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Roma, 4 FEB. – "Il potenziale energetico dell'Adriatico è molto importante non soltanto in termini economici ma anche strategici. L'Italia, purtroppo, per le scelte del Governo Conte, è ferma, mentre altri Paesi, come la Croazia e il Montenegro, si stanno facendo avanti a sfruttare i vantaggi del sottosuolo proprio davanti alle nostre coste. Quindi le trivellazioni ci saranno lo stesso, soltanto che il gas se lo prenderanno i nostri dirimpettai e non noi".

Lo afferma la deputata di Forza Italia, Benedetta Fiorini, segretario della Commissione Attività produttive della Camera e vicecommissario azzurro in Emilia Romagna.

"L'ideologia grillina del no alle trivelle, no alla Tav, no al Tap – continua Fiorini – paralizza lo sviluppo economico del nostro Paese e mette a repentaglio migliaia di posti di lavoro. L'Italia non può permettersi di fermarsi e rinunciare allo sfruttamento dei giacimenti nazionali a causa dei veti grillini. Appoggio in pieno le proteste delle imprese e dei lavoratori italiani, in particolare dell'Emilia Romagna, contro le norme blocca-trivelle varate dal Governo. Sarebbe imperdonabile se i numerosi giacimenti, soprattutto di metano, che si trovano nel mare Adriatico a metà strada fra l'Italia e i Paesi dell'altra sponda andassero soltanto a quest'ultimi perché noi siamo arrivati tardi. L'Italia ha una eccellente filiera produttiva legata all'esplorazione e alla coltivazione di idrocarburi, ha competenze e tecnologie che sono richieste in tutto il mondo, ma poi il Governo del No impedisce che di tali capacità possano giovarsi l'Italia e gli Italiani. E' una follia".

Presentata dal consigliere Gian Luca Sassi (ex M5S) un'interrogazione a risposta scritta sulle trivellazioni per idrocarburi a Modena e Reggio Emilia

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha richiesto alla Regione Emilia Romagna di provvedere al ritiro dell'intesa per le concessioni sulle trivellazioni per la ricerca di idrocarburi nelle province di Modena e Reggio Emilia.

'Bugia' e 'Fantozza' questi i nomi delle due delibere del 19 settembre 2016 che lasciavano mano libera per 6 anni alla società Aleanna Resources LLC nonostante la manifesta contrarietà delle associazioni di cittadini.

Solo poche settimane fa, il 3 settembre scorso, la Regione ha finalmente ammesso il proprio errore comunicando al Mise la propria "contrarietà al rilascio di ulteriori atti relativi ai permessi di ricerca". Uno stop per "garantire un interesse generale e la coesione sociale del territorio coinvolto".

Anche il Ministero oggi certifica di aver preso atto "delle forti preoccupazioni espresse dai cittadini e dalle Amministrazioni locali" e chiede alla Regione il ritiro dell'intesa positiva "per l'adozione dei successivi provvedimenti di competenza". Una conclusione giusta di un percorso lungo e tortuoso: non si capisce infatti cosa abbia impedito che la Giunta si consultasse nel 2016 con gli enti locali e i cittadini invece di arrivare anni dopo alla stessa conclusione lungimirante dei comitati contrari -sottolinea il consigliere regionale Sassi, che aggiunge- l'ennesima dimostrazione della distanza tra la politica regionale e le comunità locali vere depositarie del rispetto e della valorizzazione del territorio. Invito la Giunta a chiudere in maniera definitiva la questione trivelle interrompendo l'iter dei due permessi di ricerca 'Fantozza' e 'Bugia'.

In allegato testo dell'interrogazione scaricabile in pdf