Redazione

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Oltre 15 le pattuglie schierate ieri dai Carabinieri della Compagnia di Parma più di 30 militari dunque impiegati nel controllo serale presso il parco ducale e le zone limitrofe. 85 le persone controllate di cui 50 extracomunitari. 

Il risultato importante non riguarda solamente il quantitativo di droga sequestrata che ammonta circa a 50 g di marijuana e 20 gr di hashish, ma fa emergere che le persone fermate sono spesso armate. Il controllo effettuato nei pressi di palazzetto Euchelio San vitale ha consentito di sequestrare dei coltelli a serramanico con la lama di 9 e 7 centimetri.

Inoltre l’altro dato importante che è balzato agli occhi dei militari operanti riguarda i 10 minori fermati (classe 03 e 04) che oltre ad essere armati (sempre di coltelli a serramanico) sono stati segnalati alla prefettura in quanto assuntori di sostanza stupefacente.

Gli altri assuntori Maggiorenni segnalati alla prefettura in quanto assuntori di sostanza stupefacente sono:
-Italiano di Chieti classe 97 residente a Pescara
-Italiano classe 76 domiciliato a Roccabianca
-Italo classe 91 residente a Parma
-moldavo classe 94 residente a Parma nigeriano classe 94 residente a Collecchio italiano classe 74 residente a Parma parmigiano classe 84
-moldavo classe 98 residente a Parma

Alcuni di loro erano già noti agli uffici della Compagnia dei Carabinieri..

In Regione Stati generali emiliano-romagnoli sulla gestione dell’acqua per l’agricoltura:la Val d’Enza è un nervo scoperto occorre intervenire celermente per colmare il gap

Massimiliano Pederzoli: ANBI “Ben vengano gli interventi del Piano invasi nazionale e del PSR regionale ma occorre superare la psicosi dell’effetto Vajont e puntare sulle dighe in grado di accumulare l’acqua quando c’è”. Matteo Catellani (Emilia Centrale): “la raccolta delle acque è bassissima rispetto alla piovosità essenziale intervenire con celerità per il bene della valle e la sua gente”. Delle stesso avviso tutte le associazioni agricole.

 

REGGIO EMILIA –Venerdì 19 Luglio 2019 - In occasione dell’affollato incontro “ Più Acqua per l’Agricoltura “ che si è tenuto nei giorni scorsi nella sala Poggioli della Regione Emilia Romagna a Bologna che ha richiamato, in una sorta di riunione degli stati generali dei gestori della risorsa idrica/irrigua, anche la gran parte dei molteplici portatori d’interesse legati alla programmazione e al governo dei flussi è emersa, molto chiaramente, la criticità che pesa come un macigno sulla Val d’Enza.

La perdurante e progressiva carenza di acqua in questa fetta produttiva di territorio Reggiano ha assunto ormai un carattere endemico nella panorama regionale insieme ad alcune valli Piacentine e le ripercussioni più gravi, effetto anche dei mutamenti climatici, ne aggravano periodicamente l’incidenza sulle produzioni tipiche come Parmigiano Reggiano, pomodori, mais ecc. Nel corso dell’incontro - che è servito al contempo per porre l’attenzione adeguata su quanto è stato fatto in questi anni di pianificazione e sull’avvio degli interventi che porteranno in Emilia Romagna, grazie ai progetti dei consorzi di bonifica sostenuti dalla Regione, ben 204 milioni di euro per 42 interventi fondamentali - si è rimarcata in modo forte la necessità di intervenire in Val d’Enza. Intervenire in modo proporzionale al fabbisogno dando riposte a chi le attende da tempo.

A tal proposito, oltre alla sottolineatura del presidente regionale Stefano Bonaccini e dell’Assessore all’Agricoltura Simona Caselli e dei dati tecnico-scientifici rilevati da ARPAE, è stato forte il richiamo fatto dal presidente dell’ANBI Francesco Vincenzi e del presidente regionale Massimiliano Pederzoli; quest’ultimo ha dichiarato “occorre superare al più presto i timori e le paure che in Italia, dopo il Vajont, hanno pervaso negli ultimi decenni chi doveva fare programmazione di lavori in grado di rispondere alle attese”. Nel nostro paese, gli ha fatto eco il presidente del Consorzio dell’Emilia Centrale Matteo Catellani, “ la conservazione della risorsa, quando disponibile, è a livelli molto bassi rispetto all’indice di piovosità e questa realtà va capovolta in tempi celeri per dare risposte al territorio. Il risparmio di risorsa incide ma se l’acqua non c’è non si può fare alcun risparmio della stessa”. Catellani ha aggiunto: “il dato evidenziato sui nuovi cantieri dei progetti di bonifica genera quasi 7mila nuovi posti di lavoro nel suo complesso e un invaso moderno e con un piacevole e innovativo impatto ambientale e soprattutto di dimensioni adeguate al problema in Val d’Enza, oltre a dare certezze alle imprese e alla comunità in generale, incrementerebbe il valore attrattivo di questo suggestivo territorio”.

Ed in questo contesto è importante anche il ruolo che il flusso di acqua assicurerebbe alla vita del torrente Enza nel corso di una stagione prolungata. Concordi sulla necessità impellente anche tutte le associazioni agricole regionali intervenute per bocca dei loro presidenti di fronte ad una sala esaurita con più di 300 presenti. All’incontro, moderato dal giornalista Andrea Gavazzoli, sono intervenuti: Stefano Bonaccini RER, Simona Caselli RER, Vittorio Marletto ARPAE , Paolo Ferrecchi RER, Massimiliano Pederzoli, Alessandro Ghetti ANBI ER, Francesco Vincenzi ANBI, Meuccio Berselli Autorità Distretto Fiume Po, Nicola Bertinelli Coldiretti, Cristiano Fini CIA, Eugenia Bergamaschi Confagricoltura, Paolo Mannini Canale Emiliano Romagnolo.

 

La Provincia di Reggio Emilia informa che da lunedì prossimo, 22 luglio, fino a venerdì 2 agosto su due tratti di strade provinciali si viaggerà a senso unico alternato e con limite di velocità a 30 km/h per consentire lo svolgimento in sicurezza di lavori di posa della fibra ottica Open Fiber da parte della ditta Ruspal di Mirandola. I provvedimenti saranno adottati, dalle 8.30 alle ore 17.30, su un tratto di un chilometro della Sp 9 delle Forbici in comune di Villa Minozzo e per un tratto di un chilometro e mezzo della Sp 18 Busana-Passo Pradarena in comune di Ventasso.
Le ordinanze della Provincia prescrivono anche che, durante i cicli del semaforo, l'attesa del rosso non superi i due minuti e che, nel caso i lavori siano sospesi, la strada venga liberata da segnali stradali e impedimenti, fatti salvi quelli che indicano la zona di cantiere, la cui estensione non dovrà superare i 150 metri.
Per info in tempo reale sulla viabilità e in caso di eventuali emergenze consultare il profilo Twitter della Provincia di Reggio Emilia @ProvinciadiRE.