Mercoledì, 14 Marzo 2018 06:35

In 50mila al Mercanteinfiera, nonostante la neve.

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Dazzi: "cambiano i gusti e le esigenze abitative ma il Salone di Fiere di Parma continua a rappresentare un riferimento per il mondo del collezionismo"

Parma, 13 marzo 2018 -  "Mercanteinfiera continua a rappresentare uno dei teatri più validi dove fare affari ". A testimoniarlo i numeri.
La rassegna di antiquariato, modernariato e collezionismo vintage più antica d'Europa si è chiusa domenica a Fiere di Parma riconfermando sostanzialmente le 50 mila presenze della precedente edizione nonostante l'ultima zampata d' inverno che aveva attraversato il primo week end.

Mille anni di storia raccontati da stili diversi. Accanto alla scultura polimorfa di un capitello del 1100 si poteva ammirare un monetiere in ebano e tartaruga realizzato cinque secoli più tardi e valutato trentamila euro, oppure una coppia di piatti di Robbia Tadino (valore 4mila euro) ancor più recenti, datati tardo Ottocento. Per arrivare a un cantarano in ulivo con intarsi in avorio di fine Settecento (in vendita a 20 mila euro) o ad un dipinto, decisamente più recente, di Cesare Viazzi del 1901 (quotato circa 200 mila euro). Poi l'Art Nouveau, l'Art Decò, una miscellanea di stili cui si affianca il potere seduttivo della storia che ciascun pezzo può raccontare.

"Al netto del gusto personale o del desiderio di possedere l'oggetto individuato - afferma Ilaria Dazzi brand manager di Mercanteinfiera - si è registrata una sensibile crescita della consapevolezza di cosa si acquista sia in termini di valore economico sia in termini di storia che il singolo pezzo racconta. Le giornate operatori hanno registrato l'aumento delle vendite, anche all'estero, di beni con quotazioni elevate. Sono autentici esempi di collezionismo di livello, che non possono essere semplicemente riconducibili al gusto o alla fascinazione del momento".

Un potere magnetico, quello del salone di Parma che ha richiamato 5000 buyer provenienti da Usa, UK, Turchia, Francia, Germania, Austria, Spagna, Russia Danimarca, Belgio, Svizzera, Cina e Giappone, segnale di un settore in fermento.

I russi vogliono i pezzi più importanti del nostro antiquariato, gli americani - continua Ilaria Dazzi - cercano il modernariato e il design italiano. Il dato per noi positivo è il fatto che molti buyer tornano di edizione in edizione". Segno che la formula di Mercanteinfiera, miscellanea e composita, è entrata definitivamente nelle agende deL collezionismo mondiale.

Non sono mancate le mostre collaterali che come sempre ripercorrono un pezzo del "costume" del Paese: " E i teleromanzi stanno a guardare" dedicata ad Anton Giulio Majano, regista e sceneggiatore che proprio a Parma girò "Quell'antico amore", storia della passione clandestina di Carlo III di Borbone.

Curata da Mario Gerosa studioso di cinema, la mostra ha riacceso i fari, e per molti visitatori una antica memoria, sull'inventore di un genere, il teleromanzo, da cui sono poi derivate le moderne serie TV.

A richiamare l'attenzione di fashion blogger è stata invece la collaterale sul jeans "Blu di Genova. Il Jeans è una storia italiana". Se gli americani furono i padri storici di questo capo di vestiario, spetta alla creatività italiana aver dato ai jeans i connotati attuali di modernità, glamour, taglio ed eleganza ma soprattutto a Genova il merito di averli inventati.
La mostra è stata curata da Serena Bertolucci, direttrice di Palazzo Reale di Genova e da Paolo Aquilini direttore del Museo Didattico della Seta di Como.

Apprezzata soprattutto dal pubblico dei giovanissimi la sperimentazione proposta da l'Illustratore, lo spazio espositivo curato da Alessandro Canu e Jamais Vu e dedicato all' illustrazione indipendente.

Mentre gli organizzatori stanno già pensando all'edizione autunnale (29 settembre - 7 ottobre), il popolo social ( FB 85.202 followers - Instagram 4.912 followers) ancora commenta a colpi di post e di tweet l'edizione appena conclusa.