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Attualmente la probabilità di guarigione a cinque anni dalla fine delle terapie in Italia è oltre l’80%. L’importanza del supporto psicologico e delle attività del volontariato in reparto

Lunedì 5 febbraio in collegamento web dall’Aula Magna del liceo Romagnosi, incontro aperto a tutte le scuole superiori. Informazione anche nelle aziende

Pubblicato in Salute e Benessere Parma
Giovedì, 29 Giugno 2023 07:13

Malnutrizione e paziente oncologico

Il deterioramento dello stato nutrizionale accompagna spesso il paziente oncologico , più dell’80% dei pazienti perde peso ed il 20-30% muore per gli effetti della malnutrizione .

Grazie a taglio e piega da Personalità Hair Style si aiuterà a sostenere le numerose attività dell'associazione.

Pubblicato in Cronaca Parma

I fondi raccolti in regione saranno destinati alla Breast Unit dell'Ospedale bolognese, una struttura all'avanguardia nella prevenzione e nel trattamento delle patologie della mammella.

Dal 20 febbraio all'8 marzo, l'iniziativa di charity di Aspiag Service, giunta alla nona edizione, coinvolgerà tutti i punti vendita Despar Eurospar e Interspar di Veneto, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Lombardia.

Giovedì, 17 Febbraio 2022 17:35

Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile

Parma, 17 febbraio 2022 - Presso l'Istituto Comprensivo "Ferrari", l'Associazione Noi per Loro, con il sostegno del Comune di Parma, dell'Istituto Comprensivo Ferrari e della Scuola in Ospedale, ha celebrato la Giornata mondiale contro il cancro infantile.

Pubblicato in Cronaca Parma

Il Covid-19 ha portato alla luce criticità nel sistema nazionale, ma ha permesso di trovare soluzioni così vincenti da pensare di mantenerle anche in epoca post pandemia.

Domenica, 10 Novembre 2019 08:20

I benefici del caffè nella lotta al cancro

Buone notizie per gli amanti del caffè: gli scienziati hanno scoperto i benefici del caffè nella lotta contro il cancro

Noi italiani non sappiamo proprio rinunciare alla tazzina di caffè quotidiana, che oltre ad essere un'abitudine sociale consolidata e per la gran parte insostituibile, porterebbe anche ad effetti benefici sulla nostra salute, secondo una ricerca presentata a novembre in una conferenza del National Cancer Research Institute. Un gruppo di studio del Regno Unito ha scoperto che i bevitori di caffè hanno un rischio inferiore di sviluppare il tipo più comune di cancro al fegato: il carcinoma epatocellulare (HCC). studio è stato effettuato nel Regno Unito per oltre 7,5 anni, i risultati sono stati presentati a novembre in una conferenza del National Cancer Research Institute.

Il nuovo lavoro ha esaminato le abitudini di bere caffè da 471.779 partecipanti alla British Biobank, uno dei più grandi archivi di informazioni genetiche per un gruppo di persone di mezza età nel mondo. I risultati complessivi del gruppo di ricerca hanno mostrato che i bevitori di caffè hanno meno probabilità di avere il carcinoma epatocellulare, la forma più comune di cancro al fegato, rispetto alle persone che non hanno bevuto il caffè. I ricercatori hanno scoperto che i bevitori di caffè hanno il 50% in meno di probabilità di sviluppare HCC rispetto a coloro che non hanno bevuto caffè. - Le persone che hanno l'abitudine di bere il caffè possono scoprire che questa abitudine fa bene alla salute. Questo perché il caffè contiene antiossidanti e caffeina, che possono proteggere dal cancro.

Tuttavia, solo bere caffè non protegge dal cancro al fegato quanto smettere di fumare, ridurre il consumo di alcol o perdere peso ", ha detto l'autore Kim Tu Tran. I risultati del cancro al fegato sono coerenti con il rapporto del World Cancer Research Fund, che ha concluso che esistono prove "probabili" che bere caffè riduce il rischio di cancro al fegato. Una ulteriore conferma anche secondo una ricerca pubblicata sull'autorevole rivista scientifica International Journal of Cancer, dal dipartimento di epidemiologia e prevenzione presso l’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed (I.R.C.C.S.) con sede nella provincia di Isernia. Lo studio ha riguardato i dati clinici rivenienti da ben 7mila uomini in Molise, il cui livello di salute è stato monitorato per 5 anni dal 2005 al 2010. Dai risultati, ottenuti a seguito dell’analisi di vari estratti di caffè e della loro azione sulle cellule del tumore, i ricercatori hanno scoperto una riduzione pari al 53% del carcinoma della prostata negli uomini che ne bevevano almeno tre tazzine al giorno.

«L’analisi delle cellule cancerogene sui 7mila partecipanti allo studio ci consente di affermare che il caffè ha un effetto benefico sul tumore, un fatto molto probabilmente dovuto alla caffeina, piuttosto che alle altre sostanze contenute nel caffè», ha spiegato la dottoressa Maria Benedetta Donati, a capo del laboratorio di medicina traslazionale presso l’istituto I.R.C.C.S.. La ricercatrice ha tuttavia precisato che non tutti i tipi di caffè sono stati analizzati né vengono ritenuti benefici in questo senso: solo l’espresso fatto nella maniera tradizionale italiana – alta pressione, acqua bollente, senza filtri – ha offerto questi risultati positivi per la ricerca. «Questo metodo di preparazione è diverso da vari altri metodi impiegati in differenti zone del mondo. Il nostro espresso, fatto in quella maniera, contiene una maggiore concentrazione di sostanze bioattive», ha continuato l’esperta. «Sarebbe davvero interessante esplorare più a fondo questo aspetto; il caffè è parte integrante dello stile di vita di noi italiani, che – è bene ricordare – non è dato solo dal tipo di cibo e bevande che consumiamo, ma anche dai metodi di preparazione». Insomma, per Giovanni D'Agata, presidente dello Sportello dei Diritti, un motivo in più per continuare a bere il caffè con la giusta moderazione e senza superare le tre classiche tazzine quotidiane.

(9 novembre 2019)

Lunedì, 18 Febbraio 2019 11:10

Protesi mammarie e rischio cancro

Le donne si ammalano di cancro a causa delle protesi mammarie, l'UE avvia un'indagine. Un gruppo di lavoro studierà quanto sia forte la relazione tra cancro e protesi mammarie. Ad oggi sono noti 660 casi di cancro in tutto il mondo che sono direttamente correlati alla chirurgia del seno. Per alcuni ricercatori sussistono molti elementi che fanno pensare come le portatrici di protesi mammarie siano confrontate con un rischio accresciuto

L'UE, ha istituito un gruppo di lavoro internazionale per studiare la relazione tra protesi mammarie e cancro e l'Italia partecipa alle riunioni in qualità di osservatore. Dopotutto i casi stanno aumentando in tutto il mondo dove si sospetta una connessione tra la chirurgia del seno e il tumore. Per la prima volta, la FDA (United States Drug Administration) ha lanciato l'allarme nel 2011 per identificare un campione. Da allora, le autorità di tutto il mondo stanno cercando febbrilmente casi simili. Ad oggi, le autorità sanitarie hanno identificato a livello mondiale 660 casi di tumore attribuibile alle protesi. Nove donne sono morte per tumori ai linfonodi, ai polmoni o al fegato. Ogni anno circa 1,5 milioni e mezzo di donne si fanno operare il seno. Per decenni le protesi mammarie sono state considerate innocue: ora le cose potrebbero cambiare. Sussistono molti elementi che fanno pensare come le portatrici di protesi mammarie siano confrontate con un rischio accresciuto di cancro: ma non conosciamo ancora la connessione esatta, affermano alcuni ricercatori. Ora le autorità stanno discutendo su una eventuale limitazione dell'uso delle protesi. A tutte le donne che hanno protesi mammarie, dunque, Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", raccomanda di effettuare regolarmente un controllo annuale con ecografia mammaria o almeno questa dovrebbe essere la normale procedura raccomandata da tutti i medici.

(17 febbraio 2019)

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