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Roma, 4 settembre 2019 - Poste Italiane opera legittimamente sul mercato delle notificazioni a mezzo posta degli atti giudiziari e delle multe stradali in quanto, in qualità di fornitore del servizio universale, possiede tutti i requisiti in grado di soddisfare le necessarie esigenze di ordine pubblico e sicurezza.

L’azienda precisa, con fermezza, che non c’è stato alcun aumento delle tariffe per i servizi di notificazione a mezzo posta.

In relazione alla segnalazione dell’Antitrust sul processo di liberalizzazione dei servizi di notificazione a mezzo posta degli atti giudiziari e di violazioni del codice della strada, Poste Italiane sottolinea che è concessionaria per legge del Servizio Postale Universale - nel cui alveo ricade a tutti gli effetti la notifica a mezzo posta degli atti giudiziari - e che, fino all’approvazione della “legge annuale sulla concorrenza”, i servizi oggetto della segnalazione erano "riservati", ovvero garantiti esclusivamente da Poste Italiane (a differenza di quelli “non riservati", forniti anche dagli oltre 3000 operatori postali alternativi).

Con l’abrogazione della riserva a favore di Poste, le notificazioni possono essere fornite anche da altri operatori, ma restano senza dubbio alcuno nell’ambito del Servizio Universale e dunque Poste Italiane è titolata e obbligata a proseguire l’attività senza necessità di conseguire una licenza “speciale”, necessaria invece per i nuovi operatori alternativi. D’altro canto, una diversa interpretazione delle norme porterebbe alla paradossale conclusione, che Poste, titolare degli obblighi del Servizio Universale, avrebbe dovuto sospendere l’attività di notifica nelle more della definizione del quadro regolamentare di riferimento, generando innegabili quanto gravi ripercussioni sul funzionamento del sistema giudiziario italiano.

Si aggiunge che, indipendentemente dagli obblighi di formazione, indicati nella delibera AGCom per i nuovi operatori alternativi, titolari di licenza “speciale”, Poste Italiane eroga ogni anno oltre 4 milioni di ore di formazione per tutti i dipendenti con corsi specifici per ciascuna attività per assicurare efficienza verso i cittadini e rispetto dei parametri della qualità del servizio, che sono andati, nell’ultimo anno, per le notifiche, ben oltre gli obiettivi di qualità fissati dal regolatore.

L’azienda ribadisce che non è vi è stato alcun aumento delle tariffe dei servizi di notificazioni a mezzo posta, circostanza confermata dalla Delibera AGCom 307/19/CONS di luglio 2019.

In dettaglio, da giugno scorso sono intervenute variazioni esclusivamente per le modalità di addebito delle cosiddette “comunicazioni connesse” (CAN e CAD) che riguardano solo i grandi clienti che hanno con Poste specifici contratti di fornitura e non per i cittadini, né per coloro che effettuano notifiche attraverso gli sportelli degli Uffici Postali.

La nuova modalità di pagamento passa da tariffe, come detto per le sole comunicazioni connesse, di 5,40 euro e di 6,50 euro, ad un unico importo minore e forfettario, di 2,70 euro.
Questa variazione al ribasso, condivisa con l’AGCom, si è resa necessaria per far fronte alle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2018 che, trasformando lo svolgimento dell’attività di notifica da fisico a digitale, impongono di conseguenza processi e tariffe differenti.

 

Pubblicato in Economia Emilia
Venerdì, 09 Agosto 2019 10:55

Tariffe luce: le offerte per risparmiare

È una costante, in tempi di crisi torna d’attualità il risparmio. La parola d’ordine è riduzione dei costi, ottimizzando la gestione dei principali capitoli di spesa che decurtano il budget mensile. Nell’analisi delle uscite le bollette balzano subito all’occhio, perché sono una quota considerevole e rappresentano un sacrificio inevitabile. E allora come risparmiare? 

Confronto. In un termine si concentra la soluzione al problema, solo che la comparazione delle offerte non è così immediata. Prendiamo la luce. Ci sono tariffe luce Gelsia e di tanti altri operatori, come riconoscere le tariffe luce più convenienti? Il punto di partenza sono le esigenze del consumatore, va trovata l’offerta compatibile che permetta di ottimizzare l’uso dell’energia.
Le tariffe monorarie ad esempio implicano un solo prezzo dell’energia applicato all’intera giornata, perciò ogni kilowatt avrà lo stesso costo ad ogni ora del giorno e della notte, mentre quelle biorarie o multiorarie sono contraddistinte da prezzi che cambiano in base ai giorni e alle fasce orarie. Dietro a queste opzioni c’è un mercato dell’energia che tende ad attribuire costi più alti al consumo nei momenti in cui la domanda cresce, e quindi nel corso delle giornate lavorative e nelle ore diurne.
Grazie alla tariffa bioraria, avremo un prezzo dell’energia più caro nel giorno e ridotto nelle ore serali e nei fine settimana. In ogni bolletta deve essere indicato sempre il tipo di tariffa scelta dall'utente, che solitamente è rappresentata attraverso dei codici specifici. Quali sono dunque le tre le fasce orarie di consumo stabilite dall’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente)? La prima (F1) va dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19, la seconda, chiamata F2, dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 8 e dalle 19 alle 23. F3, la terza fascia ovviamente, va invece dal lunedì al venerdì dalle 23 alle 7 e include il fine settimana e i festivi.
Nella tariffa bioraria F2 e F3 molto spesso collimano in una sola fascia oraria. In generale, è una soluzione consigliabile se l’uso dell’energia avviene prevalentemente dopo le 19, nel fine settimana o più in generale nei giorni festivi.

Prima di andare a scegliere la tariffa luce più conveniente e adatta alle proprie esigenze, bisogna perciò interrogarsi sulle abitudini giornaliere di ogni componente della famiglia. Se si sta fuori tutto il giorno per lavoro o studio, è presto detto che in genere sarà meglio scegliere una tariffa bi-oraria, diverso invece è il discorso per quelle famiglie che passano molto tempo in casa durante il giorno e che per una questione di organizzazione e gestione dei tempi preferiscono utilizzare l'energia durante il giorno.

Chi lavora da casa o ha bambini piccoli ad esempio, cercherà certamente una tariffa luce conveniente che non vincola l'utilizzo degli elettrodomestici alla sola fascia serale, così da poter utilizzare a piacimento computer, lavatrici, lavastoviglie e quant'altro.

Inoltre ad oggi è indispensabile conoscere la differenza tra mercato a maggior tutela e mercato libero. Ci sono operatori che hanno scelto di muoversi solo su quest'ultimo, mentre altri offrono entrambi i servizi. Ma in cosa consistono esattamente? Il mercato a maggior tutela prevede delle tariffe fisse fissate dall'ARERA che ogni tre mesi possono variare in base all'andamento generale dei mercati. Quando ci si affaccia invece al mercato libero si trovano tariffe a volte più basse ma certamente più influenzate dalle variazioni del prezzo del mercato. Proprio per questo motivo, questo tipo di opzioni sono consigliate a quegli utenti che hanno una maggiore dimestichezza nel controllo dell'andamento dei prezzi imposti dalle compagnie che distribuiscono energia.

Pubblicato in Economia Emilia
Sabato, 01 Dicembre 2018 08:41

Acqua, 96,4 mln di investimenti e tariffa in calo

Quasi 100 milioni di investimenti sulla rete acquedottistica e sugli impianti fognari e di depurazione e una riduzione della tariffa idrica a carico di cittadini del 3%. E' quanto approvato ieri, nella Sala del Consiglio provinciale, dal Consiglio locale di Atersir, l'Agenzia territoriale dell'Emilia-Romagna per i servizi idrici e i rifiuti.

"Si tratta di una mole di investimenti particolarmente significativa – sottolinea la coordinatrice del Consiglio locale di Atersir, il sindaco di Casdelbosco Sopra Tania Tellini, ed il rappresentante reggiano in Consiglio d'ambito Mirko Tutino – Circa 24 milioni all'anno, a fronte dei 17 del consuntivo 2017, per un totale nel quadriennio di 96,4 milioni che saranno utilizzati su tutto il territorio dai gestori Iren e Azienda servizi Toano per potenziare o realizzare servizi fognari e impianti di depurazione e per rinnovare la rete acquedottistica al fine di ridurre ulteriormente le perdite idriche".

Nel dettaglio, il Programma operativo prevede investimenti per circa 24,3 milioni nel 2019, 23,7 mln nel 2020, 24,5 nel 2021 e 23,9 nel 2022 ed è il frutto di un percorso condiviso da tutti i Comuni, dai quali sono state recepite istanze e specifiche esigenze dei rispettivi territori.

Il Consiglio locale di Atersir ha inoltre approvato la nuova articolazione tariffaria sulla base del Testo integrato corrispettivi servizi idrici (Ticsi) che prevede una riduzione della bolletta per il servizio idrico, in media, del 3% a partire già dal prossimo anno, con l'introduzione della tariffa pro-capite delle utenze domestiche residenti.

 

 

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Autostrade più care, arrivano nuovi aumenti nel 2018: automobilisti e camionisti dovranno sborsare più soldi. "Così si tagliano le gambe alla ripresa".

Amara sorpresa per chi è partito in vacanza nei giorni scorsi. Al rientro dalle ferie, in gennaio, troverà un inaspettato regalo da parte delle autorità italiane.

A partire con il nuovo anno, infatti, le tariffe saranno "adeguate" dal Ministero dei Trasporti con ritocchi, diverse volte, decisamente consistenti.

A titolo d'esempio, sulla tratta tra Aosta ovest e Morgex la tariffa crescerà del 52,69% (oltre 3 euro in più), mentre la tratta Milano-Torino aumenta di oltre l'8% rispetto al 2017. La Pedemontana lombarda, registrerà un aumento dell'1,7%, mentre chi andrà da Milano a Bergamo pagherà quasi il 5% in più, da 3,50 a 3,60 euro.

Sulle vecchie autostrade il traffico è in netta crescita, gli addetti sono in continua diminuzione, gli ammortamenti completati, gli investimenti promessi (in cambio degli aumenti tariffari) non sono mai stati realizzati e nonostante questo il Governo autorizza aumenti consistenti.

Critiche da Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", contro la politica lobbystica dei concessionari che sta letteralmente impoverendo tutta la mobilità del Paese: "Così si tagliano le gambe alla ripresa".

E' inaccettabile dover sostenere nuovi aumenti dei pedaggi autostradali perché lo vogliono le lobby a scapito dei cittadini, che già devono affrontare una crisi economica generale.

Complessivamente saranno 952 gli euro che le famiglie italiane  dovranno mediamente sborsare in più durante il 2018. "Dalle bollette della luce ai pedaggi autostradali, passando per assicurazioni, servizi bancari, prodotti per la casa e spese scolastiche il portafoglio degli italiani, già abbondantemente alleggerito, verrà ancora una volta sfrondato."

Pubblicato in Economia Emilia