Mercoledì, 21 Agosto 2019 11:01

Dedicata alle vittime di Charlie Alpha la prima candelina del servizio di elisoccorso notturno In evidenza

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Dopo 29 anni dall’incidente del Ventasso il ricordo delle vittime Claudio Marchini, Annamaria Giorgio, Corrado Dondi e Angelo Maffei sottolinea le innovazioni delle procedure per la sicurezza dei soccorsi19 agosto 2019Contenuto dell'articoloSpegne la sua prima candelina il sistema di volo notturno in coincidenza con la ricorrenza dell’incidente di Charlie Alpha che, seppur in modo tragico, ha cambiato la cultura della sicurezza del soccorso aereo. Il ricordo delle vittime, a partire da quel terribile 18 agosto in cui si trovavano in missione per soccorrere un ferito sull’appennino reggiano, accende l’attenzione sugli standard di sicurezza dei trasporti dei pazienti in condizioni di emergenza-urgenza.

Dal 15 agosto 2018, infatti, il soccorso in elicottero utilizza una speciale tecnologia, chiamata NVG: Night Vision Goggles. Si tratta di particolari visori ad intensificatore di luce installate sui caschi dei piloti che permettono, di notte, modalità operative analoghe a quelle del pieno giorno. Si moltiplica in questo modo la possibilità di intervento, rendendo possibile anche in condizioni di oscurità salvare una vita o rendere meno negativa una prognosi.

L’assessore al Wellfare Laura Rossi, intervenuta alla cerimonia insieme ai consiglieri Marco Campanini, Marco Maria Freddi e Emiliano Occhi, ha portato i saluti del Comune di Parma, così come Gian Paolo Cantoni per la Provincia. “I cittadini devono essere convinti che facciamo il massimo per gli interventi”, ha sottolineato il Prefetto Giuseppe Forlani, mentre Maurizio Falzoi, in nome dell’Ordine dei medici, ha portato l’attenzione sui valori e la dedizione di operatori e volontari tutti. La voce dei colleghi dell’equipaggio Charlie Alpha è arrivata attraverso il coordinatore della Centrale operativa 118 Emilia Ovest Marco Boselli che ha annunciato – a braccetto con il collega co-fondatore del sistema Gino Tosi, coordinatore del 112 per la regione Lombardia, – una raccolta di materiali, documenti, testimonianze e foto per ricostruire un ricordo del tragico evento che rimanga come patrimonio per l’intera collettività.

Dalla voce del direttore della Centrale operativa 118, nonché presidente della Commissione regione Emilia-Romagna per l’elisoccorso, Adriano Furlan è arrivata l’attenzione alle importanti innovazioni in termini di sicurezza dei voli, giunti a garantire il soccorso in elicottero anche la notte. “Gli aspetti tecnico-organizzativi del soccorso si accompagnano sempre al cuore delle persone”, ha evidenziato Elena Saccenti, direttore generale dell’Azienda Usl di Parma, ringraziando tutti i volontari, impegnati in prima linea ogni giorno e ogni notte. “Dobbiamo essere vicini alle famiglie in questo momento e quotidianamente – ribadisce il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Massimo Fabi – senza dimenticare che il nostro impianto ha creato e consolidato uno dei sistemi migliori a livello europeo”.

Presenti alla cerimonia di commemorazione il prorettore Paolo Martelli, il consigliere regionale Barbara Lori, il presidente del CCM Filippo Mordacci, il presidente del Cral dipendenti sanità Patrizia Monteverdi e i principali rappresentanti delle forze armate, tra cui il tenente colonnello Andrea Magliozzi, comandante del Nucleo di Polizia economico-finanziaria, il tenente colonnello Andrea Pacchiarotti del comando provinciale dei Carabinieri, il vice comandante della Polizia municipale Giacomo Furla.

Numerosissimi i volontari delle Associazioni di volontariato che ogni giorno operano sul territorio, tra cui l’Assistenza pubblica di Parma, la Croce azzurra di Traversetolo, la Pubblica assistenza di Fidenza, l’Associazione volontaria di Collecchio-Sala Baganza, la Pubblica assistenza di Colorno, l’Assistenza pubblica Croce bianca di Busseto, Polesine e Zibello, la Croce rossa di Palanzano, l’Assistenza pubblica di Noceto, la Croce verde di Fornovo e la Croce rossa di Parma con il suo presidente Giuseppe Zammarchi.

Sono 23 le piazzole di atterraggio a Parma e provincia abilitate al servizio di elisoccorso notturno, comprese quelle degli ospedali di Parma presso il Maggiore (Azienda Ospedaliero-Universitaria), Fidenza presso Vaio e Borgotaro (Azienda Usl), mentre sono 245 in tutta la regione. Il numero di elisuperfici parmensi notturne nell’ultimo anno ha continuato a crescere, potenziando così il servizio di emergenza-urgenza territoriale. Grazie alla capillare diffusione di queste piazzole, programmata dalla Regione Emilia-Romagna ed approvata dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Parma, la Centrale Operativa del 118 di via del Taglio può garantire un servizio di soccorso extraospedaliero sempre più veloce e qualificato, in grado di raggiungere zone decentrate e di difficile accesso come quelle montane. Per il Parmense il progetto regionale prevede, una volta completato, la realizzazione di 30 aree di atterraggio notturno sul territorio. In questo modo, nella nostra provincia undici chiamate arrivate alla Centrale operativa 118 durante la notte hanno ricevuto i soccorsi in elicottero anziché in ambulanza, con evidente contrazione dei tempi di attivazione delle cure; dieci nella provincia di Piacenza e 22 in quella di Reggio Emilia per un totale di 43 richieste di soccorso.

L’equipaggio in aria consiste in un medico anestesista-rianimatore e due infermieri, uno dei quali addetto alla comunicazione con la centrale; un controllore del volo segue i continui spostamenti delle coordinate del mezzo da terra, anticipando tutte le informazioni necessarie per un viaggio sicuro e un efficace atterraggio, una ricerca rapida del malato, le prime cure e la ripresa del volo alla volta dell’ospedale più adatto per accoglierlo. Questa attività, svolta minuto per minuto, pratica un monitoraggio attento e un raccordo vitale con i dipartimenti a elevata specialità con funzione hub regionale, come il Trauma center, la Neurochirurgia, la Cardiologia e la Cardiochirurgia, la Neuroradiologia, il Centro Ustioni e la Terapia intensiva neonatale che trattano patologie in cui il fattore tempo risulta fondamentale. Sono queste le strutture dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma che rappresentano lo scenario imprescindibile per l’efficacia dell’attività di soccorso dell’intero equipaggio; si preparano ad accogliere l’ammalato in modo tempestivo e opportuno per arrivare in tempi rapidi alla prima diagnosi per soccorrere e curare in modo efficace e appropriato.

L’elisoccorso

Attivo a Parma da oltre 30 anni, il servizio di elisoccorso, integrato su base regionale, si avvale di quattro mezzi, di cui tre dislocati presso gli eliporti delle Centrali operative 118 Emilia Ovest (Parma), Emilia Est (Bologna), Romagna (Ravenna). Il quarto, dotato di verricello per il soccorso alpino, è di stanza a Pavullo nel Frignano. L’elisoccorso della Centrale Emilia Ovest effettua servizio anche nelle zone di confine delle province di Mantova, Cremona, Lucca e Massa. Nel caso dell’elisoccorso di Parma si registra un progressivo aumento degli interventi verso le zone di confine della bassa Lombardia, superando i limiti dei confini sulla scorta di un Protocollo d’intesa sottoscritto quasi tre anni fa con le Regioni di confine, nell’ottica che il paziente non ha confini e che le risorse devono essere impiegate attraverso l’integrazione operativa delle reti degli elisoccorsi regionali.

Si può osservare l’incremento negli anni della missioni extra-confine regionale dell’eliambulanza di Parma. Nei primi sette mesi del 2019 sono già 24 le missioni eseguite oltre confine regionale con un trend in ulteriore incremento. Il grafico.

 

 

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