Domenica, 28 Giugno 2015 12:05

La “resistenza” Greca. Poi tocca all’Italia In evidenza

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Imperativo è trovare un accordo entro lunedi prima dell'apertura delle borse. Lo spauracchio di un lunedi nero serve solo per obbligare Tsipras a aumentare l'Iva al 23% e alzare l'età pensionabile a 67 anni. Una storia che si ripete.

di Lamberto Colla - Parma, 28 giugno 2015 -
Tutto doveva concludersi lunedi scorso in una seduta straordinaria dell'eurogruppo e dei capi di stato. Poi un primo rimando a martedi e quindi ancora, rimando dopo rimando si è arrivati a fine settimana e questo week end dovrà portare buon consiglio ai greci altrimenti le borse lunedi potrebbero aprire con un pesante segno negativo.
E' questa la velata minaccia della cancelliera Merkel.

Le borse ormai sono diventate le vere padrone del mondo.

Un tempo erano il termometro dell'economia reale, quell'economia fondata sulla manifattura, sulla produzione connessa al lavoro. Era un indicatore dei valori espressi da un'impresa sui suoi mercati di riferimento e più in generale del comparto industriale di una nazione. Misurava di fatto la capacità competitiva di stare sui mercati delle imprese . Oggi invece altro non è che l'isterica reazione ai "gossip" di natura politica. A ogni starnuto una reazione e a ogni frustata della borsa una reazione, guarda caso dei governi presi di mira volta per volta, nella direzione indicata dalla finanza internazionale che ha voce attraverso la troika.

Pochi privati con altissime disponibilità e solide relazioni personali che governano il mondo da dietro lo schermo di un PC.
Soggetti privatissimi che si sono accaparrati le redini di intere nazioni nell'anonimato totale.
Uomini senza volto e senz'anima che traggono enormi vantaggi dalle crisi spesso da loro stessi indotte per guadagnare sulle speculazioni quotidiane.
In questa prolungata crisi economica, questi anonimi governanti, hanno guadagnato fortune immense.

I miliardi che si bruciano nelle ricorrenti sedute borsistiche si materializzano nei loro conti azionari secondo il principio che nulla si crea o si distrugge ma tutto si trasforma.
Il crollo della borsa altro non è che il rapido trasferimento di sonante liquido che, dalle tasche di tantissimi, corre precipitosamente in quelle di pochissimi, i quali diventavano sempre più potenti e influenti.

E' qui che sta l'aberrazione del sistema economico e politico dell'occidente. Avere lasciato le redini della politica in mano a pochi privati e anonimi demoni della finanza.

Oggi è la Grecia a essere sotto torchio, a essere spremuta come un limone sino all'ultima Dracma, sino a quando anche gli ultimi gioielli verranno ceduti quasi gratuitamente e allora via che nuove imprese, ovviamente straniere, investiranno sulle rovine greche facendo riprendere il cammino a un'economia reale "colonizzata".
Dopo la Grecia i prossimi succulenti obiettivi saranno l'Italia, la Spagna e aggiungerei anche la Francia.

La ricchezza del Bel Paese, nonostante il bombardamento degli ultimi anni, è ancora un ghiotto boccone. Dalle imprese ai risparmi privati molto è ancora nel mirino degli speculatori. Da un lato prosciugano i conti correnti dei cittadini attraverso imposte e tasse deprimendo i consumi dall'altro soffocano le imprese per portare a casa gioielli a buon mercato.

Mentre si stanno ben ben cucinando la Grecia, stanno preparando la tavola imbandita per servire l'Italia e poi subito dopo addirittura la Francia.

I primi campanelli d'allarme giungono dai più autorevoli quotidiani finanziari del mondo il Financial Time e il Wall Street Journal.
E' proprio il "FT" che nei giorni scorsi scriveva che la 'Ue pensa ad Atene, ma Italia sarà nuovo problema: resta poco tempo'.

Problema per chi? Ma per noi cari lettori non certamente per loro, i finanzieri burattinai del mondo, i quali anzi, nell'Italia in disarmo, si arricchiranno ancor più.

Renzi Hollande Expo2015 21giu15

Ma stavolta il Financial Time accende i riflettori anche sulla Francia "I problemi greci, sottolinea l'editorialista del Financial Time, mascherano il rischio crescente in Italia e in Francia". Un avvertimento o una minaccia indirizzata ai due governi che ancora non si sono completamente piegati al volere delle forze occulte che giocano al monopoli mondiale.

La resistenza Greca verrà, molto probabilmente, sopraffatta. Verrà dato in pasto all'opinione pubblica una notizia positiva e, dopo tanto clamore, per qualche mese non se ne sentirà più parlare ma, nel frattempo, scatteranno le trappole per l'Italia e verranno posizionate quelle per la Francia.

In questo modo il gioco potrà ripartire e come è consuetudine il "banco" vincerà.

Mi auguro di sbagliare ma ormai le cose sono così prevedibili che risulta incomprensibile come i nostri statisti non se ne siano accorti, a meno che siano complici o addirittura collusi con gli uomini "senza volto".

Intanto godiamoci quest'inizio d'estate che si preannuncia torrida, sotto tutti i punti di vista!