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Carabinieri Roccabianca: scattano le manette per tre giovani per furto in danno di strutture pubbliche e ricettazione. Un'indagine partita poco prima di Natale, quando municipio e scuola di Roccabianca erano stati devastati durante la notte.

Di Alexa Kuhne

Fidenza, 15 marzo 2016

Un'indagine lunga qualche mese, partita poco prima di Natale, quando municipio e scuola di Roccabianca erano stati devastati durante la notte.
Ieri i carabinieri hanno potuto arrestare tre giovani italiani, residenti a Casalmaggiore, in provincia di Cremona, che erano soliti venire in trasferta nel parmense a scopo di furto.
Sono stati ritenuti responsabili, in concorso tra loro, dei reati di tentato furto, furto aggravato e ricettazione.
L'indagine è iniziata lo scorso 9 dicembre a seguito dell'intervento dei militari della locale stazione dei carabinieri presso il municipio di Roccabianca e l'attigua scuola media per il dei furti e danneggiamenti commessi nelle due strutture.
La banda di malviventi aveva preso di mira la cassaforte dell'ufficio anagrafe. Dopo aver distrutto scrivanie e suppellettili nelle stanze del piano terra e del primo piano, ha trovato l'armadio blindato e ha tentato l'apertura con un flessibile, non riuscendovi.
I tre malviventi non soddisfatti del tentativo andato a male si sono spostati nell'attigua scuola media, devastandola. Hanno svuotato un estintore sul pavimento di un corridoio, danneggiato un distributore di bevande per asportarne il denaro contenuto.
Per identificare la banda è stata fondamentale la collaborazione della polizia municipale e della popolazione locale: sin da subito è stato possibile individuare l'auto, una fiat Punto, su cui viaggiavano i tre soggetti mentre le testimonianze raccolte, incrociate con le immagini delle telecamere dell'Unione Terre Verdiane e di altri privati, hanno permesso di risalire al numero di targa del veicolo e di cristallizzare le fattezze e gli indumenti degli autori dei fatti.
I successivi accertamenti hanno anche permesso di scoprire che i tre hanno prelevato da un bancomat di quel centro 600 euro utilizzando una carta rubata poche ore prima presso il municipio di San Martino del Lago, nel Cremonese.
I tre giovani di 30, 20 e 22 anni, erano già gravati da numerosi precedenti specifici per furti commessi in danno di abitazioni ed aziende.
Due di loro erano anche stati arrestati di recente, in flagranza di reato, dai carabinieri di Colorno poiché, sempre di notte, avevano commesso un furto all'interno di un centro di assistenza di persone con disabilità nel comune di Sorbolo.
Le ordinanze sono state eseguite dai militari della Compagnia di Fidenza con il supporto del personale della Compagnia di Casalmaggiore. Dopo le formalità di rito i tre arrestati sono stati tradotti presso le rispettive abitazioni ai domiciliari in attesa dell'interrogatorio di garanzia.

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Si sono svolti oggi nella Chiesa di Cittanova i funerali del giovane calciatore di origine Sinti precipitato lo scorso 5 marzo dal un cavalcavia sull'A1. In migliaia da tutta Italia per dargli l'ultimo saluto.

Di Manuela Fiorini – tutte le foto in fondo alla pagina, ph. Claudio Vincenzi

Modena, 14 marzo 2016

C'erano i compagni di squadra dello Zocca e del Saliceta, familiari e amici provenienti da tutta Italia per dare l'estremo saluto a Tigei Della Santina, il giovane calciatore 30 enne di orgine Sinti che lo scorso 5 marzo ha perso la vita precipitando da un cavalcavia sull'A1.
Conosciuto e benvoluto da tutti, il giovane, padre di tre bambine di 12, 10 e 4 anni, secondo le indagini delle Forze dell'Ordine, si sarebbe lanciato con gesto volontario, dopo una serata conviviale trascorsa insieme ai compagni d squadra.
Fin dalla giornata di ieri, sono state migliaia le persone arrivate presso la microarea di via Bellaria, dove il giovane viveva con la famiglia, per rendergli omaggio. Centinaia le corone di fiori, le maglie dei campioni, i biglietti e i ricordi che hanno riempito la tensostruttura allestita come camera ardente.
Alle 14.30, la bara bianca di Tigei è partita per il suo ultimo viaggio. Il corteo funebre di centinaia di auto ha seguito un percorso obbligato per non causare disagi alla viabilità in un tratto, quello della Nuova Estense, molto trafficato. In accordo con la Prefettura di Modena, a differenza di quanto era stato annunciato in precedenza, nessuna strada è stata chiusa, ma è stato utilizzato un tratto della Tangenziale e di via Emilia Ovest per giungere alla chiesa di Cittanova, dove è avvenuta la cerimonia funebre. E' stato tuttavia necessario l'intervento di Carabinieri e Polizia Municipale per regolare il traffico. Tigei della Santina riposa ora nel cimitero di Cittanova, dove si trovano anche le tombe di altri parenti.
La famiglia ha voluto ringraziare le autorità modenesi per la vicinanza e la disponibilità dimostrate nell'organizzazione dell'ultimo saluto al loro congiunto.

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Pubblicato in Cronaca Modena

Sembrava una normale prestazione a pagamento, invece, al momento del saldo, il cliente ha estratto un coltello a serramanico e nella colluttazione la vittima è stata ferita a una mano.

Di Manuela Fiorini

Modena, 14 marzo 2016

Sembrava una normale "prestazione" da saldarsi alla fine del rapporto. Invece, il cliente, al momento di pagare, anziché il portafoglio ha estratto un coltello a serramanico.
E' accaduto ieri sera a Modena, nelle vicinanze di Stradello Sant'Anna, una delle mete preferite di chi cerca sesso a pagamento. Il transessuale era stato abbordato in viale Montecuccoli, nella zona dietro allo stadio Braglia, ma dopo aver consumato il rapporto, è stato il cliente a pretendere i soldi, tutti quelli guadagnati dalla vittima.
Alla vista del coltello, il transessuale avrebbe reagito e ne sarebbe nata una colluttazione, durante la quale la vittima della rapina si è ferita seriamente a una mano, probabilmente nel tentativo di parare un fendente o di disarmare il rapinatore. Alla vista del sangue, quest'ultimo si sarebbe spaventato e avrebbe scaraventato la vittima fuori dall'auto, ripartendo a tutto gas.
A quel punto, al transessuale non è rimasto altro che telefonare alle Forze dell'Ordine ed è stata inviata sul posto un'ambulanza del 118. La vittima è stata ricoverata al Policlinico dove gli è stata riscontrata una profonda ferita con danneggiamento di un tendine.

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Due giovani moldavi tentano un furto in un'officina ma vengono inchiodati dalla loro tentata fuga e dagli abiti sporchi di fango. A segnalare ai carabinieri rumori sospetti provenienti dall'interno di un magazzino è stato un abitante di via Langhirano.

Di A.K.

Parma, 11 marzo 2016

Sono stati presi con le mani nel sacco un ragazzo e una ragazza moldava che ieri notte hanno tentato un furto in un'officina.
A segnalare ai carabinieri rumori sospetti provenienti dall'interno di un magazzino è stato un abitante di via Langhirano.
Giunti sul posto i militari hanno iniziato ad ispezionare la zona, sia esternamente che internamente, in cerca dei malviventi che effettivamente stavano tentando la fuga da un'officina attigua al condominio dirigendosi, a piedi, nel campo dal quale si può accedere in tangenziale.
Costatata la fuga i militari, unitamente ad un equipaggio della Polizia di Stato intervenuto in ausilio, hanno allargato progressivamente la zona delle ricerche individuando, dopo circa 10 minuti, alla rotonda di via Langhirano, una Mercedes classe E con a bordo due giovani le cui sembianze corrispondevano a quelle dei due soggetti precedentemente scappati. Il conducente della Mercedes è fuggito in tangenziale ma la sua corsa è durata poco perché è stato fermato dalle due pattuglie all'altezza del distributore di benzina "Lev".
Il giovane è stato identificato come un 21enne di origine moldava. Sul sedile posteriore era nascosta una 28enne della stessa nazionalità.
I due, vestiti con abiti e giubbini scuri, avevano sia le scarpe che gli indumenti bagnati e sporchi di fango, a riprova del loro coinvolgimento nel tentativo di furto.
Il sopralluogo presso l'officina ha invece permesso di verificare che i sospettati erano già riusciti rompere la rete metallica di recinzione e a scardinare le porte posteriori del capannone senza riuscire tuttavia ad impossessarsi di nulla poiché disturbati dall'arrivo delle forze dell'ordine.
I due moldavi sono stati denunciati in stato di libertà per tentato furto. 

 

Pubblicato in Cronaca Parma

Insulti e minacce con riferimenti alla vita privata e professionale di Benedetta Salsi, cronista de Il Resto del Carlino, hanno determinato la decisione del tribunale di Reggio Emilia di oscurare la pagina e il relativo gruppo chiuso sul popolare social network. Nei guai il reggiano Luca Aleotti.

Reggio Emilia, 10 marzo 2016

Una raffica di insulti e minacce, poi quella definizione "islamofoba", e accuse di atti "punibili severamente secondo lo statuto giuridico islamico", accompagnate da riferimenti alla vita privata e professionale di Benedetta Salsi, 31 anni, giornalista di cronaca giudiziaria per il quotidiano Il Resto del Carlino.
Per questo il reggiano Luca Aleotti, 33 anni, convertito all'Islam, è indagato per minacce gravi e diffamazione per mezzo della pagina Facebook Musulmani d'Italia. Tra i provvedimenti presi da gip del Tribunale di Reggio Emilia c'è stato l'oscuramento della pagina del social network e del relativo Gruppo Chiuso.
Ma perché Aleotti ce l'aveva tanto con la giornalista del Carlino? Da cronista di giudiziaria, la Salsi era venuta a conoscenza di un provvedimento a carico di Aleotti, disposto dal pm Maria Rita Pantani, che ne disponeva limitazioni della libertà personale, come non poter uscire la sera, lasciare la città o frequentare luoghi affollati. Questo a causa delle sue prese di posizioni anti occidentali pubblicate all'indomani della strage al Bataclan di Parigi proprio sulla pagina Facebook oscurata. La giornalista aveva riportato la notizia in un articolo. Da qui, le minacce e gli insulti di Aleotti, che l'aveva presa di mira.
Al 31 enne reggiano e al suo avvocato Nicola Gualdi ieri, oltre al provvedimento di oscuramento delle pagine Facebook, è stato anche notificato l'atto di fine indagine per l'inchiesta di Bologna in cui il giovane era indagato per associazione a delinquere di tipo terroristico. L'accusa però è stata derubricata ad apologia di reato, ma con l'aggravante legata al terrorismo.

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

La signora stava attraversando in sella alla sua bici sulle strisce pedonali ed è stata presa in pieno da un'auto che arrivava nella corsia di marcia opposta su via Emilia Est. Il conducente del veicolo poi fuggito, omettendo il soccorso alla donna investita.

Di A.K.

Parma, 9 marzo 2016

Chi si è trovato in via Emilia est ieri pomeriggio verso le 18 ha raccontato di aver sentito un botto fortissimo e poi di aver visto proiettata in aria una persona che è poi caduta sull'asfalto, di fianco alla sua bici. In lontananza, di aver avvistato un'auto scura fuggire a grande velocità.
A terra, prona, immobile, c'era una signora di mezza età. I primi soccorritori, i passanti e chi ha dovuto frenare davanti al corpo della donna investita, hanno prestato i primi soccorsi. O meglio, hanno cercato di capire se la vittima, visto l'impatto molto violento e la caduta e la sua immobilità, fosse ancora viva. Altri hanno cercato di ricostruire l'incidente e di ricordare le caratteristiche e la targa dell'auto in fuga per la polizia municipale.
La signora era sbucata su via Emilia Est, attraversando in sella alla sua bici sulle strisce pedonali. Nell'arrivare nella corsia di marcia opposta è stata presa in pieno da un automobilista che non andava piano e che non ha nemmeno frenato, prendendo in pieno l'anziana e facendola sbalzare di qualche metro. Il conducente del veicolo, una Ford Fiesta scura, vecchio modello, targata 'BB', è fuggito, omettendo il soccorso alla donna investita.
La vittima, dopo circa dieci minuti, ha ripreso conoscenza ma non ricordava nulla. Ha tentato di alzarsi malgrado i suoi soccorritori le dicessero di non muoversi, in attesa dell'ambulanza.
La donna è stata poi portata all'ospedale e, nel frattempo, si è presentato alla polizia l'uomo che ha investito la passante, un extracomunitario di etnia africana che, spaventato, ha cercato di dare spiegazioni sulla sua fuga senza aver prestato aiuto

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Pubblicato in Cronaca Parma

L'incidente è avvenuto questa mattina attorno alle 13.20 all'incrocio tra viale Barozzi e via Vincenzi, a Modena. L'automobilista non avrebbe rispettato uno stop. 

Di Manuela Fiorini

Modena, 8 marzo 2016

Violento scontro, questa mattina, attorno alle 13.20, tra una Fiat Punto vecchio modello e un autobus Tper adibito al trasporto scolastico. L'incidente è avvenuto all'incrocio tra la centralissima viale Barozzi e l'incrocio con via Vincenzi.
Dagli accertamenti sembra che l'automobilista si stesse immettendo su viale Barozzi, strada a senso unico, da via Vincenzi, ma non avrebbe rispettato uno stop. In quel momento, sulla corsia preferenziale, stava sopraggiungendo il mezzo pubblico, che trasportava gli studenti dal Polo Scolastico Leonardo alla stazione della Autocorriere.
Impossibile per il conducente dell'autobus, un mezzo di quelli doppi, evitare l'impatto, che è stato piuttosto violento. La Fiat Punto è stata sbalzata contro il muretto di un'abitazione. Il giovane alla guida è stato estratto sanguinante dalla vettura e medicato dal personale del 118 per poi essere trasferito al nosocomio di Baggiovara. Le sue ferite sarebbero serie. Ferita, anche se in modo lieve, anche una studentessa che si trovava a bordo dell'autobus, che è stata medicata e trasferita al Policlinico per accertamenti. Via Vincenzi è stata chiusa al traffico per consentire alla Polizia Municipale di effettuare i rilievi.

Pubblicato in Cronaca Modena

E' successo ieri sera a Castelvetro, nel modenese. I quattro amici, tutti minorenni, sono saliti da una scala antincendio sul tetto dell'asilo comunale. La ragazzina è ricoverata a Baggiovara in prognosi riservata.

Di Manuela Fiorini

Modena, 3 agosto 2016

Una "ragazzata" che poteva costare molto cara, quella che ha visto protagonista un'adolescente di 15 anni e altri tre coetanei, tutti originari dell'Est Europa, che ieri sera, attorno alle 19, hanno pensato bene di scavalcare la recinzione e di raggiungere il tetto dell'asilo comunale salendo da una scala antincendio.
Dalla ricostruzione, pare che la ragazza sia passata sopra a un lucernaio di vetro, che avrebbe ceduto sotto al suo peso. La giovane è quindi precipitata per sei metri, prima di finire sul pavimento interno della scuola. Nella caduta la minorenne avrebbe anche urtato alcuni armadietti. Gli amici hanno chiamato subito i soccorsi e sul posto sono giunti i Vigili del Fuoco di Vignola e il personale del 118. La ragazzina era cosciente, ma le sue condizioni sono risultate subito gravi. E' stata quindi trasportata all'ospedale di Baggiovara, dove è tutt'ora ricoverata in prognosi riservata, anche se non sarebbe in pericolo di vita.

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In occasione della Festa della Donna il Comune di Fontevivo ha promosso una particolare iniziativa in difesa del mondo femminile: l’8 marzo non più mimose in regalo ma bombolette spray anti-aggressione.

Parma, 08 Marzo 2016 -

Mimose in regalo per la Festa della Donna? No grazie, molto meglio bombolette spray anti-aggressione.

Una scelta controcorrente quella dell’iniziativa promossa dal Comune di Fontevivo, in provincia di Parma, in occasione della Festa della Donna. Un progetto guidato dal sindaco della Lega Nord Tommaso Fiazza e nato dall’idea del vicesindaco Matteo Agoletti, appena nominato assessore alle Pari opportunità. 

Una risposta netta - dichiara il sindaco Fiazza a tutti i fatti violenti che riempiono tribunali e prime pagine dei giornali. Un esempio per il resto d’Italia, perché siamo il primo a portare avanti un’iniziativa di questo tipo – e continua - I fondi sono quelli che sono - per questo abbiamo scelto di investirli in modo utile per le nostre concittadine. Sarà una delle tante iniziative in materia di sicurezza, che andrà a implementare il progetto Fontevivo Sicura. I fiori sono bellissimi, ma troppe donne vengono calpestate, rapinate o violentante nel corpo e nella dignità, e noi vogliamo mandare un segnale forte, mettendole in condizione di difendersi. per questo il Comune omaggerà ogni cittadina fontevivese con una bomboletta di spray al peperoncino per l’autodifesa”.

La frase sulla confezione recita: “l’auspicio che non debba mai servire, ma che nel caso serva, si riveli utile”. Le bombolette verranno distribuite presso lo sportello al cittadino del Comune di Fontevivo che per l'iniziativa sarà aperto da martedì 8 marzo fino a venerdì 11 marzo tutte le mattine.  A poter usufruire del dono, nella misura di uno a testa, tutte le signore purché maggiorenni e residenti nel Comune.

L’obiettivo è quello di mandare un messaggio a tutte le donne e a tutta l’Italia, come spiega il vice sindaco Agoletti: “Un secco no alla violenza, un secco sì alla volontà e possibilità di difendersi. Ogni Amministrazione dovrebbe dotare le proprie signore di uno strumento di difesa, e noi speriamo, essendo i primi, di dare l’esempio”.

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Sabato sera è stato preso di mira un negozio gestito da un bengalese in via Medaglie d'Oro. Malmenato il gestore, un 26 enne. L'uomo è poi fuggito con l'incasso di 500 euro. E' il terzo colpo in tre settimane. 

Di Manuela Fiorini

Modena, 7 marzo 2016

Aveva già avuto modo di sperimentare il suo metodo in altre due rapine, avvenute nella stessa zona nelle scorse tre settimane, il rapinatore che, sabato sera, attorno alle 21.30, è entrato nel negozio Riadda Alimentari di via Medaglie d'Oro, all'incrocio con viale Muratori. Prima ha prelevato dal frigorifero una bottiglia di vodka e due birre, poi, all'atto di pagare, anziché tirare fuori il portafoglio, ha estratto uno spray urticante al peperoncino e lo ha spruzzato in faccia al titolare, Ali Asad, 26 enne originario del Bangladesh. Non contento, gli ha anche sferrato un pugno tra il collo e la spalla, approfittando poi dello smarrimento del giovane per prelevare dalla cassa 500 euro e fuggire a piedi.

Dopo essersi ripreso, dal bruciore agli occhi, dal dolore del pugno e dallo spavento, il giovane commerciante ha chiamato la Polizia, che è intervenuta sul posto con una volante. Dalla ricostruzione dei fatti, pare che il malvivente fosse già stato nel negozio di alimentari nei giorni precedenti, insieme a un amico, probabilmente per un sopralluogo. Si tratterebbe di un magrebino, sul quale si indaga anche per capire se si tratti della stessa persona che ha messo a segno altri due colpi con modalità simili.

Lo scorso 20 febbraio, infatti, in viale Carlo Sigonio, un altro commerciante bengalese era stato rapinato dell'incasso di 1000 euro e aggredito con lo spray urticante. Tre giorni dopo, in via Luosi, un cittadino straniero di passaggio era stato avvicinato da una persona che, con la scusa di chiedergli un'informazione, lo aveva poi aggredito con il solito "getto" al peperoncino e lo aveva poi derubato di portafogli e cellulare. La Polizia indaga per capire se dietro alle rapine, dal modus operandi così simile, ci sia la stessa persona, oppure se lo spray al peperoncino sia diventata una "moda" tra i rapinatori, dato il successo del suo impiego nei crimini.

Pubblicato in Cronaca Modena