Mercoledì, 01 Agosto 2018 10:29

Perché Vismara Si, Ferrarini No? In evidenza

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Si è conclusa ieri la riunione per la richiesta della cassa integrazione straordinaria da parte della Ferrarini, di cui fa parte anche l'azienda Vismara.

Di Nicola Comparato Felino 1 agosto 2018 - Solo pochi giorni fa era stata accolta la richiesta di concordato preventivo in bianco con nomina del commissario che provvederà al pagamento degli stipendi, arretrati compresi, dei lavoratori.

Incredibilmente si è trovato un accordo solo in Lombardia relativamente Vismara.
I lavoratori lombardi "godranno" di un anno di cassa integrazione con causale di "evento improvviso e imprevisto" . Riceveranno anche un acconto sullo stipendio corrente ma non sugli arretrati.

Diverso il discorso nella sede Ferrarini di Reggio, ma soprattutto per lo stabilimento Ferrarini di San Michele Cavana in provincia di Parma. Per i dipendenti emiliani quindi nessuna cassa integrazione straordinaria chiesta per "crisi aziendale", si opterà per un "contratto di solidarietà".

Alla domanda: "Perche' Vismara si e noi no ?!", la risposta potrebbe essere racchiusa nelle diverse condizioni lavorative e nella difficoltà, per gli stabilimenti di Parma e Reggio Emilia, di dimostrare i requisiti necessari.

Per ora i lavoratori possono solo aspettare l'incontro del tre agosto a Roma al Ministero dello Sviluppo Economico nella speranza che da quella riunione possa scaturire qualcosa di buono anche per gli emiliani.

Ormai gli operai della Ferrarini sono stanchi di aspettare. Le banche, le finanziarie, le bollette non aspettano.

Gli operai di San Michele Cavana si sentono traditi dall'azienda che non è stata sincera verso di loro. Più di una volta ai lavoratori era stato detto di stare tranquilli e che lo stipendio sarebbe arrivato "a breve" , ma poi i soldi non sono mai arrivati, salvo il giorno in cui venne proclamato lo stato d'agitazione con sciopero e corteo al seguito. Quel giorno i soldi arrivarono subito.

Sarà stata una coincidenza? O la magia del Natale in anticipo di qualche mese? Nel frattempo ... è il pensiero dei dipendenti "Aspettiamo!"