"Una faccia una razza", il libro di Diego Santini che svela il modo speciale in cui animali e persone si scelgono, senza saperlo. Storie d'amore incondizionato che hanno dell'incredibile. Per aiutarci a capire loro e noi. -
Parma, 4 agosto 2015 - di Alexa Kuhne - sfoglia le foto nella galleria in fondo al testo -
Accostate la vostra faccia a quella del vostro animale domestico. Ora osservatevi allo specchio. Non notate sorprendenti affinità? Orecchie lunghe e marroni il vostro cane e capelli lunghi e scuri voi? Oppure una struttura fisica potente, quella del vostro pet, proprio come la vostra? Non c'è niente di casuale in tutto questo.
Ci sono spiegazioni che vanno molto al di là della nostra apparente comprensione che dimostrano che la scelta della razza giusta non sia frutto di una preferenza superficiale, ma la conseguenza di meccanismi davvero particolari.
Diego Santini, veterinario e membro della Scivac ( Società culturale italiana dei veterinari per animali da compagnia) e della Sidev ( Società italiana di dermatologia veterinaria) ha approfondito la sua intuizione arrivando a scoprire, basandosi su dati scientifici, cose incredibili.
Secondo Santini, che ha raccolto storie, immagini e riflessioni nel suo libro "Una faccia una razza", c'è una somiglianza speciale tra un umano e il suo pet: quella del cuore. Quella fisica è infatti una affinità lampante, ma quella nascosta nella corrispondenza d'affetto che crea un circuito privilegiato tra animale e persona è tenera, meravigliosa, unica. Da queste osservazioni è partito il suo "viaggio" nelle affinità. Che sono davvero tantissime.
Nella foto il Dott. Diego Santini e il suo amico a quattro zampe
Perché leggere questo libro?
"Perché fa sorridere scoprire le somiglianze che ci accomunano ai nostri animali. Basta farci caso, come faccio io quotidianamente nel mio studio veterinario. Ma esistono anche studi che provano scientificamente le somiglianze fra animali e umani e in queste pagine ne propongo diversi, condotti in importanti Università di tutto il mondo e da biologi e psichiatri illustri".
Secondo lo scrittore, gli animali li scegliamo perché hanno caratteristiche fisiche che ci corrispondono. Ma è durante la convivenza che finiscono per assomigliarci anche nei comportamenti. E questo è fondamentale per aiutarci a capire i nostri amici a quattro zampe che migliorano la qualità della nostra vita e conoscerli meglio aiuta a conoscere meglio noi stessi.
E non a caso si sfrutta la profonda empatia che può crearsi fra animali da compagnia e umani per lavorare con la Pet-therapy. L'analisi delle somiglianze ci permette di esplorare il mondo magico dei sentimenti che ci legano ai nostri amici quadrupedi, diventando così sia un modo per conoscerli meglio, sia uno strumento straordinario per comprendere di più noi stessi.
Su quali lavori si è basato?
"Il primo lavoro scientifico è stato quello condotto da due psicologi americani della California University di San Diego, Michael M. Roy e Nicholas J.S. Christenfeld, che hanno eseguito una ricerca su quarantacinque coppie di "cane - padrone" scelte a caso in tre noti e affollati parchi cittadini. Di questo gruppo facevano parte venticinque cani di razza pura e venti meticci. Tutti i proprietari (ventiquattro donne e ventuno uomini con età media di trentasei anni) sono stati fotografati come si trovavano all'incontro. Le fotografie sono state esaminate da una giuria composta da ventotto studenti della stessa università e l'accostamento tra cani di razza e i loro veri padroni ha ottenuto la percentuale più alta: sedici coppie riconosciute su venticinque. Lo studio ha dimostrato che al momento dell'adozione di un cane noi vogliamo quello che più ci assomiglia. La scelta è inconscia e sembra immotivata; siamo solo molto attratti dal cane perché ricerchiamo somiglianze.
Quale meccanismo è alla base di questo processo?
"Il prof. Raffaele Calabretta dell'Istituto di Scienze Cognitive e Tecnologie del CNR di Roma sostiene che la scelta di un determinato tipo di cane o di razza sembra che abbia origine all'interno dell'amigdala, una microscopica struttura presente nel nostro sistema nervoso centrale. All'interno del suo nucleo sarebbe custodita tutta la nostra memoria emozionale da quando siamo venuti al mondo. Al momento della "scelta" si metterebbe così in moto facendoci scartare, inconsciamente, quelle facce, tipi o espressioni canine che potrebbero stimolare in noi sensazioni negative! La scelta, quindi, sarebbe soltanto in apparenza frutto di una serie di riflessioni profonde e razionali, come per esempio la lunghezza del pelo collegata a esigenze domestiche o le dimensioni corporee in rapporto alla metratura del giardino; in realtà, il tutto avverrebbe inconsciamente, senza segnali d'avviso". La cosa ancora più affascinante è che se il nostro amico a quattro zampe non ci assomigliasse ancora a sufficienza allora saremo noi a creare le somiglianze più opportune per dargli, in questo modo, il nostro "marchio di fabbrica".
E loro – gli amati animali – ci copiano, vogliono assomigliarci?
"Gli animali si comportano come delle spugne e sanno assorbire molto di noi...nel bene e nel male. Ho raccontato di Mirtillo che ha saputo far superare alla sua padrona il dolore immenso della perdita di una figlia o di Orazio, che da cane di strada si è trasformato in elegantissimo accompagnatore di un amico super chic. In altre situazioni, invece, gli animali hanno sviluppato le nostre stesse nevrosi, presentando delle patologie che hanno richiesto cure mediche e terapie psicologiche".
I nostri amici ci 'parlano'? In che modo comunicano con noi?
"Parlano, eccome...Basta saperli osservare. La comunicazione è universale. Nel libro ci sono aneddoti incredibili, divertenti e tragici, dove specie 'impossibili' hanno saputo capirsi. Tutti gli animali che ho incontrato e di cui ho scritto...mi volevano parlare!
Fra le somiglianze non potevano mancare quelle strettamente "sentimentali".
"Cosa ci può essere di più 'umano' di un bacio?...Anche in questo ci assomigliano, pure loro baciano magari non proprio con la stessa passione ma con un significato simile!"
I pet ci imitano anche quando si ammalano, non è vero?
"La terza parte del libro riguarda la somiglianza con le malattie umane in quanto anche i nostri animali si ammalano delle nostre stesse patologie con gli stessi fattori predisponenti. Un aspetto emergente riguarda l'obesità che corre parallela nell'uomo e negli animali. Come per noi risulta difficile combatterla, altrettanto per loro diventa impossibile far scendere l'ago della bilancia se noi non li aiutiamo. La nostra guarigione porta alla loro in quanto la filosofia che la nutre è la stessa".
Quali sono i vantaggi terapeutici della loro vicinanza?
"Possono favorire l'abbassamento della pressione del sangue, del colesterolo e arrivare, addirittura, a diminuire la sensazione di dolore quando si va dal dentista... Gli effetti riguardano tutte le età e agiscono nelle situazioni più disparate: funzionano nell'autismo, come supporto psicologico in malattie inguaribili fino ad aiutare i carcerati e i tossicodipendenti a recuperare un contatto con la vita".
L' amore tra una persona e un animale dura davvero un'esistenza. Si è uguali anche quando si invecchia?
"Nel mio lavoro tratto anche del momento dell'addio. Fedeli al principio alla somiglianza, viviamo quegli istanti con la stessa emotività che avvolge la perdita di un nostro caro. La storia, dall'antichità ad oggi, è costellata di esempi famosi. In Cina, all'epoca dell'Impero Celeste, all'interno della Città Proibita, esisteva un cimitero che conteneva le spoglie di circa un migliaio di cani, compagni fedeli di secoli di dinastie reali e tutti rigorosamente di razza pechinese. Le loro piccole bare vennero impreziosite di metalli preziosi a tal punto da suscitare, nell'Ottocento, l'interesse di Inglesi e Francesi che, come bottino di guerra, decisero di impossessarsene distruggendo quella stupenda e unica struttura. In Inghilterra, nella contea di Huntingdon, più di un secolo fa, ne fu costruito un altro dove le lapidi degli animali che vi riposano furono abbellite da statue a grandezza naturale e da cristalli e marmi provenienti dall'Italia. E da allora, in tutto il mondo, si è moltiplicata la nascita di questi luoghi. Ci sono narrazioni però meno note che mi hanno colpito il cuore, testimoniando come l'animo umano...di certi umani, sia rimasto lo stesso da millenni. A Veglie, in Puglia, non esiste un cimitero per animali ma solo una piccola tomba che ricorda la presenza di una cagnolina che per molti anni ha vissuto libera in paese. Non era di nessuno ma in realtà era di tutti. Si chiamava Maria, accompagnava ogni persona che incontrava per strada, giocava con i bambini, partecipava alle feste di quella piccola comunità e alla domenica aspettava la fine della messa seduta sui gradini della chiesa. Ora non c'è più ma vivrà per sempre nel cuore di chi l'ha conosciuta. E se qualcuno volesse sapere chi era è sufficiente leggere le parole che sono impresse sulla sua lapide : 'Abbracciami anche tu in quest'attimo perché anch'io ti appartengo' ".