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Domenica, 11 Febbraio 2018 08:38

Due pesi e due misure. Emmanuel V/S Pamela

Laura Boldrini e Maria Elena Boschi erano presenti al funerale di Emmanuel Chidi Nnamdi, il nigeriano 36enne ucciso a Fermo ai primi di luglio 2016. Istituzioni silenziate e, salvo quello della Meloni, nessun messaggio di cordoglio è giunto ai familiari di Pamela Mastroprietro, forse uccisa e fatta a pezzi da uno o più nigeriani.

di Lamberto Colla Parma 11 febbraio 2018 -
Quello di Emmanuel Chidi Nnamdi era diventato un caso nazionale soprattutto dopo che alti rappresentanti delle istituzioni gridarono il loro sdegno contro l'"omicidio razzista". Laura Boldrini e Maria Elena Boschi, oltre a una nutrita delegazione di Sinistra Italiana, andarono a Fermo per partecipare al funerale del 36enne nigeriano morto a seguito di una rissa dove aveva avuto la peggio. "Sono qui per rassicurare gli Italiani" aveva dichiarato la Presidentessa della Camera (video Vista).

Un anno e mezzo dopo, sempre nelle Marche, questa volta a Macerata, una giovanissima ragazza, Pamela Mastropietro, scompare dalla comunità nella quale tentava di riabilitarsi e viene trovata, due giorni dopo, fatta a pezzi dentro a due trolley con molti organi interni mancanti, forse utilizzati per riti voodoo.

Le indagini conducono a un nigeriano, Innocent Oseghale, dove all'interno della sua abitazione sono stati trovati i vestiti di Pamela e tracce di sangue.

Un'atrocità che grida vendetta e che si è purtroppo materializzata con Luca Traini, un improvvisato giustiziere che è andato a scaricare una trentina di pallottole contro la comunità africana maceratese, ferendone almeno 6, "Quando era tutto finito e avevo vuotato ormai i caricatori, - ha confessato Luca Traini - sono andato a Pollenza. Mi sono fermato con l'auto proprio nel luogo dove avevano ritrovato le valigie con i poveri resti di Pamela e là sono rimasto, per qualche minuto, in raccoglimento. L'avevo appena vendicata, sparando trenta colpi. E ci tenevo a dirglielo..."

Grazie a quest'epilogo psicodrammatico le attenzioni mediatiche e politiche si concentrano sul Traini, sulle sue letture "naziste" e della povera Pamela ci si dimentica o si finge di dimenticarsi.

E' Giorgia Meloni la prima a infuriarsi per la latitanza delle alte cariche dello Stato, troppo impegnati a "stemperare" i toni, come ha indicato di fare il Presidente Sergio Mattarella e a organizzare manifestazioni antifasciste e antirazziste.

Ma dal partecipare ai funerali di un nigeriano, di cui si scoprì essere membro effettivo della setta Black Axe i cui vertici erano seduti, poche panche dietro la Boldrini e la Boschi, alla totale assenza, compresa quella privata, il passo è troppo lungo.

Le parole e forse ancor più i silenzi possono ferire ancor più delle armi.

Un atteggiamento che, anziché stemperare gli animi, alimenta sempre più il disagio delle comunità native, di quegli italiani che, come i maceratesi, si sE allora la tensione sociale sale e prima o poi si arriverà agli scontri tribali.

Quanti Traini dobbiamo attendere di arrestare prima di comprendere che va salvaguardata la sicurezza e difesi i diritti di tutti?

E' ora che la politica si cali nella realtà della società, che acquisisca le reali percezioni di insicurezza e disagio dei cittadini; quelli che lavorano per campare e spesso campano solo per tentare di dare un futuro migliore ai propri figli.

La "gente comune" ormai non ne può più, dei nigeriani e affini, ma nemmeno dei populisti, perbenisti e per di più radical chic.

Video Funerale FERMO: https://youtu.be/Rz0d2ggdyRE 

(per restare informati - editoriali )

Pubblicato in Politica Emilia

Nella giornata del 15 dicembre, si è svolta la preannunciata manifestazione contro lo IUS SOLI, a cui hanno partecipato circa 150 persone, provenienti anche da altre regioni, dei movimenti di Forza Nuova, Casa Pound, la Terra dei Padri e del Veneto Fonte Skin Heads.

Il presidio si è svolto in viale Martiri della Libertà nei pressi del monumento ai Caduti senza alcuna problematica.

Nel contempo si sono tenute nel centro cittadino altre quattro contromanifestazioni preavvisate dal PD, dal movimento TAM TAM per la Legalità, dal movimento anarchico Stella Nera e dal Movimento libertario U.S.I..

Grazie all'impegno degli operatori della Polizia Municipale sono stati ridotti al minimo i disagi concernenti la mobilità dei cittadini.

In fase di esecuzione delle bonifiche preventive sono stati rivenuti, nascosti sotto un cespuglio nel retro di un chiosco di Largo Porta Bologna, numerosi sanpietrini, mazze, tondini in ferro e altro materiale utilizzabile impropriamente, occultati verosimilmente per la manifestazione.

Presso Largo Porta Bologna, nel pieno centro cittadino, sono giunti alla spicciolata circa 250 appartenenti a gruppi antagonisti, provenienti anche da altri centri, numerosi dei quali con volto travisato, che hanno cercato di oltrepassare i blocchi di sicurezza delle Forze di polizia al fine di entrare in contatto con i manifestanti di destra.

Dopo una lunga fase di fronteggiamento, gli autonomi improvvisamente sono indietreggiati di una decina di metri per poi iniziare un fitto lancio di petardi, bottiglie, fumogeni e bombe carte contro gli agenti, fatto che ha richiesto una carica di alleggerimento nel corso della quale sei operatori della Polizia di Stato sono rimasti lievemente feriti.

Un trentenne incensurato, militante nel movimento autonomo bolognese, è stato denunciato per violenza e resistenza a P.U. Ufficiale.
È stato, invece, tratto in arresto per il reato di violenza e resistenza a P.U. e porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere C.S., ventottenne nato a Parma, appartenente al movimento autonomo di quella città. Il predetto, giudicato con rito direttissimo questa mattina, è stato condannato a sei mesi di reclusione, pena sospesa.

Nei confronti di entrambe i soggetti è stato emesso a cura della Divisione Polizia Anticrimine un Foglio di via obbligatorio con divieto di fare ritorno nel Comune di Modena per un periodo di tre anni.

Altri due esponenti del movimento autonomo modenese sono stati identificati presso il Pronto Soccorso del locale Policlinico, ove si erano recati per ricorrere alle cure dei sanitari per contusioni gravi, e saranno segnalati alla Autorità Giudiziaria per i reati commessi in occasione degli eventi.

Sono in corso attive indagine da parte della locale DIGOS, finalizzate ad accertare le responsabilità penali di altri manifestanti (resistenza e violenza a P.U., lancio pericolosi di oggetti, imbrattamento e danneggiamento) anche attraverso le immagini delle telecamere di video sorveglianza cittadine, i video e le riprese dei numerosi operatori della Polizia Scientifica presenti in strada e le valutazioni dei rapporti redatti dalle Forze dell'Ordine e dagli operatori della Polizia Municipale.

Pubblicato in Cronaca Modena
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