Martedì, 08 Dicembre 2015 11:45

Animali: e che Natale sia, anche per loro!

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Le festività possono essere uno stress per gli animali. Ecco i segnali per riconoscere i loro disagi e cosa fare e non fare, secondo l'esperto per trascorrere insieme i momenti di gioia. Il regalo da mettere sotto l'albero per gli animali deve essere l'attenzione per la loro salute e il loro benessere psico-fisico. -

- Di Alexa Kuhne -

Parma, 8 dicembre 2015 -

I nemici natalizi dei pelosi? Nonni e bambini!
La trasgressione imperdonabile, su cui mai transigere? Cioccolato e fritti.
Se per noi le festività sono il momento di svago e di inosservanze passabili, per i nostri animali domestici possono invece diventare un periodo di stress con conseguenze che nemmeno immaginiamo.
Tutto può sembrare semplice e si può commettere l'errore di pensare che le vacanze di Natale siano tempo di 'leggerezze' anche per loro, proprio perché si è abituati a considerarli come di famiglia, a volte come dei figli.
Niente di più sbagliato. I pet sono delicatissimi e quello che può andar bene per noi può non coincidere con il loro benessere.
Per il veterinario Diego Santini, la parola d'ordine deve essere buoni propositi. Il regalo da mettere sotto l'albero per gli animali deve essere l'attenzione per la loro salute e il loro benessere psico-fisico.

nipote alexa con cane rid

"E' proprio in questi giorni, lontano dagli impegni dilavoro, che sarà più facile dedicare una parte del nostro tempo a osservarli meglio e capire come migliorare il rapporto con loro. Le feste ci daranno lo spunto non solo di affrontare i piccoli problemi di quei giorni ma di scoprire pure l'importanza di certi "dettagli" che magari durante l'anno abbiamo trascurato", chiarisce il dott. Santini.

L'incriminato numero uno è il pranzo di Natale. Non tutti sanno che in questo giorno si verificano veri e propri incidenti alimentari che coinvolgono quegli irresistibili pelosi che si mettono sotto il tavolo con il muso all'insù e ai quali non sappiamo negare bocconcini di prelibatezze da umano.

"E' durante questo momento – dice l'esperto - che con più facilità si sgarra e quindi maggiore sarà il rischio di coinvolgere nella nostra golosità anche l'amico a quattro zampe. Da un piacere potrà nascere un mal di pancia con le conseguenze del caso. In questi frangenti dovremo stare attenti soprattutto ai nonni e ai bambini perché sono loro quelli che più spesso lasceranno cadere qualcosina dalla tavola, magari facendolo apposta. E' chiaro che delle piccole trasgressioni sono concesse: è Natale per tutti. Sarebbe sufficiente ricordarsi che non sempre quello che mangiamo è adatto ai nostri pelosotti (e forse anche per noi): cibi dolci, fritti o troppo grassi o il semplice cioccolato potranno rovinare un momento di gioia e di festa".
Bisogna, in ogni caso, ricordare tutto l'anno che il sovrappeso dell'animale non è la misura del nostro amore che manifestiamo nutrendo l'adorato, ma è un problema serio, non solo nostro.

manu e spillo a Natale rid

Uno dei disagi più grossi è la separazione, che avviene di frequenti in questi giorni.
"Certi obblighi natalizi - spiega Santini - potrebbero allontanarci da casa e non sempre prevedono la presenza del nostro pet. La destinazione, magari lontana o caratterizzata da oggettive difficoltà ambientali (per es. la presenza di altri animali o di bambini troppo piccoli, di persone ammalate o con difficoltà a socializzare con cani e gatti), potrebbe obbligarci a lasciarlo a casa. In questo caso il mio consiglio è quello di fargli sembrare quel giorno esattamente uguale a uno qualsiasi dell'anno, con le solite abitudini e i soliti tempi per far sì, per quanto possibile, che la nostra assenza non sia avvertita come un allontanamento diverso dal solito. Lasciare la luce accesa, piuttosto che la radio o la televisione, potrebbe attutire il senso di solitudine e dargli l'illusione che la nostra mancanza sarà di breve durata".
L' ansia da separazione esiste tutto l'anno. E' una vera e propria patologia che richiede un intervento comportamentale e medico di tipo specialistico.

spillo copertina rid

Non crediate, poi, che la grande compagnia, con conseguente schiamazzo, sia un momento di felicità per loro come invece lo è per noi: gli animali temono incredibilmente i rumori forti, tipici dei momenti passati in comitiva.
In testa ai frastuoni ce ne è uno che terrorizza: quello dei botti, che sono ancora molto presenti nei festeggiamenti degli italiani. A poco sono servite, fino ad ora, le campagne contro lo sparo dei fuochi all'ultimo dell'anno.
"E' una vera e propria fobia – sottolinea l'esperto -, cioè una paura immotivata nei confronti di uno stimolo non potenzialmente pericoloso. E questa emozione potrà raggiungere dei livelli così alti da generare paura anche in suoni 'gemellati', come il rumore di una portiera che si chiude, di un clacson o di un campanello, di un piatto che cade, di forti risate o del tappo della bottiglia al momento del brindisi. Alcune teorie sostengono che queste paure derivino dalla mamma, cioè siano trasmesse al cucciolo durante l'allattamento ma, come al solito, i danni maggiori sono quelli provocati dall'uomo. Battere le mani vicino alle orecchie di un cane o esporlo a rumori forti come lo sparo di un fucile se effettuati in un cucciolo di 8-10 settimane di età provocherà, quasi sicuramente, una fobia dei rumori forti come pure adottare un cucciolo per Natale e a Capodanno esporlo allo stress dei botti sarà un'ulteriore garanzia di generargli questa fobia. Il periodo dell'imprinting è un momento critico, nel bene e nel male, per tutti gli esseri viventi, uomo compreso. Anche per questo problema sarà necessario intraprendere un programma di desensibilizzazione che non riguarderà solo il periodo delle feste ma tutto l'anno in cui noi con pazienza e costanza cercheremo, attraverso determinati gesti, di riabituare il nostro pet ad un mondo per così dire rumoroso. Il segreto starà nell'abbinare al rumore, che inizialmente sarà lieve ma andrà aumentando, qualcosa di positivo e per lui gratificante operando quello che in termini tecnici si chiama controcondizionamento".

Intanto, cosa possiamo fare per aiutare l'adorato a superare la notte dell'ultimo dell'anno senza traumi? Il buon senso suggerisce di non lasciarlo da solo, senza eccessive pressioni per non aumentare in lui lo stato di ansia. L'atteggiamento più adatto dovrà essere quello normale. Ma se non si può evitare di lasciarlo solo? Il medico veterinario consiglia di tenere il nostro animale in una singola stanza isolandolo il più possibile dai rumori. La paura e la solitudine possono però provocare fenomeni distruttivi: evitare di lasciare oggetti a rischio di distruzione come cuscini, tappeti o vasi. La compagnia di musica e di una luce, delle voci di un film possono aiutare. "Nei casi veramente drammatici – conclude Santini - si potranno anche utilizzare dei farmaci ad azione ansiolitica seguendo però le indicazioni del proprio veterinario, evitando in ogni modo il cosiddetto fai da te".