Lunedì, 28 Gennaio 2013 01:00

Al via il progetto:“Ragazzi in terra straniera” In evidenza

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  “Ragazzi in terra straniera” è il progetto cofinanziato da Unione Europea – Fondo europeo per l’integrazione dei cittadini dei Paesi terzi e dal Miniestero dell’Interno. Il  Comune di Parma svolge un ruolo strategico a livello locale in quanto promotore e coordinatore di una serie di azioni volte a dare seguito al progetto stesso che prevede un fondo di poco superiore ai 268mila euro, di cui 67mila messi a disposizione dal Comune di Parma e 201mila euro da parte del Ministero dell’Interno nell’ambito dei finanziamenti del “Fondo europeo per l’integrazione dei cittadini dei Paesi terzi”.

Il progetto coinvolge l’assessorato alla politiche scolastiche, l’assessorato ai servizi sociali e l’assessorato alle politiche giovanili ed è stato presentato questa mattina dal vice sindaco Nicoletta Paci con delega alle politiche scolastiche e dall’assessore Giovanni Marani con delega alle politiche giovanili. Esso intende affrontare le problematiche connesse all’inserimento scolastico e familiare di integrazione dei minori stranieri non accompagnati e dei minori stranieri ricongiunti, dagli 11 ai 18 anni.

“Il progetto – ha precisato il vice sindaco Nicoletta Paci – vuole intercettare i problemi legati all’integrazione dei minori stranieri attraverso un percorso integrato che vede coinvolti diversi soggetti istituzionali”. A questo proposito, l’assessore Giovanni Marani ha rilevato “l’importanza della collaborazione tra i vari soggetti del territorio allo scopo di raccogliere il contributo di tutti, un contributo utile in vista di una effettiva integrazione dei giovani”. 
 
In questi giorni è stato convocato il tavolo interistituzionale, promosso dal Comune di Parma, a cui hanno partecipato rappresentanti di Prefettura, Questura, Comando dell’Arma dei Carabinieri, Ausl Parma, Azienda Ospedaliera, rappresentanti delle organizzazioni sindacali – Cgil, Cisl e Uil e rappresentanti di Forum Terzo Settore. Gli incontri sono stati programmati per arrivare alla costituzione di un tavolo tecnico ed all’elaborazione del protocollo per le procedure integrate e semplificate di accoglienza ed integrazione. Una volta steso il protocollo di intesa, si passerà ad un periodo di sperimentazione prima della sua definitiva sottoscrizione. 
 
Il primo obiettivo del progetto riguarda il rafforzamento del sistema d’accoglienza rivolto ai giovani stranieri facilitando il percorso di integrazione, attraverso le seguenti modalità: disegnare procedure semplificate per intervenire tempestivamente e in modo integrato con la sottoscrizione di un protocollo specifico con i soggetti istituzionali che prendono parte al percorso di accoglienza, intervenire in modo pro attivo intercettando e sostenendo precocemente le domande di ricongiungimento e migliorare le competenze multiculturali degli operatori della rete. Il secondo obiettivo è quello di rafforzare il ruolo genitoriale ed i legami sociali delle famiglie nei ricongiungimenti tardivi e sostenere le reti informali di sostegno per le famiglie straniere che accolgo i minori stranieri non accompagnati. Tutto questo attraverso due azioni: sostenere le famiglie dei ricongiunti e promuovere, formare e accompagnare le famiglie nel percorso dell’affido, favorendo la costituzione di reti parentali, amicali e vicinali tramite il lavoro di comunità. Il terzo macro obiettivo è quello di migliorare l’integrazione in ambito scolastico ed extrascolastico per ridurre il rischio di insuccesso. Gli strumenti, in questo caso, prevedono di: facilitare le competenze dei ragazzi quali fattori di successo, favorire la socializzazione con apposite iniziative, sostenere le competenze dei docenti quali fattori strategici per l’integrazione scolastica. 
 
Fra le azioni previste, vi è il percorso di accoglienza dei minori stranieri ricongiunti attraverso un’adeguata preparazione del ricongiungimento in cui avrà un ruolo importante lo Sportello scuola del Comune già oggi attivo. 
“Il percorso del ricongiungimento – come ha sottolineato il vicesindaco Nicoletta Paci – terrà conto sia di quanto è possibile fare in ambito scolastico con corsi di formazione e orientamento specifico nelle scuole anche attraverso l’insegnamento dell’italiano come seconda lingua, sia nell’extrascuola con attività di socializzazione e laboratori”. 
A tutto questo potranno essere affiancate altre attività di integrazione come corsi di lingua per le mamme e l’attivazione di facilitatori sociali. 
Particolare attenzione sarà riservata anche al percorso di accoglienza di minori stranieri non accompagnati con la previsione di azioni quali un’equipe dedicata che si occupi della loro presa in carico, il sostegno diretto alle famiglie che accolgono i minori e attività extrascolastiche di socializzazione. Per la loro integrazione sono contemplati orientamento e tirocini formativi per l’inserimento lavorativo e la promozione di reti sociali di sostegno alle famiglie affidatarie dei minori stessi.
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