Lunedì, 10 Settembre 2018 06:10

Tra malori o falsi allarmi, si allunga la lista dei voli problematici di questi giorni In evidenza

Scritto da

Solo ieri mattina avevamo comunicato del momenti di panico vissuti nel primo pomeriggio di sabato, a bordo del volo Swiss LX1249 diretto a Kloten da Stoccolma, da parte dei passeggeri, in maggioranza turisti al rientro dalle vacanze, a causa di un motore che il pilota ha dovuto spegnere 25 minuti prima dell'atterraggio. Momenti di panico  che tutto l'equipaggio è riuscito a gestire così come il pilota ha garantito un atterraggio in sicurezza nonostante le ovvie diffcioltà.

Sempre nella giornata di sabato, altri tre episodi accaduti a bordo di altrettanti aeromobili hanno messo in apprensione equipaggi e passeggeri.

Un falso allarme, per un display dei sistemi di controllo nella cabina di pilotaggio erroneamente visualizzato dal pilota, ha costretto ieri pomeriggio il volo Lufthansa partito da Malaga e diretto a Monaco di Baviera a deviare a Barcellona dov'è atterrato. L'incredibile fatto è stato confermato anche da Lufthansa. Inizialmente su Twitter era stata ipotizzata un'emergenza medica o tecnica, ma questa volta non è stata confermata dalla compagnia aerea. Inizialmente, non ci sono state ulteriori informazioni. Più tardi è seguìta una nota dell'incidente da Lufthansa: "A causa di un errore di visualizzazione di un display nella cabina di pilotaggio" è stato deviato il volo.

Poche ore prima un volo Jet2 è stato costretto a un atterraggio di emergenza per un malore avvertito da passeggero. L'aereo, partito da Manchester,  avrebbe dovuto raggiungere Ibiza (16:50 - 20:45), mentre è stato costretto a fare scalo a Tolosa per emergenza medica. Purtroppo quando l'aereo è atterrato a Tolosa per il passeggero, forse un cittadino britannico, non c'era più nulla da fare. Un testimone ha raccontato che immediato è stato l'intervento di alcuni passeggeri e membri dell'equipaggio che hanno cercato anche di rianimare il viaggiatore somministrando per via endovenosa una flebo durante l'emergenza a mezz'aria.

Infine un passeggero ubriaco che ha seminato il panico su un aereo Qantas, è stato arrestato  dopo l'atterraggio d'emergenza. Un volo tra l'Australia e Londra costretto a tornare indietro solo dopo due ore di volo a causa di un passeggero alticcio. L'ennesimo caso tra quelli già segnalati dallo "Sportello dei Diritti"  fa riesplodere la polemica su un fenomeno che riguarda la sicurezza dei voli: l'ubriachezza a bordo dei velivoli di linea sta diventando un problema serio che merita la dovuta attenzione da parte delle autorità aereoportuali e quelle che regolamentano il traffico aereo e richiede misure urgenti per evitare che ci scappi la tragedia. Questa volta è accaduto al volo Qantas QF9 sul Boeing 787-9 Dreamliner, dell' 8 settembre da Perth a Londra, che ha costretto i piloti a tornare indietro dopo due ore di volo e ha portato un passeggero ubriaco ad essere arrestato dopo l'atterraggio. I testimoni, hanno riferito alla ABC National Television che l'uomo aveva agito in modo strano: dapprima si è chiuso in bagno per più di un'ora dopo aver preso uno dei più lunghi voli passeggeri del mondo della durata di 17 ore. Quando finalmente uscì, iniziò a urlare ai passeggeri e si accovacciò come se si stesse preparando per un combattimento. Qantas ha confermato l'accaduto, evidenziando che l'uomo si è comportato "in modo distruttivo" a bordo del volo dopo aver bevuto dell'alcol acquistato all'aeroporto di Perth.

Probabilmente ma, anche se non in questa misura quotidiana, gli incidenti più o meno gravi su aeromobili, di ormai quasiasi compagnia, sono molto frequenti e dovrebbe essere un campanello d'allarme per essere meglio analizzati tutti i casi per trarne le dovute conseguenze.  

Comunque, almeno dal punto di vista statistico, la sicurezza sui voli è certamente tra le più solide e è doveroso segnalare che proprio il 2017 è stato archiviato con il record in fatto di sicurezza per il trasporto aereo. Con un totale di 10 incidenti che hanno provocato 44 morti, lo scorso anno è stato "il più sicuro di tutti i tempi, sia per numero di eventi che di vittime", scrive l'agenzia specializzata Aviation safety netrwork, ricordando che nel 2016 c'erano stati 16 incidenti e 303 vittime. In conclusione sarebbe stato solo un incidente ogni 7,36 milioni di voli.

Numeri incoraggianti ma che sulla enormità di voli (oltre 30 milioni) hanno un abassa incidenza. Infatti i risultati statistici varierebbero di pochissimo se al posto di due fossero trenta gli incidenti registrati.  Considerevolmente diverso sarebbe invece il numero delle vittime e delle famiglie colpite da lutti. Ecco quindi il motivo per cui questi segnali d'allarme devono essere presi in attenta considerazione dagli organismi preposti alla vigilanza.