Sabato, 13 Dicembre 2014 08:30

Sciopero Generale. Così non va. Elevata adesione, oltre 60%. In evidenza

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Cgil e Uil, adesione superiore al 60%, oltre 1,5 milioni in piazza. Oltre 2.000 persone in corteo a Piacenza.

Emilia, 12 Gennaio 2014 ----
"Buongiorno e buon sciopero a tutte e tutti #CosiNonVa".

Così in un tweet Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, ha dato 'ufficialmente' il via alla giornata di sciopero generale, proclamata per oggi venerdì 12 dicembre da Cgil e Uil, per chiedere "a Governo e Parlamento di cambiare in meglio la legge sul lavoro e la legge di stabilità, rimettendo al centro il lavoro, le politiche industriali e dei settori produttivi fortemente in crisi, la difesa e il rilancio dei settori pubblici e e la creazione di nuova e buona occupazione".
"Un'adesione media allo sciopero generale Cgil e Uil superiore al 60%, con una partecipazione nelle cinquantaquattro piazze di oltre 1,5 milioni di persone". In una nota Cgil e Uil esprimono "forte soddisfazione per la piena riuscita dello sciopero generale promosso per oggi con le parole d'ordine 'Così Non va!',che da Nord a Sud, attraversando tutti i settori, pubblici e privati, ha registrato un'adesione altissima, con una media superiore al 60%. Un andamento positivo ovunque, non solo quindi nei grandi complessi industriali, nei diversi settori della Pubblica amministrazione e nel segmento dei trasporti, ma anche laddove il lavoro è frammentato e precario, come nei servizi e nel commercio, dove la media si assesta anche qui intorno al 60%".

Uno sciopero che "pur cadendo in un periodo di forte disagio sociale, e di una perdurante grave crisi economica, ha segnato nelle piazze una grandissima partecipazione, segno di una volontà di cambiamento, vera e positiva. Nelle cinquantaquattro piazze più di un milione e mezzo tra lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, giovani, precari e tantissimi studenti, hanno oggi manifestato per chiedere al Governo e al Parlamento di cambiare in meglio la legge sul lavoro nel varo dei decreti attuativi e di intervenire nella legge di stabilità, rimettendo al centro il lavoro, le politiche industriali e dei settori produttivi fortemente in crisi, la difesa e il rilancio dei settori pubblici e la creazione di nuova e buona occupazione. Una giornata straordinaria, di protagonismo assoluto del mondo del lavoro che, riprendendosi la scena, segna un passaggio cruciale della mobilitazione contro le scelte sbagliate del governo, per un cambiamento vero".

Cgil, ferma condanna episodi di violenza che nulla hanno a che vedere con manifestazioni sindacali
La Cgil condanna con estrema fermezza gli episodi di violenza che si sono registrati oggi a Torino e Milano, specificando che quanto avvenuto non è in alcun modo associabile alle pacifiche manifestazioni che si sono svolte in tutta Italia in occasione dello sciopero generale di Cgil e Uil.
La Cgil invita, quindi, a distinguere bene quanto accaduto, per evitare che alla protesta dei tanti che sono scesi in piazza possa essere associata la violenza di pochi, che nulla hanno a che vedere con le lavoratrici e i lavoratori di Cgil e Uil che hanno pacificamente manifestato per esprimere la loro legittima protesta nei confronti delle scelte sbagliate di questo governo.

Piacenza il Palco

LO SCIOPERO A PIACENZA
Oltre duemila persone in corteo a Piacenza per lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil a Piacenza. Manifestazione che ha avuto il suo apice con un un "silenzio assordante" quando, prima del suo intervento conclusivo in piazza Sant'Antonino, il segretario Cgil Piacenza, Gianluca Zilocchi, ha chiesto ai manifestanti un minuto di silenzio per i 45 anni della strage di Piazza Fontana. Il corteo è andato formandosi davanti alla sede di Confindustria Piacenza, cinque i pullman dalla provincia arrivati al concentramento. Il lungo serpentone ha percorso Corso Vittorio Emanuele e si è concluso, per la prima volta nella storia delle manifestazioni di questo genere a Piacenza, in piazza Sant'Antonino.

Sul palco – un semplice furgone con le sponde abbassate - Zilocchi è stato preceduto dal segretario aggiunto Uil Emilia, Massimiliano Borotti. Prima di loro parola a Luca Villaggi, studente, Katia Tomacchio, insegnante, Chiara Casella del comitato Restiamo umani per Gaza, Andrea Cignatta, operaio della Tectubi, Raffaella Boselli, dipendente della Provincia, Mauro Bobbi dell'Ivri e John Gioba del magazzino della logistica GLS.

"Oggi è una giornata bellissima per Piacenza. Siamo noi – ha detto Zilocchi - quelli che questo Paese lo vogliono cambiare davvero. Altro che conservatori, smettetela di prendere in giro gli italiani con slogan e proclami, noi oggi vi sfidiamo sul tema delle riforme, a partire da quella fiscale".

CONFINDUSTRIA
"Siamo partiti dalla sede di Confindustria perché non possono pensare di continuare a dormire beatamente, di sognare, come hanno detto, grazie alle pseudoriforme del Governo mentre noi perdiamo diritti e tutele senza che questo risolva in alcun modo i problemi economici del paese. Ma che imprenditori siete? - ha chiesto Zilocchi dal palco - che prospettive avete se lasciate morire a Piacenza un marchio come RDB, è mai possibile che in tutti questi mesi nessuno dei tanti imprenditori piacentini si sia fatto avanti per salvare questo patrimonio del territorio?".
Con la legge di stabilità il Governo ha "regalato alle imprese un taglio dell'Irap di 6,5 miliardi che andranno a pesare sui conti delle Regioni, della Sanità pubblica, con la messa in discussione del fondo sanitario nazionale, a discapito dei lavoratori e dei pensionati che fra l'altro, continueranno ad essere esclusi dagli 80 euro e non vedranno nemmeno stavolta rivalutare le loro pensioni. Mentre ai lavoratori avete consegnato un bellissimo regalo di Natale, aumentando il prelievo fiscale sulle pensioni integrative e sul TFR"

IREN e COMUNE DI PIACENZA
"Manager di aziende a maggioranza pubblica come Iren che si permettono il lusso di incassare una buonuscita di 900mila euro dopo 18 mesi di lavoro, più un nuovo incarico per altri 400mila euro. Cosa ne pensa il Comune di Piacenza, che fa parte della proprietà, di questa vicenda? Siamo curiosi di saperlo, visto che non passa giorno senza che ci venga ricordata la difficoltà a chiudere il bilancio per il 2015 perché mancano le risorse. Lo diciamo chiaro: non pensateci neanche a vendere le quote pubbliche di Iren, non accetteremo mai una privatizzazione strisciante dell'azienda".

TAGLI ALLA PROVINCIA – CENTRI PER L'IMPIEGO
"Con i tagli che state facendo state uccidendo di fatto le Province e non sapete nemmeno cosa fare delle funzioni che vengono a sparire. Che fine faranno i centri per l'impiego? Chi li finanzierà? Chi e come gestirà le politiche del lavoro nei territori?
Che ne sarà di tutto il lavoro fatto in questi anni nella gestione delle crisi aziendali? Perdiamo competenze, professionalita', esperienze. Di sicuro, il sottosegretario Delrio quando e' venuto a rispondere ai sindaci piacentini non e' stato in grado di farlo, se non dicendo che con i tagli al personale i conti torneranno. State sfasciando gli enti locali e le persone perdono il lavoro. Gran bella riforma!"

NUOVA LEGGE APPALTI – FALSO IN BILANCIO
"Noi proponiamo da subito una nuova legge sugli appalti, contro le gare al massimo ribasso, per la tutela dei posti di lavoro. Rimettiamo il reato di falso in bilancio, è una vergogna che nella situazione in cui siamo sì possano truccare i conti delle imprese senza conseguenze. Non stiamo giocando a "monopoli", stiamo giocando sulla pelle di milioni di italiani. Alziamo le sanzioni per gli evasori e andiamo a cercare le risorse dove ci sono: mettiamo un'imposta patrimoniale, redistribuiamo la ricchezza e abbassiamo il prelievo fiscale al lavoro dipendente e ai pensionati. Introduciamo subito la flessibilita' dell'uscita in pensione, per creare veramente posti di lavoro. Vogliamo i contratti, vogliamo le riforme vere, serie, condivise, quelle che servono davvero al paese, ai lavoratori e ai pensionati".

TERRITORIO
"Questo è un territorio devastato dalla crisi, irriconoscibile se confrontato a pochi anni fa, con aziende importanti che hanno chiuso i battenti o che si sono fortemente ridimensionate. I numeri delle ore di cassa e i dati sulle mobilita' sono impressionanti e non accennano a calare. Dov'e' la fine del precariato tanto annunciata? Ci avevano promesso di superare le differenze tra i giovani e i lavoratori più anziani, di dare diritti e tutele a chi oggi non le ha, di estendere a tutti le garanzie sociali per chi perde il lavoro, ma non c'e' niente di tutto questo nelle scelte che sono state fatte, al di là dei proclami e degli annunci.


SINDACATO
"Spetta ancora una volta a noi, come sempre è stato nella nostra storia, dimostrare com'è possibile tenere insieme il tutto, i diritti e le tutele esistenti con la necessità di includere chi oggi non è rappresentato, chi oggi vive la sua esperienza di lavoro o da precario in solitudine. In questa piazza ci sono i giovani e i pensionati, i precari e gli operai, gli impiegati, ci sono gli studenti, i dipendenti pubblici, ci siamo tutti.
In questi anni c'eravamo, eravamo nelle aziende in crisi, a salvarle, a salvare centinaia di migliaia di posti di lavoro, ed oggi abbiamo le idee chiare su cosa serve al nostro paese. Siamo sicuri che su questi punti saremo in grado di costruire un fronte sindacale unitario e compatto, anche con chi oggi non e' in piazza con noi ma siamo certi e' pronto a condividere queste battaglie. stiamo finendo i gettoni per usare i nostri telefoni ma un modo per organizzarci e venirvi a disturbare lo troveremo comunque, state sereni.

CORRUZIONE
"Guardiamo ai vergognosi fatti di Roma di questi giorni, un mix di razzismo, opportunismo, cinismo, di affari e di quattrini guadagnati alla faccia dei più deboli, uno spaccato reale di quella che è la nostra societa' di oggi, se guardiamo a questi fatti ce la teniamo ben stretta la nostra storia, la questione morale, l'austerita', l'etica e l'idea della politica come servizio agli altri".

Sciopero, immagine da Parma

(Fonti Cgil nazionale e Piacenza)