Redazione

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La stazione di Colorno, tutelata dalle belle arti, ha origine nel lontano 2 giugno 1884, quando iniziò a costituire il capolinea provvisorio settentrionale. Ad oggi la stazione è frequentata da molti pendolari che si recano a Parma e a Casalmaggiore, per studio o per lavoro. Una fermata del treno importante per un paese dal carattere decisamente turistico e formativo, specialmente per coloro che vogliono diventare dei cuochi internazionali, inseguendo i proprio sogni grazie all’importante ALMA (scuola internazionale di cucina).

Ciò che in pochi si aspettano però, è di vedere tale stazione nel più totale degrado e abbandono. La stazione del paese della reggia di Colorno, della “piccola Versailles” famosa in tutto il mondo.

La mancata presenza di un sistema di videosorveglianza, e della chiusura della stazione durante le ore notturne di non passaggio dei treni, causa ogni giorno il peggioramento dell’area, che purtroppo ad oggi risulta anche poco o per nulla illuminata. Oltre al problema dell’impossibilità di far accedere i disabili ai binari a causa dell’unico accesso a mezzo di una ripidissima scala, l’area si mostra vandalizzata. La facciata è stata più volte reimbiancata e subito dopo nuovamente ricoperta da ben poco artistici graffiti. La sala d’aspetto risulta sempre colma di rifiuti, e i muri sono deturpati da scritte oscene e da segni di scarpe prodotti da calci sui muri. Le finestre e le porte presentano le maniglie rotte. All’esterno i bagni sono murati e inutilizzabili e la cancellata che costeggia la stazione, e dovrebbe evitare di cadere di sotto, è in gran parte mancante.

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Percorrendo l’area ex carico/scarico merci, possiamo notare diversi cartelli di “Pericolo” abbandonati tra le erbacce, e un capanno degli attrezzi accessibile a tutti, pieno di rifiuti e bottiglie di alcolici, oltre a dei cartoni a terra o a una piccola coperta. Più avanti è presente l’ex capannone delle merci che è in condizioni pietose. Ricoperto da rifiuti, graffiti e con i gradini sfondati. La folta vegetazione adiacente riserva diverse sorprese. Zaini rotti e giubbotti abbandonati qua e là. L’area alla sera è completamente buia ed è un luogo decisamente pericoloso, dove chiunque può nascondersi ad occhi indiscreti per commettere degli illeciti.

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Non è più accettabile una situazione del genere. Sarebbe davvero ora che Rfi proprietaria dell’area installi un sistema di videosorveglianza, e che si decida a chiudere la stazione nelle ore notturne. Non è una cosa molto difficile da fare, e nemmeno tanto onerosa. E’ questione di volontà. Lo stiamo chiedendo da diverso tempo, e invito anche la Regione Emilia - Romagna, e il comune di Colorno a prendere posizione, perché non è possibile che ci siano zone franche di questo tipo.

Testo e foto del coordinamento del gruppo AMO - COLORNO

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E’ con un’ora di divertimento gratuito e corse in omaggio che sabato 30 marzo alle ore 14.30 inaugurerà il Luna Park di Modena. Il ritorno delle “giostre”, segna a tutti gli effetti anche quello della primavera e della voglia di divertirsi con la famiglia e gli amici all’aperto. Oltre 60 le attrazioni presenti quest’anno, quasi metà delle quali destinate ai bambini, di cui molte innovative di nuova generazione, che come sempre troveranno posto in via Divisione Acqui. Tutte rigorosamente a norma, perché il divertimento purché sia tale deve avvenire in sicurezza.

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Oltre 4.800 cittadini hanno scelto di sostenere la ricerca sanitaria reggiana: i fondi finanzieranno studi di ambito oncologico. La campagna 5xmille del 2019 è dedicata a far conoscere i sei progetti avviati grazie alle destinazioni dell’anno 2016 e alle donazioni liberali.

Reggio Emlia -

L’AUSL-IRCCS di Reggio Emilia cresce sensibilmente nelle scelte dei cittadini per la destinazione del 5 per mille della dichiarazione dei redditi: secondo i dati sull’anno 2017 (appena pubblicati dall’Agenzia delle Entrate), ben 4.892 cittadini hanno scelto l’Istituto oncologico di Reggio Emilia, in crescita di 1.051 unità rispetto all’anno precedente (+27.4%).

Si tratta di un risultato eccellente, considerato che l’Istituto è divenuto IRCCS nel 2011 e può accedere al 5 per mille soltanto dal 2012. Il sostegno dei cittadini porta un finanziamento totale di oltre 272mila euro, in crescita di 47mila euro rispetto all’anno precedente (+21,17%).

“Desidero ringraziare a nome della Direzione dell’AUSL-IRCCS, dei ricercatori e di tutto l’Istituto i tanti cittadini che ci hanno scelto – dice Massimo Costantini, Direttore Scientifico – Dall’anno scorso utilizziamo i fondi provenienti dalla raccolta del 5 per mille e dalle donazioni dei cittadini per finanziare un bando competitivo interno che ha l’obiettivo di incentivare nuove idee di ricerca e sostenere i progetti più meritevoli”.

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Sono 32 i progetti che hanno concorso nel 2018, tutti presentati da professionisti attivi all’Ausl – IRCCS. Valutazione e selezione sono state svolte da revisori esperti esterni con punteggi attribuiti sulla base di parametri quali validità scientifica, fattibilità, qualità del team di ricerca e budget richiesto. I sei progetti con il punteggio più alto hanno ricevuto il finanziamento.

Gli studi riguardano la cura dei linfomi, la riduzione del dolore nelle donne operate per tumore della mammella, la riabilitazione e il supporto psicologico ai pazienti e ai loro familiari, la diagnosi e la cura dei tumori del polmone e della tiroide, la progettazione di migliori percorsi oncologici.

A questi e ai ricercatori che li hanno proposti è dedicata la campagna per la raccolta del 5 per mille del 2019 al via in questi giorni. “Si tratta di progetti ambiziosi, che vanno dal laboratorio alla clinica all’organizzazione sanitaria – spiega Costantini – Il sostegno dei cittadini ci fa molto piacere, ci dà la possibilità di sviluppare nuove aree di ricerca e ci carica della responsabilità di continuare a crescere nella qualità e nella quantità di ricerca prodotta”.

www.chiricercacura.it