Mercoledì, 18 Novembre 2015 12:23

Assemblea legislativa regionale, un minuto di silenzio per le vittime di Parigi In evidenza

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Un minuto di raccoglimento dopo le stragi del 13-14 novembre. La presidente dell'Assemblea: "Siamo qui per dire no alla violenza che ha colpito in Francia, che ha compiuto la strage al mercato di Beirut e abbattuto un aereo turistico russo in transito nei cieli del Sinai. Questa è l'ora della fermezza e della civiltà". -

Parma, 18 novembre 2015 -

"Siamo qui oggi per esprimere tutto il nostro sgomento e il profondo dolore provocato dai barbarici atti terroristici di Parigi, privi di ogni alito umano, che hanno provocato la morte di 129 persone e altre centinaia di feriti. Per loro, e per la stessa violenza che ha compiuto la strage al mercato di Beirut e abbattuto un aereo turistico russo in transito nei cieli del Sinai, vi chiedo un minuto di silenzioso raccoglimento". E col silenzio raccolto seguito alle parole della presidente Simonetta Saliera, l'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha ricordato e reso omaggio alle vittime degli attentati di Parigi del 13 e 14 novembre scorsi.

"A loro, vittime innocenti di una guerra non dichiarata- ha proseguito Saliera nel suo intervento in Aula- va il nostro cordoglio e la nostra pietà, alle loro famiglie, ovunque esse siano, va il nostro pensiero e il nostro sostegno morale e civile".

"Alla nostra Italia, a tutta l'Europa deve essere chiara la piena volontà di non cedere alla minaccia del terrorismo e alla semplificazione della paura. Questa è l'ora della fermezza e della civiltà- ha affermato la presidente dell'Assemblea legislativa-. È il momento in cui assicurare il massimo sostegno alle forze dell'ordine e alle forze dell'intelligence cui va il nostro apprezzamento e ringraziamento per l'opera di assicurare ad ogni cittadino il diretto alla sicurezza e alla libertà. Sicurezza e libertà, non si può rinunciare alla seconda in nome della prima- ha proseguito- sarebbe esattamente quello che i terroristi e gli ideologi della loro guerra vorrebbero: mettere nuovo carburante in quella macchina della paura che dal 2001 produce tensioni, nuove violenze, nuovi morti, nuove limitazioni dei nostri diritti. Servono interventi diplomatici anche duri verso i Paesi conniventi. La garanzia della libertà deve essere assicurata perché solo così potremo dire di non aver ceduto alla violenza".

"Siamo in presenza di eventi che mai abbiamo conosciuto nella nostra vita. Un movimento, con cellule in tutti i continenti, assassino e criminale che vuole radicalizzarsi per divenire Stato. Un movimento- ha affermato Saliera- che vuole spargere paura in tutto il mondo civilizzato e attraverso la paura, rendere insieme i luoghi del mondo. Vuole sgretolare la faticosa conquista di anni di convivenza civile, la solidarietà fra le persone e le genti dei popoli che condividono le gioie e i dolori della nostra madre terra. Ha una radicalizzata spinta fondamentalista che si proclama religiosa, ma in realtà tende a incrinare e a far sanguinare l'anima di ogni proprio credente, ad ottunderla, lasciandola senza respiro e senza parole. Non dobbiamo dimenticare o fingere di non sapere che l'Isis si sta facendo Stato e non è più solo un movimento ribelle. Uno scenario a cui non possiamo arrenderci. Un cupio dissolvi di quanto abbiamo conquistato in generazioni di lotte e avanzamento democratico, che non può essere cancellato dalla mano assassina di chi ha smarrito la via della civiltà, della umanità e della religione che predica la pace".

Ora "bisogna essere forti. Applicare con rigore e decisione le leggi e le misure di prevenzione e repressione. Nello stesso tempo dobbiamo accrescere il livello culturale dei nuovi cittadini immigrati per diffondere una maggiore conoscenza della follia stragista di chi usa una concezione fanatica della propria religione, rappresentata da una distorsione, dall'opportunistica interpretazione della parola del Corano". E la presidente dell'Assemblea cita Papa Francesco, quando dice che "le religioni, per chi crede e chi non crede, sono messaggi di amore e di uguaglianza universale. Nel nome di Dio si predica la pace e mai, mai la guerra. Chi dice e predica il contrario commette un crimine non solo verso l'umanità ma anche verso il proprio Dio. A noi, donne e uomini delle Istituzioni, spetta un compito difficile quanto irrinunciabile: non cedere mai alla paura, lottare ogni giorno, ogni ora del nostro mandato per affermare i valori della Costituzione".

E ancor più "dopo i recenti attacchi della guerra terroristica di Parigi, del Sinai, di Beirut è necessario rafforzare sempre di più l'Europa, nello sviluppo della sua unità politica fondata sui principi della libertà, della democrazia e del rispetto dei diritti fondamentali delle persone", conclude la presidente Saliera.

(Fonte: ufficio stampa regione ER)