Ospite della prima giornata la campionessa di sci Federica Brignone per raccontare insieme all'azienda il suo progetto dedicato alla sostenibilità ambientale.

Parmacotto torna a Cibus Connect, il format innovativo per lo sviluppo internazionale del Made in Italy alimentare in programma il 10 e l'11 aprile 2019 alle Fiere di Parma. L'azienda simbolo dell'eccellenza alimentare italiana partecipa alla manifestazione con AZZURRO, il Prosciutto Cotto di alta qualità con meno 25% di sale rispetto alla media del mercato (fonte: INRAN). L'ultima novità presentata da Parmacotto nasce per soddisfare le richieste di benessere e di qualità da parte di un consumatore attento ad un'alimentazione equilibrata ma che non rinuncia al gusto.

Durante la prima giornata una sorpresa per tutti gli appassionati di sci: a partire dalle ore 12.30 presso lo stand Parmacotto è stata ospite la campionessa Federica Brignone, prima sciatrice italiana a vincere in tre discipline diverse (Slalom Gigante, Super G e Combinata) con 28 podi e 10 vittorie e terza italiana a conquistare una medaglia olimpica nel gigante dopo Giuliana Minuzzo e Deborah Compagnoni. L'atleta FISI ha presentato "Traiettorie Liquide", il suo progetto sociale di responsabilità ambientale che ha l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica nei confronti dell'inquinamento marino sottolineando il valore dell'acqua come risorsa limitata e non infinita.

L'attenzione per la tematica ambientale è importante anche per Parmacotto che sta lavorando, insieme ad un team di R&D dedicato, ad un progetto Eco Pack: packaging 100% riciclabile per ridurre il consumo di plastica non recuperabile con un PET mono-materiale per rendere le vaschette totalmente eco-friendly.

«Siamo molto felici che Federica Brignone sia stata nostra ospite in occasione di Cibus Connect, la più importante fiera dell'agroalimentare dedicata alla promozione di tutti quei prodotti e aziende Made in Italy come Parmacotto. - Sottolinea Andrea Schivazappa, Amministratore Delegato Parmacotto - Il nostro progetto creato in partnership con specialisti del packaging, tecnici del settore e il Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale dell'Università degli Studi di Parma ha lo scopo di creare un pack totalmente riciclabile ma che mantenga al suo interno tutte le qualità del prodotto. Questa sfida è la risposta con cui Parmacotto dimostra la sua sensibilità verso tematiche ambientali».

Promuovere la tradizione, esaltare l'eccellenza del Made in Italy e sostenere l'innovazione sono alcuni dei valori che accomunano Parmacotto e la Federazione Italiana Sport Invernali che ha deciso di scendere in pista proprio con AZZURRO, compagno perfetto degli atleti di sci e firma di qualità, eccellenza e benessere.

 

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(Giovanni Zaccanti - presidente Parmacotto - e Federica Brignone)

Parmacotto S.p.a.
Con un fatturato di consolidato di 72 milioni nel 2018, Parmacotto opera sul mercato italiano producendo e commercializzando salumi di alta qualità nel canale GDO e dettaglio tradizionale. Ha due stabilimenti produttivi a Marano (PR) e San Vitale Baganza (PR) e conta circa 140 dipendenti. Oltre al Prosciutto Cotto che rappresenta il core business dell'attività dell'azienda, Parmacotto è in grado di offrire una ricca gamma di prodotti: dai salumi tradizionali, agli affettati pronti al consumo.
www.parmacotto.com 

Rispetto alla settimana precedente, tranne i prezzi del latte spot nazionale ed estero in solita discesa, le quotazioni del burro e della crema tornano di nuovo stabili. Sempre inalterati i prezzi all'ingrosso per il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano.

di Virgilio e Jacopo Parma 09 aprile 2019 -

LATTE SPOT – I prezzi per le diverse tipologie di latte continuano la loro discesa. Sempre netto ma contenuto, rispetto a più di un mese fa, quello relativo allo scremato pastorizzato spot estero, con un -3,4% di acquisto tra 13,97 e 15,01 €/100 al litro. Sempre in calo il latte crudo spot nazionale di un altro -1,2%, tra 40,72 e 41,76 €/100 al litro; pure in discesa il latte intero pastorizzato spot estero, anch'esso a -1,5% tra 33,51 e 34,54 €/100 al litro.

BURRO E PANNA – A Milano invariati i prezzi del burro, così come quello della crema a uso alimentare. Stessa fissità anche per il costo della panna a Verona, uguale stabilità peri listini dello zangolato parmigiano e reggiano.

Borsa di Milano 08 aprile 2019:
BURRO CEE: 3,85 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,10 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,25 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,05 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,96 €/Kg. (=)
MARGARINA marzo 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)

Borsa di Verona 09 aprile 2019: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,95 – 2,05€/Kg.

Borsa di Parma 05 aprile 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 €/Kg.

Borsa di Reggio Emilia 09 aprile 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 - 1,65 €/kg.

GRANA PADANO – Milano 08 aprile 2019 – Prezzi invariati per il Grana Padano in tutte le classificazioni di stagionatura.

- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 - 8.0 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,35 - 8,55 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 - 9,05 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO – Parma 05 aprile 2019 – Stessi prezzi anche per il Parmigiano Reggiano dopo il lieve calo del 18 mesi e del 24 mesi della settimana scorsa.

-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12,50 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,80 - 13,30 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)

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Istituito nel 1996, il Premio Internazionale Vinitaly viene attribuito a personalità o aziende o istituzioni italiane ed estere che si sono distinte per il loro impegno nel campo enologico. La consegna del riconoscimento durante la cena di Gala che precede il primo giorno di fiera, dove Madeline Puckette è stata proclamata Communicator of the Year 2019.

Verona, 7 aprile 2019 – Altri tre importanti nomi si aggiungono all'albo d'oro del Premio Internazionale Vinitaly, destinato ad aziende o professionisti che si siano particolarmente distinti per lo sviluppo qualitativo della viticoltura e dell'enologia, in Italia e all'estero, istituito da Veronafiere nel 1996 in occasione del
trentennale della rassegna.

Si tratta della cantina Ornellaia come riconoscimento dell'eccellenza dei suoi vini, di Leon Liang, tra i fondatori della più importante e innovativa scuola di educazione al vino in Cina, e di Demei Li, l'enologo che per primo ha portato un vino cinese a vincere un premio internazionale.
Sempre durante la cena di Gala l'americana Madeline Puckette è stata proclamata vincitrice dell'edizione 2019 del prestigioso premio "The Wine Communicator of the Year", sponsorizzato da Vinitaly.

Queste le motivazioni dei premi.
Ornellaia è un nome simbolo del Made in Italy. Nata nel 1982, quindi solo in tempi recenti, ha raggiunto
l'eccellenza con una gamma di prodotti di indiscusso valore che tutto il mondo ci invidia. Il vino bandiera
dell'azienda, l'Ornellaia Bolgheri Rosso, è un vero cult wine italiano, come anche il 100% Merlot Masseto.
Guidata da Giovanni Geddes da Filicaja, amministratore delegato, e appartenente al gruppo toscano
Frescobaldi, Ornellaia ha contribuito, insieme ad altre aziende locali di grande fama e valore, a dare vita a
una denominazione – Bolgheri - dove prima esisteva per lo più una Toscana selvaggia e costiera. Giovanni
Geddes da Filicaja ha saputo inoltre creare un vero e proprio brand trasformando la tenuta in uno scrigno di
opere d'arte, chiamando ogni anno un artista di fama internazionale a creare l'etichetta e a firmare una serie
unica di 111 bottiglie di grande formato, battute all'asta e contese da appassionati e collezionisti di tutto il
mondo.

Leon Liang da oltre 10 anni è un grande cultore e appassionato del vino italiano che conosce a fondo dopo
molti soggiorni di studio e approfondimento nel nostro paese. Insieme a Yang Lv, unico Master of Sommelier
cinese, ha fondato Grapea, la più importante e innovativa scuola di educazione al vino del Paese. Con tale
struttura, ricca di un team di oltre 20 persone che solo nel 2018 ha condotto più di 150 seminari e wine
tasting in 14 città locali, operano le più importanti associazioni internazionali nel mondo del vino e un numero
crescente di consorzi italiani. Leon Liang, proprio per questo, sta diventando un punto di riferimento
essenziale del mercato del vino in Cina, anche attraverso la sua straordinaria capacità di saper raggiungere
sia il mondo del trade che quello degli end-consumer cinesi e di evidenziare al contempo le specificità uniche
del prodotto di qualità italiano, dove diversità e talento imprenditoriale si fondono in uno straordinario
"unicum". Leon Liang rappresenta quindi l'esponente più significativo della rinascita dei fine wine importati
nel paese e risulta un interlocutore indispensabile per capire i trend di sviluppo e i futuri scenari del vino in
Cina.

Demei Li è professore associato di Scienze e Tecnologie Alimentari all'Università dell'Agricoltura di Pechino
e uno dei docenti in visita all'ESA, Ecole Superieur d'Agriculture a Angers, in Francia. È uno dei più importanti
enologi cinesi ed è stato più volte riconosciuto come uno dei motori trainanti del miglioramento delle cantine
del Paese. È stato il primo responsabile di produzione (nonché direttore del reparto tecnico) del progetto
franco-cinese Domaine Franco Chinois. È consulente per svariate cantine in Cina, comprese Helan Qingxue,
Leirenshou in Ningxia, Tiansai e Zhongfei in Xinjiang. Proprio mentre lavorava per la Helan Qingxue, il vino Jia
Bei Lan vinse l'International Trophy del Decanter World Wine Awards nel 2011: grazie a lui, per la prima volta
un vino cinese si è aggiudicato l'ambito premio. Li è ormai diventato uno dei più bravi viticoltori della Cina e
da tanti è considerato l'equivalente cinese di Michel Rolland. Grazie alla sua attività di consulente, in
particolare nelle province di Ningxia e Xinjiang, a Li Demei si deve l'alto standard dei vini cinesi sul mercato
globale. Nel 2012 ha vinto il Wine Intelligence 10-for-10 Business Award. Nel 2013 ha conseguito invece il
Decanter Power List ed è stato nominato Top 10 Most Influential Wine Consultants da Drinks Business. Come
cronista, Demei scrive per molte testate enologiche tra cui DecanterChina.com. È stato anche uno degli
editorialisti per la quarta edizione dell'Oxford Companion to Wine.

Madeline Puckette, giovane wine writer e blogger statunitense, è co-fondatrice di WineFolly.com, blog di
grande successo, che offre informazioni e contenuti accessibili sul vino sia per i principianti che per gli esperti
grazie a un'infografica educativa e una scrittura accattivante. Nel 2013 Puckette ha vinto il titolo The Wine
Blogger of the Year e da allora pubblica su The Washington Post, The Wall Street Journal e The New York
Times. Nel 2018 il suo Wine Folly: Magnum Edition, The Master Guide, si è classificato tra i top 5 libri di
food&wine pairing venduti da Amazon. Oltre che negli Stati Uniti, il libro Wine Folly è stato lanciato in Gran
Bretagna, Olanda, Cina, Giappone e Russia. Il Premio Communicator of the year, istituito in collaborazione
con l'IWSC – International Wine and Spirit Competition verrà consegnato a Londra il 13 novembre.


STORICO PREMIO INTERNAZIONALE VINITALY
Il Premio Internazionale Vinitaly dal 1996 viene attribuito ad insigni personalità, italiane ed estere del mondo enologico
e vitivinicolo particolarmente distintesi, nel contesto internazionale, per il loro operato.
Italia: Nicolò Incisa della Rocchetta (1996), Lucio Tasca d'Almerita (1997), Mario Schiopetto (1998), Giuseppe Quintarelli
(1999), Aldo Conterno (2000), Carlo Campanini Bonomi-Presidente Tenute Sella e Mosca (2001), Vittorio Vallarino
Gancia (2002), Gianni Zonin (2003), Mastroberardino SPA (2004), Cantine Giorgio Lungarotti (2005), Marchesi Antinori
srl (2006); Vittorio Moretti – Bellavista (2007); Gruppo Italiano Vini (2008); Castello Banfi di Montalcino (2009); Azienda
Agricola Masciarelli (2010); Franco Ziliani – Azienda Guido Berlucchi (2011); Donatella Cinelli Colombini (2012);
Terredora (in memoria di Lucio Mastroberardino) (2013); Tenuta Greppo, Fam. Biondi Santi (2014), Livio Felluga Srl
(2015), Giacomo Tachis (2016), Tenuta San Leonardo, Carlo Guerrieri Gonzaga (2017), Marco Caprai (2018), Ornellaia
(2019).
Estero: Marvin Shanken (1996), Corinne Mentzelopuolos (1997), Robert Mondavi (1998), Pablo Alvarez (1999), Cantine
Penfolds (2000), Cantine Trapiche-Peñaflor, Coquimbito Maipu-Mendoza (Argentina) (2001), Cantine Keller (2002),
Kendall Jackson International (2003), Segura Viudas – Spagna (2004), Alexandre Payne, Usa (2005) – regista del film
Sideways – in viaggio con Jack", Krug S.A. (2006); Hannes Myburgh - titolare Tenuta Meerlust del Sudafrica (2007); Hugh
Johnson (2008); Jeannie Cheo Lee e Lidia Bastianich (2009): Terramater (2010); Lynne Sheriff – Institute Master of Wine
(2011); Debra Meiburg (2012); Alfonso Cevola - On the wine trail in Italy (2013); Château d'Yquem, Francia (2014), Pierre
Luton (2015), Zind Humbrecht (2016), Weingut Bruendlmayer e Steven Spurrier (2017), E & J Gallo Winery (2018), Demei
Li e Leon Liang (2019).

HOGAN, SALVINI, CENTINAIO, CASELLATI E ZAIA INAUGURANO IL 53° VINITALY, IL BRAND INTERNAZIONALE PER LA PROMOZIONE DEL VINO ITALIANO NEL MONDO

Verona, 7 aprile 2019 – «Vinitaly è una fantastica celebrazione della qualità e della biodiversità del patrimonio culturale e vitivinicolo, che si rispecchia nel fatto che l'Italia ha più di 600 indicazioni geografiche, il numero più alto in Europa. Compito dell'Unione europea è tutelarle ». Così il commissario europeo all'Agricoltura, Phil Hogan, ha riconosciuto il valore di Vinitaly come strumento di divulgazione e promozione del vino italiano, intervenendo questa mattina alla cerimonia inaugurale della 53ª edizione di Vinitaly, dopo il focus di Denis Pantini, responsabile di Nomisma Wine Monitor, sui numeri e le tendenze del mercato italiano e il talk show «Futuro del vino, il Vinitaly del futuro», moderato da Bruno Vespa, con la partecipazione di Giovanni Mantovani direttore generale di Veronafiere, Carlo Ferro presidente di ICE, Angelo Gaja patron della omonima cantina, Matilde Poggi dell'azienda agricola Le Fraghe e Riccardo Cotarella, produttore di vino e presidente mondiale degli enologi.

«L'Unione europea esporta oltre 20 miliardi di euro di vino, dei quali oltre 6 miliardi vengono dall'Italia – ha proseguito Hogan -. Sono convinto che i viticoltori avranno ancora più successo nei prossimi anni. Come Unione europea stiamo lavorando per costruire rapporti commerciali in tutto il mondo e la diplomazia economica sta dando grandi risultati, dall'Asia ai nuovi mercati emergenti come l'Australia».

«Anche quest'anno Vinitaly si apre al mondo del business, con una rassegna forte di oltre 100mila metri quadrati netti, 4.600 espositori, con buyer esteri rappresentati provenienti da 143 paesi –ha commentato il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese -. Dalla trasformazione in Società per azioni di Veronafiere, abbiamo accelerato sempre di più per fare di Vinitaly il centro di una struttura aggregativa di promozione che parli ai buyer esteri come voce unitaria dell'eccellenza vitivinicola italiana. Siamo un attore privato, ma mettiamo a disposizione le nostre risorse e il nostro know-how per operazioni di sistema e lo facciamo perché siamo convinti che questa sia la strada giusta per mantenere ed incrementare gli straordinari risultati ottenuti dal vigneto Italia in questi ultimi venti anni».

Risultati che sono frutto, per la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, «di una forte capacità di sinergia della manifestazione con le istituzioni nazionali e locali, con una virtuosa e intelligente diversificazione per gli operatori professionali e gli appassionati in una città e una elevata capacità di conquistare nuovi mercati e contemporaneamente il cuore dei visitatori». Un'attività che, ha ribadito, «non si esaurisce con la fine della manifestazione fieristica, ma che continua durante tutto l'anno in cinque continenti».

La forza di Vinitaly si declina anche come motore propulsivo per l'economia e lo sviluppo della città. Lo ha ricordato il sindaco di Verona, Federico Sboarina, che annuncia un grande piano di «rigenerazione di tutta l'area circostante alla fiera, dove stiamo recuperando un milione di metri quadrati, con investimenti per rendere la città sempre più attraente e internazionale sia per il turismo che per il business».

E sulle infrastrutture è intervenuto il ministro degli Interni Matteo Salvini, che ha annunciato lo sblocco della Tav sull'asse Brescia-Verona-Vicenza-Padova. «Il vino, come le persone, ha bisogno di spostarsi e se non si muove l'alta velocità, noi il vino lo teniamo in cantina», afferma Salvini, ribadendo l'attenzione del Governo verso le piccole e medie imprese, che rappresentano il 94% del tessuto economico e imprenditoriale italiano, e promettendo misure specifiche a sostegno. Dello stesso parere anche il presidente della Provincia di Verona, Manuel Scalzotto, riconoscendo che «il vino è parte integrante dell'economia e del territorio veronese».

Un'altra missione annunciata dal Governo riguarda lo snellimento della burocrazia, come assicurato dal ministro delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio. «L'obiettivo che abbiamo come ministero è quello di promuovere il brand Vinitaly, che è fra i più conosciuti al mondo e che ci permette di comunicare il valore dei nostri territori del vino, che esprimono 523 diverse identità enologiche tra Dop e Igp».

Sul fronte europeo, il ministro in merito alla Politica agricola comune si è dichiarato soddisfatto per aver mantenuto «i finanziamenti legati all'Organizzazione comune di mercato (Ocm) vino, aspetto che alla vigilia non era così scontato e che assegna all'Italia le maggiori risorse finanziarie».

Dal palco della 53ª edizione di Vinitaly, il ministro Centinaio ha rassicurato i produttori sulle prossime disposizioni normative a vantaggio del mondo vitivinicolo: «Stiamo lavorando alla stesura di un decreto che tuteli i vigneti eroici e storici e sul riconoscimento delle zone del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene come patrimonio dell'Unesco».

Un messaggio di risposta al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che aveva appunto sollevato il tema. «La forza della manifestazione – ha detto Zaia – arriva anche dal territorio. Il Veneto che partecipa al Vinitaly dei record è un record a sé. Siamo i primi produttori d'Italia con 16,5 milioni di quintali di uva e 13,5 milioni di ettolitri, con un 1,6 miliardi di export e 53 denominazioni presenti. Il futuro del vino è l'eco-sostenibilità, certificazione ambientale del prodotto, del vigneto e dell'intero processo di produzione».

IL PREMIER CONTE A VINITALY: "QUI SI CELEBRA PRODUZIONE VITIVINICOLA ITALIANA"

Verona, 7 aprile 2019 – "Vinitaly dal 1967 è un appuntamento fisso per gli operatori del settore e negli anni ha battuto molti record. Oggi è un momento celebrativo perché qui promuoviamo un'ottima produzione 2018 che ha superato i 20 milioni di ettolitri tra doc, rossi, bianchi e spumanti: andiamo fortissimi e le prospettive di incremento dell'export vitivinicolo italiano sono notevoli".

Così il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, in visita oggi alla Fiera di Verona nella giornata inaugurale della 53ª edizione di Vinitaly, il salone internazionale dei vini e dei distillati, in programma fino a mercoledì 10 aprile (www.vinitaly.com).

Il premier, accolto dal presidente e dal direttore generale di Veronafiere, rispettivamente Maurizio Danese e Giovanni Mantovani, ha fatto tappa allo stand della Regione Veneto. Qui, insieme al governatore Luca Zaia e al ministro delle Politiche Agricole, Gian Marco Centinaio, ha brindato con uno dei vini di "Bollicine solidali", l'iniziativa benefica che sostiene la ricostruzione delle zone del Veneto devastate dal maltempo lo scorso ottobre.

"Il Veneto ha una forza trainante incredibile nella produzione vitivinicola – ha commentato il presidente Conte –. Complimenti, perché i record di questa regione vanno a vantaggio della filiera, dell'export e del Pil nazionale. Oggi si lavora non solo sulla quantità, ma anche sul valore perché quando si ragione di vino ci si riferisce ad un mondo che possiede una forte componente di identità culturale, legame con la terra e rispetto per la biodiversità".

Editoriale: - 70 anni della NATO festeggiati in sordina. - Lattiero caseari. Invariate le quotazioni del burro e della crema. Leggero calo del Parmigiano Reggiano 18 e 24 m -Cereali e dintorni. Repentina inversione di tendenza - Parmigiano Reggiano: l'assemblea approva il bilancio consuntivo 2018 - Vinitaly 2019: il Parmigiano Reggiano a Sol & Agrifood si sposa con i migliori vini del Belpaese -

SOMMARIO Anno 18 - n° 14 7 aprile 2019

1.1 editoriale
70 anni della NATO festeggiati in sordina.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Invariate le quotazioni del burro e della crema. Leggero calo del Parmigiano Reggiano 18 e 24 mesi.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. GRAFICI TENDENZA
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dall'USDA nessuna preoccupazione imminente
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni: tendenze
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Repentina inversione di tendenza
5.1 imprese e acquisizioni Consilium acquisisce Dino Corsini Srl
5.2 bracconaggio ittico Sequestrata una rete da pesca di 80 metri nel Taro
6.1 nuove imprese BUYHOOP - Market Place innovativo
6.2 sanità West Nile virus Sanità - West Nile, Forza Italia: azioni preventive per contrastare la diffusione del virus
8.1 ambiente Piacenza, PSR, presentati progetti per 3 milioni e 700 mila euro
8.2 Parmigiano Reggiano Parmigiano Reggiano: l'assemblea approva il bilancio consuntivo 2018
9.1 bonifica piacenza Il Consorzio di Bonifica non ci sta.
9.2 ambiente fluviale Ripreso il primo storione che risale dall'Emilia Romagna alla Lombardia
10.1 vinitaly Vinitaly 2019: il Parmigiano Reggiano a Sol & Agrifood si sposa con i migliori vini del Belpaese
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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Sabato, 06 Aprile 2019 10:05

"Coccodrilli contro le nutrie"

"La diffusione delle nutrie nella Bassa è fuori controllo ed è diventata una vera emergenza: sono pericolose per la sicurezza pubblica e causano pesanti danni agli agricoltori. Visto che se ne parla da anni ma il problema non è ancora stato risolto, dobbiamo arrivare al punto di liberare nei canali i coccodrilli per sfruttare le loro doti da antagonisti naturali?". Antenore Cervi, presidente Cia-Agricoltori Italiani di Reggio, lancia la provocazione - perché di provocazione si tratta - per accendere i riflettori sul fenomeno di proliferazione di quello che può essere definito "un vero e proprio flagello per l'agricoltura e l'intero ecosistema del territorio".

"La loro presenza infestante è una costante minaccia per l'uomo e l'economia - denuncia Cervi -: le nutrie devastano colture, scavano gallerie negli argini mettendo a rischio la tenuta idrogeologica del territorio, causano incidenti stradali. Il fenomeno è dilagante e le cronache dei giornali lo mettono bene in evidenza. Le recenti ordinanze delle amministrazioni comunali reggiane lo testimoniano dichiarando ufficialmente 'L'emergenza nutrie'. È finito il tempo delle parole: occorre intervenire con azioni concrete e risolutive".

Entra nel dettaglio: "In questo momento le nutrie si possono catturare con le gabbie - ma gli animalisti ne hanno già danneggiate numerose sull'intero territorio regionale - o con l'abbattimento tramite sparo. Le recenti ordinanze dei sindaci reggiani vanno in questa direzione consentendo l'abbattimento diretto con arma da fuoco tutti i giorni da un'ora prima dell'alba ad un'ora dopo il tramonto, naturalmente con le armi e le munizioni consentite per l'attività venatoria. Ma la nostra esperienza ci insegna che tutto questo, fatto in questo modo, potrebbe non essere sufficiente per eradicare questa specie invasiva. Lo Stato deve farsi carico della grave situazione. Non si può pensare di continuare ad andare avanti come se fosse tutto normale. I danni per i cittadini sono ingenti, e quelli causati agli agricoltori addirittura non sono più indennizzati. È inammissibile".

Pietro Codeluppi, membro della giunta Cia e presidente Atc 2: "Il piano triennale di controllo delle nutrie lascia perplessità. A oggi i cacciatori abilitati contengono 'solo' il numero di esemplari ma fa riflettere che tutti gli anni gli abbattimenti non calano, ammontano a circa oltre 7mila. Serve allora riordinare il coordinamento dei coadiutori, che lamentano problemi per l'attività che svolgono e il carico di costi che devono sopportare. A oggi l'Atc sostiene una spesa molto alta: una nutria costa di smaltimento 8 euro e 60 centesimi, compresi i 3 euro di contributo dati al cacciatore. Chiediamo con forza di poter integrare il contributo tramite però un sostegno di Comuni, enti e associazioni. Dobbiamo tutti fare il massimo per fermare questo flagello, per il bene dei cittadini e dell'agricoltura".

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(Argini devastati dalle nutrie)

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Il settore del vino in Italia: tendenze, dinamiche competitive e prospettive di sviluppo nell'Industry Book 2019 di UniCredit. L'Emilia Romagna si distingue per produttività. Cresce l'attenzione al biologico.

Un settore che prosegue nella propria dinamica di crescita e che conferma, con risultati apprezzabili, il processo di riposizionamento su uno scacchiere mondiale in continua e rapida evoluzione. Una regione, l'Emilia Romagna, che si distingue per quantità della produzione e capacità di generare valore.
Questa è, in estrema sintesi, la fotografia del mondo del vino italiano e di quello dell'Emilia Romagna resa dall'Industry Book 2019, lo studio che UniCredit conduce annualmente su tendenze, dinamiche competitive e prospettive di sviluppo e crescita del variegato comparto vitivinicolo nazionale.

Dichiara Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit: "L'edizione 2019 dell'Industry Book sul Vino conferma la filiera vitivinicola dell'Emilia Romagna come comparto di rilievo sia per l'economia del territorio che in ambito nazionale. UniCredit, con il suo network di banche leader nei propri 14 mercati strategici e una presenza consolidata in altri 18 Paesi in tutto il mondo, conferma il proprio impegno a sostegno del vino italiano nel mondo. Un'azione che, grazie a una forte focalizzazione con specialisti e servizi dedicati, ci ha permesso nel 2018 di erogare oltre 46milioni di euro a favore del settore in Emilia Romagna. In prossimità del principale evento fieristico del settore, il Vinitaly, con cui peraltro ha rinnovato quest'anno la propria storica partnership, UniCredit fornisce agli addetti ai lavori una fotografia, la più completa e realistica possibile, dei trend in atto nel settore e delle loro possibili evoluzioni. Con questa ricerca andiamo ad arricchire e completare un quadro di interventi a favore del comparto vitivinicolo senza pari, che spazia dal sostegno alla filiera, con interventi di Reverse Factoring, a finanziamenti realizzati per l'invecchiamento del prodotto, realizzati ad hoc sulle esigenze delle aziende vinicole".

FOCUS EMILIA ROMAGNA
L'Emilia Romagna, nella classifica delle regioni italiane, ha chiuso il 2017 in 3a posizione in merito ai livelli di produzione vinicola, con oltre 7 milioni di ettolitri, corrispondenti al 14,2% della produzione nazionale.
Sul fronte della qualità i vini dell'Emilia Romagna mantengono alta l'incidenza: il 65% della produzione del vino in regione è costituita da vini DOP (21%) o IGP (44%). Il tutto per un valore economico che nel 2017, per il segmento dei vini certificati prodotti dal territorio, sfiora i 400milioni di euro.
Il report ha poi evidenziato come, in linea con la crescente domanda di vini biologici, anche in Emilia Romagna sia proseguita l'espansione della coltivazione biologica della vite. In Regione la superficie di vigne a coltivazione biologica va oltre i 3.700 ettari, con una crescita che supera il 15% tra 2016 e 2017, ultimo dato disponibile.

FOCUS ITALIA
Il report, partendo da dati "macro" su fenomeni inerenti i consumi e la produzione di vino su scala mondiale, individua, dati alla mano, numerose tendenze ed evidenze a livello nazionale e regionale e traccia un quadro prospettico su dinamiche cruciali come l'andamento dei flussi di export.
Fatturati: In Italia il settore del vino conta circa 2 mila imprese industriali e fattura oltre 11 miliardi di euro, l'8% circa del fatturato nazionale del settore Food&Beverage. Le cooperative (cantine sociali e consorzi) valgono circa il 40% del fatturato settoriale e il 60% della produzione in volume. L'intero comparto denota una propensione all'export elevata, con un valore di 6,2 miliardi di euro generato sui mercati esteri. (il 54% del fatturato totale, in aumento rispetto al 51% del 2017). Su questo versante picchi di eccellenza si registrano nei segmenti dei vini DOP/IGP e degli spumanti, con una propensione all'export che si attesta, rispettivamente, al 58% e al 63%.
Volumi di produzione: Nel 2018 la produzione di vino in Italia è stata molto abbondante; con una produzione globale di 50,4 mln di hl sono stati superari del 10,5% i livelli dell'anno precedente. L'Italia si conferma così, per il quarto anno consecutivo, il primo produttore mondiale di vino, con un contributo di circa il 17% dalla produzione mondiale. In particolare è aumentata la produzione di vino DOP (+21,7% anno su anno, di cui +23,4% rossi e +20,5% bianchi) mentre l'IGP ha registrato un aumento più contenuto (+2,5% anno su anno).
Vini DOP e IGP: Con 523 prodotti certificati, l'Italia detiene il primato mondiale dei vinici certificati IG (DOP e IGP). 1 vino certificato su 3 in ambito europeo viene prodotto in Italia (Francia seconda con "soli"435 vini), tanto da far sì che ben il 68% del vino prodotto in Italia nel 2018 sia DOP o IGP, con un "peso specifico" maggiore rispetto all'anno precedente (+3%).
Consumi: Nell'arco degli ultimi 15 anni i consumi globali di vino sono aumentati del 6,6% annuo, attestandosi, a fine 2017 a 243 mln di hl (Fonte: OIV). Continua il processo di redistribuzione dei consumi mondiali: la crescita della domanda è sostenuta principalmente dalle economie emergenti sudamericane e asiatiche, con la Cina che ha più che raddoppiato i suoi consumi. Gli Stati Uniti risultano a fine 2017 il primo mercato mondiale, con oltre 32 milioni di hl che pesano per il 24% dei consumi totali. L'Italia è in terza posizione per consumi, con oltre 22 milioni di hl, in crescita dello 0,9% rispetto all'anno precedente e rappresentanti il 9,3% della domanda mondiale.
Scambi internazionali e export Italia: Nel 2018 le vendite mondiali di vino hanno superato i 30 miliardi di euro, in crescita dello 0,8% rispetto all'anno precedente e a dispetto della contrazione dei volumi globali (-6,7% a/a). Sul fronte delle importazioni si registra un grado di concentrazione relativamente moderato con i primi 10 paesi importatori in grado di intercettare solo 67% degli scambi globali. Gli Stati Uniti si confermano primo mercato mondiale ma buone dinamiche di crescita si registrano per mercati "maturi" come Belgio (+2,7%), Germania (+1,9%) e Paesi Bassi (+1,3%). Viceversa i paesi esportatori sono molto concentrati, tanto che i primi 3 paesi UE esportano il 60% dell'export mondiale.
In questo quadro l'Italia detiene una quota del 19,8% del totale export in valore, con 6,2 mld € di vendite sui mercati esteri. Dall'analisi emerge come nell'ultimo decennio le esportazioni italiane di vino abbiano puntato sempre più sulla qualità, come rivela la rapida crescita delle vendite in valore (+5,2% medio annuo nel periodo 2007/2018) rispetto ai volumi esportati, rimasti invece quasi invariati (+0,3% nello stesso periodo). Tale tendenza si è confermata anche nel 2018, con il valore dell'export in crescita del 3,3% sull'anno precedente nonostante il calo dei volumi (-7,8% a/a). Gli USA rimangono il primo mercato di sbocco, seguiti da Germania e Regno Unito. Questi 3 mercati insieme assorbono più della metà (53,6%) dell'export italiano globale. Tra i mercati di destinazione che crescono di più rispetto al 2017 si segnalano la Francia (+10,1%), la Svezia (+7,5%) e i Paesi Bassi (+5,6%).
Outlook e prospettive: Per il prossimo quinquennio l'OIV stima un fatturato mondiale del settore vino in crescita dell'1,5% annuo, tale da superare nel 2023 i 350 miliardi di dollari. Anche per l'Italia l'outlook si conferma moderatamente positivo, grazie soprattutto alla domanda estera mentre per i consumi interni le stime rimangono più caute.
A trainare i fatturati sarà la spesa globale per il consumo di vino: il progressivo ampliamento del reddito disponibile e della classe media nei paesi emergenti, unito al maggiore orientamento verso i vini di qualità in Europa, porterà ad un'accelerazione rispetto agli ultimi 5 anni , con un tasso medio di crescita per il periodo 2018-2023 del 3,8%.
Guardando ai singoli Paesi, secondo un'elaborazione UniCredit su dati NOMISMA WINE MONITOR i mercati più interessanti per l'export di vino italiano nel 2020 saranno:
- per i vini fermi: la Cina, dove sono previste volumi di vendite in aumento dell'11,9%, il Canada (+6,5%) e il Giappone (+4,2%)
- per gli spumanti: conferme per Canada, USA e Cina, dove si dovrebbe registrare una crescita rispettivamente del 18,4%, del 14,6% e del 12,2%
Da segnalare le stime al ribasso per la Germania, partner commerciale storico in cui si dovrebbe assistere a una contrazione dei consumi, sia nel comparto dei vini fermi (-0,1%), che negli spumanti (-0,8%).
Performance economico-finanziaria: L'analisi UniCredit su un campione di 685 imprese produttrici di vino che hanno depositato il bilancio negli ultimi 5 anni conferma le buone performance del settore nel periodo 2013-2017, con una crescita del fatturato ad un tasso medio annuo del 3,9%. La classificazione delle imprese per fatturato segnala un andamento migliore delle imprese con fatturato superiore a 5 mln € rispetto a quelle con fatturato inferiore a tale soglia, confermando che in questo settore la dimensione conta favorendo un migliore posizionamento sul mercato, soprattutto grazie a reti di vendita più articolate e alla capacità di andare all'estero.

I margini del settore nel quinquennio sono aumentati ad un tasso medio annuo del 5,8% riflettendo il progressivo posizionamento delle imprese su una tipologia qualitativa migliore. Anche qui si rileva la migliore performance delle imprese con fatturato superiore a 5 mln €, mentre le piccole riflettono una sensibilità maggiore all'andamento della domanda.

La società di Parma sbarca in America con un obiettivo di oltre 20 milioni di dollari di fatturato entro il 2020.

Parma, 05 aprile 2019 - Parmacotto acquisisce Cibo Italia e costituisce Parmacotto LLC, controllata per il 70% dall'azienda italiana e per il restante 30% dai soci fondatori di Cibo Italia Larry Saia e Alessandro Sità, quest'ultimo oggi Ceo di Parmacotto LLC.
Made in Italy e Alta Qualità al centro di una strategia di internazionale che punta totalmente sull'eccellenza del prodotto italiano.

Da oggi anche il mercato americano può contare sulla qualità del prodotto firmato Parmacotto, una qualità raggiunta attraverso l'efficientamento dei processi produttivi e la completa tracciabilità dell'intera filiera di produzione.

Continuo miglioramento dell'offerta di prodotto. Attenzione ai bisogni e alle esigenze di un consumatore più moderno e consapevole e all'evoluzione delle abitudini alimentari fanno di Parmacotto un player destinato ad imporsi anche nel mercato americano con un piano distributivo che intende raggiungere GDO e dettaglio.

«Abbiamo deciso di puntare sul mercato del Nord America poiché pensiamo ci siano ampi spazi di sviluppo per i nostri prodotti. L'investimento nell'acquisto del 70% di Cibo Italia permetterà di sviluppare importanti sinergie che sfrutteranno il posizionamento e la penetrazione distributiva della società americana e l'alta qualità dei prodotti Parmacotto».
Andrea Schivazappa - Amministratore Delegato Parmacotto

Parmacotto, tra le più note e storiche realtà italiane per quanto riguarda la produzione e commercializzazione di salumi e affettati pronti al consumo, è un'azienda riconosciuta in tutto il mondo per la grande attenzione che dedica alla qualità, alle proprietà nutrizionali dei suoi prodotti e per il suo costante impegno nella Ricerca&Sviluppo.

Con un consolidato Italia 2018 pari a 72 milioni di euro ed una proiezione per il 2020 a 100 milioni, oggi Parmacotto si presenta al mercato americano con l'obiettivo di proporre al consumatore US l'eccellenza firmata Made in Italy.

 

Dal 10 all'11 aprile Parmacotto a Cibus Connect 2019 con AZZURRO

Ospite della prima giornata la campionessa di sci Federica Brignone per raccontare insieme all'azienda il suo progetto dedicato alla sostenibilità ambientale.

PAD 05 STAND 023

Parmacotto torna a Cibus Connect, il format innovativo per lo sviluppo internazionale del Made in Italy alimentare in programma il 10 e l'11 aprile 2019 alle Fiere di Parma. L'azienda simbolo dell'eccellenza alimentare italiana partecipa alla manifestazione con AZZURRO, il Prosciutto Cotto di alta qualità con meno 25% di sale rispetto alla media (fonte: INRAN). L'ultima novità presentata da Parmacotto nasce per soddisfare le richieste di benessere e di qualità da parte di un consumatore attento ad un'alimentazione equilibrata ma che non rinuncia al gusto.

Mercoledì 10 aprile alle ore 12.30 sarà ospite dello stand Parmacotto (PAD 05 STAND 023) la campionessa di sci Federica Brignone terza italiana a conquistare una medaglia olimpica nel gigante dopo Giuliana Minuzzo e Deborah Compagnoni. L'atleta FISI presenterà "Traiettorie Liquide", il suo progetto sociale di responsabilità ambientale che ha l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica nei confronti dell'inquinamento marino sottolineando il valore dell'acqua come risorsa limitata e non infinita.

L'attenzione per la tematica ambientale è molto importante anche per Parmacotto che sta lavorando ad un progetto Eco Pack insieme ad un team R&D dedicato: packaging 100% riciclabile per ridurre il consumo di plastica non recuperabile e trasformare così le vaschette in confezioni totalmente eco-friendly.

Parmacotto S.p.a.
Con un fatturato consolidato di 72 milioni nel 2018, Parmacotto opera sul mercato italiano producendo e commercializzando salumi di alta qualità nel canale GDO e dettaglio tradizionale. Ha due stabilimenti produttivi a Marano (PR) e San Vitale Baganza (PR) e conta circa 150 dipendenti. Oltre al Prosciutto Cotto che rappresenta il core business dell'attività dell'azienda, Parmacotto è in grado di offrire una ricca gamma di prodotti: dai salumi tradizionali, agli affettati pronti al consumo.
www.parmacotto.com 

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“Da 100 anni mettiamo in campo la passione”, incontro domenica prossima al Consorzio Agrario di Parma. Agricoltura 4.0, tecnologie avanzate, ricerca scientifica applicata al comparto. Numerosi i relatori tra cui anche il professor Andrea Formigoni Ordinario Scienze Mediche Veterinarie Alma Mater Università di Bologna. 

Parma -

Nell’ambito dell’evento “Porte Aperte 2019”, organizzato per questo week end (6-7 Aprile) presso la sede del Consorzio Agrario di Parma in Strada Mercati 17 si terrà domenica mattina a partire dalle ore 10 un convegno aperto al pubblico interessato, dal titolo “Da 100 anni mettiamo in campo la passione.

La mattinata vedrà diversi interventi sui temi dell’innovazione in agricoltura sia sotto il profilo più legato alle nuove frontiere della ricerca tecnico-scientifica nel primo settore, sia sotto quello dell’applicazione tecnologica dei mezzi più moderni e avanzati che consentono di ottimizzare l’utilizzo dei big data colturali: oggi essenziali per resa e sostenibilità ambientale.

Dopo l’introduzione del direttore Giorgio Collina interverrà Paolo Pagliarini responsabile meccanizzazione del Cap che ripercorrerà le tappe che hanno consolidato, a partire dal 16 agosto del 1919, il fortunato matrimonio con la multinazionale leader New Holland ancora saldissimo e volto al futuro.

Successivamente sarà la volta dell’agronomo ricercatore di IBFS Servizi Bonifiche Ferraresi Holding Riccardo Mastroserio su “IBFS: metodi, tecniche e agricoltura di precisione al servizio di filiere agricole e foraggere, poi Francesco Belletti ricercatore MUA Cap “Tecniche per la migliore valorizzazione dei foraggi di qualità”, infine un esperto a 360° del settore ovvero il professor Andrea Formigoni Ordinario Scienze Mediche Veterinarie Alma Mater Università di Bologna sul tema “Dal presente al futuro nella zootecnia del latte.

Il convegno, moderato dal giornalista Andrea Gavazzoli, si concluderà con l’intervento del presidente del Consorzio Agrario di Parma Giorgio Grenzi che  approfondirà i temi presentati soffermandosi sul ruolo del Cap a servizio del nostro territorio e più in genere del comparto agroalimentare. Al termine si svolgerà un momento conviviale. 

Il Consorzio Parmigiano Reggiano chiude un anno da record per produzione e investimenti in comunicazione. Ricavi a 33.938.186 euro contro i 27.524.402 del 2017 (+ 23,3%).

Parma, 3 aprile 2019 – Si è tenuta oggi a Parma l'Assemblea generale dei consorziati del Parmigiano Reggiano durante la quale il Consorzio ha approvato all'unanimità il bilancio consuntivo 2018. Un anno da record sotto tanti punti idi vista, che ha visto crescere di pari passo produzione, ricavi e investimenti in comunicazione e marketing.

L'Assemblea si è svolta nell'Auditorium Paganini e ha visto una grande partecipazione di tutte le province del comprensorio: 163 produttori che rappresentano il 49% del totale dei caseifici del Parmigiano Reggiano.

Il bilancio 2018 evidenzia un incremento della produzione pari a 49.131 forme: 1,35% in più rispetto al 2017. Un record assoluto per il Parmigiano Reggiano che chiude l'anno con 3.699.695 forme prodotte contro le 3.650.562 dell'anno precedente. Sono conseguentemente aumentati i ricavi – 33.938.186 euro contro i 27.342.402 del 2017 - che derivano principalmente dai contributi che i caseifici devono versare al Consorzio per produrre la Dop.

"Il 2018 è stato un anno di consolidamento – ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano – nel quale abbiamo gestito positivamente una rilevante crescita della produzione. Un banco di prova importante perché il prezzo medio alla produzione ha tenuto e si è attestato intorno ai 10 euro al chilogrammo (Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore, prezzo medio alla produzione nell'anno 2018). L'intero comparto ha reagito positivamente all'incremento dell'offerta grazie agli investimenti in marketing e comunicazione che hanno contribuito a creare nuovi spazi di mercato in Italia e all'estero".

"Nel 2018 – continua Bertinelli – è entrato in vigore il nuovo Disciplinare di produzione portando cambiamenti importanti, primo tra tutti l'indicazione dell'età del prodotto in etichetta. I controlli h24 sulle linee di grattugia sono entrati a regime e il Piano di Regolazione dell'offerta ha centrato l'obiettivo per il quale era stato disegnato, creando le giuste condizioni di mercato".

Il 2018 sarà ricordato anche per il rilancio degli investimenti in marketing e comunicazione che hanno raggiunto la cifra record di € 20,9 milioni di euro contro i 15,2 del 2017. Investimenti che rappresentano una delle leve fondamentali per sostenere l'incremento della produzione tramite lo sviluppo della domanda in Italia e all'estero.

È aumentato anche l'export che ha superato quota 40%.

Il Consorzio diffonderà i dati economici del comparto in una conferenza stampa che si terra lunedì 15 aprile alle ore 11.00 nella Sala Blu di Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Valori di Milano.

Degustazioni e pairing si svolgeranno sia a Sol&Agrifood, sia negli stand di alcuni tra i più noti produttori vinicoli del panorama nazionale presenti a Vinitaly.

Reggio Emilia, 2 aprile 2018 – Il Consorzio Parmigiano Reggiano partecipa a Sol&Agrifood (stand B20), il Salone internazionale dell'Agroalimentare di Qualità in programma a Verona Fiere dal 7 al 10 aprile, in concomitanza con Vinitaly 2019.

Il Consorzio presenterà in Fiera diverse stagionature e tipologie di Parmigiano Reggiano che saranno proposte in abbinamento ai grandi vini italiani. Le degustazioni si svolgeranno sia nello stand del Consorzio a Sol&Agrifood, sia all'interno degli stand di alcuni tra i più noti produttori vinicoli del panorama nazionale presenti a Vinitaly.
L'obiettivo è sottolineare la versatilità del Parmigiano Reggiano, un formaggio che per la sua complessità di aromi e struttura è il partner ideale sia per un calice da aperitivo sia per abbinamenti più arditi.

Se un Parmigiano Reggiano "giovane", stagionato 12-18 mesi, è perfetto come aperitivo in abbinamento a vini bianchi e frizzanti, un 48 mesi si presenta con un carattere complesso e un sapore deciso con note di spezie, frutta secca e brodo di carne: da gustare con vini strutturati e da meditazione, e perché no, addirittura con un Marsala Doc o una Grappa del Trentino.

Insieme al Consorzio, ogni giorno si alterneranno in Fiera caseifici provenienti dalle diverse province di produzione che offriranno al pubblico la possibilità di scoprire tutta la biodiversità unica ed inimitabile del Parmigiano Reggiano: 4 Madonne Caseificio dell'Emilia (Lesignana, MO), Caseificio Sociale Palazzo (Roccabianca, PR), Azienda Agricola Boselli Nullo e Marcello (San Ruffino, PR), Caseificio Sociale Allegro (Castelnuovo di Sotto, RE), Società Agricola F.lli Brugnoli (Bardi, PR), Società Agricola Montecoppe (Collecchio, PR), Società Agricola Butteri (Salsomaggiore Terme, PR), Latteria Sociale San Giorgio (Casina, RE).
Particolarmente importanti nei giorni della manifestazione saranno le collaborazioni instaurate con eccellenze del panorama vinicolo e brassicolo tra cui: Consorzio Franciacorta, Cantine Intorcia, Consorzio dei vini Mantovani, Consorzio di tutela Lambruschi, Aglianico del Taburno, Vini del Sannio, Trentodoc, Istituto Tutela Grappe del Trentino, Birra del Borgo, Vermouth Cocchi, Regione Emilia Romagna, Duca di Salaparuta-Corvo, Birrificio Balladin.

Il Parmigiano Reggiano incontrerà infine Le Donne del Vino martedì 9 aprile alle ore 14.30 per una degustazione in abbinamento a etichette di produttrici emiliano romagnole (padiglione Emilia Romagna, stand Enoteca Regionale).

Nel sito www.parmigianoreggiano.it  è pubblicato il calendario completo delle degustazioni.

Latte spot nazionale ed estero in decrescita continua, mentre stabili sono le quote del burro e anche della la crema. Fisse le cifre per il Grana Padano, mentre il Parmigiano Reggiano cala in alcune sue stagionature.

di Virgilio e Jacopo Parma 02 aprile 2019 -

LATTE SPOT – Continua il calo dei prezzi per le diverse tipologie di latte; il più netto è ancora quello relativo allo scremato pastorizzato spot estero, dopo la settimana scorsa, con un -3,3% di acquisto tra 14,49 e 15,53 €/100 al litro. Il latte crudo spot nazionale continua la sua discesa di -1,2%, tra 41,24 e 42,27 €/100 al litro; il latte intero pastorizzato spot estero cala anch'esso a -1,5% tra 34,02 e 35,05 €/100 al litro.

BURRO E PANNA – Si mantengono stabili i prezzi dei listini del burro a Milano, mentre subiscono una battuta di arresto i punti percentuali della crema a uso alimentare. A Verona torna fisso il prezzo della panna, così come i rispettivi listini dello zangolato parmigiano e reggiano.

Borsa di Milano 01 aprile 2019:
BURRO CEE: 3,85 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,10 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,25 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,05 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,96 €/Kg. (=)
MARGARINA marzo 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)

Borsa di Verona 01 aprile 2019: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,95 – 2,05€/Kg.

Borsa di Parma 29 marzo 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 €/Kg.

Borsa di Reggio Emilia 02 aprile 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 - 1,65 €/kg.

GRANA PADANO – Milano 01 aprile 2019 – Medesimi prezzi per il Grana Padano in tutte le classificazioni di stagionatura.

- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 - 8.0 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,35 - 8,55 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 - 9,05 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO – Parma 29 marzo 2019 – Confermati gli prezzi del Parmigiano Reggiano ad eccezione del 18 mesi e del 24 mesi, in lievissimo calo.

-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 - 11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 - 11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,05 - 12,50 €/Kg. (- 0,4%)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,80 - 13,30 €/Kg. (- 0,4%)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)

@MulinoAlimentar #Filiera #Latte #DOP #formaggi #food #madeinitaly #lattierocaseari @theonlyparmesan
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Editoriale: - Approvata la norma europea sul Copyright, o quasi! - Lattiero caseari. Quote del burro stabili, crema in salita. Prezzi dei formaggi fissi da un mese - Cereali e dintorni. Variazioni insignificanti. - La Spergola a Vinitaly - Ora legale, lancette avanti di un'ora. Dal 2021 gli Stati UE potranno scegliere il loro fuso orario preferito. - Penny Germania ritira il Grana Padano e non il Parmigiano Reggiano - Il Parmigiano Reggiano a CIBUS CONNECT (10-11 aprile 2019)-

SOMMARIO Anno 18 - n° 13 31 marzo 2019
1.1 editoriale
Approvata la norma europea sul Copyright, o quasi!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Quote del burro stabili, crema in salita. Prezzi dei formaggi fissi da un mese.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. GRAFICI TENDENZA
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Variazioni insignificanti.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni: tendenze
5.1 VINITALY e SPERGOLA La Spergola a Vinitaly
5.2 ora legale Ora legale, lancette avanti di un'ora. Dal 2021 gli Stati UE potranno scegliere il loro fuso orario preferito.
6.1 sicurezza alimentare Penny Germania ritira il Grana Padano e non il Parmigiano Reggiano
6.2 parmigiano Reggiano Il Parmigiano Reggiano a CIBUS CONNECT (10-11 aprile 2019)
8.1 ambiente e plastiche Il progetto sperimentale "Il Po d'AMare"
9.1 export agrumi Le Arance rosse a Pechino
10.1 ambiente Bonifica Parmense, ripristinata e messa in sicurezza la strada di Sgui a Varsi
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners

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Venerdì, 29 Marzo 2019 10:08

Le Arance rosse a Pechino

La Cina da il benvenuto alle arance rosse italiane - Le arance rosse italiane il 2 Aprile 2019 saranno protagoniste in Cina nell'Ambasciata d'Italia a Pechino in un evento di benvenuto che annuncerà l'ingresso della pioniera Oranfrizer in questo nuovo mercato, l'iniziativa "Vulcanica, Vitaminica, Naturale. Dall'Italia alla Cina l'arancia rossa unica al mondo" coinvolgerà importatori, distributori, operatori del settore horeca e della GDO, chef e giornalisti. A presentare le arance rosse a Pechino saranno Salvo Laudani e Sara Grasso di Oranfrizer, manager della prima e finora unica azienda italiana che dopo la firma dei recenti protocolli ha esportato i primi container di arance in Cina via nave.

Interverranno per l'occasione Ettore Francesco Sequi, l'Ambasciatore d'Italia nella Repubblica Popolare Cinese, Amedeo Scarpa, Direttore dell'Ufficio ICE a Pechino, Mao Hong Ming l'importatore cinese di Ningbo Texstar Trading & Industry co Ltd.

"Essere i primi è una grande responsabilità – afferma Nello Alba, Ceo Oranfrizer - abbiamo fatto del nostro meglio per raggiungere questo obiettivo. Ma arrivare in Cina non è la fine di un'azione di export, è solo l'inizio. Incontreremo a Pechino importatori ed operatori del settore che in futuro potrebbero scommettere con noi sull'arancia rossa e sul made in Italy, la diffusione del prodotto nei mercati e suggerirne il consumo è un impegno che stiamo ancora svolgendo avvicinandoci alle richieste della comunità cinese. Oltre i confini d'Europa cerchiamo di stabilire dialoghi e relazioni economiche sicure e durevoli, le uniche che possono rivelarsi promettenti per migliorare il futuro della nostra agricoltura siciliana.
Valorizzare nel mondo il frutto più prezioso che coltiviamo in Sicilia è una mission continua per noi, esporteremo il nostro tesoro agroalimentare italiano ed europeo solo dove può trovare alto gradimento e il giusto valore".

L'evento che si svolgerà a Pechino consentirà ai portatori di interesse di degustare il nuovo agrume entrato nel mercato cinese, sarà trasferita ogni informazione sull'arancia rossa che da adesso è possibile importare. Il primo importatore cinese Mao Hong Ming, l'unico che attualmente dispone di arance rosse made in Italy sarà coinvolto nell'iniziativa per raccontare la sua esperienza "Lavoriamo da anni con l'Italia e l'Europa sia in import sia in export – afferma l'importatore - conosciamo bene il food italiano e riconosciamo l'enorme valore e potenziale che i prodotti italiani possono avere nel mercato cinese e per questo motivo che abbiamo voluto fare da pionieri importando le arance rosse italiane, nonostante le distanze ed i tempi prolungati di transito perché siamo sicuri che aldilà delle difficoltà tecniche il consumatore cinese apprezzerà l'unicità delle arance rosse siciliane, il sapore particolare, la meravigliosa colorazione ma soprattutto gli effetti benefici di questi preziosissimi frutti. Siamo positivi guardano al futuro di questo business". L'esportazione via nave potrebbe continuare già in questa stagione agrumaria, in futuro potrà essere sperimentata anche la via aerea.

"Il consumatore cinese di oggi è sempre più sofisticato e disponibile verso nuove esperienze di cibi e sapori. - aggiunge Amedeo Scarpa, direttore di ICE Pechino e coordinatore degli Uffici ICE in Cina – è pronto a sperimentare nuove varietà, anche di frutta fresca. Ma è anche sempre molto più attento alla sicurezza ed affidabilità di ciò che mette a tavola. E' per questo che i prodotti Made in Italy, incluso le arance di Sicilia, oggi ancor piu' che nel passato sono in perfetta sintonia con le nuove attente esigenze del consumatore cinese, perchè assicurano con processi certificati gli standard di qualità e sicurezza richiesti. I margini di crescita verso questo mercato sono molto ampi e le modalità di fornitura e distribuzione potranno avvantaggiarsi anche delle piattaforme e-commerce tenuto conto che la Cina è per fatturato il più grande mercato B2C al mondo: nel 2018 800 miliardi di US$, ovvero la metà del commercio mondiale B2C realizzato tramite tali piattaforme elettroniche di commercio".

Salvo Laudani e Sara Grasso, Marketing Manager ed Export Manager di Oranfrizer, a Pechino descriveranno l'unicità del territorio d'origine dell'arancia rossa e tutte le peculiarità dell'agrume made in Italy: si parlerà di gusto, pigmentazione, varietà e cultivar innovativi, proprietà organolettiche e microclima. Il pubblico specializzato potrà visualizzare dei film sulla produzione made in Italy e sull'arancia rossa per cogliere ogni dettaglio sulla filiera tricolore che lavora seguendo dei principi di alta qualità. Verranno approfonditi i fattori microclimatici che caratterizzano la Piana di Catania alle pendici del vulcano Etna, dove maturano le arance rosse Tarocco, Moro e Sanguinello uniche al mondo. A completare l'evento sarà una degustazione tematica a base delle arance rosse esportate - Tarocco e Moro - a cura dello chef italiano Fabio Falanga che molti fa assaporare i sapori d'Italia a Pechino.

"Rimanendo rispettosi della tradizione culinaria italiana esalteremo il sapore delle arance che sono arrivate dalla Sicilia, faremo provare questo straordinario frutto in diverse forme e consistenze con abbinamenti più o meno usuali" anticipa lo chef Falanga. Gli agrumi verranno proposti in tutta la loro autenticità, saranno elaborate alcune preparazioni per veicolare la versatilità dei frutti anche in cucina, per la preparazione di ricette dolci e salate, bevande nutrienti e cocktails alcolici.

L'evento organizzato da Oranfrizer nasce in sinergia con il progetto di CSO Italy "The European Art of Taste", è dedicato alla Cina ed è finanziato dall'Unione Europea, presenta i valori dell'ortofrutta italiana, in particolare le arance rosse raccolte in Sicilia e altre eccellenti produzioni del made in Italy (kiwi, pere, mele, succhi di frutta e verdure trasformate).

In allegato:
- le foto dei soggetti che interverranno il 2 Aprile nell'Ambasciata d'Italia a Pechino.
- la foto dello sdoganamento delle arance rosse italiane arrivate in Cina via nave.
- la foto della Cerimonia inaugurale del 23 marzo organizzata a Ningbo subito dopo l'arrivo in Cina via nave delle arance rosse italiane.
- la foto dell'incontro business tenutosi proprio oggi 28 marzo a Shanghai che ha coinvolto operatori del settore interessati alle arance rosse italiane arrivate in Cina via nave.

Più info www.oranfrizer.it 

 

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CHINA WELCOMES ITALIAN RED ORANGES

On April 2nd 2019 The Italian red oranges will be protagonists in China at the Embassy of Italy in Beijing in a welcome event that will announce the entry of the pioneer Oranfrizer into this new market, the "Volcanic, Vitaminic, Natural" initiative. From Italy to China the unique red orange in the world will involve importers, distributors, operators in the HORECA sector and large-scale retail trade, chefs and journalists. Salvo Laudani and Sara Grasso from Oranfrizer will present the red oranges in Beijing, manager of the first and so far the only Italian company that, after the signing of the recent protocols, exported the first containers of oranges to China by sea. Also Ettore Francesco Sequi, the Italian Ambassador in China, Amedeo Scarpa, Director of the ICE Office in Beijing, Mao Hong Ming, the Chinese importer of the company Ningbo Texstar Trading & Industry co Ltd will attend .

"Being the first is a great responsibility - says Nello Alba, CEO of Oranfrizer - we did our best to achieve this goal. But arriving in China is not the end of an export action, it is only the beginning. We will meet in Beijing importers and operators in the sector who in the future could invest with us in red orange and made in Italy, the spread of the product in the markets and suggest consumption is a commitment that we are still making, bringing us closer to the demands of the Chinese community. Beyond the borders of Europe we try to establish safe and long-lasting economic relationships, the only ones that can be promising to improve the future of our Sicilian agriculture. Our continuous mission is to promote the most precious fruit grown in Sicily around the world, we will export our Italian and European agri-food treasure only where it is appreciated and properly enhanced ".

The event will allow to taste the new citrus fruit entering the Chinese market, learn all information about the red orange now possible to import.
The first Chinese importer Mao Hong Ming, the only one who currently supplies the made-in-Italy red oranges will be involved to tell about his experience "We have been working for years with Italy and Europe both in import and in export - the importer affirms - we know well the Italian food and recognize the enormous value and potential that Italian products can have in the Chinese market and for this reason we wanted to be pioneers by importing Italian red oranges, despite the distances and long transit time because we are sure that beyond the technical difficulties the Chinese consumers will appreciate the uniqueness of Sicilian red oranges, the particular taste, the wonderful color but above all the beneficial effects of these precious fruits. We are positive, considering the future of this business". The export by see could continue in this current citrus season, and also the air shipment maybe in the next future.

"Today's Chinese consumer is increasingly sophisticated and optimistic towards new experiences of food and flavors - adds Amedeo Scarpa, director of ICE Beijing and coordinator of the ICE offices in China – ready to experiment with new varieties, including fresh fruit, focusing more and more on the safety and integrity of food. This is why Made in Italy products, including Sicilian oranges, today even more than in the past are in perfect harmony with the new attentive needs of the Chinese consumer, because they ensure the required quality and safety standards with certified processes. The margins of growth towards this market are very wide and the methods of supply and distribution will also be able to take advantage of the e-commerce platforms, considering that China is the largest B2C market in the world in terms of turnover: in 2018 800 billion US $, half of the world B2C trade via these electronic commerce".

Salvo Laudani and Sara Grasso, Marketing Manager and Export Manager of Oranfrizer, in Beijing will describe the uniqueness of the red orange territory of origin of and all the peculiarities of the made in Italy
citrus: we will talk about taste, pigmentation, varieties and innovative cultivar, organoleptic properties and microclimate. The specialized public will be able to see films on made in Italy and on red orange to capture every detail about the Italian production chain that works according to high quality features. The microclimatic factors in Catania Plain at the slopes of the Etna volcano will be studied in depth, where the unique Tarocco, Moro and Sanguinello red oranges ripen. Completing the event will be a thematic tasting based on exported red oranges - Tarocco and Moro - by the Italian chef Fabio Falanga who many will enjoy the flavors of Italy in Beijing.

"Respecting the Italian culinary tradition we will enhance the taste of Sicilian oranges, trying extraordinary fruit in different shapes and textures with common and unusual combinations" discloses chef Falanga.
Citrus fruits will be offered in all their authenticity, some preparations will be prepared to convey the versatility of the fruits also in the kitchen, for the preparation of sweet and savory recipes, nutritious drinks and alcoholic cocktails.

The event organized by Oranfrizer is born in synergy with the CSO Italy project "The European Art of Taste", dedicated to China and financed by the European Union, presenting the values of Italian fruit and vegetables, in particular the red oranges harvested in Sicily and other excellent productions of Made in Italy (kiwi, pears, apples, fruit juices and processed vegs).

More info - https://oranfrizer.it/oranfrizer/en-GB 

 

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中国欢迎意大利血橙

来自意大利的血橙,将成为2019年4月2日意大利驻华使馆欢迎活动中的主角。届时,意大利的先锋公司Oranfrizer将借助 "火山,维生素,自
然。世界上唯一的血橙从意大利来到中国" 的活动,宣布进入这个新兴市场。众多的进口商、分销商、餐饮从业人员、大型连锁经销商、厨师和媒体人员将参加活
动。Oranfrizer公司的经理人员Salvo Laudani和Sara Grasso将作介绍。这是第一家也是迄今为止唯一一家意大利公司,在最近签署的
协议后,通过海运向中国出口了第一个集装箱的橙子。意大利驻中华人民共和国大使谢国谊, 意大利对外贸易员会北京办事处首席代表暨中国区总协调官司凯培,以及中国
进口商宁波德士达贸易工业股份有限公司毛洪明将作发言。

"充当第一,意即责任重大" Oranfrizer公司首席执行官Nello Alba说道,"我们尽最大努力来实现这一目标。 但到达中国并不是出口行为
的终结,而是开始。我们在北京认识的业内进口商和运营商,将来可以与我们投身于意大利血橙和意大利制造产品。在市场上推广产品引导消费,是我们一直在践行的承
诺,以使我们更接近中国人的需求。我们要建立超越欧洲的安全和持久的对话机制和经济关系,这是有望改善西西里农业前景的唯一方式。在世界上提升我们西西里岛种植的
珍贵水果的价值,于我们是一项持续的使命。我们出口意大利的也是欧洲的珍宝级农副产品,就是为了让它能获得更高的赞赏和正确的价值"。

在北京举办的活动中,相关人员将品尝进入中国市场的新柑橘类水果,接受到现在开始可以进口中国的血橙的第一手信息。第一位也是目前唯一一位意大利血橙中国进
口商毛洪明,也将参与活动并讲述他的经验。"我们多年来一直从事与意大利和欧洲的进出口工作"他说,"我们非常了解意大利食品,我们认识到意大利产品在中国市场可
以拥有的巨大价值和潜力,因此我们希望成为进口意大利血橙的先锋。尽管距离远,运输时间长,但是我们确信,抛开这些技术难度,中国消费者一定会欣赏西西里血橙的独
特性,其特殊的味道,美妙的色彩,尤其是这些珍贵水果的有益效果。我们看好这项业务的未来。" 在这个柑橘季节,海运还会继续,未来可以尝试空运。

"今天的中国消费者越来越讲究,勇于体验新的食品新的口味",意大利对外贸易委员会北京办事处首席代表暨中国区总协调官司凯培补充道,"他们准备尝试新品
种,包括新鲜水果。但同是也总是越来越关注餐桌上的安全性和可靠性。这就是为什么包括西西里橙在内的意大利制造产品,在今天比过去更能符合中国消费者的新需求,因
为它们的安全性是经质量标准认证的生产工艺保证的,符合安全要求的。这个市场的增长空间十分巨大,供应和经销渠道还可以利用电子商务平台。中国在营业额方面是世界
上最大的B2C市场:2018年达到8000亿美元,即世界B2C贸易的一半是通过这些电子商务平台进行的。"

Oranfrizer公司的市场经理Salvo Laudani和出口经理Sara Grasso将讲述血橙原产地的独特性以及意大利产柑橘的特点:将讨论
味道,色素沉着,创新品种和栽培品种,口感特性和小气候等。专业公众将观看有关意大利制造和血橙的影片,以了解高质量原则下的意大利生产链的每一个细节。他们还将
对位于埃特纳火山坡的卡塔尼亚平原微气候因素进行深入研究,那里出产这些独特的Tarocco,Moro和Sanguinello品种的血橙。活动后,意大利主
厨Fabio Falanga将用出口过来的Tarocco和Moro血橙,设计主题品尝,让大家可以在北京享受到意大利风味。

"在尊重意大利烹饪传统的同进,我们将提升来自西西里岛的橙子的味道。我们将通过组合,设计不同的形状,让大家尝试这种非凡的水果,"厨
师Falanga说。所用的柑橘类水果将全部真实呈现。会在厨房加工些多样式的橙子备料,以配甜味和咸味食谱,以及营养饮料和鸡尾酒等。

这次由Oranfrizer公司主办的活动,是意大利果蔬服务中心"欧洲品味艺术"项目的配套活动,由欧盟资助,面向中国,旨在彰显意大利果蔬品的价值,特
别是产自西西里的血橙以及其它珍贵意大利物产,比如猕猴桃,梨,苹果,果汁和加工蔬菜等。

信息 - https://oranfrizer.it/oranfrizer/zh-CN 

"Pasta di legno nel San Fabio Grana Padano" Penny: ritiri solo in Germania. Ma qualche testata italiana ancora confonde il Grana Padano con il Parmigiano Reggiano.

di Virgilio Parma 28 marzo 2019 -

La vera notizia è che sono stati rinvenuti residui di cellulosa nei campioni analizzati del "Formaggio Grattugiato San Fabio" composto da Grana Padano e venduto esclusivamente nei punti vendita Penny Market in Germania.

Coinvolto è perciò solo il mercato tedesco, come si legge nel comunicato originale di REWE (titolare della catena Penny Market) "...Come misura precauzionale, l'intero inventario del prodotto interessato, vale a dire TUTTI i dati / lotti della durata di conservazione, è stato eliminato dalla vendita. I prodotti interessati che sono già stati acquistati possono ora essere restituiti senza ricevuta..."

Una ulteriore conferma della limitazione territoriale viene dal comunicato stampa diffuso da Penny Market che così recita:
"Apprendiamo la notizia di tracce di cellulosa rilevate nel formaggio grattugiato San Fabio, venduto nei punti vendita in Germania e già richiamato dal mercato. Penny Market Italia informa che – da specifiche verifiche effettuate dalle funzioni di qualità – in Italia commercializza nei punti vendita Penny Market Italia esclusivamente il marchio Valbontà Grana Padano grattugiato 200 g, realizzato da fornitori differenti rispetto al fornitore coinvolto e rivenduto in Germania. Il prodotto attualmente in commercio è realizzato in stabilimento certificato Ifs ed è sottoposto a periodici controlli commissionati a laboratorio esterno accreditato volti a confermare la piena conformità alla normativa e alle specifiche interne definite. Penny Market Italia intende rassicurare i propri consumatori sulla qualità dei prodotti venduti in Italia e che il fornitore del prodotto venduto in Germania, coinvolto nella presenza di tracce legnose all'interno del formaggio grattugiato, non è presente in nessun punto vendita in Italia, con nessun tipo di prodotto"

Ebbene a fronte di un problema limitato e fortunatamente limitato al solo territorio tedesco e al grattugiato di Grana Padano, ecco che alcune testate giornalistiche italiane sono riuscite a creare un gran polverone utilizzando le parole "Parmigiano Reggiano" o "Parmigiano" come sinonimi di Grana Padano.

Onore a "Il salvagente.it" che nella sua informativa comunica brevemente e correttamente la notizia che arriva dalla Germania.

Molto meno correttamente, sfiorando il ridicolo, invece sono le informative divulgate al riguardo da Interris.it che si lancia nella seguente considerazione: "Di formaggio, dentro, c'era ben poco. I supermercati tedeschi Penny hanno infatti richiamano il prodotto "San Fabio Grana Padano, grattugiato, 150 g" dagli scaffali perché, dopo analisi di laboratorio, è risultato dannoso per la salute. Benché etichettato e venduto come "100% parmigiano", il prodotto era stato addizionato con della cellulosa: le analisi infatti hanno riscontrato la presenza di una percentuale di pasta di legno."

A Interris.it fa eco Verdeazzurronotizie.it che addirittura esagera in due punti del suo articolo:
"...In alcune catene di supermercati in Germania viene venduto formaggio grattugiato etichettato come "100% parmigiano", ma contenente una percentuale di pasta di legno. L'allarme è stato diffuso dalla catena di supermercati Penny in Germania, dove in alcune confezioni è stato rilevato la presenza di cellulosa in formaggi grattugiati anche se etichettati come "100% parmigiano"
E infine informa anche sul tasso di imitazione del Parmigiano che in questa circostanza non ci azzecca per nulla ma fa figo, forse. "... Che il parmigiano sia l'alimento made in Italy più soggetto a contraffazione, lo dimostrano i dati secondo i quali il 99% dei formaggi venduti come italiani all'estero sarebbero in realtà delle imitazioni. La presenza di «trucioli di legno» per arricchire i contenuti del parmigiano grattugiato smaschera l'inganno del falso Made in Italy che utilizza nomi che richiamano specialità nazionali di prestigio per spacciare produzioni di bassa qualità, quando non addirittura rischiose per la salute. Il fatto che nel formaggio grattugiato meno del 40% del prodotto sia un prodotto caseario è grave."

Purtroppo è anche grave assegnare la frode dei "trucioli di legno" al "parmigiano grattugiato".

Una affermazione di una pesantezza inaudita che certamente non fa onore alla testata e tantomeno al suo direttore responsabile al quale è sfuggito il controllo.

Giacobazzi lancia la bottiglia dedicata al Modena Calcio. L'azienda vinicola Giacobazzi avvia la produzione di una bottiglia speciale celebrativa per il Modena FC 2018.

Nonantola (MO), 25 marzo 2019 – Giacobazzi, storica azienda vinicola del modenese, già main sponsor del Modena FC 2018, per l'attuale e successive due stagioni di calcio, ha reso omaggio alla celebre formazione emiliana realizzando una bottiglia in tiratura limitata, un Lambrusco di Sorbara, acquistabile esclusivamente presso il wine-shop all'interno della Cantina Museo Giacobazzi a Nonantola, fino a esaurimento delle scorte.

Un vero oggetto da collezione, come ci tiene a sottolineare Giovanni Giacobazzi, Presidente dell'omonima azienda:" E' un grande piacere per noi omaggiare la squadra del Modena Calcio con una bottiglia celebrativa. Per tradizione siamo molto legati alla nostra città e ai suoi valori, soprattutto in ambito sportivo dove abbiamo supportato diverse iniziative e team di varie specialità. Gli appassionati la potranno conservare come oggetto da collezione che celebra il ritorno del calcio in città."
La forma della bottiglia è esclusiva di Giacobazzi, con doppia personalizzazione ispirata ai colori della maglia del Modena FC, rendendola così disponibile in due versioni, una dipinta di giallo e l'altra di blu. Come anticipato, le bottiglie, nelle due versioni, saranno in tiratura limitata e numerate. Ne saranno prodotte 1912 per tipo, in onore all'anno di fondazione della squadra di calcio.

La presentazione della bottiglia avverrà in occasione del prossimo Vinitaly, presso lo stand di Giacobazzi.
A sottolineare ulteriormente lo stretto legame tra Giacobazzi e città di Modena con la sua squadra calcistica, è previsto un contest social su Instagram a tema "Passione Modenese", in cui si inviteranno gli utenti a scattare delle foto che includano elementi sia del Modena Calcio che di Giacobazzi che della città stessa.

Le immagini dovranno riportare il seguente hashtag #giacobazzivinilovesmodena e lo scatto che riceverà più like si aggiudicherà la competizione e una maglia ufficiale della squadra, autografata da tutti i calciatori. Il contest sarà attivo a partire dal 6/04/2018 e si concluderà il 16/04/2018.

Per ulteriori informazioni sul concorso, e relative modalità di partecipazione, rimandiamo alla pagina web dedicata: www.giacobazzivini.it/lovesmodena 

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Situata nel territorio di Modena, Giacobazzi Vini dal 1958 ha fatto la storia del Lambrusco e dei grandi Spumanti Italiani con spirito pionieristico e audacia, ma sempre prestando massima attenzione alla tradizione modenese. La casa vinicola, da sempre è legata al mondo dei motori e dello sport, con le celebri sponsorizzazioni a Gilles Villeneuve, Walter Villa e Marco Pantani, campioni capaci di osare proprio come Giacobazzi. Oggi l'azienda di Nonantola è proiettata verso il futuro e si presenta con uno stile comunicativo all'avanguardia, esprimendo il più eclettico DNA modenese attraverso la proposta di momenti di consumo fuori dal comune e dalle convenzioni, con accostamenti originali e un'immagine accattivante.


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Mercoledì, 27 Marzo 2019 11:47

La Spergola a Vinitaly

Spergola: finalmente il libro.  Un vitigno reggiano. Viaggio tra storia, vini e territorio (edizioni Aliberti), a cura di Giulia Bianco per AIS Reggio Emilia,

da L'Equilibrista Reggio Emilia 26 marzo 2019 - La Spergola ormai è una realtà che ha lasciato i confini della sua amata Scandiano, si è fatta conoscere il tutto il reggiano e con il passare del tempo è stata apprezzata a livello regionale arrivando al culmine l'anno scorso con il premio Surgiva dove è stata portata in alto dalla delegazione Associazione Italiana Sommelier di Reggio Emilia che ne ha decretato il successo a livello nazionale.

Come fosse un gioiello prezioso capace di conservare ricordi, tradizioni antiche e, nello stesso tempo, ricerca ed evoluzione, Reggio Emilia ha custodito la Spergola nel corso dei secoli.

Lunedi 8 Aprile in occasione di Vinitaly verrà consacrato l'impegno e la realizzazione dei tanti che hanno provato a fare qualcosa fuori dal coro, andando a restituire il giusto valore ad un vitigno che è stato quasi dimenticato e che oggi ritorna in scena entrando dalla porta principale, quella del salone del vino più importante a livello internazionale e che non teme confronti con i suoi simili in tutte le parti del Mondo.

I Sommelier di AIS Reggio Emilia hanno voluto raccogliere la sfida di ridare splendore alla Spergola, un' iniziativa mossa dal grande desiderio di raccontare un territorio attraverso un libro che è prima di tutto il viaggio nei luoghi della spergola fra le verdeggianti colline del reggiano ed i paesaggi che hanno ricalcato le gesta di Matilde di Canossa e dei suoi lasciti.

Il primo Convegno sul vitigno, del quale avevamo ampiamente documentato, si era tenuto il 30 settembre 2017 nella Rocca di Scandiano e aveva segnato un punto di lancio fondamentale per tutto il movimento creando solide basi grazie alle quali la cultura locale del vino ha poi svoltato.

Il libro, nato da una iniziativa del tutto legata al senso di appartenenza di una comunità e della voglia di far parlare delle persone che l'hanno resa grande, sarà commercializzato per fini nobili tanto che i proventi saranno interamente devoluti al GRADE, testimoniando come mai come stavolta il lavoro di un gruppo è stato valorizzato ai massimi livelli per l'interesse di tutti e a vantaggio di tutta la collettività.

Il primo incontro di introduzione si terrà nella SALA LOUNGE AIS padiglione 10 alle 12,00 nel quale verrà presentata ai giornalisti ed al personale addetto al settore la stesura del testo e la sua valenza a livello tecnico, mentre a seguire la seconda sessione presso il Padiglione Emilia Romagna alle ore 16,00, nel quale la discussione sarà rivolta a chiunque voglia essere toccato da questa bella storia tutta italiana.

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Per info:

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 
www.aliberticompagniaeditoriale.it 

Latte spot nazionale e pastorizzato in contenuta flessione, mentre stabili sono le quote del burro e in continuo rialzo la crema. Invariate le cifre per il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano da febbraio.

di Virgilio e Jacopo Parma 26 marzo 2019 -

LATTE SPOT – Dopo la settimana precedente nel quale era calato nettamente il prezzo del latte scremato spot estero, i prezzi rimangono in discesa per tutte le tipologie di latte. Il latte crudo spot nazionale scende di -1,2%, tra 41,76 e 42,79 €/100 al litro, mentre il latte intero pastorizzato spot estero cala a -1,4% tra 34,54 e 35,57 €/100 al litro. Il già citato scremato estero registra invece un -3,2% di acquisto che arriva tra 15,01 e 16,04 €/100 al litro.

BURRO E PANNA – I prezzi dei listini del burro a Milano si stabilizzano dopo una settimana in flessione, mentre continua la salita dei punti percentuali della crema a uso alimentare. A Verona aumenta il prezzo della panna, mentre si stabilizza lo zangolato reggiano. Il prezzo mensile della margarina, infine, si registra nuovamente stabile.

Borsa di Milano 25 marzo 2019:
BURRO CEE: 3,85 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,10 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,25 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,05 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,96 €/Kg. (+3,2%)
MARGARINA marzo 2019: 0,87 - 0,93€/kg (=)

Borsa di Verona 26 marzo 2019: (+5,26%)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,95 – 2,05€/Kg.

Borsa di Parma 22 marzo 2019 (-1,2%)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 €/Kg.

Borsa di Reggio Emilia 26 marzo 2019 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 - 1,65 €/kg.

GRANA PADANO – Milano 25 marzo 2019 – Nessuna variazione di prezzi da un mese per il Grana Padano in tutte le classificazioni di stagionatura; .

- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 - 8.0 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,35 - 8,55 €/Kg. (=)
- Grana Padano Riserva 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 - 9,05 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO – Parma 22 marzo 2019 – Medesima stabilità da un mese per il prezzo del Parmigiano Reggiano.

-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 -11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 -11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,10 - 12,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,85 - 13,35 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)

@MulinoAlimentar #Filiera #Latte #DOP #formaggi #food #madeinitaly #lattierocaseari @theonlyparmesan
@ClaudioGuidetti @100MadeinItaly

 

 

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Editoriale: - La via della seta, perché no? I soliti splendidi Alleati! - Lattiero caseari. Latte spot e burro in discesa, crema in aumento - Cereali e dintorni. Variazioni sorprendenti del grano a Chica - Filippine, trovata balena morta con 40 kg di plastica nello stomaco. - "C'è un'erba velenosa nei fagiolini finissimi surgelati -

SOMMARIO Anno 18 - n° 12 24 marzo 2019
1.1 editoriale
La via della seta, perché no? I soliti splendidi Alleati!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot e burro in discesa, crema in aumento.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. GRAFICI TENDENZA
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Variazioni sorprendenti del grano a Chicago.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni: tendenze
5.1 il valore dell'acqua piacenza Il 22 marzo si parla di Acqua e di Futuro all'Università Cattolica di Piacenza
5.2 ambiente e plastiche Filippine, trovata balena morta con 40 kg di plastica nello stomaco.
6.1 Food incubator "Parma Food Business Incubator". Dalla Regione 1 milione di euro
6.2 sicurezza alimentare "C'è un'erba velenosa nei fagiolini finissimi surgelati
7.1 agroalimentare emilia romagna L'Emilie
8.1 agroalimentare e export Forum delle Economie: UniCredit per l'Agroalimentare
9.1 ambiente e acqua Un videoprogetto sul Canale Lupi unisce i piccoli reporter d'acque della "riccio da parma" di Soragna alla Bonifica Parmense
9.2 parmigiano reggiano Nature: il Parmigiano Reggiano non solo è sano e naturale, fa anche bene all'apparato digerente
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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È stata pubblicata sulla prestigiosa rivista Nature Communications una ricerca che evidenzia che l'assunzione di Parmigiano Reggiano, non solo ha un importante ruolo nutrizionale nella dieta umana, ma anche un importante effetto salutistico in quanto arricchisce il patrimonio delle comunità microbiche (microbiota) residenti nel tratto gastrointestinale umano.

Parma, 22 marzo 2019 - E' stata pubblicata sulla prestigiosa rivista scientifica Nature Communications una ricerca coordinata dal Prof. Marco Ventura e dalla Prof.ssa Francesca Turroni dell'Università degli Studi di Parma, volta a comprendere le origini ecologiche e la composizione delle comunità microbiche del Parmigiano Reggiano, partecipando allo sviluppo delle sue caratteristiche organolettiche.

Il Parmigiano Reggiano è strettamente legato alla propria zona di origine (le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna a sinistra del fiume Reno e Mantova a destra del Po): è un prodotto DOP che deve il suo successo alla sua storia millenaria, ma anche a un microclima ideale che contribuisce a rendere unico il Re dei Formaggi.

Il fatto che sia prodotto senza alcun trattamento termico (il Parmigiano Reggiano è un formaggio a latte crudo che non viene pastorizzato), senza aggiunta di additivi e conservanti, lo rende un alimento completamente naturale sano e genuino: un formaggio che riesce a regalare al consumatore i profumi e i sapori dei foraggi che hanno mangiato le bovine, del latte che hanno prodotto per produrre le forme del formaggio più famoso d'Italia.

A dirlo, oggi, non sono solo i 330 caseifici che lo producono, ma anche la scienza.

Lo studio dell'Università di Parma ha infatti dimostrato per la prima volta che il Parmigiano Reggiano svolge un importante ruolo di alimento funzionale nella dieta umana, in quanto vettore di ceppi microbici che arricchiscono il microbiota intestinale umano.

È il primo lavoro che fornisce un'immagine molta dettagliata della composizione delle comunità batteriche, definite nel loro complesso microbiota, che risiedono nel Parmigiano Reggiano, mostrando l'esistenza sia di specie batteriche ubiquitarie sia di differenze legate al sito di produzione.

Il lavoro è stato condotto dal Laboratorio di Probiogenomica, Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale e dal Centro di Ricerca Interdipartimentale "Microbiome Research Hub" e ha visto la partecipazione di un gruppo di ricerca interamente dell'Ateneo di Parma.

Questa ricerca ha permesso di ricostruire in modo preciso il microbiota del Parmigiano Reggiano.

I dati ottenuti hanno evidenziato l'esistenza di batteri che vengono trasmessi dal latte vaccino all'uomo attraverso l'assunzione di Parmigiano Reggiano.

Tra questi batteri che vengono trasmessi per via orizzontale ricadono anche alcune specie di bifidobatteri, microrganismi probiotici comunemente considerati capaci di espletare effetti salutistici sull'uomo. In sostanza, la ricerca dimostra che c'è un passaggio orizzontale di batteri potenzialmente "buoni" dalle bovine al consumatore finale.

Mette inoltre in luce come l'assunzione del Parmigiano Reggiano possieda non solo un importante ruolo nutrizionale nella dieta umana, già ampiamente dimostrato, ma anche un effetto salutistico operato tramite il trasferimento di microrganismi in grado di modulare ed arricchire il microbiota intestinale dell'uomo.

Il lavoro apre un serio dibattito scientifico in merito all'origine di alcune tipologie di batteri ritenuti specifici di determinati alimenti, per questo definiti batteri degli alimenti, e pone delle concrete basi scientifiche relativamente alla loro origine ambientale e al loro trasferimento attraverso la filiera alimentare.

La ricerca è aperta: di certo si può dire che il Parmigiano Reggiano è un alimento che serve ad arricchire il nostro microbiota con microrganismi che hanno benefici sul tratto gastrointestinale. Ma in futuro ci si potrebbe anche spingere oltre, perché la presenza di questi microrganismi potrebbe avere anche ulteriori effetti salutari, considerando il ruolo centrale che viene attributo all'intestino per quanto riguarda il benessere e la salute dell'uomo.

 

La spumantizzazione è il processo che determina l'effervescenza dei vini. Sono due i metodi principali a essere utilizzati per fare in modo che il vino diventi effervescente: il metodo classico, che è alla base - per esempio - del brut Ferrari, e il metodo charmat. Quest'ultimo è noto anche con il nome di metodo Martinotti.

Che cos'è il metodo classico

Con il metodo classico, la presa di spuma (altro termine con il quale viene indicata la spumantizzazione) si svolge direttamente all'interno della bottiglia: è qui che vengono introdotti lieviti selezionati e zuccheri indispensabili allo scopo. Occorrono specifiche accortezze affinché il procedimento vada a buon fine: per esempio, le bottiglie devono essere messe in orizzontale, in modo che i lieviti siano in grado di svolgere la propria funzione nel migliore dei modi. La durata del periodo di riposo, inoltre, deve essere almeno di un anno e mezzo. Al termine dei 18 mesi, comincia quella che si può considerare come la fase più delicata, visto che è necessario ruotare le bottiglie di un quarto e al tempo stesso inclinarle: tale azione deve essere ripetuta tutti i giorni.

Dopo il remuage

La rotazione e l'inclinazione delle bottiglie fanno parte del cosiddetto remuage, grazie al quale i diversi residui derivanti dalla fermentazione si possono trasferire verso il collo della bottiglia. Il remuage in linea di massima dura un paio di mesi, e termina nel momento in cui le bottiglie arrivano a una posizione verticale. A questo punto si può effettuare la sboccatura: il collo della bottiglia viene congelato con un macchinario ad hoc prima che essa possa essere stappata. Ciò permette di espellere i residui della fermentazione e agevola la fuoriuscita delle fecce. Il vino fuoriuscito deve essere compenato con il liqueur d'expedition, uno sciroppo di dosaggio costituito da una miscela di zucchero e vino. Dopo che la bottiglia è stata tappata di nuovo, il vino può essere bevuto.

Che cos'è il metodo charmat

Con il metodo charmat, la spumantizzazione viene realizzata a partire da vini bianchi fermi. Il vino bianco va incontro a una prima fermentazione già nel corso del consueto processo di produzione; dopodiché tramite il metodo charmat si verifica una seconda fermentazione, che prevede l'aggiunta di zuccheri e lieviti, a temperatura costante e a pressione invariabile, all'interno di particolari tini in acciaio. La durata può variare a seconda dei casi, ma in genere è compresa tra 1 e 6 mesi. Nel corso di questo lasso di tempo, necessario per la spumantizzazione, la reazione dei lieviti fa sì che lo zucchero si trasformi in anidride carbonica e alcol: è così che compaiono le tipiche bollicine.

Che cosa succede dopo la fermentazione

In un passaggio successivo, il vino che è stato ottenuto con la fermentazione viene filtrato; dopodiché si provvede al dosaggio di una miscela di zucchero e vino, prima che si possa arrivare al momento dell'imbottigliamento. Quest'ultimo è un processo che non deve essere sottovalutato, in quanto è proprio in bottiglia che il processo di spumantizzazione viene completato (almeno per quanto riguarda i vini basati sul metodo charmat). Così, il vino può essere bevuto: un prodotto finale ottenuto con un procedimento veloce e semplice. Dal metodo charmat si ricavano vini dalle note fruttate, contraddistinti da una notevole leggerezza e altrettanta freschezza. Il perlage è evanescente e grezzo.

Che rapporto c'è tra il metodo classico e lo charmat?

Il metodo charmat è meno costoso, in quanto è più veloce e di più facile applicazione: esso permette di ottenere vini spumanti fruttati e aromatizzati, oltre che leggeri. L'esempio più noto è quello del prosecco.

Il metodo classico, viceversa, è più oneroso dal punto di vista economico, perché si basa su un procedimento più lungo ed elaborato. Ne derivano vini che risultano più corposi al palato, con un perlage persistente e fine, che possono essere bevuti a tutto pasto: il Ferrari Brut metodo classico lo dimostra.

"Parma Food Business Incubator", all'Università di Parma 1 milione di euro dalla Regione. L'Ateneo ristrutturerà la "Barchessa" del podere Campagne, al Campus Scienze e Tecnologie, per ospitare e incubare nuove imprese innovative in ambito agroalimentare

É in arrivo all'Università di Parma 1 milione di euro dalla Regione Emilia-Romagna per accogliere e incubare al Campus Scienze e Tecnologie nuove imprese ad alto tasso di innovazione in ambito agroalimentare.

É stato infatti approvato nei giorni scorsi il progetto Parma Food Business incubator che l'Ateneo ha presentato in dicembre in riposta al bando regionale Sostegno allo sviluppo delle infrastrutture per la competitività e per il territorio (misura 5.1 del Programma Regionale Attività Produttive 2012-2015) per realizzare infrastrutture che favoriscano la collaborazione tra imprese e Tecnopoli: si tratta del primo incubatore di imprese in ambito agroalimentare che sorge nella capitale della food valley, città creativa UNESCO per la gastronomia e Capitale italiana della cultura 2020.

Con un budget di quasi 1,6 milioni di euro, di cui 1 di contributo regionale, il Parma Food Business incubatorsorgerà al Campus Scienze e Tecnologie. La scelta strategica è stata quella di ristrutturare la "Barchessa" del podere Campagne, nei pressi della futura sede della Scuola di Studi Superiori in Alimenti e Nutrizione, creando così un'infrastruttura perfettamente complementare al Food Project di Ateneo e in forte continuità con le attività di ricerca industriale del Tecnopolo di Parma, raggiungibile comodamente a piedi dall'incubatore.

Saranno realizzati uffici temporanei per ospitare contemporaneamente 6 o 7 start up al fine di favorire, anche dal punto di vista del supporto logistico e strumentale, lo scambio di conoscenze ed esperienze tra impresa e università, incentivando contestualmente lo sviluppo di nuove imprese tecnologiche e innovative nel settore agro-alimentare. Il forte network internazionale che può vantare l'Ateneo attorno alla ricerca scientifica in ambito agroalimentare è stato uno degli elementi determinanti per il raggiungimento di questo risultato.

Il progetto dell'Università di Parma è risultato il secondo in graduatoria: gli altri tre che saranno finanziati dalla Regione sono un nuovo centro di ricerca industriale dedicato all'intelligenza artificiale (Center for artificial intelligence and computer vision) nel Tecnopolo di Modena, un progetto su ambiente, mare ed energia per il potenziamento e internazionalizzazione del Tecnopolo di Ravenna attraverso il recupero edilizio del Centro di ricerche di Marina di Ravenna e il completamento dell'European biomedical hub (Ebh) di Mirandola.

(Parma 18 marzo 2019)

"C'è un'erba velenosa nei fagiolini finissimi surgelati": Eurospin ritira le buste dal mercato. Ministero della salute segnala richiamo per rischio chimico

Dopo l'allerta lanciata in data 14 marzo da parte dello "Sportello dei Diritti", che segnalava la potenziale presenza di erba tossica nei fagiolini surgelati venduti in Francia da Carrefour, arriva oggi la comunicazione da parte del Ministero della Salute per lo stesso prodotto commercializzato in Italia da Eurospin Italia Spa a marchio "Delizia Dal Sole". E', infatti, sono stati ritirati dal mercato due lotti di fagiolini finissimi surgelati per il rischio legato alla presenza di un'erba velenosa nella confezione, la "Datura". Si tratta di una pianta infestante molto pericolosa che nel raccolto può confondersi con gli altri vegetali commestibili e che sarebbe finita in alcune buste di fagiolini surgelati a marchio "Delizie Dal Sole". 

L'azienda ha ritirato «in via precauzionale» gli interi lotti, dopo che il ministero della Salute ha pubblicato un richiamo con la richiesta di togliere al più presto il prodotto dagli scaffali. La datura è una pianta molto tossica, il cui consumo può portare a gravi effetti sulla salute. Viene anche chiamata "l'erba del diavolo". Il prodotto non deve essere consumato assolutamente.

E il ministero della Salute raccomanda categoricamente ai consumatori di non mangiare questi fagiolini, che potrebbero provocare seri fastidi.

In particolare si tratta dei lotti 9043M e 9043MX, che contengono buste da 600 grammi con la data di scadenza 02/2021 e 01/2021. Il prodotto, confezionato dall'azienda Greenyard Frozen France sas di Moreac, in Francia, è stato distribuito in alcune catene di grandi supermercati del Nord Italia, come Eurospin Italia Spa. Saranno ora le analisi comunque a stabilire se insieme ai fagiolini fossero mischiate anche le foglie di questa pianta velenosa. Ma non c'è da scherzare: a seconda delle quantità di erbe ingerite, l'intossicazione da Datura, può causare arrossamenti cutanei, allucinazioni, nausea e vomito, tachicardia, ipertensione e malessere generale. In certi casi, addirittura, se non si interviene rapidamente, porta anche al coma e alla morte. Il prodotto è anche stato distribuito in Francia dalla catena Carrefour, che ha immediatamente raccomandato ai consumatori, che hanno acquistato le confezioni, in via cautelativa e precauzionale, di non consumare il prodotto e di riportarlo al punto vendita.

Nell'ottica d'informazione quotidiana ai consumatori in materia di allerte alimentari, lo "Sportello dei Diritti", nella persona del presidente Giovanni D'Agata, ricorda che la procedura di richiamo riguarda solo i lotti in questione anche se è opportuno comunque prestare attenzione nel caso in cui aprendo la confezioni si ravvisi la presenza di un'erba estranea ai fagiolini.

(20 marzo 2019)

Forum delle Economie: UniCredit per l'Agroalimentare strategie e sinergie per coltivare il futuro delle imprese.

A Bologna un focus nazionale organizzato dal Gruppo bancario per riflettere su caratteristiche, punti di forza e aree di miglioramento del comparto.
Presenti imprenditori ed esperti. In programma anche B2B con buyer stranieri

Tra le attività realizzate dalla banca a supporto del settore anche il programma "Coltivare il futuro" che nel triennio 2016-2018 ha permesso l'erogazione di oltre 1,1miliardo di euro in Emilia Romagna, di cui circa 303milioni per l'area di Bologna; e il progetto filiere che in un anno ha registrato 38 accordi siglati sul perimetro nazionale, uno dei quali sull'area felsinea.

BOLOGNA, 19 marzo 2019 - Primo settore per creazione di valore aggiunto in Italia (62 miliardi di euro nel 2018), capace di apportare al Pil nazionale un contributo del 3,9%, anticiclico e virtuoso in resilienza, l'agroalimentare è il più rilevante tra i comparti d'eccellenza del Made in Italy. Qualità, export, innovazione e crescita dimensionale, unita allo sviluppo dei processi di integrazione della filiera, sono le leve capaci di tradurne le forti potenzialità in business sostenibile e di successo.

UniCredit ha scelto FICO Eataly World, come location simbolo dell'agrifood italiano conosciuto nel mondo, per stimolare il confronto e individuare strategie di sviluppo percorribili coinvolgendo esperti, rappresentanti di istituzioni, consorzi e, soprattutto, aziende del comparto: circa 80 gli imprenditori presenti, provenienti principalmente da Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche.

Nel corso dell'incontro sono stati illustrati i temi cardine inerenti scenario e prospettive del settore rilevati dall'Industry Book, analisi condotta dal Corporate Marketing UniCredit sulla base di dati macroeconomici e analisi di bilancio delle imprese. Secondo lo studio, nell'ultimo decennio il settore ha messo in atto profonde trasformazioni, innovando il modello di business e registrando una dinamica migliore di quella dell'industria manifatturiera nel suo complesso. A fronte di una debole domanda interna, l'export ha giocato un ruolo trainante per la crescita: le vendite all'estero del Food&Beverage italiano (prodotti trasformati), sono aumentate più dell'80% negli ultimi 11 anni, e nel 2018 (dati Istat, febbraio 2019) il giro d'affari è stato di oltre 35miliardi di euro; 5,6 miliardi per l'Emilia Romagna che conta oltre 4.800 imprese attive nel settore.

Eppure, la propensione all'export del settore per l'Italia rimane inferiore a quella dei principali concorrenti europei (23% nel F&B e 12% in agricoltura - dati Eurostat), ciò anche a causa delle ridotte dimensioni medie delle aziende, della difficoltà di accesso alle catene di distribuzione internazionale e della concentrazione dei mercati di sbocco: i primi quattro (Germania, Francia, Regno Unito e USA) assorbono infatti il 51% dell'export totale (dati Istat, febbraio 2019). Esiste quindi ancora un elevato potenziale da valorizzare in tema di business oltre confine, implementazione di organizzazione e capacità commerciale delle imprese (anche attraverso la crescita dimensionale e la promozione dei processi di integrazione della filiera) e sviluppo di prodotti ad elevato valore aggiunto capaci di imporsi su nicchie di mercato ad alto rendimento.

Giovanni Ronca, Co Head Italy UniCredit, ha sottolineato che oltre al portafoglio di strumenti finanziari pensati per accompagnare l'operatività ordinaria delle imprese, occorre una finanza più aperta al mercato "capace – ha detto Ronca - di ridurre il rischio di accesso a fonti di finanziamento di debito e di agevolare l'accesso al mercato dei capitali".
"Il settore agroalimentare sta vivendo un trend di sviluppo - ha rimarcato Andrea Casini, Co Head Italy UniCredit -. Partendo dal dialogo costante tra le parti, nato per comprendere meglio le esigenze e trovare insieme le soluzioni più idonee, UniCredit si propone come partner di riferimento per sostenere gli imprenditori del settore".

Ciò si aggiunge ad una serie di attività realizzate dal Gruppo a supporto delle imprese del comparto:
• Il programma "Coltivare il futuro", nato dall'accordo stretto da UniCredit con il MiPAAF (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) a supporto delle aziende dell'agroalimentare che nel triennio 2016-2018 ha permesso l'erogazione di 5miliardi e 400milioni di euro in Italia; di cui oltre 1miliardo e 100milioni in Emilia Romagna e, più in dettaglio, circa 303milioni per l'area di Bologna.
• la creazione di un'Area Marketing Centrale UniCredit, in grado di proporre soluzioni e opportunità commerciali idonee alle specifiche esigenze delle imprese e una rete locale ad hoc composta da specialisti,
• il progetto UniCredit volto a rafforzare il valore delle filiere offrendo sostegno finanziario al ciclo produttivo e un più agevole accesso al credito: 38 gli accordi siglati in Italia in un anno, uno dei quali sull'area bolognese (Conserve Italia).

UniCredit, inoltre, grazie alla sua radicata presenza internazionale, con banche leader in 14 mercati principali e un network di uffici e International Center in 18 Paesi del mondo, si impegna a sostenere la crescita delle imprese locali aiutandole a mettere in atto strategie di internazionalizzazione di successo. Tra le azioni intraprese su questo fronte, anche l'organizzazione di B2B, incontri diretti tra aziende italiane e buyer stranieri qualificati, come quello realizzato in occasione del Forum organizzato a Bologna che ha visto partecipare imprenditori provenienti anche da Vietnam, Russia, Germania e Kazakistan.

Quella di Bologna è la prima tappa di un percorso dedicato da UniCredit al settore dell'agroalimentare. Il prossimo appuntamento è previsto a Catania il 21 marzo.

Prezzi sempre in giù per il latte spot nazionale e pastorizzato, calo netto per quello scremato estero. In continua flessione le quote del burro, in rialzo le percentuali della crema. Stabili le cifre per il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano.

di Virgilio e Jacopo Parma 19 marzo 2019 -

LATTE SPOT – Il prezzo del latte scremato spot estero cala drasticamente rispetto alle ultime settimane, registrando un -6,1% di acquisto che arriva tra 15,53 e 16,56 €/100 al litro. Rimangono in discesa i prezzi del latte crudo spot nazionale, calato ancora di -1,2%, tra 42,27 e 43,30 €/100 al litro, e del latte intero pastorizzato spot estero, sceso a -2,8% tra 35,05 e 36,09 €/100 al litro.

BURRO E PANNA – Sempre in leggera flessione di punti percentuali i vari prezzi dei listini del burro a Milano. Decisa ripresa invece per il prezzo della Crema a uso alimentare rispetto alla settimana precedente, si conferma ancora stabile il prezzo della panna quotata a Verona. Nuovamente in calo i prezzi dello zangolato parmense e reggiano.

Borsa di Milano 18 marzo 2019:
BURRO CEE: 3,85 €/Kg (-0,5%)
BURRO CENTRIFUGA: 4,10 €/Kg. (-0,5%)
BURRO PASTORIZZATO: 2,25 €/Kg. (-0,9%)
BURRO ZANGOLATO: 2,05 €/Kg. (-1,0%)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,90 €/Kg. (+2,2%)
MARGARINA febbraio 2019: 0,87 -0,93€/kg (=)

Borsa Verona 18 marzo 2019: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,85 - 1,95€/Kg.

Borsa di Parma 15 marzo 2019 (-1,8%)
BURRO ZANGOLATO: 1,67 €/Kg.

Borsa di Reggio Emilia 19 marzo 2019 (-1,2%)
BURRO ZANGOLATO: 1,65 - 1,65 €/kg.

GRANA PADANO – Milano 18 marzo 2019 – Nessun cambiamento di prezzi per il Grana Padano in tutte le classificazioni di stagionatura.

- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 - 8.0 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,35 - 8,55 €/Kg. (=)
- Grana Padano RISERVA 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 - 9,05 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO – Parma 15 marzo 2019 – Il prezzo del Parmigiano Reggiano rimane immutato.

-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 -11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 -11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,10 - 12,55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,85 - 13,35 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)

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Editoriale: - "Sisma 2016 Centro Italia, lo Stato delle cose" -Latte spot, burro e panna ancora in leggero calo. - Cereali e dintorni. USDA replica perfettamente i dati precedenti - Pomodoro, accordo tra OI, Regione Emilia-Romagna e filiera per la formazione in ambito lavorativo - Ponte di Colorno: Provincia e Università lavorano a definire il sistema di controlli - Parmigiano Reggiano: nuovo partner di Jeune Restaurateur D'europe -

SOMMARIO Anno 18 - n° 11 17 marzo 2019
1.1 editoriale
"Sisma 2016 Centro Italia, lo Stato delle cose"
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot, burro e panna ancora in leggero calo.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot, burro e panna ancora in leggero calo. GRAFICI TENDENZA
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. USDA replica perfettamente i dati precedenti
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni: tendenze
5.1 pomodoro e formazione Pomodoro, accordo tra OI, Regione Emilia-Romagna e filiera per la formazione in ambito lavorativo
5.2 appennino e bonifica La Bonifica Parmense a lavoro sulle strade dell'appennino parmense
6.1 siccità reggio emilia Emilia Centrale: Siccità e irrigazione, la situazione
6.2 ponte sul po Ponte di Colorno: Provincia e Università lavorano a definire il sistema di controlli
7.1 agroalimentare emilia romagna L'Emilia-Romagna del gusto: rinnovato l'accordo tra Regione e Unioncamere
8.1 SIMA Paris SIMA 2019: un clima d'affari sostenuto per un salone rivolto all'innovazione
9.1 ambiente e clima Global Climate Strike For Future - anche da Parma tutti dietro a Greta
9.2 parmigiano reggiano Parmigiano Reggiano: nuovo partner di Jeune Restaurateur D'europe
10.1 crisi idrica Riunito a Parma l'Osservatorio sulle crisi idriche
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
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Agricoltura. L'Emilia-Romagna del gusto: rinnovato l'accordo tra Regione e Unioncamere per la valorizzazione dell'enogastronomia regionale, l'internazionalizzazione e la scoperta dei territori

Al centro del protocollo "Deliziando", il progetto che mette le aziende e i prodotti dell'Emilia-Romagna nelle vetrine dell'Italia e del mondo. L'assessore Caselli: "Sinergia con Unioncamere strategica nella promozione delle eccellenze enogastronomiche e nel sostegno alle imprese del territorio"

Bologna - L'Emilia-Romagna porta nel mondo le sue eccellenze, attraverso la valorizzazione dei prodotti tipici e di qualità, e ne fa dei veri e propri testimonial del patrimonio culturale e dell'offerta turistica dei territori. Per promuovere e raccontare la Food Valley e il panorama di grandi e piccoli marchi, che saldano qualità delle materie prime e delle tecniche di produzione, Regione Emilia-Romagna e Unione Regionale delle Camere di commercio dell'Emilia-Romagna hanno rinnovato in questi giorni il protocollo di collaborazione, giunto alla sua quarta edizione, per la realizzazione di progetti integrati di promozione dei prodotti di qualità.

Tra le azioni messe in campo in questi anni, il supporto alle imprese per la partecipazione a fiere di settore in Italia come Vinitaly e Cibus, eventi come Good, il workshop internazionale sul turismo enogastronomico e la tappa bolognese dell'iniziativa True Italian Taste che nel 2018 ha visto a Bologna 36 buyer esteri, 113 imprese regionali per un totale di 907 incontri B2B (business to business) con focus sul bio. A questi si aggiungono le iniziative di promozione all'estero in occasione delle missioni in Canada (per la Settimana internazionale della cucina italiana) e in Gran Bretagna.

"La sinergia che ha unito Regione e Unioncamere nella realizzazione di eventi per la promozione delle nostre eccellenze enogastronomiche in Italia e all'estero- ha commentato l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli - è stata di grande importanza per il coinvolgimento delle imprese del territorio e ha rappresentato un insostituibile contributo nelle varie fiere internazionali di settore. Se prendiamo ad esempio l'attività realizzata in comune nel progetto "Deliziando", in dieci anni abbiamo superato le più rosee aspettative con manifestazioni di successo e interesse per tanti operatori del settore".

Tra i punti qualificanti dell'accordo, il coordinamento dei progetti per la valorizzazione dell'enogastronomia regionale, legata alla scoperta dei territori di origine e a supporto degli operatori della filiera agroalimentare, ma anche dei settori del turismo, del commercio e dell'artigianato, con sinergie imprenditoriali e nuove forme d'impresa. I partner operano anche attraverso interventi integrati di promozione nei mercati esteri del settore turistico e della filiera agroalimentare. Tutte le attività sono realizzate in stretta collaborazione con i Consorzi di tutela dei prodotti Dop e Igp, l'Enoteca regionale e Azienda per la promozione turistica dell'Emilia-Romagna.

"In questi anni, il progetto Deliziando e turismo enogastronomico di qualità- ha ricordato Claudio Pasini, segretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna- ha rafforzato le azioni di co-marketing fra i partner, per valorizzare, attraverso un approccio integrato, il patrimonio culturale, l'offerta turistica e i prodotti tipici e di qualità che condensano efficacemente stile, gusto ed eccellenze produttive della regione. Ciò ha consentito- prosegue Pasini- di sviluppare sui mercati esteri l'immagine dell'Emilia-Romagna attraverso progetti per la valorizzazione dell'enogastronomia di qualità, interventi integrati di promozione della filiera produttiva agro-alimentare e del settore turistico. Muoversi come sistema e contribuire a un macro-obiettivo condiviso è la base per lo sviluppo di un agroalimentare sostenibile, competitivo e internazionalizzato, in cui la qualità - fatta di tradizione, innovazione, valorizzazione della biodiversità e reputazione gastronomica - è chiave competitiva".

"Deliziando", un viaggio lungo dieci anni
È il progetto di punta della collaborazione tra Regione e Unioncamere. Finanziato complessivamente con circa 6,3 milioni di euro, di cui 3,5 da parte della Regione, 1,7 Unioncamere e per il resto dall'Istituto per il Commercio con l'Estero (fino al 2010) rappresenta un modello di collaborazione per lo sviluppo di un agroalimentare sostenibile, competitivo e internazionalizzato, in cui la qualità è la carta vincente.

"Deliziando" nel periodo 2008-2018 ha costruito azioni di valorizzazione e promozione dei prodotti a qualità certificata sui mercati esteri. Sono state realizzate 170 attività istituzionali e promo-commerciali, per 34 Paesi. Le aziende partecipanti sono state quasi tremila. Negli eventi commerciali sono stati coinvolti 1.315 operatori esteri e 10.902 gli incontri B2B realizzati. Presenti agli eventi istituzionali 2.491 giornalisti e operatori esteri. Gli studenti esteri di scuole alberghiere interessati sono stati 435. 127 i prodotti dell'Emilia-Romagna che partecipano al progetto, tra cui 44 Dop e Igp, 24 vini Dop, 9 vini Igp, 39 prodotti tipici regionali e a Qualità controllata. Tra le candidature dei prossimi anni i presidi Slow food, i birrifici e le gelaterie artigianali, i prodotti di montagna./OC

In foto di copertina: firma protocollo Rer Unioncamere_Pasini, Caselli, Mazzotti

Lo spirito dell'accordo tra il Consorzio e JRE non è di "sponsorship" ma di concreta volontà di costruire un percorso a partire dalla condivisione dei valori. L'accordo ha durata triennale e prevede numerose iniziative in tutta Europa.

Reggio Emilia, 15 marzo 2019 – A partire dal 2019 e per i prossimo triennio, il Consorzio del Parmigiano Reggiano sarà partner dell'associazione Jeune Restaurateur d'Europe: il network europeo che riunisce i migliori e i più giovani rappresentanti dell'alta gastronomia.

Nata in Francia alla metà degli anni Settanta, Jre - Jeunes Restaurateurs d'Europe oggi conta più di 350 ristoranti affiliati distribuiti in 15 Paesi, rappresentanti di altrettante interpretazioni culinarie.

L'associazione è presente in Austria, Belgio, Croazia, Danimarca, Germania, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Slovenia, Spagna, Svizzera e Regno Unito.

La compagine italiana è composta da 83 cuochi ed è guidata da Luca Marchini, titolare del Ristorante L'Erba del Re di Modena.

Prima tappa del nuovo percorso sarà il XXVI Congresso Nazionale di JRE Italia che si terrà domenica 17 e lunedì 18 marzo alla Comunità di San Patrignano.
Lo spirito dell'accordo tra il Consorzio e JRE non è di "sponsorship", ma di concreta volontà di costruire un percorso a partire dalla condivisione dei valori. Proprio per questo motivo il Consorzio ha come obbiettivo quello di coinvolgere i membri JRE in momenti di formazione e divulgazione volti ad approfondire le caratteristiche che rendono il Parmigiano Reggiano unico e differente dagli altri formaggi e così versatile in cucina.

Nel corso dell'anno, in concomitanza con le assemblee nazionali JRE dei diversi paesi, il Consorzio organizzerà dei seminari per sottolineare le specificità del Parmigiano Reggiano DOP: dalla biodiversità che lo caratterizza alle diverse stagionature passando per il food cost, il taglio, la conservazione e la valorizzazione sul menù. Oltre a questo, nel quadro della collaborazione, il Consorzio ha in programma di organizzare incontri e contest per valorizzare il Parmigiano Reggiano e creare cultura di prodotto.

 

 

La produzione di Coppa di Parma IGP sale a 4,3 milioni di kg (+7,5%), il fatturato si attesta sui 65 milioni di euro, con un incremento dell’8,3% rispetto al 2017. L’incidenza dell’export passa dal 15 al 18%, con l’UE che si conferma la principale area di destinazione del prodotto. Per il 2019, i due Paesi obiettivo sono Stati Uniti e Giappone.

15 Marzo 2019 -

Il 2018 è stato un anno positivo per il Consorzio di Tutela della Coppa di Parma IGP, che prosegue nel cammino di crescita avviato nel 2017. Lo scorso anno, la produzione di Coppa di Parma IGP è stata di 4,3 milioni di kg: l’incremento a volume, rispetto al 2017, è del 7,5%. Il canale della grande distribuzione si conferma quello prevalente nella commercializzazione della Coppa di Parma IGP: assorbe infatti l’80% circa della produzione. La referenza più apprezzata dai consumatori rimane la Coppa di Parma IGP intera, che incide per il 40% della produzione.

Anche le performance a valore premiano il comparto della Coppa di Parma IGP, che garantisce lavoro a circa 500 persone: il fatturato è salito a 65 milioni di euro, con un crescita pari all’8,3% rispetto al 2017. Fa registrare segno positivo l’export, la cui incidenza sul fatturato sale dal 15 al 18%. La geografia commerciale della Coppa di Parma IGP è rimasta sostanzialmente inalterata nel corso degli ultimi 12 mesi: il mercato principale si conferma quello della UE, trainato dalla domanda di Francia e Germania. Buoni i risultati conseguiti anche nel Regno Unito, nel Benelux e in Polonia. Al di fuori della UE, i Paesi che dimostrano di apprezzare maggiormente questa eccellenza dell’arte salumiera italiana sono Svizzera, Russia e Canada.

Come spiega Fabrizio Aschieri, Presidente del Consorzio di Tutela della Coppa di Parma IGP, che riunisce attualmente 21 aziende, «Per il 2018 avevamo stimato a inizio anno una crescita del 5% a valore: siamo riusciti a fare ancora meglio, sfiorando un incremento a doppia cifra. Ci siamo impegnati molto in attività di promozione, per diffondere la cultura di prodotto in Italia: di qui la scelta di partecipare a Vinitaly al fianco di Slow Food, esperienza che replicheremo anche nel 2019 perché ci ha dato molte soddisfazioni, e al Parma UNESCO City of Gastronomy Festival, per rimarcare il legame con il territorio della Food Valley. Nel 2019, oltre che a Verona, saremo presenti a Bologna, per Cibò So Good, e a Parma, per Cibus Connect: e stiamo valutando altre opportunità».

Un altro driver di crescita è rappresentato dall’export. Le aree obiettivo sono due: «La prima è rappresentata dagli Stati Uniti, dove la Coppa di Parma IGP non è ancora commercializzata a causa della normativa sanitaria particolarmente severa in materia di salumi - continua il Presidente Aschieri -. Stiamo lavorando per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie per entrare nel mercato statunitense: siamo fiduciosi, anche se ci vorrà ancora pazienza. La seconda area obiettivo è rappresentata dal Giappone, soprattutto dopo l’entrata in vigore del trattato commerciale JEFTA, che prevede la progressiva eliminazione dei dazi sui beni importati dall’Europa nel Paese del Sol Levante, tra cui su 46 prodotti italiani a indicazione geografica protetta».

Rabboni: "Questa best practice potrà essere estesa in tutto il Nord Italia. Legalità, eticità e valorizzazione professionale del lavoro sono nostri tratti distintivi"

C'è un accordo di collaborazione tra OI Pomodoro da industria del Nord Italia, Regione Emilia-Romagna e portatori di interesse della filiera dell'oro rosso – produttori agricoli ed industriali trasformatori - per definire politiche di formazione pubbliche in ambito lavorativo che siano specifiche per le esigenze del settore.

È questa la linea di indirizzo emersa, in maniera condivisa, dal confronto promosso, dall'OI, alla Stazione sperimentale dell'industria delle conserve alimentari di Parma in occasione di un confronto tra gli operatori della filiera del pomodoro, i sindacati e la Regione Emilia Romagna, territorio in cui si coltiva il 70% del pomodoro del Nord Italia (nel 2018 furono 24.140 gli ettari interessati dal pomodoro).

"La nostra proposta di collaborazione ha trovato riscontri positivi. L'OI – spiega il presidente Tiberio Rabboni - è pronta a ricoprire il ruolo di facilitatore di un dialogo sempre più intenso con la Regione Emilia-Romagna e con gli attori della filiera. Una best practice che potremmo poi estendere a tutto il Nord Italia. Vogliamo promuovere un maggiore e più sistematico investimento formativo pubblico a favore dei tecnici e degli addetti della filiera produttiva del pomodoro da industria, rendendoci disponibili per favorire un'intesa finalizzata ad un raccordo formale tra i programmi regionali di formazione tecnica e professionale e i fabbisogni specifici della filiera. Ci motiva la consapevolezza che la valorizzazione professionale del lavoro dipendente è oggi uno dei presupposti fondamentali per poter ulteriormente crescere in qualità, sostenibilità e competitività sui mercati interni ed internazionali. Vogliamo che la filiera del Nord Italia abbia sempre più nella legalità, nella tutela e nella valorizzazione professionale del lavoro e dei lavoratori un tratto distintivo inoppugnabile".

L'accordo, che si concretizzerà nelle prossime settimane quando verranno definiti gli aspetti pratici, è scaturito al termine di una tavola rotonda che – preceduta dagli interventi del professor Gabriele Canali dell'università Cattolica di Piacenza e del dirigente regionale per le politiche dell'istruzione, della formazione, del lavoro e della conoscenza Francesca Bergamini – ha visto partecipare diversi soggetti del mondo del pomodoro e del lavoro e si è aperta con il saluto istituzionale dell'assessore regionale Patrizio Bianchi che ha messo in evidenza l'impegno sino ad oggi profuso dall'Emilia-Romagna.
"Per superare la stagnazione dei mercati interni – ha messo in evidenza Aldo Rodolfi, vicepresidente Anicav - è fondamentale puntare sulle esportazioni e, pertanto, è bene che la formazione si concentri sull'aumento delle competenze in termini di internazionalizzazione e di conoscenza delle normative dei mercati esteri. Non dimentichiamo poi che il nostro settore è fortemente stagionale: il pomodoro c'è per un paio di mesi all'anno ed in così poco tempo si concentra la possibilità di fare formazione su linee produttive che sono operative per non più di una sessantina di giorni".

Per il presidente del Consorzio agrario Terrepadane Marco Crotti serve una formazione specifica: "Tecnici o agronomi non escono mai sufficientemente preparati dai canali scolastici. C'è sempre bisogno di investire per introdurli al meglio nel mondo del lavoro. Serve una maggiore formazione, ad esempio sui temi dell'acqua e del risparmio idrico. In questo dovremo essere bravi a coordinare i fabbisogni della filiera, trasmettendo conoscenza delle nuove tecnologie".

Per Roberto Iovino (Flai Cgil nazionale) la formazione "Deve essere prevista lungo tutto l'arco della vita. Si deve evitare la dispersione formativa. Di sicuro al Nord Italia, al contrario di altre zone, si sta facendo un buon percorso rispetto ad una filiera del pomodoro che, tra Nord e Sud, mostra una grande contraddizione tra picchi di qualità e situazioni drammatiche e vergognose come la morte dei 16 braccianti di Foggia dello scorso anno. Facciamo in modo che il modello che si può sperimentare al Nord sia di riferimento anche per altre realtà".

Quindi intervento di Fabrizio Affaticati (segretario generale Fai Cisl Parma) che ha posto il tema della sicurezza: "È una questione trasversale che interessa tutti i lavoratori. In una filiera che fa della qualità il suo cavallo di battaglia è fondamentale che il lavoro a basso prezzo non trovi spazio. Giusto impegnarsi per un lavoro con contenuti tecnici e tecnologici".

Infine parola a Michele Distefano (Enapra Confagricoltura): "Senza competitività ed innovazione non si può andare avanti. Servono nuove competenze e per ottenerle bisogna investire in formazione. Il modo migliore per farlo potrebbe essere proprio la costituzione di un tavolo di lavoro che scaturisca dall'accordo tra OI, Regione e filiera".

FOTO 001 CON I RELATORI: Da sinistra Gabriele Canali, Tiberio Rabboni, Roberto Iovino, Aldo Rodolfi, Fabrizio Affaticati, Michele Distefano e Francesca Bergamini.
FOTO 002: Da sinistra Gabriele Canali, Francesca Bergamini e Tiberio Rabboni.

 

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Prezzi sempre in discesa per il latte spot nazionale ed estero. In calo progressivo anche le quote del burro. Restano invece fisse le cifre per il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano.

di Virgilio e Jacopo Parma 12 marzo 2019 -

LATTE SPOT Dopo una scorsa settimana al ribasso delle referenze, scende ancora la percentuale di acquisto. Il prezzo del latte crudo spot nazionale scende tra 42,79 e 43,82 €/100 litri di latte, mentre cala ancora di un altro -1,4% il latte intero pastorizzato spot estero, collocandosi all'interno della forbice tra 36,09 e 37,12 €/100 litri di latte. Continua la sua flessione (sempre al -2,9%) il prezzo del latte scremato spot estero che arriva tra 16,56 e 17,60 €/100litri di latte.

BURRO E PANNA Ancora una leggera flessione per il prezzo del burro che a Milano vede i listini scendere di qualche punto percentuale; contrazione ridotta anche per il pastorizzato rispetto alla settimana precedente. Flessione anche per il prezzo della Crema a uso alimentare, mentre rimane stabile il prezzo della panna quotata a Verona. Scende invece drasticamente il prezzo dello zangolato parmense.

Borsa di Milano 11 marzo 2019:
BURRO CEE: 3,87 €/Kg (-0,8%)
BURRO CENTRIFUGA: 4,12 €/Kg. (-0,7%)
BURRO PASTORIZZATO: 2,27 €/Kg. (-1,3%)
BURRO ZANGOLATO: 2,07 €/Kg. (-1,4%)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,86 €/Kg. (-3,1%)
MARGARINA febbraio 2019: 0,87 -0,93€/kg (=)

Borsa Verona 11 marzo 2019: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,85 - 1,95€/Kg.
Borsa di Parma 8 marzo 2019 (-5,6%)
BURRO ZANGOLATO: 1,70 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 12 marzo 2019 (-1,8%)
BURRO ZANGOLATO: 1,67 - 1,67 €/kg.

GRANA PADANO Milano 11 marzo 2019 - Prezzi invariati in generale per il Grana Padano in tutte le classificazioni di stagionatura.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 7,90 - 8.0 €/Kg. (=)
- Grana Padano 16 mesi di stagionatura e oltre: 8,35 - 8,55 €/Kg. (=)
- Grana Padano RISERVA 20 mesi di stagionatura e oltre: 8,75 - 9,05 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 6,50 - 6,65 €/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO Parma 8 marzo 2019 – Nessuna variazione per il prezzo del Parmigiano Reggiano.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 10,90 -11,15 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 15 mesi di stagionatura e oltre: 11,30 -11,40 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura e oltre: 12,10 - 12.55 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 12,85 - 13,35 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 13,85 - 14,25 €/Kg. (=)

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Caratterizzata da un buon clima d'affari e da un aumento dei visitatori internazionali, l'edizione 2019 del salone SIMA – mondiale dei fornitori dell'agricoltura e dell'allevamento – chiude i battenti con un bilancio positivo! 230.000 operatori provenienti da tutto il mondo (presenze stabili rispetto al 2017) si sono dati appuntamento a Paris Nord Villepinte per scoprire le ultime innovazioni, confrontarsi sulle sfide del mondo agricolo e trovare risposte concrete e adeguate per le loro attività quotidiane.

Didier Guillaume, Ministro Francese dell'Agricoltura e dell'Alimentazione, è intervenuto all'inaugurazione del salone domenica 24 febbraio 2019 e ha approfittato della sua visita per ribadire il sostegno alla filiera e sottolineare l'importanza di nuove soluzioni dedicate allo sviluppo dell'agro-ecologia.

Un clima d'affari dinamico
Il mondo agricolo si è ritrovato a SIMA con, ancora una volta, numerosi progetti da concretizzare. «Siamo molto soddisfatti della presenza importante di visitatori all'ultima edizione di SIMA. La nostra presenza ci ha permesso di tessere nuovi contatti di qualità con costruttori e alcune start-up presenti nei Villaggi. Tutto ciò ci consente di dare vita a sinergie e di costruire legami forti per il futuro.», precisa Oscar Lauby, Direttore Sviluppo di HKTC Technologies. «Abbiamo avuto un buon afflusso sullo stand grazie alla Medaglia d'Argento che abbiamo vinto ai SIMA Innovation Awards 2019. Diverse delegazioni straniere sono passate sul nostro stand e abbiamo potuto presentare la nostra novità agli investitori.», aggiunge Stéphanie Deboude, Presidentessa di Sodijantes Industrie. Infine, Michel Weber, Direttore marketing e comunicazione di New Holland France, conclude «Abbiamo registrato un buon dinamismo sul nostro stand, soprattutto i primi 3 giorni, caratterizzato da uno spirito positivo. Era da tanto tempo che non riuscivamo a finalizzare appuntamenti d'affari direttamente in fiera. Questa tendenza aveva registrato una ripresa due anni fa e si è confermata quest'anno. Abbiamo già da ora finalizzato alcuni buoni affari con la firma di diversi ordinativi.»

Un salone decisamente internazionale
Grazie alla progressione del numero di espositori internazionali (+ 12,5 % e 42 paesi rappresentati), ad una buona presenza di visitatori internazionali (25 %, in provenienza da 140 paesi) e alla presenza di 400 delegazioni internazionali, il salone SIMA conferma ancora una volta il suo posizionamento internazionale.
Una realtà rafforzata dalla visita di Jean-Baptiste Lemoyne, Segretario di Stato Francese presso il Ministro d'Europa e degli Affari Esteri.
Un dato condiviso da numerosi espositori : «Abbiamo notato che l'alto livello dell'innovazione francese attirava a SIMA numerosi "agri-manager" dall'America e dall'Europa dell'Est » commenta Xavier Faure, Co-fondatore di Piloter sa Ferme.
«Il nostro obiettivo è stato focalizzato, quest'anno, sull'animazione conviviale del nostro network : un buon numero di concessionari si sono presentati all'appuntamento. Abbiamo ricevuto inoltre la visita di numerosi agricoltori. Abbiamo registrato un aumento di visitatori internazionali : circa una trentina di nazionalità si sono presentate sul nostro stand. D'altronde, la congiuntura del mercato, decisamente migliore di quella registrata nel 2016/2017, è stata rispecchiata ampiamente dall'ottimismo e dal clima d'affari che hanno regnato durante il salone. Abbiamo infatti ricevuto numerosi ordinativi.», sottolinea Benoit Carré, Presidente di Carré.

Contenuti accolti favorevolmente da espositori e visitatori
In sintonia con le preoccupazioni del mondo agricolo, SIMA ha fornito uno sguardo a 360° sulla diversità delle produzioni e delle soluzioni. Sono state infatti organizzate numerose conferenze ed eventi collaterali, che hanno richiamato più di 2000 persone:

Le tavole rotonde sulle grandi sfide del mondo agricolo, come l'agricoltura biologica, i sistemi di coltivazione di domani, l'agricoltura nell'era digitale, l'allevamento e l'AgTech;
Il SIMA African Summit, conferenza internazionale e strumento pratico per svilupparsi sul continente africano, ha riunito circa 200 persone e permesso numerosi scambi costruttivi;
Il SIMA Dealers' Day ha riunito distributori del mondo intero sul tema della formazione e dell'evoluzione della professione del concessionario;
Il Job dating ha permesso, dalla sua apertura di domenica 24 febbraio, a 190 candidati di scoprire una cinquantina di posizioni lavorative proposte da 16 aziende. Numerosi contatti sono già in corso di finalizzazione;
Altra novità dell'edizione 2019 del salone SIMA è stato un Hackathon, organizzato da La Ferme Digitale con il concorso della società Atos. Esso ha permesso a dei programmatori ed operatori del settore agricolo di lavorare 48 ore sull'utilizzo dei dati spaziali in agricoltura. Il primo premio è stato assegnato a Ohm sweet home per il progetto «Mes Parcelles» che permette di ottimizzare la definizione di potenzialità del suolo via Sentinel.

Accolto all'unanimità, questo contenuto è stato ampiamente ripreso e condiviso sui social network. Più di un milione di impression di #SIMA sono state registrate su Twitter durante il salone.
«SIMA è per noi un salone storico, un appuntamento imperdibile. E' un luogo di confronto, dove si può entrare in contatto con gli operatori del settore agricolo e beneficiare della loro esperienza. Quest'anno, abbiamo stabilito i primi contatti con alcuni influencer del mondo agricolo in quanto desideriamo sviluppare un approccio collaborativo con loro.», spiega Franck Lethorey, Incaricato delle relazioni stampa e comunicazione di Manitou Group.

Un record per il SIMAGENA!
In qualche anno, SIMAGENA è diventato un appuntamento imperdibile per la genetica bovina. La Giornata dell'allevamento, novità dell'edizione 2019, ha accolto numerosi momenti forti : open show, vendite all'asta internazionali, tavole rotonde. Questo evento ha stabilito un record storico a livello : la giovenca Gah Olga des Grilles, figlia di Boldi V Gymnast è stata venduta a 130.000 euro a due associazioni di allevatori canadesi e tedeschi in occasione della vendita all'asta Paris Dairy Sale organizzata da Gènes Diffusion.
«SIMAGENA è IL salone professionale che valorizza le aziende francesi e le loro competenze. Questa edizione 2019 è la più bella da quando KBS Genetic se ne occupa. Abbiamo avuto molti contatti nuovi di diversi paesi, appartenenti a moltissime tenute. Presenze di qualità grazie alle visite di agricoltori e allevatori direttamente interessati a SIMAGENA.», dichiara Giuseppe Pantaleoni d KBS Genetic, organizzatore di SIMAGENA.

Per scoprire il video a conclusione del salone e le testimonianze dei visitatori,
cliccate qui

Appuntamento in febbraio 2021!

 

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A proposito del gruppo COMEXPOSIUM
Il grupppo COMEXPOSIUM , leader mondiale dell'organizzazioni di saloni, organizza più di 132 saloni BtoC e BtoB in tutto il mondo, coprendo numerosi settori d'attività, in particolar modo l'agroalimentare, l'agricoltura, il commercio e la distribuzione, l'e-commerce, la moda, la sicurezza, il digitale, la costruzione, l'high-tech, l'ottica, l'educazione, la salute ed i trasporti. Presente in più di 30 paesi, Comexposium accoglie ogni anno più di 3,5 milioni di visitatori e 48.000 espositori. Comexposium, la cui sede è in Francia, riunisce oggi circa 880 impiegati, suddivisi in 17 paesi: Australia, Canada, Cina, Danimarca, Emirati Arabi Uniti, Germania, Giappone, Hong Kong, India, Indonesia, Messico, Regno Unito, Singapore, Spagna, Stati Uniti, Svezia. Comexposium si propone come un facilitatore di scambi ed incontri tra gli operator ed il business.

A proposito di AXEMA
AXEMA è l'associazione francese degli industriali della filiera delle attrezzature agricole e dell'ambiente agricolo. Essa riunisce i costruttori francesi e gli importatori di attrezzature agricole delle differenti filiere della produzione agricola, vegetale ed animale, così come i produttori e gli importatori francesi di attrezzature per la gestione degli spazi verdi. AXEMA riunisce 230 società francesi ripartite tra costruttori (69%) ed importatori (31%).