraglio 5/A) a Modena. Imprendocoop è il progetto che favorisce l'occupazione e l'imprenditorialità ideato da Confcooperative Modena e Fondazione Democenter-Sipe con il patrocinio e sostegno del Comune di Modena ed Emil Banca. Gli ottanta aspiranti cooperatori che partecipano a Imprendocoop hanno presentato 28 idee d'impresa che spaziano dalle nuove tecnologie ai servizi alla persona, dalla promozione turistica del territorio ai prodotti biologici e solidali. Da inizio novembre i partecipanti stanno usufruendo di un percorso formativo di alto livello, assistenza, consulenza e servizi gratuiti. Al termine del percorso formativo avverrà la selezione di tre progetti d'impresa che saranno premiati con 2.500, 1.500 e mille euro. L'erogazione dei premi e servizi è vincolata alla costituzione di un'impresa in forma cooperativa aderente a Confcooperative Modena.

(fonte: ufficio stampa Confcooperative MO)

Sono i dati della Direzione territoriale del lavoro di Bologna e che riguarda l'intera Emilia-Romagna Nel 2015 sono state 3.522 convalide di dimissioni presentate da lavoratrici in gravidanza e lavoratori con figli fino a 3 anni di età: 2.509 donne e 1.013 uomini.

Di Alexa Kuhne

Parma, 8 febbraio 2016

I dati parlano chiaro: sempre più donne, in Emilia-Romagna, rinunciano al loro posto di lavoro per occuparsi dei figli appena nati. Non si tratta di una scelta dettata dalla voglia di rimanere a casa a crescere un figlio ma dalla completa mancanza di assistenza.
Una costrizione che fa ancora essere le lavoratrici diverse, sul piano professionale, dai colleghi uomini.
L'aiuto proprio non c'è stato, nemmeno nel 2015, non solo da parte delle famiglie, sempre più disgregate, ma soprattutto da parte di enti e istituzioni, perché sembrano mancare, secondo il rapporto della Direzione territoriale del lavoro di Bologna, i più basilari sostegni, come quello del diritto di accesso ai nidi.

Per gli uomini, invece, è diverso: lasciano un'azienda per un'altra perché non vanno d'accordo col capo.
L'analisi fatta dalla direzione territoriale del lavoro di Bologna e che riguarda l'intera Emilia-Romagna spiega tutto di un fenomeno che fa riflettere.
Nel 2015 sono state 3.522 le convalide di dimissioni presentate da lavoratrici in gravidanza e lavoratori con figli fino ai tre anni di età: 2.509 sono donne, 1.013 uomini. La maggior parte delle dimissioni (55%) avviene tra i 26 e i 35 anni e riguarda soprattutto le italiane (55%).
Tra gli stranieri i numeri sono ancora piuttosto limitati, tanto che gli uomini italiani che si dimettono sono di più di tutti i lavoratori stranieri messi insieme (uomini e donne, europei ed extra Ue). La gran parte delle convalide riguarda lavoratori e lavoratrici che hanno un solo figlio, per lo più (2.040) nel primo anno di vita, quando vige il divieto di licenziamento. Ma oltre 1.500 genitori lasciano il lavoro quando il bambino ha un'età tra uno e tre anni.
 Le dimissioni avvengono più di frequente in aziende piccole, quando si ha poca anzianità di servizio e minore qualifica: sulle 2.500 donne che hanno lasciato il posto, 1.241 erano impiegate e 1.127 operaie. 
Il problema nasce dalla mancanza di assistenza. Spesso un figlio non viene accolto al nido.

Ma pesano anche la mancanza di un aiuto da parte della famiglia per la cura del bambino e i costi troppo alti da sostenere per pagare l'asilo o una baby-sitter. 

Molto ridotta poi la richiesta di part-time: solo 288 donne e 13 uomini hanno fatto domanda, peraltro respinta in più della metà dei casi. 
A livello provinciale, la maggior parte delle convalide è avvenuta a Bologna (845), seguita Modena (624), Reggio Emilia (460), Parma (346), Ravenna (316), Piacenza (280), Forlì-Cesena (277) e Rimini (232). Chiude Ferrara con 142 dimissioni, grazie anche alla "stretta collaborazione tra la direzione del lavoro e la consigliera di parità della provincia", spiega Luigina Lillo, responsabile area Politiche del lavoro della Dtl di Bologna, che intercettano le "dimissioni non genuine e cercano una soluzione per non far dimettere la lavoratrice". 
La maggior parte di chi lascia il lavoro inoltre dichiara di non aver avuto un incentivo all'esodo. Sulle oltre 3.500 dimissioni a livello regionale nel 2015, la quasi totalità (3.362) risulta volontaria (2.404 donne). Ma spesso, soprattutto per quanto riguarda le lavoratrici, il confine tra dimissioni volontarie o condizionate è sottile, come sottolinea Rosa Maria Amorevole, consigliera di parità della Regione.



"Le dimissioni dovrebbero essere un gesto di libertà - aggiunge Anna Rita Tinti, docente di Diritto del lavoro all'Alma Mater di Bologna - ma dietro possono esserci pressioni o condizionamenti sottili. Spesso le dimissioni sono una scelta di rinuncia del posto di lavoro", la cui responsabilità "è del datore di lavoro ma anche del contesto sociale". 
La situazione emiliano-romagnola rispecchia l'andamento generale a livello italiano, dove nel 2014 è stata registrata "una tendenza all'aumento delle convalide - spiega Roberta Fabrizi, direttore generale dell'ispettorato del ministero del Lavoro - con una netta prevalenza di madri in età fra i 26 e i 35 anni, con pochi anni di servizio e in aziende piccole". 
Un fenomeno più frequente soprattutto nelle regioni del nord e del centro. "Ma rispetto al 2013 sono aumentate anche le mancate convalide", sottolinea Fabrizi. Segno forse che c'è una maggiore attenzione a possibili casi di discriminazione.

Mercoledì 10 febbraio alle 18 l'incontro 'Work life balance equilibrio personale e recupero delle energie' per riconoscere gli ostacoli che impediscono alla donna di lavorare con efficacia e tranquillità. L'appuntamento si terrà al Palace Hotel Maria Luigia in viale Mentana 140.

Parma, 8 febbraio 2016

Donne Impresa di Confartigianato Apla Parma, organizza, mercoledì 10 febbraio, l'incontro 'Work life balance equilibrio personale e recupero delle energie'.

L'incontro organizzato all'interno del più ampio progetto sulla valorizzazione della figura femminile, avrà per relatori lo psicologo Leonardo Milani e Michela Nestori, docente di psicologia del benessere dell'Istituto di psicologia del benessere di Ferrara.

L'obiettivo è di aiutare a riconoscere gli ostacoli che impediscono alla donna di lavorare con efficacia e tranquillità, fornendo gli strumenti per avere un approccio positivo verso la propria individualità femminile, gestire lo stress, recuperare le energie e ottimizzare il bilanciamento lavoro – famiglia. Perché la piena padronanza di sé stessi è fondamentale per raggiungere uno stato di serenità (benessere interiore e minori conflitti interpersonali), efficacia produttiva e maggior energia.

L'appuntamento si terrà al Palace Hotel Maria Luigia (viale Mentana 140) dalle 18.

(Fonte: Ufficio stampa Confartigianato Imprese Apla Parma)

Cisl: «Buone basi per rinnovo contratto integrativo scaduto nel 2007». Esselunga conta più di 22.500 dipendenti e oltre 150 punti vendita, di cui 139 a oggi aperti al pubblico nella giornata domenicale.

Modena, 1 febbraio 2016 - Programmazione trimestrale del lavoro domenicale che valorizzi la disponibilità volontaria dei singoli lavoratori, in un'ottica di attenuazione dei carichi di lavoro, miglioramento dell'efficienza organizzativa e della produttività aziendale. È questo il fulcro dell'accordo sperimentale, valido per un anno dal 1° maggio 2016, siglato dai sindacati Fisascat-Cisl, Filcams-Cgil, Uiltucs-Uil e la direzione di Esselunga, il gruppo italiano della grande distribuzione organizzata che conta più di 22.500 dipendenti degli oltre 150 punti vendita, di cui 139 a oggi aperti al pubblico nella giornata domenicale.

«L'intesa riguarda anche i 450 addetti dei punti vendita di Modena, Sassuolo, Appalto di Soliera e Reggio Emilia – commenta il segretario generale della Fisascat-Cisl Emilia Centrale Enrico Gobbi – Si tratta di un accordo innovativo in un gruppo che ha resistito alla crisi degli ultimi anni. A fronte di una flessibilità contrattata, viene valorizzato il confronto tra le rappresentanze sindacali e la direzione aziendale per concordare le modalità della prestazione domenicale volontaria nel rispetto delle esigenze di vita dei dipendenti, pur in un'ottica di incremento della produttività. Questa intesa rappresenta un primo passo per ristabilire corrette relazioni sindacali e pone le basi per il rinnovo del contratto integrativo scaduto nel 2007 – sottolinea Gobbi – Il nostro auspicio è che si individui un punto di mediazione al tavolo con Federdistribuzione per siglare al più presto il nuovo contratto nazionale per gli addetti della grande distribuzione organizzata».

L'accordo con Esselunga prevede che a livello di singolo negozio venga esperito un confronto tra le rsu/rsa, i sindacati territoriali e la direzione aziendale sulla programmazione trimestrale concordata del lavoro domenicale e sugli impatti dell'organizzazione del lavoro – turni, riposi ecc. - che dovrà comunque prevedere 22 domeniche lavorate per gli addetti dei reparti DroGem e 24 prestazioni domenicali per gli addetti degli altri reparti. Rispetto alle previsioni dell'integrativo aziendale – sei domeniche di riposo domenicale per i full time e quattro per i part-time – l'intesa prevede che il 50 per cento delle giornate di riposo domenicale possano essere concordate a livello territoriale o di singola filiale. Si potranno inoltre concordare due giornate di riposo consecutivo di sabato e domenica ogni dieci domeniche di lavoro effettuate.

«Sono esclusi dalla programmazione del lavoro domenicale i padri e madri di bambini sotto i tre anni e i lavoratori che assistono persone disabili o con patologie gravi e continuative – aggiunge Gobbi - Sul mercato del lavoro l'intesa introduce la possibilità per 120 lavoratori part-time a tempo indeterminato di incrementare l'orario di lavoro settimanale aggiungendo la domenica tra le giornate contrattualmente previste. L'accordo regola anche le maggiorazioni per il lavoro domenicale e festivo in vigore dal 1° gennaio 2016 con la previsione – conclude il segretario generale della Fisascat-Cisl Emilia Centrale - di sette fasce di trattamento economico (di miglior favore rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale) dal 30 all'80 per cento rapportate al numero di prestazioni effettuale dalla prima alla 28 esima e oltre la 29 esima giornata lavorata».

(in galleria immagini la foto di Enrico Gobbi)

(fonte Cisl Modena 1 febbraio 2016)

"La sicurezza stradale non è uno scherzo": campagna nazionale sulla sicurezza stradale, lanciata da CNA, sull'importanza della revisione, obbligatoria per legge, ma soprattutto garanzia di sicurezza dei veicoli, degli automobilisti e di tutti i cittadini.

Modena, 5 febbraio 2016

"La sicurezza stradale non è uno scherzo". E' questo lo slogan della campagna nazionale sulla sicurezza stradale lanciata da CNA. Un manifesto che verrà affisso nei centri di revisione modenesi associati a CNA Modena, a ricordare l'importanza della revisione, obbligatoria per legge, ma soprattutto garanzia di sicurezza dei veicoli, degli automobilisti e di tutti i cittadini.

"La concorrenza sleale da parte di soggetti irregolari – spiega Silvano Dallari, presidente provinciale CNA Servizi alla Comunità - rischia di compromettere la sopravvivenza delle imprese del settore, che operano nel rispetto delle regole, a tutela della sicurezza dei cittadini. CNA per questo chiede un sistema di controlli efficiente ed efficace su tutti operatori del settore, già in fase di autorizzazione".

I centri di revisione devono rispettare precise disposizioni normative, avere personale qualificato e costantemente formato, garantire locali, attrezzature e tecnologie aggiornate e conformi proprio per garantire la sicurezza di automobilisti e cittadini. Investimenti necessari a garantire la sicurezza dei veicoli. "Investimenti – continua Dallari – che non trovano peraltro riscontro nelle tariffe, bloccate da ormai dieci anni e peraltro imposte dal Ministero. Per questo, oltre a una revisione delle tariffe, chiediamo anche un sistema di controlli certo e efficace, che tuteli le imprese e, soprattutto, chi viaggia, nel rispetto delle regole e della qualità dei controlli effettuati nel corso delle revisioni".

(Fonte: Ufficio Stampa CNA
 MO)