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Danni su 3.000 ettari di aziende agricole socie tra Romagna, Ferrarese, pianura bolognese e modenese. Compromessi impianti fotovoltaici di sei strutture cooperative.

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Se ne è discusso, grazie e autorevoli professionisti e cattedratici, su iniziativa di Federsolidarietà Parma

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Sabato, 03 Giugno 2023 07:03

Serata benefica della Cooperativa Insieme

Il 19 giugno presso il Ristorante Romani a Vicomero, Parma

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Un dialogo a più voci. Il 7 giugno un seminario organizzato da Federsolidarietà Parma presso l’APE MUSEO (Allegato il programma=

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Parma 4 novembre 2020 - All’esito dell’udienza preliminare tenutasi in data 3 novembre 2020, accogliendo parzialmente le richieste della Procura di Parma (PM dott.ssa Francesca Arienti), il GIP del Tribunale di Parma dott.ssa Sara Micucci ha disposto il rinvio a giudizio dinanzi al locale Tribunale di Bertolini Dante e di Agnetti Mauro in ordine al reato di cui agli artt. 110, 353-bis c.p. (concorso in turbata libertà del procedimento di scelta del contraente) ed ha disposto il non luogo a procedere nei confronti di Folli Luigi.

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La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 254/2017, ha ampliato notevolmente l'ambito di responsabilità delle imprese che esternalizzano un processo produttivo, estendendo anche al contratto di subfornitura (disciplinato dalla legge 192/1998) la responsabilità solidale che, fino ad ora, era caratteristica del solo contratto di appalto.

La subfornitura è un contratto attraverso il quale un'azienda (committente), solitamente di media/grande dimensione, affida ad un'altra impresa (subfornitore) alcune fasi di lavorazione dei propri prodotti. Il subfornitore opera pertanto seguendo le direttive, utilizza le conoscenze tecnologiche e i modelli o prototipi forniti dal committente.

Quali i fatti che hanno portato la Corte a pronunciarsi in questa direzione?

In breve, un gruppo di dipendenti della società subfornitrice ha chiamato in giudizio la società committente per il pagamento di alcuni crediti nel periodo di contratto. Il tribunale di Venezia si è espressa a favore dei lavoratori e ha condannato la committente al pagamento delle somme.

L'impresa committente, dal suo canto, ha invocato l'inapplicabilità del regime di responsabilità solidale alla subfornitura perché, tale regime, è previsto solo per gli appalti di servizi. La Corte di appello di Venezia, ritenendo valide le argomentazioni presentate dalla committente, ha rimesso la decisione in capo alla Corte Costituzionale.

Alla Corte Costituzionale è stato chiesto di legittimare oppure no, una differente regolamentazione tra l'appalto e la subfornitura.

La Corte ricostruisce la questione ma evidenzia che la differenza tra appalto e subfornitura è al centro di due indirizzi interpretativi differenti.

Secondo il primo orientamento la subfornitura sarebbe un sottotipo del contratto di appalto dove è applicabile la garanzia della responsabilità solidale.

Secondo l'altro orientamento, tra le due figure negoziali ci sarebbe una rilevante differenza. Il contratto di subfornitura determinato dalla dipendenza tecnologica e l'appalto, invece, che necessita di autonomia riguardo le modalità operative per raggiungere il risultato richiesto dal committente. Per cui la garanzia di responsabilità solidale del committente per i crediti retributivi e contributivi dei lavoratori "indiretti" si applicherebbe esclusivamente ai dipendenti dell'appalto di servizi (Art. 29 della Legge Biagi).

La Corte Costituzionale segnala che entrambi gli orientamenti esistenti non risolvono in modo definitivo la questione e, con la sentenza del 6 dicembre scorso, prende una posizione precisa. Sostiene infatti che la disciplina contenuta nell.Art 29 della legge Biagi si applica anche alla subfornitura e definisce il committente obbligato anche relativamente ai crediti retributivi, contributivi e assicurativi dei dipendenti del subfornitore.

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Osservatorio regionale contratti pubblici: la maggior parte degli interventi sono lavori di manutenzione straordinaria e nuove costruzioni. Cala del 22% il numero dei bandi e del 44% il loro importo

 

Bologna 9 dicembre 2013 --

La maggior parte dei lavori pubblici realizzati lo scorso anno in Emilia-Romagna riguarda la manutenzione straordinaria e le nuove costruzioni mentre calano del 22% il numero dei bandi e del 44% il loro importo.
Sono questi alcuni dati contenuti nel "Rapporto 2012 sui contratti pubblici dell’Emlia-Romagna" pubblicato in questi giorni dall'Osservatorio regionale dei contratti pubblici ed Intercent-ER (consultabile all’indirizzo http://territorio.regione.emilia-romagna.it/osservatorio/rapporti).
"ll 2012 è stato un anno di grandi difficoltà in cui alla crisi congiunturale si è aggiunto anche dal terremoto. I cittadini, le forze sociali, le istituzioni – ha commentato l’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - hanno saputo reagire utilizzando tutti gli strumenti a disposizione. L’Osservatorio regionale dei contratti pubblici e Intercent-ER hanno sviluppato la loro azione a favore della legalità, trasparenza, supporto alle stazioni appaltanti e ai tecnici coinvolti. Questa attività è continuata anche nel 2013 e, insieme alla struttura del Commissario delegato, sono state definite le modalità per la gestione dei fondi pubblici per la ricostruzione".

Nel rapporto è stato inserito un capitolo dedicato all’analisi degli appalti pubblici dell’area colpita dal sisma dello scorso anno. Nel 2012 sono stati registrati 231 affidamenti per un valore complessivo di 84,74 milioni di euro. È Modena la provincia con il maggior numero di gare affidate (137) e i maggiori importi (64,41 milioni di euro) segue Ferrara con 56 e complessivi 7,39 milioni e Bologna con 28 e 8 milioni di euro. Inoltre, è stato approvato il nuovo “Prezzario delle opere pubbliche i dati relativi ai contratti pubblici dell’Emilia-Romagna.


I dati del Rapporto 2012
La programmazione degli interventi da realizzare nel triennio 2012-2014 mette in evidenza una generale tendenza di rallentamento degli investimenti da parte degli enti locali. Dall’analisi degli interventi, si riscontra un calo degli investimenti sia in numero con -15,6% (-19,9% quella relativa ai Comuni) sia in valore con -6,6% (-32,2% la variazione per i Comuni). Gli interventi annuali nel 2012 hanno riguardato principalmente lavori di manutenzione straordinaria (39,5%) e nuove costruzioni (20,3%).
Le risorse finanziarie più consistenti sono state destinate in prevalenza a opere di nuova costruzione (33,1%) e di completamento (32,0%) per complessivi 1071,99 milioni di euro. L’indice dei lavori pubblici banditi nel 2012 è il valore più basso dal 2000 a oggi, a conferma della difficoltà delle pubbliche amministrazioni locali nella realizzazione dei lavori pubblici. E’ diminuito complessivamente il numero dei bandi (-22,3%) e il relativo importo (-44,7%).
Nella maggior parte dei territori provinciali la domanda, relativamente ai bandi di gara, è stata negativa. Solo tre province hanno registrato variazioni positive: la provincia di Ferrara con +80,1% in valore; Ravenna e Reggio Emilia con un aumento del numero delle gare, rispettivamente di +2,3% e +11,8%. In controtendenza gli interventi di finanza di progetto in programma nel triennio 2012-2014 sono 67 con un valore complessivo di 225,63 milioni di euro, con incremento in valore pari all’8,1%, in cui l’importo messo a disposizione dai privati pesa per il 94,4%.

I bandi di gara di forniture (123 per un valore di 587,70 milioni di euro) sono diminuiti, rispetto al 2011, del 22,2% in numero e del 14,5% in valore. Intercent-ER, inoltre, con 17 gare per complessivi 412,21 milioni di euro occupa il primo posto nella classifica del maggior numero di bandi e dei maggiori importi di gara. Il numero degli affidamenti di forniture è pari a 3144 per complessivi 827,94 milioni di euro. Rispetto al 2011, i contratti affidati registrano un decremento del 2,2% a cui corrisponde un aumento degli importi pari al 9,8%.
Le gare di servizi sono state 493 per un valore complessivo di 1376,11 milioni di euro. Rispetto al 2011 sono diminuite in numero del 15,6% cui ha corrisposto un lieve calo dello 0,7% del relativo valore (Intercent-ER 27 gare per complessivi 604,53 milioni di euro).
I 2562 contratti affidati nel 2012 ammontano a 1693,21 milioni di euro, in evidenza una crescita sia in numero (+11%) sia in valore (+13%) rispetto al 2011.

Nel rapporto 2012 è stato inserito un capitolo dedicato all’analisi degli appalti pubblici dell’area colpita dal sisma. Nel 2012 sono stati registrati 231 affidamenti per un valore di 84,74 milioni di euro. È Modena la provincia con il maggior numero di gare affidate (137) e i maggiori importi, 64,41 milioni di euro; segue Ferrara con 56 e complessivi 7,39 milioni e Bologna con 28 e 8 milioni di euro.
Fra le amministrazioni aggiudicatrici il Commissario delegato emergenza sisma Regione Emilia-Romagna è l’organismo che ha sottoscritto il maggior numero di affidamenti (38) ed i maggiori importi con 55,93 milioni di euro.
Seguono il Comune di Mirandola con 25 gare aggiudicate per complessivi 5,58 milioni e la Provincia di Modena con 23 e complessivi 2,23 milioni di euro. Le imprese coinvolte sono state 148, di cui 30 provenienti da fuori regione. In particolare, le società extraregionali si sono aggiudicate 40 affidamenti per 26,20 milioni di euro (pari al 31% del totale affidato), mentre quelle regionali hanno avuto 191 affidamenti per complessivi 58,55 milioni di euro (pari al 69%).

Con la recente approvazione della Legge Regionale n. 17 del 24 ottobre 2013 è stato dato nuovo impulso al processo di dematerializzazione del ciclo degli approvvigionamenti. Nella scelta del modello con cui attuare le norme emanate, la Regione ha infine tenuto conto non solo dei propri principi in materia di standard aperti ed interoperabilità ma anche delle indicazioni comunitarie volte a far sì che la piena adozione di strumenti innovativi di e-procurement e dematerializzazione documentale costituisca un forte incentivo all’accesso delle Piccole e medie imprese al mercato delle forniture pubbliche.

fonte www.regione.emilia-romagna.