Venerdì, 15 Dicembre 2017 16:19

Il mercato delle materie prime: la Cina negli ultimi mesi ago della bilancia

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Sono materie prime volatili e fluttuanti quelle che hanno contraddistinto il mercato negli ultimi anni, come ha più volte sottolineato anche la Commissione Europea.

Soggette ad una costante oscillazione dei prezzi nel 2017 le materie prime sono tornate a perdere terreno sui mercati finanziari.
Ad indebolirne il potere é soprattutto la paura di un crollo della domanda da parte della Cina.
Rame, gas naturale, nickel e argento hanno subìto nell'ultimo mese i maggiori contraccolpi.

I Paesi africani che dipendono direttamente dalla Cina risultano decisamente esposti agli alti e bassi della domanda di materie prime e al paventato crollo.

 

Prodotti negoziati in Borsa

Le materie prime, negoziate su scala mondiale, considerano minerali metallici, minerali industriali, materiali da costruzione, legno e gomma naturale.
Osservando prezzi e mercati la distinzione di base va fatta tra i prodotti negoziati in Borsa e gli altri. I metalli comuni come l'alluminio, il rame, il piombo, il nichel, lo stagno e lo zinco vengono negoziati in Borsa e il London Metals Exchange (LME) vanta un ruolo di spicco in questo ambito.

Con l'avvio di dicembre i mercati azionari asiatici e dell'area del Pacifico hanno registrato un evidente calo proprio in seguito alle vendite nel comparto delle materie prime e del settore hi tech.
La fase di debolezza dei mercati azionari è in questo ritaglio di fine anno una conseguenza diretta delle materie prime.

 

Mercato delle materie prime osservato speciale

Il mercato delle materie prime, così come quello delle azioni, è un osservato speciale.
Accessibile a tutti, compresi i trader e gli investitori di piccola taglia, il mercato consente di puntare su realtà quali il petrolio ed il rame grazie all'utilizzo dei contratti futures, con fondi pensati espressamente per le materie prime.
Le materie prime possono far registrare oscillazioni persistenti soprattutto laddove si considerano realtà legate a forti cambiamenti fra domanda ed offerta.
Parliamo di materie prime che sono diretta conseguenza d'un ciclo di produzione come quello dei prodotti agricoli, e quindi canna da zucchero, soia, mais, caffè, grano.

Chi investe sulle materie prime deve conoscere bene il settore, vantare una buona competenza e soprattutto essere costantemente aggiornato sulle variabili, a cui è da sempre soggetto il mercato.
Fare trading sulle materie prime è un metodo diffuso fra chi sceglie di speculare sui mercati finanziari.
Si parla di una pratica che si perde nella notte dei tempi, nata centinaia di anni fa in Asia.
Chi negozia le materie prime deve sapere che esistono due approcci specifici: cash e forward, che si distinguono in base alle date di regolamento o consegna.

 

Settori di punta quello energetico e dei metalli

Fra le materie prime maggiormente considerate nelle negoziazioni troviamo il settore dell'energia con materie quali il petrolio ed il gas naturale, il settore dei metalli che considera oro, argento e rame e per finire il comparto delle cosiddette materie prime soft ovvero cacao, caffé, zucchero e grano.
Si tratta di operazioni finanziarie che puntano al rialzo o al ribasso e l'investitore può trarre un utile sull'aumento o sulla diminuzione del prezzo della materia prima, a patto che si intuisca a priori quale sarà l'andamento effettivo.