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Oggi la commemorazione dei Carabinieri Mauro Mitilini, Andrea Moneta e Otello Stefanini. Bonaccini: “Tre giovani servitori dello Stato uccisi in servizio in un agguato vile e feroce. L’intera comunità regionale si stringe ai familiari, che continuano a battersi per la piena verità e la memoria di chi ha perso la vita in una delle pagine più buie della storia del Paese e della nostra regione”

Pubblicato in Cronaca Emilia

Uno Bianca. Il presidente Bonaccini sul 27^ anniversario della strage del Pilastro a Bologna: "Il male si combatte anche con il ricordo. L'Emilia-Romagna si stringe in un abbraccio ai familiari"

Il ricordo dei tre Carabinieri caduti la sera del 4 gennaio del 1991 e l'impegno della Regione contro la criminalità organizzata

Bologna - "Mauro, Andrea, Otello erano in servizio al Pilastro la sera del 4 gennaio del 1991. Avevano poco più di vent'anni, erano giovani servitori dello Stato e furono uccisi con ferocia, mentre stavano facendo il loro lavoro, per garantire la nostra sicurezza. È nostro dovere ricordarli con profonda gratitudine e rispetto".

Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in occasione del 27^ anniversario della strage del Pilastro, ricorda i tre Carabinieri uccisi a Bologna dai killer della cosiddetta Banda della Uno Bianca.

"È l'abbraccio di tutta l'Emilia-Romagna con cui stringo i loro familiari- prosegue il presidente-. Lo dobbiamo a loro e a tutte le persone per bene di questa comunità. Oggi le parole rischiano di essere inutili se non partono dal presupposto che il male si combatte anche con il ricordo, perché così si tiene alta la soglia di attenzione delle coscienze. In questa giornata rendiamo omaggio alle vittime del Pilastro, ma il nostro impegno come Regione- spiega ancora Bonaccini- va oltre il ricordo. E lo onoriamo, questo impegno, combattendo per la legalità con atti concreti, come la legge regionale – primi in Italia – che ha rafforzato il nostro 'no' a tutte le mafie e alla criminalità organizzata".

"È un dovere anche verso le nuove generazioni- conclude il presidente- perché devono sapere che la legalità e i valori della civile convivenza sono un bene che va difeso, come questa città e questa regione hanno sempre fatto e continueranno a fare con forza e determinazione". /Ti.Ga.

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